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Recensione - La coda del diavolo di Maurizio Maggi
Il libro
La coda del diavolo di Maurizio Maggi
Editore: Longanesi| Pagine: 360| Pubblicazione: settembre 2018| Prezzo 18,60€| Trama: Qui
Genere: thriller
Notizie sull'autore
Maurizio Maggi è nato a Torino nel 1956. Ricercatore in un istituto di studi socioeconomici, si è occupato a lungo di musei, lavorando in Italia, ma anche in Australia, Brasile, Cina, con comunità impegnate a raccontare la propria storia dal punto di vista locale: il terreno nel quale è maturato l’interesse per la scrittura in ambito narrativo. È stato finalista al Premio Italo Calvino 2014. Con Longanesi ha pubblicato L’enigma dei ghiacci e La coda del diavolo.
Recensione
Maurizio Maggi è nato a Torino nel 1956. Ricercatore in un istituto di studi socioeconomici, si è occupato a lungo di musei, lavorando in Italia, ma anche in Australia, Brasile, Cina, con comunità impegnate a raccontare la propria storia dal punto di vista locale: il terreno nel quale è maturato l’interesse per la scrittura in ambito narrativo. È stato finalista al Premio Italo Calvino 2014. Con Longanesi ha pubblicato L’enigma dei ghiacci e La coda del diavolo.
Recensione
e 1/2
E se una notte arrivasse il cattivo di turno, quello che rapisce ragazzine, le violenta, le sevizia, le tiene in gabbia e le marchia a fuoco? Ebbene è successo proprio così, una notte in un carcere sardo arriva l'uomo nero, il Cattivo con la C maiuscola che tutti vorrebbero vedere morto dopo avergli inflitto atroci sofferenze. Ma lui non deve essere toccato, deve essere interrogato ed è necessario che la giustizia faccia il suo corso, ci penserà il giudice e quando sarà la sua ora...Dio per chi ci crede prenderà le giuste decisioni. Ma il destino ( o forse non proprio lui) vuole che il Mostro muoia per mano umana e Sante Moras, una guardia del carcere dal passato alquanto nebbioso, dovrà scappare e usare tutto il fiato che ha nei polmoni. Sante deve difendersi, capire quanto sia giusto ciò che è accaduto e che lo riguarda e si domanda se uccidere ogni tanto sia la cosa giusta, se c'è giustizia nella morte oppure no.
Questo è un thriller, direi proprio che lo si può definire così, nemmeno vagamente somigliante ad un giallo e sappiamo bene che spesso i due generi si mescolano con semplicità. Questa affermazione, dovete sapere, mi fa molto piacere. Nel libro scritto dal torinese Maggi c'è un cadavere, al quale ne seguiranno altri, c'è un assassino in fuga e anche un bel mistero da scoprire. Anzi, ad essere onesti, ci sono ben due misteri da svelare: quello presente e quello riguardante il passato del protagonista. Ci sono colpi di scena, inseguimenti, appostamenti, elicotteri che volano rumorosamente alla ricerca di qualcuno, intrighi e giochi sporchi e azione. L'autore ha un bello stile pulito, chiaro e descrittivo. A dire la verità mi piacerebbe anche leggere un romanzo di narrativa contemporanea, credo che riuscirebbe molto bene ad arrivare ai sentimenti del lettore.
Questa storia mi è piaciuta, anche se per essere un thriller, l'ho trovato alcune volte un po' lento. E' difficile da spiegare, ma se in alcuni momenti si corre da perdere il fiato, altre volte invece ci sono delle descrizioni che a mio parere rallentano un po' la narrazione.
Maggi però ha avuto una buona fantasia, è riuscito a parlare della sottile linea che divide il bene dal male e ci ha costruito un thriller: questo è l'aspetto che ho apprezzato di più. Dove sta il bene? E il male? E' giusto ripagare i malvagi con altrettanta malvagità? Ma il male fatto a fin di bene? Ecco tutto questo scioglilingua è alla fine il concetto contenuto in questo libro e le riflessioni non mancheranno, perchè anche il finale ci stupirà, mettendo nuovamente un punto di domanda bello grosso davanti al le lettore, che ha il suo tanto atteso epilogo, ma si può ritenere pienamente soddisfatto o continuerà a porsi dei quesiti? Beh questo credo che sia variabile.
Se avete voglia di leggere un romanzo adrenalinico tutto italiano e diverso dal solito, questo libro fa per voi. Se non vi intimoriscono i Mostri Umani e avete voglia di dar loro la caccia in una Sardegna diversa da quella conosciuta grazie alle riviste di viaggi, dategli una possibilità. E se invece lo avete già letto, beh vi aspetto qui sotto, scrivetemi cosa ne pensate.
Questo è un thriller, direi proprio che lo si può definire così, nemmeno vagamente somigliante ad un giallo e sappiamo bene che spesso i due generi si mescolano con semplicità. Questa affermazione, dovete sapere, mi fa molto piacere. Nel libro scritto dal torinese Maggi c'è un cadavere, al quale ne seguiranno altri, c'è un assassino in fuga e anche un bel mistero da scoprire. Anzi, ad essere onesti, ci sono ben due misteri da svelare: quello presente e quello riguardante il passato del protagonista. Ci sono colpi di scena, inseguimenti, appostamenti, elicotteri che volano rumorosamente alla ricerca di qualcuno, intrighi e giochi sporchi e azione. L'autore ha un bello stile pulito, chiaro e descrittivo. A dire la verità mi piacerebbe anche leggere un romanzo di narrativa contemporanea, credo che riuscirebbe molto bene ad arrivare ai sentimenti del lettore.
Questa storia mi è piaciuta, anche se per essere un thriller, l'ho trovato alcune volte un po' lento. E' difficile da spiegare, ma se in alcuni momenti si corre da perdere il fiato, altre volte invece ci sono delle descrizioni che a mio parere rallentano un po' la narrazione.
Maggi però ha avuto una buona fantasia, è riuscito a parlare della sottile linea che divide il bene dal male e ci ha costruito un thriller: questo è l'aspetto che ho apprezzato di più. Dove sta il bene? E il male? E' giusto ripagare i malvagi con altrettanta malvagità? Ma il male fatto a fin di bene? Ecco tutto questo scioglilingua è alla fine il concetto contenuto in questo libro e le riflessioni non mancheranno, perchè anche il finale ci stupirà, mettendo nuovamente un punto di domanda bello grosso davanti al le lettore, che ha il suo tanto atteso epilogo, ma si può ritenere pienamente soddisfatto o continuerà a porsi dei quesiti? Beh questo credo che sia variabile.
Se avete voglia di leggere un romanzo adrenalinico tutto italiano e diverso dal solito, questo libro fa per voi. Se non vi intimoriscono i Mostri Umani e avete voglia di dar loro la caccia in una Sardegna diversa da quella conosciuta grazie alle riviste di viaggi, dategli una possibilità. E se invece lo avete già letto, beh vi aspetto qui sotto, scrivetemi cosa ne pensate.
nemmeno lo conoscevo questo romanzo sai? mi inquieta molto però la figura del "mostro" che rilevanza ha nel romanzo?
RispondiEliminaEhhhh...il Mostro non è il protagonista, ma una persona delle più cattive che esitano. Non ci sono scene troppo cruente a riguardo, ma se ci si immedesima nelle vittime, psicologicamente è provante. Il romanzo è focalizzato su Sante e sul ruolo che ha nella vicenda, ma senza un cattivo non ci potrebbe essere un thriller. Chicca è ben scritto, Maggi arriva. Magari un giorno gli darai una possibilità. Non è il mio thriller della vita, ma è piacevole.
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