#5 blogger per un autore,

Quattro blogger per un autore #4 - Margaret Atwood

lunedì, luglio 31, 2023 Baba Desperate Bookswife 0 Comments



Buongiorno signori, come state? Siamo a luglio e noi siamo tornate!!! Ditelo che vi siamo mancate un pochetto! Se invece non avete modo di conoscerci, ecco due righe su ciò che combiniamo insieme.
Chi siamo? Ecco qui:
ChiaraChicca,  Ombretta e io: ogni due mesi leggeremo libri di uno stesso autore deciso precedentemente. Un modo per ampliare i nostri orizzonti, per imbatterci in letture che magari non avremmo preso in considerazione, dandoci la possibilità di innamorarci ancora, in maniera inaspettata (oppure di detestare fortemente qualcosa che non vorremmo più riavere tra le mani) .

Questo mese abbiamo deciso di leggere Margaret Atwood, autrice canadese famosa sopratutto per il romanzo "Il racconto dell'ancella", trasformato in serie TV. La Atwood è una delle scrittrici viventi di narrativa e di fantascienza (o narrativa speculativa) più premiate. Negli anni ha fatto sentire la sua voce come femminista. 
Da tempo avevo sullo scaffale Il racconto dell'Ancella, acquistato insieme al giornale e mai letto, così ho colto l'occasione e ho tolto il volume dalla famosa "pila della vergogna". Purtroppo so che il mio pensiero non vi piacerà.

Desperate Bookswife


Cari amici, come posso iniziare a smontare questo libro e contemporaneamente a non smontarlo troppo? Impossibile. Quindi proverò a procedere per gradi.
Partiamo dal fatto che l'autrice scrisse il libro nel lontano 1985 e quindi possiamo dire questo distopico è assolutamente attuale (purtroppo). Una donna visionaria, forse, la Atwood, ad immaginare in un lontano, o forse non troppo, futuro una condizione femminile decisamente poco rosea.
Le Ancelle sono delle donne alle quali viene tolto tutto, se non l'obbligo di avere dei rapporti sessuali con il proprio Comandante, ovvero l'uomo che cerca di avere un figlio da loro e non dalla Moglie, che non può avere figli. Le donne non sono più fertili. Solo le Ancelle lo sono. Vestite di rosso, coperte dalla testa ai piedi, vivono nelle case dei coniugi ai quali appartengono. Non hanno la facoltà di fare niente perché tutto è bandito. Gli oggetti, i prodotti di igiene e bellezza, il poter andare in giro se non per comprare dei generi alimentari che verranno dati alla cuoca della casa. Le Ancelle perdono anche il nome, verranno chiamate con l'appellativo "Di+il nome proprio del Comandante". Immaginate di non chiamarvi più Michela, Giovanna, Irene. Immaginate di chiamarvi DiFred, DiMario, DiFranco. Non vi si accappona la pelle? Non provate rabbia e disgusto? Non strappereste il libro dal nervoso? Questo è ciò che avrei potuto provare e invece non è accaduto. La protagonista e narratrice ci appare apatica, lontana dalla sua stessa narrazione. Forse lo fa per cercare di sopravvivere a questa esistenza ingiusta e insopportabile, fatto è che a me ha trasmesso apatia e noia. Magari era proprio l'intento dell'autrice, forse voleva solo farci riflettere. 

Ne capitano tante di disgrazie, succedono dei fatti tremendi nel libro, ma sembra che non accada nulla. Il tutto ci viene raccontato con distacco e senza phatos. Se ci aggiungiamo uno stile molto ricco di dettagli e descrizioni, i dialoghi ridotti all'osso e continui salti temporali...beh tutto questo messo insieme ha fatto sì che la lettura mi sia apparsa lenta, lunga e interminabile. 
Non dico che il libro non sia meritevole, non sono qui a scrivervi che il libro passerà nel dimenticatoio, sono qui ad esprimere il mio rammarico per un libro che pensavo avvincente e ricco di emozioni forti. Quello che più mi dispiace è il non essere riuscita a sentirmi vicina alla narratrice. Io volevo fare il tifo per lei, speravo alla fine di tirare le somme. Invece niente, buio. Ho letto moltissimi pareri positivi a riguardo e ogni volta mi entusiasmo nel comprendere quanto i lettori trovino cose diverse all'interno dello stesso libro: è come avere tra le mani una scatola magica, non si sa cosa uscirà fuori. Bellissimo.

Torniamo al libro e tiriamo le somme. Una storia forte, decisa, intensa. Un racconto che dovrebbe fare male, che se lo si traduce e ci si ripensa dopo, di dolore ne crea, sul momento però no, o almeno non a me. Un romanzo distopico che parla della condizione femminile dopo la caduta degli Stati e l'avvento di Galaad, una specie di regime. Ambientato in un tempo in cui le donne non avevano alcun tipo di potere, alcun desiderio, alcun peso. Le donne più "fortunate" erano Mogli di uomini facoltosi, dovevano assistere ai rapporti sessuali del marito le Ancelle, erano prigioniere nella propria casa. Erano vittime e carnefici al tempo stesso. Questo è "il racconto dell'ancella". Spietato, duro, senza giri di parole. Non guarderò la serie TV, in questo periodo di brutture ho bisogno di cose belle, oppure di thriller molto americani, non di un qualcosa che non esiste ma potrebbe benissimo essere, di qualcosa che io non conosco ma forse in qualche parte del mondo c'è. 

Curiose di scoprire quale titolo abbiano scelto le altre fanciulle? Andiamo insieme! Alla prossima ragazzi, vi aspetto qui :-)

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#Nadia,

Recensione di Nadia - La casa di Fripp Island di Rebecca Kauffman

mercoledì, luglio 26, 2023 Baba Desperate Bookswife 0 Comments


 Il libro
La casa di Fripp Island di Rebecca Kauffman
Editore: BigSur| Pagine: 309| Pubblicazione: 2021| Prezzo 17,90€| Trama:Qui
Genere: narrativa

Notizie sull'autrice
Rebecca Kauffman è nata nell’Ohio rurale e abita in Virginia. Ha studiato violino alla Manhattan School of Music e scrittura creativa alla New York University. Nella collana BIG SUR sono usciti La casa dei Gunner, vincitore del Premio Tribùk dei librai, e La casa di Fripp Island.

Recensione di Nadia

Buongiorno lettrici e lettori!
Oggi torno su questi schermi per parlarvi di un libro verso il quale ho nutrito
sentimenti contrastanti, ovvero La casa di Fripp Island, di Rebecca Kauffman.
Scott e Lisa Daly, sposati da vent’anni e genitori delle giovani Rae e Kimmy, decidono
di invitare gli amici Poppy e John Ford con i loro figli Ryan e Alex a trascorrere con
loro la settimana di vacanza a Fripp Island che Scott ha vinto a una lotteria
aziendale. Poppy e Lisa sono migliori amiche da una vita e, anche se da quando si
sono sposate hanno stili di vita molto differenti, Lisa si sente in debito nei confronti
di Poppy, che si prende cura di sua madre malata dal momento che Lisa e Scott
abitano lontani.

La settimana sembra procedere piacevolmente, anche se Lisa ha scoperto che
sull’isola abita un giovane che tempo addietro è stato iscritto nel registro dei crimini
sessuali, e ha un po’ di timore per le loro giovani figlie. Finché, l’ultima notte di
vacanza, accade qualcosa di tragico…

Dicevo che ho provato sensazioni contrastanti nei confronti di questo libro. Da una
parte, ho trovato la storia abbastanza interessante: le diverse dinamiche famigliari
tra chi ha parecchi soldi ma non ha più un vero dialogo da tempo (i Daly) e chi
possiede poco ma si ama ancora molto (i Ford) sono ben descritte e interessanti,
così come i differenti caratteri dei quattro ragazzi. Il lettore percepisce un lento ma
costante aumento di tensione a mano a mano che vengono introdotti anche i
personaggi secondari, ovvero Keats (il giovane inserito nella lista dei crimini sessuali)
e la moglie Roxie. Per chi legge è chiaro che succederà qualcosa, perché il prologo
svela già molto, ma non sa ancora chi sarà la vittima, né conosce il colpevole.
Il problema con questo romanzo io l’ho avuto con lo stile. Rebecca Kauffman non
scrive male, anzi, ma il suo ritmo è veramente lentissimo, tanto che ho impiegato
più di due settimane per leggere trecento pagine. Le descrizioni sono più che
abbondanti, molto minuziose e, soprattutto, spesso vengono spiegate nei dettagli
piccole situazioni quotidiane comunissime, che non hanno particolare rilevanza nella
storia se non (almeno è quello che ho capito io) per far comprendere le dinamiche
famigliari e far affezionare il lettore a quelle che sono, a tutti gli effetti, famiglie
comuni. Ho apprezzato molto come alla fine si sia chiuso tutto il cerchio: la
Kauffman ci fa riflettere su come, in un luogo piccolo e chiuso come può essere
un’isola turistica, i pregiudizi e i pettegolezzi rischino di fare ancora più danni di
quanto non accada, ad esempio, in una metropoli.


Avrei gradito un approfondimento finale su come finisce la storia per Keats e Roxie,
così come l’autrice ci racconta la vita delle due famiglie in seguito alla tragedia che si
consuma sull’isola, e invece questa parte manca purtroppo.
In generale comunque la storia mi è piaciuta: è uno di quei romanzi che non solo
partono lenti per poi avere un escalation finale, ma su cui ci si sofferma a pensare
anche parecchio dopo averli conclusi. Consiglio questo romanzo se vi piace
prendervela comoda per conoscere i personaggi e se siete in un mood rilassato;
diversamente, potreste faticare a godervi il viaggio.

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#Recensione,

Recensione di Baba - Giovani carine e bugiarde. Deliziose di S. Shepard

venerdì, luglio 21, 2023 Baba Desperate Bookswife 0 Comments

 Il libro
Giovani carine e bugiarde. Deliziose di Sara Shepard
Editore: Newton| Pagine: 255| Pubblicazione: 2011| Prezzo 5,90€| Trama:Qui
Genere: YA

Notizie sull'autrice
Sara Shepard è cresciuta a Philadelphia, ha studiato alla New York University e al Brooklyn College e attualmente vive a Tucson, Arizona. La saga Giovani, carine e bugiarde, di cui la Newton Compton ha pubblicato i primi nove capitoli dai titoli Deliziose, Divine, Perfette, Incredibili, Cattive, Assassine, Spietate, Ricercate e Perverse, ha riscosso un clamoroso successo ed è diventata una serie televisiva. Per saperne di più: prettylittleliars.it.

Recensione di Baba
Buongiorno lettori, come state? Dopo un po' di assenza torno sul blog con una recensione di un libro un po' datato. Una decina di anni fa una cara amica mi disse di guardare assolutamente una serie tv chiamata "Pretty Little Liars" ma io non lo feci, non per mancanza di interesse, semplicemente perché forse non c'era Netflix o Prime Video ( o almeno io non lo avevo) e quindi non sapevo come recuperarlo. Qualche tempo addietro scopro che proprio quella serie lì aveva preso spunto da alcuni romanzi. Complice l'estate e la voglia di letture non troppo impegnative eccomi con in mano l'inizio della storia di questo gruppo di teenagers...
In un quartiere altolocato di Philadelphia vivono quattro ragazze alle prese con i problemi di cuore, le prime sbornie, problemi in famiglia (ma non di soldi) e un grande pensiero per l'aspetto fisico e la moda. Conosciamole meglio. Hanna aveva dei problemi di peso, ha trascorso diverso tempo a sentirsi giudicata grassa proprio da suo padre finché un bel giorno decide di darci un taglio: cosa c'è di meglio dell'abbuffarsi e successivamente infilare due dita in gola? In qualche modo porta a casa il risultato e oggi nessuno sospetterebbe i suoi trascorsi, a parte il fidanzato...
Aria è una ragazza leggermente più morigerata, tornata da poco dalla Finlandia, una grande cotta per il suo professore tenuta nascosta insieme a molto altro. Spencer ha un rapporto conflittuale con la sua intera famiglia, sopratutto con la sorella alla quale praticamente ruba il fidanzato dopo essere andata ad abitare nella soffitta precedentemente occupata dalla sorella stessa. Infine abbiamo Emily, nuotatrice agonista, nutre qualche dubbio sulla propria identità sessuale nonostante esca da tempo con un suo compagno di squadra; aver conosciuto una nuova amica l'ha confusa maggiormente. Ovviamente è cresciuta in una famiglia abbastanza bacchettona e un po' razzista. 

Cos'hanno in comune queste donzelle? In passato, quando frequentavano le scuole medie, erano tutte amiche e combinavano qualche disastro tutte insieme. All'appello però manca Alison, scomparsa qualche anno prima: da allora la compagnia si è sciolta. Troppi segreti da custodire, troppi ricordi (quali veri e quali inventati?) e infine un dolore a dividerle invece di unirle. Che fine ha fatto la loro vecchia amica? Alcune di loro se lo chiedono spesso altre molto meno, fino a quando dei biglietti firmati "A." contenenti segreti che solo Alison poteva conoscere arrivano misteriosamente a turno nelle mani delle ragazze. 

Un romanzo che si lascia leggere, non stupisce ma non annoia. Mi piace di tanto in tanto immergermi nei drammi dei ragazzi, sopratutto se americani: mi sembra di guardare una delle serie tv che tanto amavo da ragazza. Mi facevo coinvolgere talmente tanto da arrabbiarmi, piangere e parlarne per ore al telefono con le mie amiche, nemmeno quelle cose capitassero a noi. Vivevo di riflesso una vita non mia. Era comunque bello. Sono certa che se avessi letto questo libro a sedici anni lo avrei divorato e avrei fatto il tifo per qualcuna di loro odiandone come minimo un'altra. Credo che mi sarebbe piaciuta Emily, piena di dubbi e fragilità, sportiva come lo ero io, mi sentivo un po' diversa dalle altre amiche che avevano altri interessi. Probabilmente avrei detestato Spencer, il tradimento verso la sorella e comunque un fattaccio così sporco non lo avrei potuto accettare. Da ragazza non vedevo le sfumature. 

Quindi mi è piaciuto oppure no? Carino. niente di più, niente di meno: una carrellata di marchi costosi, marachelle da denuncia e casini da risolvere, con un mistero in corso che non lascia il fiato in sospeso ma stuzzica un po' la curiosità (senza esagerare). Continuerò la serie, per fortuna è in Audible! 

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