#Nadia,
Keep Calm and Read Nadia #8 - 9 Novembre di C. Hoover - ovvero quando leggi un NA ma hai vent'anni di troppo
Buongiorno lettori come state? Ecco che anche oggi vi lascio in compagnia di Nadia e delle sue letture. Questa volta ha letto per noi un romanzo di un'autrice che va molto in voga tra i ragazzi, ovvero Colleen Hoover. Vediamo un po' il suo pensiero.
Ciao a tutti lettori e lettrici! Come avete capito dal titolo, oggi vorrei parlarvi delle mie impressioni su un libro molto amato e osannato in rete, che io temo di non esser riuscita ad apprezzare a fondo perché ormai, purtroppo, sono “troppo vecchia per queste cose” (frase che avrei pensato e sperato di non dire mai nella mia vita, cavoli). Qui trovate la trama, se non lo conoscete: TRAMA
Inizio premettendo due cose: innanzitutto il libro mi è piaciuto, e credo che, se dovessi giudicarlo in base a quanto mi ha tenuta avvinta, si meriterebbe quasi 4 stelline. La seconda precisazione, prima di venir assalita dalle fan della Hoover eventualmente
appostate dietro l’angolo del blog di Baba, è che l’amica Colleen è forse la più brava nel suo mestiere, ovvero la scrittrice di NA (naturalmente non parlo di scrittori tout court), nonostante la traduzione italiana e il (non) lavoro di editing ci mettano del bello e del buono per peggiorare la versione nostrana. Anche se sono “anziana” ogni tanto provo a dare una possibilità a questo genere, e vi assicuro che ho letto roba davvero imbarazzante (e la Hoover stessa un po’ prende in giro questo tipo di libri, nelle prime pagine di 9 novembre, dimostrando almeno di avere ben chiaro l’ambiente in cui si muove). I romanzi della Hoover sono sicuramente più maturi e complessi della media del genere, i suoi personaggi sono un po’ più delineati (diciamo che vanno un briciolo oltre il “bello e dannato” e la “bella e poco altro”) e fanno riflettere e commuovere davvero. Diciamo che l’autrice dà il meglio di sé nel rappresentare situazioni tragiche, che non ci fa mai mancare e sono ben descritte ma senza indulgere nel pietismo, questo devo ammetterlo.
appostate dietro l’angolo del blog di Baba, è che l’amica Colleen è forse la più brava nel suo mestiere, ovvero la scrittrice di NA (naturalmente non parlo di scrittori tout court), nonostante la traduzione italiana e il (non) lavoro di editing ci mettano del bello e del buono per peggiorare la versione nostrana. Anche se sono “anziana” ogni tanto provo a dare una possibilità a questo genere, e vi assicuro che ho letto roba davvero imbarazzante (e la Hoover stessa un po’ prende in giro questo tipo di libri, nelle prime pagine di 9 novembre, dimostrando almeno di avere ben chiaro l’ambiente in cui si muove). I romanzi della Hoover sono sicuramente più maturi e complessi della media del genere, i suoi personaggi sono un po’ più delineati (diciamo che vanno un briciolo oltre il “bello e dannato” e la “bella e poco altro”) e fanno riflettere e commuovere davvero. Diciamo che l’autrice dà il meglio di sé nel rappresentare situazioni tragiche, che non ci fa mai mancare e sono ben descritte ma senza indulgere nel pietismo, questo devo ammetterlo.
E allora, cosa c’è che non “è andato” nella mia esperienza con questo libro? Non è stata la poca verosimiglianza della trama, su cui comunque qualcuno più fiscale di me troverebbe sicuramente qualcosa da eccepire. C’è che non mi sono emozionata come avrei voluto, come (probabilmente) sarebbe successo se l’avessi letto vent’anni fa, quando (mammamia che confessione!) mi innamoravo per la prima volta e mi sarei “bevuta” tutte le melensaggini contenute qui dentro, e avrei sognato con esse, e mi sarei detta “sì Colleen, hai ragione, innamorarsi è proprio così, lo stai raccontando proprio bene!”. Il problema è che Fallon (sì. Lo so. Si chiama così, non è colpa mia. Sono anche andata su internet a cercare che caspita potesse significare un nome del genere, ma a parte scoprire che è di origine irlandese, non ho cavato un ragno dal buco) e Benton detto Ben perché Benton era troppo originale e poi faceva rima con Fallon sono la quintessenza degli innamorati: sono sempre romantici e zuccherosi e gentili l’uno con l’altra, molto spesso stupidi e melodrammatici, e fanno cose che, se a 18/19 anni possono sembrare incoscienti e tenere nel senso buono del termine, a quasi quaranta mi fanno nel migliore dei casi alzare gli occhi al cielo, se non proprio arrabbiare, perché sono delle cadute di stile da parte della Hoover, a voler essere gentili. Perché sognare è bellissimo e giusto, e una storia d’amore dolce, romantica e piena di sensazioni meravigliose è ciò che sognano tutte le ragazze.
Ma (PICCOLO SPOILER NON RIVELATORE DI ELEMENTI ESSENZIALI DELLA TRAMA MA SE NON VOLETE PERDERVI PROPRIO NULLA NON LEGGETELO GRAZIE) un ragazzo -che non lavora e studia all’università e non è figlio di milionari- che spende 400 dollari per salire su un aereo solo per il tempo necessario a dare una lettera alla ragazza di cui è innamorato dopo averla vista due volte non fa un gesto eclatante, fa una cosa da deficienti secondo me. FINE SPOILER CHE NON ERA UN VERO SPOILER
E una ragazzina che legge questa cosa magari si convince che, se il ragazzo di cui è innamorata non spende 335 euro (conversione in tempo reale alla data di oggi) per lei a fondo perduto dopo un mese che escono insieme, allora non è vero amore. Forse stiamo un po’ esagerando con le aspettative, che ne dite. Per non parlare del fatto che in questa storia non si vede un profilattico neanche per sbaglio. E tacere di quanto questi due si complichino la vita in tutti i modi possibili e immaginabili e praticamente smettano di vivere per sei anni.
E allora, visto che sono una che cerca sempre di mettersi in discussione, mi vengono mille dubbi e vi chiedo: la vecchiaia che avanza mi sta trasformando in una vecchia megera arida e moralista, o i miei pensieri sono anche i vostri?
Ciao Nadia! Dico sempre che ogni libro ha il suo momento per essere letto e sicuramente la nostra età credo abbia un peso non indifferente. Siamo anziane, che ci vuoi fare? ahahahahahhahaah
RispondiEliminaAhahahahah hai ragione Dany! L'età per questo genere mi sa che l'ho passata da un bel pezzo!
EliminaIo anche faccio fatica a rapportarmi con Gli YA, però alcuni sono riusciti a stregarmi, come quello della Niven. ma sono casi, e devono essere scritti molto, molto bene!
RispondiEliminaDi quello della Niven ho sentito parlare, ma non l'ho ancora letto... se mi dici che ti ha stregata però un pensierino ce lo faccio, magari tra un po'... prima mi disintossico da questo, ehehehe!
Eliminaah ah ah si certo ti lascio il tempo necessario ah ah ah
EliminaGeneralmente non ho una buona impressione degli NA, li leggo solo quando sono preda del blocco del lettore. Su questo in particolare si era alzato un polverone enorme tanto tempo fa, a seguito di una recensione che citava parti del libro, 'sto Ben ne usciva come una persona inquietante e poco gradita non dico come fidanzato, ma neanche mentre sei in fila per un caffé. Quindi no, non ti preoccupare, non è la tua, è il libro in sé.
RispondiEliminaCiao Chiara! Grazie, avevo proprio bisogno di conforto! Sì, ho letto qualcosa di polemico anche su Goodreads, sul fatto che questo tipo la spoglia e l'accarezza nuda dopo tipo due volte che si sono visti. Ogni tanto queste scrittrici si fanno prendere un po' troppo la mano, mi sa :-)
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