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Recensione - Dillo tu a mammà di P. Mandetta
Dillo tu a mammà di Pierpaolo Mandetta
Editore: Rizzoli| Pagine: 400| Pubblicazione: maggio 2017 | Prezzo 18,00€| Trama: Qui
Genere: narrativa
Notizie sull'autore
(1987) vive in provincia di Salerno. La sua pagina Facebook ha 100.000 follower. Con Rizzoli ha pubblicato Dillo tu a mammà (2017).
Recensione
e 1/2Recensione
Buonasera lettori, come state? Eccomi qui, a parlarvi di un libro che ho letto da poco, si tratta del primo romanzo pubblicato da Rizzoli di Pierpaolo Mandetta.
Samuele è un trentenne di origini Campane che vive a Milano da qualche anno, dopo essere fuggito a gambe levate dalla vita provinciale del sud. Nella sua quotidianità milanese, oltre ai suoi fan (Samuele ha un blog e scrive consigli ai suoi lettori con problemi di cuore), ci sono Claudia e Gilberto: la prima è la sua migliore amica single, mentre il secondo è il compagno della sua vita. E' agosto, Samuele e Claudia prendono un treno e si recano a Trentinara. Per fare cosa? Ma è ovvio, comunicare ai parenti il futuro matrimonio che farà convolare a nozze Samuele e Gilberto, ma chissà come la prenderanno...
Ammetto di aver iniziato questo libro priva di aspettative, ma non appena ho iniziato a leggere le prime pagine ho compreso che lo stile dell'autore faceva proprio per me. Ironico, frizzante, dinamico, indubbiamente brillante, Mandetta ha catturato la mia curiosità e mi ha fatto venir voglia di comprare un biglietto per Salerno.
Una volta disfatte le valigie e assaggiata qualche prelibatezza cucinata da mammà ho iniziato ad ambientarmi e a capire cosa abbia portato il protagonista a lasciare il suo paese d'origine, sperando al nord di trovare calore e comprensione che tanto gli sono mancati in gioventù.
Claudia è una spalla quasi perfetta, nonostante i suoi brontolii riesce quasi sempre a tirare su il morale di Samuele, che da una parte non vede l'ora di scappare poiché si sente travolto da ricordi poco rassicuranti, ma anche se ancora non se ne rende conto...si sente a casa e proprio le piccole cose a volte sono quelle che scaldano il cuore.
Questa vacanza è paragonabile ad un viaggio spirituale, così Samuele e Claudia riusciranno a fare luce su alcune parti della loro vita che si sono lasciati scivolare addosso, ma prima o dopo è necessario fare i conti e come dice il detto...i nodi vengono al pettine.
Questa storia è indubbiamente di grande intrattenimento, strappa qualche risata e alla fine qualche lacrima scenderà dagli occhi dei più sensibili e come ho scritto all'inizio di questo post, la scrittura dell'autore è valida (sempre che l'ironia faccia parte della vostra vita).
Ho apprezzato la crescita di Samuele, le consapevolezze acquisite e le porte che il futuro gli aprirà. Indubbiamente bello è il rapporto di amicizia che lega i due personaggi principali, il loro legame fatto di tenerezza e calci nel sedere, bastone e carota ma...quanti non vorrebbero avere una persona fidata pronta a raccoglierci con pazienza con il cucchiaino in caso di surriscaldamento?
Mi è piaciuta anche la descrizione della vita di un piccolo paese, l'autore è riuscito perfettamente a rendere l'idea degli stati d'animo, delle tensioni, delle abitudini, ma sopratutto delle paure non dichiarate.
Quanto conta l'approvazione della famiglia, anche se sta a migliaia di chilometri da noi? Quanto siamo realmente liberi di scegliere? E se decidiamo di andare per la nostra strada, la mente è veramente libera dai pensieri oppure pian piano fa capolino il senso di colpa? Tra una risata, una fuga notturna in motorino, una giornata a fare la salsa, Mandetta mette sul piatto di portata diversi argomenti importanti e lo fa con naturalezza e leggerezza, senza appesantire la narrazione; insomma il lettore arriverà da solo alle proprie conclusioni, se le vorrà trovare, altrimenti potrà prendere questo libro come un semplice romanzo per allietare qualche pomeriggio.
Purtroppo però non sono riuscita a sentirmi in totale sintonia con Samuele, spesso ho fatto fatica a mettermi nei suoi panni, interiorizzando rabbia a causa di alcune sue scelte. Ci aggiungo anche alcune conversazioni un po' sboccate che nonostante io non sia una persona particolarmente fine nel parlare, le ho trovate un po' forzate (per quello che è il mio gusto). Se vi state domandando il perché io abbia dovuto fare queste precisazioni...ve lo spiego immediatamente: perché sarebbero state cinque stelline fucsia! Era davvero tanto tempo che non mi imbattevo in una scrittura così vicina al mio gusto, così energica e vi comunico che indubbiamente leggerò il suo ultimo romanzo, ovvero "Il club delle pecore nere".
Samuele è un trentenne di origini Campane che vive a Milano da qualche anno, dopo essere fuggito a gambe levate dalla vita provinciale del sud. Nella sua quotidianità milanese, oltre ai suoi fan (Samuele ha un blog e scrive consigli ai suoi lettori con problemi di cuore), ci sono Claudia e Gilberto: la prima è la sua migliore amica single, mentre il secondo è il compagno della sua vita. E' agosto, Samuele e Claudia prendono un treno e si recano a Trentinara. Per fare cosa? Ma è ovvio, comunicare ai parenti il futuro matrimonio che farà convolare a nozze Samuele e Gilberto, ma chissà come la prenderanno...
Ammetto di aver iniziato questo libro priva di aspettative, ma non appena ho iniziato a leggere le prime pagine ho compreso che lo stile dell'autore faceva proprio per me. Ironico, frizzante, dinamico, indubbiamente brillante, Mandetta ha catturato la mia curiosità e mi ha fatto venir voglia di comprare un biglietto per Salerno.
Una volta disfatte le valigie e assaggiata qualche prelibatezza cucinata da mammà ho iniziato ad ambientarmi e a capire cosa abbia portato il protagonista a lasciare il suo paese d'origine, sperando al nord di trovare calore e comprensione che tanto gli sono mancati in gioventù.
Claudia è una spalla quasi perfetta, nonostante i suoi brontolii riesce quasi sempre a tirare su il morale di Samuele, che da una parte non vede l'ora di scappare poiché si sente travolto da ricordi poco rassicuranti, ma anche se ancora non se ne rende conto...si sente a casa e proprio le piccole cose a volte sono quelle che scaldano il cuore.
Questa vacanza è paragonabile ad un viaggio spirituale, così Samuele e Claudia riusciranno a fare luce su alcune parti della loro vita che si sono lasciati scivolare addosso, ma prima o dopo è necessario fare i conti e come dice il detto...i nodi vengono al pettine.
Questa storia è indubbiamente di grande intrattenimento, strappa qualche risata e alla fine qualche lacrima scenderà dagli occhi dei più sensibili e come ho scritto all'inizio di questo post, la scrittura dell'autore è valida (sempre che l'ironia faccia parte della vostra vita).
Ho apprezzato la crescita di Samuele, le consapevolezze acquisite e le porte che il futuro gli aprirà. Indubbiamente bello è il rapporto di amicizia che lega i due personaggi principali, il loro legame fatto di tenerezza e calci nel sedere, bastone e carota ma...quanti non vorrebbero avere una persona fidata pronta a raccoglierci con pazienza con il cucchiaino in caso di surriscaldamento?
Mi è piaciuta anche la descrizione della vita di un piccolo paese, l'autore è riuscito perfettamente a rendere l'idea degli stati d'animo, delle tensioni, delle abitudini, ma sopratutto delle paure non dichiarate.
Quanto conta l'approvazione della famiglia, anche se sta a migliaia di chilometri da noi? Quanto siamo realmente liberi di scegliere? E se decidiamo di andare per la nostra strada, la mente è veramente libera dai pensieri oppure pian piano fa capolino il senso di colpa? Tra una risata, una fuga notturna in motorino, una giornata a fare la salsa, Mandetta mette sul piatto di portata diversi argomenti importanti e lo fa con naturalezza e leggerezza, senza appesantire la narrazione; insomma il lettore arriverà da solo alle proprie conclusioni, se le vorrà trovare, altrimenti potrà prendere questo libro come un semplice romanzo per allietare qualche pomeriggio.
Purtroppo però non sono riuscita a sentirmi in totale sintonia con Samuele, spesso ho fatto fatica a mettermi nei suoi panni, interiorizzando rabbia a causa di alcune sue scelte. Ci aggiungo anche alcune conversazioni un po' sboccate che nonostante io non sia una persona particolarmente fine nel parlare, le ho trovate un po' forzate (per quello che è il mio gusto). Se vi state domandando il perché io abbia dovuto fare queste precisazioni...ve lo spiego immediatamente: perché sarebbero state cinque stelline fucsia! Era davvero tanto tempo che non mi imbattevo in una scrittura così vicina al mio gusto, così energica e vi comunico che indubbiamente leggerò il suo ultimo romanzo, ovvero "Il club delle pecore nere".
anche a me questo libro è piaciuto molto. mi ritrovo tanto nelle tue parole. samuele è un bel personaggio e come te vorrei leggere il secondo libro di pierpaolo
RispondiEliminaMi è piaciuto. Ho apprezzato lo stile, il modo in cui ha affrontato la storia, e la caratterizzazione dei personaggi. Ho faticato con Samuele, a causa del suo carattere e del suo modo di affrontare le cose.
EliminaAnche a me era piaciuto molto e mi ero sorpresa io per prima di averlo apprezzato così tanto. In effetti il personaggio di Samuele è stato uno degli aspetti più ostici.
RispondiEliminaBeth! Scusa il ritardo :-) andiamo d'accordo allora! Entrambe lo abbiamo apprezzato molto ma entrambe abbiamo avuto qualche problema con Samuele!
Eliminaio l'avevo letto e amato molto
RispondiEliminaMi ricordo, sono certa di aver letto la tua recensione, credo nel 2017, quando uscì, o poco dopo. Comunque gran bel libro.
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