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Recensione - Il gusto di uccidere di Hanna Lindberg

giovedì, gennaio 31, 2019 Baba Desperate Bookswife 4 Comments


Il libro
Il gusto di uccidere di Hanna E. Lindberg
Editore: Longanesi| Pagine: 416| Pubblicazione: 31 gennaio 2019| Prezzo 20,00€| Trama: Qui
Genere: thriller
Notizie sull'autrice
Hanna Lindbergh è nata nel 1981 e vive a Stoccolma. È una giornalista di costume che lavora soprattutto sul web. Stockholm Confidential, il suo romanzo d’esordio, uscito presso Longanesi nel 2017, è subito arrivato in cima alle classifiche svedesi ed è stato pubblicato in oltre 10 paesi.

Recensione 

Signore e Signori il grande momento è arrivato: oggi in tutte le librerie italiane potete trovare il secondo volume scritto dall'autrice nordica Hanna Lindberg ed edito da Longanesi editore. 
Ringrazio innanzi tutto Noemi del blog Red Kedi per avermi coinvolta in questo Review Party (per la mia tappa del blog tour dovrete attendere fino a sabato) e la casa editrice Longanesi per la fiducia.
Ho avuto la fortuna di leggere questi due romanzi in fila e come ho già scritto l'altro ieri, mi sono molto affezionata ai personaggi che l'autrice ha costruito con arguzia e sentimento. 
Solveig Berg è tornata ed è più in forma che mai: lavora per Vanja Stridh una giornalista famosa, nota nell'ambito eno-gastronomico per la sua spietatezza. Solveig Ha anche un fidanzato, un gatto ereditato, ma non ha più una migliore amica, che dopo l'ennesima buca ha deciso di mandarla al diavolo in grande stile. 
Solveig e Vanja hanno appuntamento presso uno dei ristoranti più conosciuti di Stoccolma, lo Stockholm Grotesque, all'interno del quale verrà proclamato il Cuoco D'Oro. Questo è uno degli eventi più importanti in Svezia, solo i migliori cuochi hanno l'onore di essere nominati e di poter partecipare alla votazione. I tre candidati sono Jon Ragnarsson, una vera e propria star dei fornelli, personaggio che ama farsi ammirare e i riflettori sono il suo pane quotidiano; Florian Leblanc, chef di origini francesi, ex socio di Ragnarsson, uomo elegante ma sfuggente, si presenta molto più schivo e meno avvezzo alla mondanità e infine Linda Berner, unica signora in sfida, nessuno punta un centesimo su di lei, che nemmeno si presenta alla premiazione.
Il buon vino è stato versato nei calici, persone facoltose sono curiose del verdetto, l'eleganza non manca e la tensione è palpabile: Vanja deve proclamare il vincitore, legge il nome del migliore chef, le luci si spengono, tutti pensano ad un effetto speciale studiato a tavolino ma...un colpo di pistola viene sparato e un proiettile non manca un bersaglio. Vanja cade a terra, ma era lei il vero bersaglio? Sul palco diverse persone famose le stavano accanto e se con il buio il cecchino avesse sbagliato la traiettoria? Ecco che Solveig avrà da lavorare, chi meglio di lei?
Ancora una volta la Lindberg ci propone una storia ricca e intricata, con qualche colpo di scena e l'azione e la suspence degne di un buon thriller. Ritroviamo dei personaggi che abbiamo amato per le loro quasi imperdonabili imperfezioni, una protagonista egocentrica e un po' egoista, un Lennie Lee decisamente cambiato ma sempre incorreggibile, una Fatima che è riuscita a ricavarsi un posto nel mondo. A questo aggiungiamo i nuovi arrivati. E così, aprire un manoscritto firmato Lindberg diventa piacevole, una necessità di evasione per chi ama il giallo nordico. 
Ancora una volta ho apprezzato l'ambientazione e il come Hanna sia riuscita bene ad aprire una parentesi a proposito di un mondo che da qualche anno va molto di moda: l'alta cucina, la vita degli chef e il loro modo di relazionarsi al grande pubblico. Una volta i cuochi erano delle persone rintanate dietro ai fornelli, poco presentabili quando erano in servizio e decisamente sottopagati. Oggi essere uno chef è uno status symbol, è sinonimo di "lavoro figo" e le cucine sono ambite, grazie anche ai numerosi reality che hanno permesso a gente come Cracco di diventare delle vere e proprie celebrità da copertina. Mi è piaciuto calarmi in una situazione, avere a che fare con persone di un certo tipo e sentire per qualche giorno di far parte di un determinato mondo. Hanna Lindberg fa tutto  questo, oltre a scrivere un storia godibile e intensa. 
Se ve lo consiglio? Certamente. Ho anche notato una crescita, la scrittura si è fatta come più sicura e l'autrice ha osato; io non vedo l'ora di leggerla ancora perchè sono certa che Solveig Berg abbia ancora molto da raccontarci.
Punti Forti:
-Ancora una volta l'ambientazione è un punto fortissimo di questo libro. Veniamo catapultati nelle cucine di una grande ristorante, conosceremo chef, sous-chef e lavapiatti, sentiremo la lama dei coltelli muoversi velocissima, le padelle che sbattono sul piano e i mestoli che che girano elegantemente ma vorticosamente dentro ai pentoloni. Annuseremo il profumo intenso dell'adrenalina e osserveremo la dedizione di chi ama il proprio lavoro con tutto se stesso. 
- I personaggi, in questo secondo capitolo, sono ancora più delineati. Tutte le loro umane imperfezioni vengono a galla e il lettore non potrà non invaghirsi del loro essere umani. 

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4 commenti:

  1. Concordo su tutto! Questa autrice è cresciuta eccome, e con lei lo hanno fatto i suoi personaggi.
    Adesso però sono orfana e vorrei che ci fosse già pronto da leggere il terzo sighhh

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    1. Eh sì!! Speriamo non faccia come Galbraith e ci metta tre anni ah ah ah

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  2. forse lo avevo già detto. non amo molto gli autori nordici faccio fatica a leggerli davvero anche se so che così mi precludo delle letture che potrebbero rivelarsi interessanti

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    1. Ciao Chicca! Io non li leggo molto, ho adorato la Lackberg, ma i più famosi non li ho mai letti. Non mi dispiacciono, anche se faccio fatica a ricordare i nomi dei paesini e dei personaggi, se sono tanti. In questo caso non è successo. :-)

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