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STORIA DELLA MIA COPIA
Recensione - Cambiare l'acqua ai fiori di Valèrie Perrin
Il libro
Cambiare l'acqua ai fiori di Valèrie Perrin
Editore: E/O| Pagine: 480| Pubblicazione: 2019 Prezzo 18,00€| Trama:Qui
Genere: narrativa
Notizie sull'autrice
Valérie Perrin lavora da sempre nel mondo del cinema e per anni è stata fotografa di scena delle più importanti produzioni cinematografiche francesi, tra cui quelle del marito Claude Lelouch. Con Cambiare l’acqua ai fiori ha vinto il Prix Maison de la presse, il Prix Jules-Renard e il Prix des lecteurs du Livre de poche.
Valérie Perrin lavora da sempre nel mondo del cinema e per anni è stata fotografa di scena delle più importanti produzioni cinematografiche francesi, tra cui quelle del marito Claude Lelouch. Con Cambiare l’acqua ai fiori ha vinto il Prix Maison de la presse, il Prix Jules-Renard e il Prix des lecteurs du Livre de poche.
Recensione
Buongiorno lettori, oggi vi parlerò di un caso raro, uno di quelli che in casa mia sono praticamente unici: ho acquistato un libro e ho iniziato a leggerlo a distanza di pochi giorni.
Certo è che la challenge #lefatichelibrosediercole2 ha aiutato nell'impresa poiché uno degli obiettivi è: leggi l'ultimo libro comprato.
Ma bando alle ciance, addentriamoci in questa storia, che ha del meraviglioso.
COSA NE PENSO (e intanto vi racconto UN PO' DI TRAMA)
Violette è una signora di mezza età che lavora all'interno di un cimitero di paese, è la guardiana, quindi vive all'interno del muro che divide i vivi dai morti. Potrebbe sembrare un mestiere inquietante e insolito ma per una donna come lei, dal passato burrascoso e dalla vita priva di grandi aspettative è perfetto. Grazie alla sua presenza tranquilla e discreta la vita all'interno di questo luogo è rilassante e si respira un senso di pace: lei coltiva i fiori, pulisce tutte le tombe abbandonate a se stesse, si prende cura delle lapidi sulle quali non viene appoggiato nemmeno un fiore. Violette prende nota su di un quaderno delle cerimonie funebri, così se qualcuno ha perso una sepoltura lei può fornire i dettagli a chi ne sente il bisogno. La vita scorre va avanti, i bambini nascono e le persone muoiono, è un ciclo e Violette si occupa di rendere più che dignitoso l'ultimo saluto e si preoccupa di confortare quelli che restano, che poi sono coloro che realmente hanno bisogno di appoggio. Una sconosciuta è la candidata perfetta per questo ruolo.
Un giorno però bussa alla sua porta un uomo che si domanda il perché sua madre voglia posare le ceneri sulla tomba di una persona che non fa parte della famiglia. Quest'uomo è un poliziotto e dover fare risolvere il mistero a qualcun altro è cosa insolita. Da quel giorno per Violette la vita non sarà più la stessa, nel bene e nel male.
Devo ammettere che i casi editoriali mi fanno sempre un po' di paura: credo che spesso le storie vengano messe su di un altare, le aspettative vengono alzate e per quanto una storia possa essere bella, ci si ritrova a chiedersi se davvero sia così bella come scrivono. Allora aspetto sempre che le acque si chetino, che le persone si tolgano gli occhi a cuore dal viso e si buttino su qualche altra storia. A quel punto è IL MIO MOMENTO, intimo, personale, unico. Magari arrivo in ritardo ma mi godo il romanzo con i miei tempi.
Questa volta non è andata così e temevo che la delusione potesse nascondersi dietro l'angolo. Per fortuna è stato diverso e le paure si sono sciolte come ghiaccio al sole. Violette ha fatto colpo con il suo guardaroba estate/inverno, il suo sorriso malinconico, la casa che profuma di accoglienza e conforto, i suoi fiori in giardino, i ricordi dolorosi, il futuro bianco, le rughe di tristezza, la voglia comunque di andare avanti per una strada.
La protagonista, perché nonostante diversi personaggi popolino questo libro l'unica e indiscussa regina è lei, è un'amica e conosciamo ogni angolo della sua esistenza come se ci avesse confidato i propri segreti proprio ieri, davanti ad una tazza di tè fumante.
È una storia che rivela piano piano le verità che il lettore desidera tanto conoscere, l'autrice ci mette davanti i fatti e ci accompagna per mano per la strada della comprensione che fa male, come la vita stessa, ma non necessariamente porta alle lacrime, perché questo libro non è una storia "lacrimevole" ma è di consapevolezza e maturità.
CONCLUSIONI:
Uno dei più bei libri che io abbia avuto il piacere di leggere negli ultimi anni ( e qualcosina leggo eh...) Ma con questo prendete le mie parole con le pinze: ognuno di noi cerca qualcosa, io so cosa ho trovato all'interno di "cambiare l'acqua ai fiori", secondo me dovete dare una possibilità a questo romanzo con aspettative diverse. Cercate una storia scorrevole, malinconica, tendenzialmente triste ma non strappa lacrime? Partite da questo punto. Ma non pensate "leggo questo romanzo perché mi hanno detto essere un capolavoro", non perché non lo sia, per me è stupendo, ma perché ognuno di noi ha un metro di giudizio differente.
Mi raccomando, ci tengo tanto, fatemi sapere cosa ne pensate.
Allora, a me è piaciuto senz'altro, ma -e qui suonerò impopolare- non sono entrata così in empatia con Violette. Giudicatemi pazza, ma mi è piaciuto molto di più il personaggio di Toussaint: con tutti i suoi enormi difetti, l'ho trovato estremamente autentico e ho sofferto con lui. Forse l'aspetto che mi è piaciuto meno è quello delle riflessioni sui morti, forse perché non sono le mie, ma è senza dubbio un libro molto ricco.
RispondiEliminaMa sai, come ho scritto, ognuno legge qualcosa di diverso, a seconda del trascorso personale, a seconda di ciò che ha letto, a seconda del momento. Anche a me e' molto piaciuto il personaggio di Toussaint perché poco alla volta ho imparato non tanto a giustificarlo ma a comprendere la sua enorme infelicità
EliminaUltimamente ho sentito parlare davvero tanto di questo romanzo, e ammetto che ciò ha generato una sorta di timore reverenziale che non mi invoglia a iniziarlo. Tuttavia tutti i commenti che ho letto in merito sono più che positivi, e la tua recensione non fa che rafforzare il presentimento che forse dovrei proprio dargli una chance!
RispondiEliminaCiao Silvia, infatti solitamente scappo dai casi editoriali. questa è un'eccezione che però ha prodotto (per me) bellissimi risultati ❤️
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