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Recensione - Muori per me di Elisabetta Cametti
Il libro
Muori per me di Elisabetta Cametti
Editore: Piemme| Pagine: 521| Pubblicazione: 2021| Prezzo 18,90€| Trama: qui
Genere: thriller
Notizie sull'autrice
Classe 1970, con una laurea in Economia e Commercio in Bocconi, da vent'anni si occupa di editoria e lavora tra Milano e Londra.La stampa l'ha definita "la signora italiana del thriller". Nel 2013 ha pubblicato il primo romanzo della serie K, I guardiani della storia, suo thriller di esordio e bestseller internazionale. Nel mare del tempo è uscito nel 2014 e Dove il destino non muore nel 2018.
Nel 2015 ha inaugurato la serie 29 con Il regista, seguito nel 2016 da Caino, entrambi molto apprezzati da pubblico e critica. I suoi libri sono stati pubblicati in 12 paesi.
È opinionista in programmi televisivi di attualità e cronaca su Rai 1 e sulle reti Mediaset.
Recensione
e mezzo
Un paio di settimane fa l'Ufficio Stampa di Elisabetta Cametti mi contatta per sapere se ero interessata alla lettura dell'ultimo romanzo dell'autrice. Nadia e io abbiamo conosciuto Elisabetta in occasione del penultimo Premio Bancarella a Torino, quando sono stati svelati ufficialmente i finalisti. E' stato emozionante e la Cametti è brillante e simpatica, come appare nelle foto.
Dopo la fortunata serie K, un thriller storico grazie al quale è stata paragonata a Dan Brown ( e conosco una persona che dopo averla letta mi ha confermato che il paragone è assolutamente azzeccato), ha scritto la storia di Ginevra, fashion blogger che ha abbandonato la sua vita e il suo vero nome per inseguire il sogno dei milioni di follower su Instagram e contratti con case di moda da far girare la testa a chiunque.
Una notte una bambina chiama la polizia dicendo che la sua mamma non è tornata a casa dal lavoro, Julia ovvero l'assistente personale di Ginevra Puccini è scomparsa, lasciando la ragazzina da sola senza una spiegazione. Le forze dell'ordine cercano inutilmente di mettersi in contatto con la blogger ma invano. Che fine avranno fatto? Lo scoprirete...
Parto col dire che questo libro è completo: una frase semplice che significa che ha la giusta dose di adrenalina, una discreta quantità di violenza, quel po' di sesso che non guasta e un forte tema di attualità e denuncia. E' vero, questo libro serve per intrattenere, ma caspiterina Elisabetta, hai fatto centro.
Se pensate al solito libro sulla violenza sulle donne vi sbagliate, in Muori per Me c'è molto di più che non posso rivelarvi. Indubbiamente si tocca il tema della popolarità sui social, tanto cara e importante per i giovani. Cosa sono disposti a fare per aumentare le visualizzazioni? Cosa si nasconde dietro a post che mostrano un determinato Brand? Come sono arrivate a quel punto? Che tipo di collaborazione hanno intrapreso? Attenzione, non sto dicendo che dietro ad ogni fanciulla (me compresa) che scatta una foto ci sia del marcio dietro, ma se capitasse invece il contrario? D'altronde ci sono ragazzini che si provocano asfissia per partecipare a delle challenge e diventare popolari...quindi tutto è possibile.
Muori per me mi ha sconvolta, eppure mi è piaciuto tantissimo perchè Elisabetta non ti permette di posare il libro. Le indagini hanno un senso, la vita delle donne protagoniste è pazzesca, insomma è una storia molto intrigante. In più è scritta da una donna e questo mi piace ancora di più.
Adesso vi parlo dei personaggi. Ginevra alias Teresa Montanari che oggi vive a Milano, in realtà viene dalla montagna, proprio come dice il suo cognome e ha tre fratelli: Giacomo, Francesca e Matteo. Il padre Pietro è un uomo buono che cerca di prendersi cura di quello che è rimasto della sua famiglia, è una persona di sani principi, alcune volte troppo permissiva, ma ama la sua famiglia più di ogni altra cosa. Giacomo è un cuoco importante, è scappato dai monti per far conoscere le sue ricette in luoghi dove le avrebbero più apprezzate; Francesca è una veterinaria, vive con i suoi genitori e manda avanti l'azienda di famiglia; infine Matteo è un po' la pecora nera, senza hobby o interessi particolari, ama solo la compagnia degli amici, meglio se accompagnata da una bottiglia di birra. E questa è la famiglia, o quello che resta dopo la dipartita di Teresa.
Poi c'è Annalisa Spada, colei che sta a capo della squadra mobile, una donna che un sacco di gatte da pelare sia a casa che per lavoro. Infine abbiamo i fratelli Vinciguerra, tre persone molto in vista che amano la bella vita, i vestiti di classe e si concedono qualche vizietto. Queste persone che vi ho indicato sono le principali, ma ce ne sono molti altri, tutti ben caratterizzati anche quando hanno ruoli minori all'interno della storia.
Il mio consiglio è quello di concedervi una pausa e iniziare a sfogliare questo libro che non deluderà le vostre aspettative, mi sento quasi affermarlo con certezza, sopratutto se amate il genere. Come ho già scritto prima, un thriller completo, con un finale con il botto, che non guasta!
La tua recensione mi ha incuriosita molto Baba! E poi la Cametti è proprio tosta... Mi sa che lo leggerò presto!
RispondiEliminaEh no, non puoi perderlo. Segna :-)
EliminaBella recensione, mi ispira!
RispondiEliminaGrazie mille!
EliminaRischiavo di perderlo, in mezzo ai troppi thriller che affollano le librerie.
RispondiEliminaNo, secondo me non è da perdere. Mi ha coinvolta. Ha stuzzicato la mia curiosità, mi ha fatto arrabbiare. Bello.
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