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Recensione - Le nostre anime di notte di K. Haruf
Le nostre anime di notte di Kent Haruf
Editore:NNEditore| Pagine: 176| Pubblicazione: 2017 | Prezzo 17,00€| Trama Qui
Genere: narrativa
Notizie sull'autore
Kent Haruf (1943-2014) è stato uno dei più apprezzati scrittori americani, ha ricevuto diversi riconoscimenti, tra cui il Whiting Foundation Award e una menzione speciale dalla PEN/Hemingway Foundation. Con il romanzo Il canto della pianura è stato finalista al National Book Award, al Los Angeles Times Book Prize, e al New Yorker Book Award. Con Crepuscolo, secondo romanzo della Trilogia della Pianura, ha vinto il Colorado Book Award. Benedizione è stato finalista al Folio Prize. NN Editore pubblicherà tutti i libri della trilogia ambientata nella cittadina di Holt.
Recensione
e 1/2Recensione
Addie Moore e Louis Waters sono vicini di casa, abitano nella piccola città di Holt, in Colorado. Cominciano ad essere anziani, i figli sono ormai adulti da un pezzo ed entrambi sono vedovi. E' una vita che si conoscono ma non hanno mai approfondito più di tanto il loro rapporto. Ognuno sempre impegnato a fare i conti con la propria quotidianità fatta di problemi ed imprevisti, entrambi pronti a mascherare i guai per salvare le apparenze.
Un bel giorno però Addie fa una proposta sconvolgente a Louis: gli chiede di trascorrere le notti a casa sua, per tenersi compagnia, per raccontarsi la giornata, per sentirsi meno soli. Cosa c'è di male se due persone sentimentalmente libere decidono di trascorrere la propria vecchiaia in compagnia di una persona che stimano?
Inizialmente tutto viene fatto con il favore delle tenebre, per non insospettire il vicinato, per non dare adito ai pettegolezzi, per sentirsi puliti nei confronti di estranei che contano quanto un due di picche.
Poi come succede sempre nelle piccole comunità, il segreto vien presto svelato e i mormorii si fanno pressanti, il giudizio si legge in faccia delle persone che nonostante i propri errori sono sempre pronti a scagliare la prima pietra.
Un libro che ho letto perché la mia libraia me ne ha parlato talmente bene che non potevo ignorarlo ancora per molto, solitamente mi tengo a debita distanza da quelle che considero "mode". Non intendo dire che i volumi tanto osannati non possano essere dei piccoli capolavori, però alcune volte le mie aspettative erano talmente alte che la delusione ha avuto vittoria facile. Questa volta mi sono fidata e l'ho comprato e letto nel giro di pochi giorni.
Questo libro è pubblicato da una casa editrice indipendente che si è fatta conoscere proprio grazie a questo autore. La trilogia della pianura (sempre ambientata a Holt) ha spopolato negli anni scorsi e adesso questo romanzo, pubblicato postumo, ha fatto innamorare tantissimi lettori.
Questa è una storia che si racconta con delicatezza, due vite molto diverse, linee parallele che non hanno mai avuto modo di incrociarsi se non per un fugace "ciao come va", insomma regole di buon vicinato. Queste anime anziane e provate dal tempo, a volte crudele e a volte bizzarro, decidono di rompere gli schemi ed incontrarsi, calcando la mano e lasciando un solco sul foglio. Ho apprezzato la decisione della signora Moore, l'iniziativa presa da una signora fa sempre un certo effetto, sopratutto se avanti negli anni. Una donna dalla forza straordinaria, che ha superato un trauma difficile da narrare, ha sopportato l'indifferenza per anni, mascherata da rispetto. Mi è piaciuto il tatto e la discrezione di Louis, uomo segnato ancora adesso da un errore che ha fatto pagare conti salati a più di una persona. Ho letto un libro particolare, a partire dalla totale mancanza di punteggiatura nei dialoghi a qualche piccola imprecisione, che hanno reso questa scrittura ancora più particolare. Cose che probabilmente in un altro contesto avrebbero infastidito, in questo caso hanno rafforzato l'intensità del messaggio. Ho sentito le loro mani cercarsi, avvolti dall'intimità delle lenzuola, ho sentito la loro voce ridotta ad un sussurro, quella specie di rantolio che si presenta solo quando si è in procinto di addormentarsi, ho guardato Holt con i loro occhi da "peccatori" incompresi, due anziani con i grilli per la testa che pensano a divertirsi invece di pensare ai loro figli. Chissà se uno vuole impossessarsi dei soldi dell'altro? A questo una domanda: è meglio vivere in pace, accettati dalla comunità, ma con la sensazione di mancanza appollaiata sulla spalla, oppure vivere felici, in compagnia di un buon amico, senza ben sapere dove sia il confine tra amore e semplice stima? Quanto possono influenzarci la vita dei semplici estranei, che nulla sanno della nostra esistenza ed ignorano i momenti critici, se non per sentito dire, ma che si prendono la briga di organizzare una crociata se le cose non sono convenzionali (come se la loro quotidianità potesse in qualche modo risentirne). Mi sono arrabbiata, e non poco, con un'intera comunità, con i figli, con la categoria di quelli che "non si fanno i fattacci loro". Insomma, se ho bisogno di un consiglio stai sicuro che te lo chiedo.
Un romanzo delicato, ma allo stesso tempo ingombrante. Uno di quelli cha fanno riflettere, che tengono la mente impegnata anche quando il libro non è sotto agli occhi. Pagine che profumano di intimità e delicatezza, di gioia e rimpianto, di serenità e pulizia, dell'anima.
Ho fatto bene ad avvicinarmi ad Haruf? Certamente. Sono quasi certa che voi abbiate già letto quasi tutto, ma nel caso contrario, non aspettate. Io recupererò la trilogia.
Un bel giorno però Addie fa una proposta sconvolgente a Louis: gli chiede di trascorrere le notti a casa sua, per tenersi compagnia, per raccontarsi la giornata, per sentirsi meno soli. Cosa c'è di male se due persone sentimentalmente libere decidono di trascorrere la propria vecchiaia in compagnia di una persona che stimano?
Inizialmente tutto viene fatto con il favore delle tenebre, per non insospettire il vicinato, per non dare adito ai pettegolezzi, per sentirsi puliti nei confronti di estranei che contano quanto un due di picche.
Poi come succede sempre nelle piccole comunità, il segreto vien presto svelato e i mormorii si fanno pressanti, il giudizio si legge in faccia delle persone che nonostante i propri errori sono sempre pronti a scagliare la prima pietra.
Un libro che ho letto perché la mia libraia me ne ha parlato talmente bene che non potevo ignorarlo ancora per molto, solitamente mi tengo a debita distanza da quelle che considero "mode". Non intendo dire che i volumi tanto osannati non possano essere dei piccoli capolavori, però alcune volte le mie aspettative erano talmente alte che la delusione ha avuto vittoria facile. Questa volta mi sono fidata e l'ho comprato e letto nel giro di pochi giorni.
Questo libro è pubblicato da una casa editrice indipendente che si è fatta conoscere proprio grazie a questo autore. La trilogia della pianura (sempre ambientata a Holt) ha spopolato negli anni scorsi e adesso questo romanzo, pubblicato postumo, ha fatto innamorare tantissimi lettori.
Questa è una storia che si racconta con delicatezza, due vite molto diverse, linee parallele che non hanno mai avuto modo di incrociarsi se non per un fugace "ciao come va", insomma regole di buon vicinato. Queste anime anziane e provate dal tempo, a volte crudele e a volte bizzarro, decidono di rompere gli schemi ed incontrarsi, calcando la mano e lasciando un solco sul foglio. Ho apprezzato la decisione della signora Moore, l'iniziativa presa da una signora fa sempre un certo effetto, sopratutto se avanti negli anni. Una donna dalla forza straordinaria, che ha superato un trauma difficile da narrare, ha sopportato l'indifferenza per anni, mascherata da rispetto. Mi è piaciuto il tatto e la discrezione di Louis, uomo segnato ancora adesso da un errore che ha fatto pagare conti salati a più di una persona. Ho letto un libro particolare, a partire dalla totale mancanza di punteggiatura nei dialoghi a qualche piccola imprecisione, che hanno reso questa scrittura ancora più particolare. Cose che probabilmente in un altro contesto avrebbero infastidito, in questo caso hanno rafforzato l'intensità del messaggio. Ho sentito le loro mani cercarsi, avvolti dall'intimità delle lenzuola, ho sentito la loro voce ridotta ad un sussurro, quella specie di rantolio che si presenta solo quando si è in procinto di addormentarsi, ho guardato Holt con i loro occhi da "peccatori" incompresi, due anziani con i grilli per la testa che pensano a divertirsi invece di pensare ai loro figli. Chissà se uno vuole impossessarsi dei soldi dell'altro? A questo una domanda: è meglio vivere in pace, accettati dalla comunità, ma con la sensazione di mancanza appollaiata sulla spalla, oppure vivere felici, in compagnia di un buon amico, senza ben sapere dove sia il confine tra amore e semplice stima? Quanto possono influenzarci la vita dei semplici estranei, che nulla sanno della nostra esistenza ed ignorano i momenti critici, se non per sentito dire, ma che si prendono la briga di organizzare una crociata se le cose non sono convenzionali (come se la loro quotidianità potesse in qualche modo risentirne). Mi sono arrabbiata, e non poco, con un'intera comunità, con i figli, con la categoria di quelli che "non si fanno i fattacci loro". Insomma, se ho bisogno di un consiglio stai sicuro che te lo chiedo.
Un romanzo delicato, ma allo stesso tempo ingombrante. Uno di quelli cha fanno riflettere, che tengono la mente impegnata anche quando il libro non è sotto agli occhi. Pagine che profumano di intimità e delicatezza, di gioia e rimpianto, di serenità e pulizia, dell'anima.
Ho fatto bene ad avvicinarmi ad Haruf? Certamente. Sono quasi certa che voi abbiate già letto quasi tutto, ma nel caso contrario, non aspettate. Io recupererò la trilogia.
Quant'è bello.
RispondiEliminaDella trilogia mi manca soltanto Crepuscolo, ma inziala, sì.
Benedizione, al momento, è il mio preferito di Haruf. :)
Ciao Michele! Bellissimo, sono contenta di averlo comprato. Adesso non mi resta che leggere la trilogia. Un abbraccio
EliminaUna volta che ero in libreria, la prima in cui mi fosse mai capitato di trovare anche una bella selezione del catalogo NN editore, ho voluto leggere almeno la prima riga di questo libro che, se non sbaglio, cominciava così: "E poi ci fu quella volta in cui Addie...". Ecco, il fatto che la storia partisse subito col botto mi ha colpita tantissimo.
RispondiEliminaBeh niente, adesso so con assoluta certezza che lo leggerò, sono solo parecchio indecisa se fare le cose per bene, lasciarmelo per ultimo e partire da "Canto della pianura", oppure mandare tutto al diavolo e partire direttamente da qui.
Buongiorno Rosa! Ecco vedi tu hai avuto un assaggio allora. Non saprei cosa consigliarti, io ho iniziato dall'ultimo anche se in effetti non dovrebbe far parte della storia, io ormai non ho più scelta! Un bacione e fai cosa ti consiglia il cuore
EliminaChe bella recensione! Ho preso questo libro in ebook, ma non ho ancora avuto il coraggio di leggerlo, so già che piangerò tantissimo, come sempre quando i protagonisti sono persone anziane e si trattano certi temi, ma voglio assolutamente partire da questo per conoscere l'autore.
RispondiEliminaCiao Beth, grazie mille! No, non so se piangerai, ma comunque è commovente. Haruf era bravissimo sul serio. Leggilo, sono certa che non te ne pentirai, un abbraccio
EliminaAnche io mi riprometto sempre di cominciare con Haruf ma non ho ancora trovato il momento giusto. Quest'ultimo comunque mi sembra davvero eccezionale.
RispondiEliminaSì Nadia, per me lo è stato! Un libo finalmente diverso, con una storia che in realtà non ha capo ne cosa, ma è semplicemente uno spaccato di vita quotidiana. Eccezionale
EliminaSicuramente meglio vivere felici!!!!
RispondiEliminaDevo leggerlo...
E certo che devi!! ah ah ah
Eliminaanche io ho iniziato da questo libro con haruf: un libro estremamente delicato!
RispondiEliminarecupererò anche io la trilogia della pianura!
Ciao Federica, sono felicissima, perché ho rischiato di non leggerlo. Adesso mi sono appassionata ai libri dell'autore, ma anche alle pubblicazioni di questa casa editrice.
EliminaLo dovrei leggere per un Gdl, ma non faccio in tempo. Mi fa piacere sapere che ne vale la pena! Non conoscevo l'autore, devo ammetterlo.
RispondiEliminaCiao! Si, assolutamente, ne vale la pena, infatti io ho recuperato gli altri e li leggerò non appena riuscirò a metterli in lista! Bacio
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