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Recensione - La verità sul caso Harry Quebert di Joel Dicker

venerdì, agosto 23, 2019 Baba Desperate Bookswife 2 Comments

Il libro
La verità sul caso Harry Quebert  di Joel Dicker
Editore: Bompiani | Pagine: 778| Pubblicazione:  giugno 2013 | Prezzo 19,50€| Trama: Qui
Genere: giallo
Notizie sull'autore
Joël Dicker è nato a Ginevra nel 1985.Il suo primo romanzo, Gli ultimi giorni dei nostri padri, ha ricevuto il Prix des écrivains genevois nel 2010. Con il suo secondo romanzo, La verità sul caso Harry Quebert,un successo tradotto in 32 paesi, ha ottenutoil Prix de la Vocation Bleustein-Blanchet, il Grand Prix du Roman de l’Académie française e il XXV Prix Goncourt des Lycéens. Nel 2015 è uscito in Francia Le livre des Baltimore.
Recensione


Cosa succede quando una lettrice disperata va in crisi assoluta? Decide di fare una sfida con un caro amico (che perderà clamorosamente - la disperata, non l'amico- ) e si cimenta in una lettura consigliata da tante persone che la conoscono bene. Avete visto dalla foto di cosa si tratta, di un giallo che ha fatto parlare tantissimo, e dal quale è stata tratta una serie tv in onda su Sky che vanta la presenza di almeno un attore di tutto rispetto. Ma come sempre ho divagato un pochino. Dunque ho preso il libro che sostava nella mia libreria dal 2013 ( che vergognaaaaa) e ho iniziato la lettura, sperando che la crisi passasse. Le mie aspettative erano altissime, ma una punta di scetticismo l'ho mantenuta per un po'. Il risultato? Ci ho impiegato circa due settimane, avevo quasi perso le speranze, ma alla fine l'ho terminato e nonostante non sia riuscita a leggerlo tutto d'un fiato...beh mi sono innamorata e l'ho fatto razionalmente, non solo di pancia, ed è stato bellissimo. Proprio come Harry Quebert insegna al suo allievo Marcus, mi è dispiaciuto averlo finito.

Un bel libro Marcus, non si valuta solo per le sue ultime parole, bensì sull'effetto cumulativo di tutte le parole che le hanno precedute. All'incirca mezzo secondo dopo aver finito il tuo libro, dopo averne letto l'ultima parola, il lettore deve sentirsi pervaso da un'emozione potente; per un instante, deve pensare soltanto a tutte le cose che ha appena letto, riguardare la copertina e sorridere con una punta di tristezza, perchè sente che quei personaggi gli mancheranno. Un bel libro, Marcus, è un libro che dispiace aver finito.

 E proprio questo è accaduto a me, leggendo le ultime parole di questo giallo strepitoso, che mi ha fatto affezionare ai personaggi in maniera inusuale e mi ha scombussolato la mente per un po' di tempo, non permettendomi di ragionare e facendomi cambiare idea una decina di volte. Ho quasi pensato...meno male che non sono mai stata ad Aurora...altrimenti avrebbero implicato anche me!
Ma non sono partita dal principio, ho fatto esattamente il contrario. Ricapitoliamo.
Marcus Goldman è un famoso autore in crisi, sta attraversando la fase del blocco dello scrittore, così, dopo essere uscito con un'attrice famosa, aver mangiato nei migliori ristoranti, aver alloggiato nei migliori hotel di New York, beh lui sente il ticchettio dell'orologio che gli ricorda la scadenza del contratto, deve consegnare un altro manoscritto, altrimenti l'editore lo trascinerà in tribunale. Capisce che la Grande Mela in questo momento non fa per lui, così si dirige verso Aurora, una cittadina affacciata sull'oceano, attuale dimora del grande Harry Quebert, autore famoso per aver scritto il best seller "Le origini del male", suo ex docente universitario e successivamente grande amico. Marcus durante la sua permanenza scopre per caso un segreto scottante, viene a conoscenza del fatto che Harry, superati i trent'anni, ebbe una relazione con una quindicenne. Pochi giorni dopo ritrovano il cadavere di una persona e  Quebert  è il principale indagato. Da questo momento tutto è nelle mani di Goldman, che farà l'impossibile per scagionare il suo migliore amico, ma sopratutto cercherà la verità. 
Dicker riesce a trasportarci nel mondo di Aurora, all'interno del Clark's dove madre e figlia vantano i migliori hamburger del circondario, a casa Kellergan, dove la musica è sempre a un volume troppo alto, ma sopratutto nella villa a Goose Cove, all'interno della quale Quebert ha vissuto e ci ha trasmesso i sentimenti che noi lettori troviamo tra le pagine. 
Questo è indubbiamente un giallo, ma non è solo coinvolgente dal punto di vista dell'investigazione ( e comunque qui parte una standing ovation perchè credo sia il migliore che abbia mai letto) ma all'interno c'è un po' di tutto: dinamiche familiari, amore, amicizia, vita di una piccola cittadina di provincia, giustizia. Quando apriamo questo grosso e cicciottoso libro noi saliamo su una barca e ci mettiamo in viaggio, alternando il passato al presente (undici anni fa, ma io l'ho letto con un netto ritardo) saremo convinti di scoprire qualcosa che puntualmente verrà messo in discussione. Ameremo tutti e poi li odieremo, successivamente torneremo a volergli bene e poi non sapremo nemmeno più noi cosa pensare. Un libro affascinante, ammaliante, ipnotico, uno di quelli da prendere, accarezzare, sfogliare sospirando, consapevoli del fatto che sarà molto difficile imbattersi in un altro giallo in grado di suscitare lo stesso tipo di emozioni. 
Se vi state chiedendo se abbia superato la mia crisi da lettrice io vi rispondo senza indugio: NO. No perchè dopo un libro del genere è ancora più difficile rimettersi alla ricerca di qualcosa di altrettanto coinvolgente. Sono però sulla buona strada e credo pian piano di tornare la Bookswife di prima! 

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