#5 blogger per un autore,

Quattro blogger per un autore - Jojo Moyes

sabato, settembre 30, 2023 Baba Desperate Bookswife 4 Comments


Buongiorno signori, come state? Siamo a fine settembre e con la benedizione dei colori dell'autunno torniamo con la nostra rubrica!!! Ditelo che vi siamo mancate un pochetto! Se invece non avete modo di conoscerci, ecco due righe su ciò che combiniamo insieme.
Chi siamo? Ecco qui:
ChiaraChicca,  Ombretta e io: ogni due mesi leggeremo libri di uno stesso autore deciso precedentemente. Un modo per ampliare i nostri orizzonti, per imbatterci in letture che magari non avremmo preso in considerazione, dandoci la possibilità di innamorarci ancora, in maniera inaspettata (oppure di detestare fortemente qualcosa che non vorremmo più riavere tra le mani) .

Questa volta cari lettori, abbiamo scelto la Moyes, diventata famosa soprattutto dopo "Io prima di te" che ovviamente non ho letto. Precedentemente però mi sono lasciata tentare da "la ragazza che hai lasciato" "un weekend da sogno" e "una più uno", tutti molto soddisfacenti ma...sono passati davvero molti anni dall'ultima lettura di questa autrice, così a dire il vero ero un po' spaventata. Tranquilli, è andata bene!

Fonte Mondadori. Pagine 408- 19,00€ - anno 2018


Ti regalo le stelle narra una storia tratta in parte da verità, siamo in Kentucky, nel 1937 e le donne della WPA Packhorse Library sono esistite veramente, si trattava di bibliotecarie a cavallo che portavano settimanalmente i volumi alle famiglie più sperdute, nella speranza di divulgare la lettura e la cultura.
La base di partenza è già buona così mi sono addentrati con curiosità tra le pagine del libro, conoscendo pian piano le protagoniste di questa avventura. Alice è arrivata dall'Inghilterra, ha sposato un uomo bello e facoltoso, figlio del proprietario di diverse cave, peccato sia un po' un bamboccio, ma questo lo giudicherete voi se deciderete di leggere il libro. Poi abbiamo Margery O'Hare, donna dal carattere deciso e determinato non ha intenzione di farsi mettere sotto da nessun uomo o donna, lei sarà la responsabile del progetto della biblioteca itinerante, incontreremo Izzy, Sophia, Beth, insomma tutte fanciulle che hanno deciso più o meno volontariamente di farsi trascinare in questa pericolosa iniziativa.

Come potrete immaginare non tutto filerà liscio, a partire dal matrimonio di Alice che in poco tempo risulterà quasi imbarazzante. Ci saranno anche persone disposte a buttar fango sulla biblioteca, come ben sappiamo la cultura è pericolosa perché le persone istruite possono essere manipolate con meno facilità.
I personaggi sono ben descritti, fisicamente e psicologicamente, almeno quelli principali e l'ambientazione non è malvagia, sia le situazioni sia i luoghi sono delineati bene senza essere eccessivi o scarni.
La trama fino ad un certo punto è convincente ed interessante, purtroppo ho delle riserve sui capitoli finali, un po' frettolosi ( per certi aspetti) e un po' troppo approfonditi ( per altri). Cosa significa? Che alla fine il libro ha preso una piega che non ho pienamente apprezzato e si è dilungato sulla vita di una persona anziché continuare con ciò che era stato iniziato. Anche l'epilogo mi è apparso frettoloso e poco credibile ma non per questo il libro è risultato spiacevole. Si, proprio così, scorre che è una meraviglia e comunque, nonostante le pecche, si ha la curiosità di andare avanti e scoprire cosa accadrà.

Ammetto che no, non posso catalogarla tra le mie autrici preferite perché credo di non essere più adatta ad un certo tipo di storie, però ogni tanto male non fa, l'autrice ha una scrittura non banale e i suoi personaggi entrano nel cuore. Forse piace molto proprio per questa piega del "forse tutto è possibile" non saprei, diciamo che rende bene senza essere stucchevole. È buffo perché ho scelto un libro che non avevo in casa, nonostante io ne possegga quattro, però a conti fatti sono felice della mia scelta!

Lo consiglio:
- agli amanti del lieto fine
- ai nostalgici
- a chi ama le storie d'amore un po' più ricche
- a chi vuole sognare ma restando con i piedi per terra
Lo sconsiglio
- a chi cerca storie di un certo spessore
- a chi non interessa la narrativa Easy per rilassarsi

E voi? Siete curiosi di scoprire cosa hanno letto le altre fanciulle? Andate a sbirciare sui loro blog, i link sono all'inizio del post.

4 commenti:

#Recensione,

Recensione di Baba - Bes Friends di Valentina Sagnibene

giovedì, settembre 28, 2023 Baba Desperate Bookswife 0 Comments


Il libro
Bes Friend di Valentina Sagnibene
Editore: Il battello a Vapore| Pagine: 256| Pubblicazione: 2023| Prezzo 10,50€| Trama:Qui
Genere: romanzo ragazzi

Notizie sull'autrice
Sogna di fare la scrittrice da sempre: le parole sono la sua passione. Dopo il Master in International Screenwriting and Production ha cominciato a lavorare con le storie e per le storie: oggi è nel mondo della comunicazione come freelance ed è diventata scrittrice. Ha pubblicato Tutto quello che non mi aspettavo (2018), Ci rivediamo a casa (2019), Con o senza di noi (2021). Storia di ragazzi difettosi è il suo primo romanzo per Il Battello a Vapore.

Recensione di Baba

Un paio di settimane fa in tutte le librerie è uscito il #romanzo Bes Friends scritto da Valentina Sagnibene, autrice che, se mi seguite da tempo dovreste sapere, adoro.
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Questa è la storia di Aurora ed Ettore, due ragazzini che iniziano il primo anno di secondaria di primo grado, alias #lascuolamedia .
Il romanzo è scritto con il punto di vista alternato dei due protagonisti e narra le vicissitudini, le abitudini, le dinamiche famigliari, le amicizie e le cotte dei due protagonisti.
Eppure si, non c'è un errore nel titolo, ...BES è una sigla, esattamente come ADHD, ovvero il disturbo che accompagna Aurora. Disturbo, non malattia.
Quanto non mi piacciono le etichette, eppure in qualche modo queste sigle lo sono, non vi sembra? Eppure a qualcosa sono servite, perché quando andavo a scuola io o eri una capra, o non avevi voglia di studiare oppure se eri bravo eri uno "giusto". Oggi per fortuna ci sono dei nomi scientifici che dimostrano che non necessariamente uno non abbia voglia o magari non è che non capisca un tubo, semplicemente è sintonizzato su un canale differente.
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Questo però non deve rinchiudere le persone in scatole "tu sei dislessico" "tu sei iperattivo" "tu sei discalculo". Questo aiuta gli insegnanti ad adottare dei metodi differenti per aiutare i ragazzi a raggiungere le competenze. Gli alunni non sono tutti uguali ( e meno male) e grazie alle certificazioni è possibile lavorare per il bene di tutti.

Una certificazione dovrebbe aiutare a capire una persona: se mi mancassero molti decimi e dimenticassi gli occhiali a casa nessuno mi accuserebbe di non saper leggere bene perché gli occhiali sono il mio strumento compensativo. Lo stesso dovrebbe valere per gli altri bisogni...
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Valentina ci parla di Aurora, con disturbo da deficit dell'attenzione e iperattivismo e lo fa alla grande, con una storia fatta di normalità, comprensione e amicizia. Aurora e gli altri personaggi ci arrivano come sempre, perché sono proprio coloro che popolano le pagine a essere il punto forte. Un libro che gli scaffali della scuola dovrebbero ospitare e le maestre dovrebbero far leggere ai ragazzi. Date una possibilità ad un libro scorrevole, scritto per essere amato. 

I punti di forza sono proprio i personaggi, e come spesso accade, l'autrice calca la mano su quelli secondari che no, non sono un contorno, non servono come coreografia ma hanno un ruolo speciale e spesso sono i più empatici. Vogliamo parlare della nonna di Ettore? E della mamma cuoca di Aurora? Grazie Valentina, non smetterò di ringraziarti per il tuo amore verso la scrittura e verso le criticità della vita, che affronti in ogni libro con tatto ed entusiasmo. 

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#Recensione,

Recensione di Baba - Il segreto di artica di Viola Marchesi

martedì, settembre 26, 2023 Baba Desperate Bookswife 0 Comments

Desperate Bookswife

Il libro
Il segreto di Artica di Viola Marchesi
Editore: Einaudi Ragazzi| Pagine: 345| Pubblicazione: 2021| Prezzo 15,50€| Trama:Qui
Genere: romanzo ragazzi


Notizie sull'autrice
Viola Marchesi è lo pseudonimo di Susanna Ciucci e Ilenia Provenzi.
Susanna Ciucci è nata a Milano, dove vive e lavora come editor per la saggistica Mondadori. Con una laurea in Lettere e un master in Sceneggiatura, ha pubblicato saggi e racconti. Sul fronte audiovisivo, ha lavorato alla scrittura di una serie animata ed è tra gli autori del film Solo cose belle.

Ilenia Provenzi, cresciuta a Bergamo, si è laureata in Lettere, per poi specializzarsi in cinema. Dopo un periodo trascorso a Roma e all’estero, ha iniziato a scrivere per l’animazione e a lavorare come traduttrice. È tra gli sceneggiatori di due serie tv per Disney Channel e coautrice di un libro per ragazzi.

Le due autrici hanno scritto per Edizioni EL / Einaudi Ragazzi Il segreto di Artica e I Kirai e le cinque energie.

Recensione di Baba

Buongiorno lettori, vi spero bene, sopratutto perché è iniziata la scuola, le vacanze sono un ricordo per la maggior parte di noi e superare settembre è sempre un'impresa! 
Oggi vi parlerò di un libro che ho letto per caso, poiché una professoressa di italiano lo ha assegnato per le vacanze estive alla figlia di nostri amici. Ero curiosa: finalmente una prof. che non obbliga a leggere classici ai ragazzini di prima media! 
Adesso vi racconto di cosa parla. 
Nordica è una città-stato, la tecnologia e la connessione sono come l'aria che si respira e tutti sono connessi alla rete. La vita rispetto alla nostra è un'idea, infatti molte delle cose che si incontrano sono ologrammi, proiezioni, quindi finzione. Non possiamo dire che la nostra protagonista Lena viva in democrazia, tutti sono fedeli ad un "capo" che si fa chiamare l'Onnipresente e che controlla ogni mossa di ogni abitante della città proprio grazie alla perenne connessione alla rete: ogni cosa detta o scritta può essere letta o ascoltata da questo personaggio. Altro che privacy!
Lena è un'adolescente che vive con i suoi genitori, pratica Hockey su ghiaccio ed è il capitano della sua squadra. La sua migliore amica Annika è la figlia dell'allenatore Victor e sono inseparabili. Periodicamente i ragazzi di una certa età vengono visitati per scoprire se posseggono l'aura, una terribile "dote" che li rende pericolosi per la città-stato stesso, quindi in caso di possesso...va rimossa attraverso delle procedure: i ragazzi vengono ricoverati in un istituto speciale, subiscono dei trattamenti e tornano a casa come nuovi! Come si può immaginare questo sarà il caso di Lena ma...lei riuscirà a scappare grazie ad una volpe bianca di nome Ravi e che la condurrà su Artica, l'isola di fronte a Nordica, luogo pazzescamente retrogrado e privo di tecnologia, apparentemente inospitale ma che riserverà alla protagonista parecchie sorprese. 

Questo libro fantasy, decisamente ben costruito, riesce a toccare i problemi della società nella quale viviamo: la connessione sempre attiva, il non rispetto della natura, il rischio di demolire il pianeta, la confusione tra virtuale e reale, la paura del diverso e quindi la sua omologazione, l'amicizia, la lealtà, il ruolo genitoriale. Le due autrici hanno unito vari temi in un solo romanzo senza alcuna difficoltà, cercando di non demonizzare troppo il presente, ma sottolineando alcuni problemi: unire tradizione e tecnologia sarebbe fantastico. Progredire senza devastare il mondo sarebbe un sogno. 
Credo che Viola Marchesi voglia far riflettere i più giovani sulle opportunità che hanno di poter cambiare le cose, insegnando loro senza una lezione frontale, che hanno tutte le carte in regola per migliorare il proprio stile di vita dando l'esempio. 

Lo stile è semplice ma le descrizioni sono dettagliate, i personaggi sono raccontati sopratutto fisicamente, ovviamente l'aspetto psicologico si delinea strada facendo, in modo che il lettore possa scoprire poco alla volta il carattere di questi personaggi. L'ambientazione è sicuramente soddisfacente, è chiara la distinzione tra i due luoghi e il lettore comprende in fretta la differenze, sia ambientali che culturali.

Ammetto che no, questo libro non è il mio genere, ma sono felicissima di averlo letto e sono ancora più contenta che una professoressa abbia deciso di non dare "Il libro della giungla" o "Viaggio al centro della terra" (con tutto il rispetto per queste colonne portanti della letteratura per ragazzi): un romanzo che affronti le dinamiche di tutti i giorni, che faccia sentire i ragazzi partecipi e dentro la lettura permette loro di appassionarsi e magari proprio grazie a letture del genere potrebbero diventare lettori. Romanzi d'altri tempi, anche se fondamentali per la cultura letteraria di ognuno di noi, possono risultare lontani, distanti e poco comprensibili. "Il libro da leggere" secondo me deve essere piacevole, poi possiamo studiare letteratura e decidere di affrontare stralci di romanzi d'epoca a scuola, ma alla scuola secondaria di primo grado (medie) la lettura dovrebbe essere un piacere coinvolgente e accogliente. 

Questo pippone per dire che sì, la coppia di autrici Ciucci e Provenzi mi ha convinta, il segreto di Artica è una buona alternativa e sono convinta che molti docenti adotteranno questo volume per le loro classi. 

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#Nadia,

Nadia around the world: Tel Aviv - Tre piani di E. Nevo

giovedì, settembre 14, 2023 Baba Desperate Bookswife 0 Comments



Buongiorno lettrici e lettori!

Agosto è ormai terminato e con esso le vacanze, almeno per un po’. Ma, dal momento che sono molto restia a lasciarle andare, ho deciso di prolungare le vibes estive leggendo un romanzo ambientato nella terra che ho visitato il mese scorso, ovvero Israele.

Piazza Dizengoff

ll libro in questione, che mi aiuterà a portarvi alla scoperta di Tel Aviv, è Tre piani, dell’israeliano Eshkol Nevo, ambientato appunto in un condominio borghese alla periferia di questa città.

Tre piani: fonte Google

Comincio subito col dirvi che, questa volta, non mi sono innamorata del luogo che ho visitato. Sono stata quasi un mese a Tel Aviv, a parte una breve escursione sul Mar morto, e devo dire con amarezza che, sebbene fossi partita come al solito priva di pregiudizi, gli aspetti negativi che ho riscontrato sono stati maggiori di quelli positivi. Ciò che la promozione turistica di Israele mostra ai possibili viaggiatori europei è un a città all’avanguardia, moderna e giovane, piena di grattacieli, con un bellissimo lungomare e spiagge assolate e ricche di servizi. 

lungomare

Tutto questo c’è, è innegabile, ma è soltanto una minima parte di ciò che si può vedere in città, senza neanche troppo sforzo. Basta grattare poco sotto la superficie patinata infatti, allontanarsi di un solo isolato dall’eleganza degli hotel di lusso in riva al Mediterraneo, per scoprire una città piena di contrasti, purtroppo molto sporca, con tante case fatiscenti attaccate a palazzi eleganti e giovani senza fissa dimora che chiedono l’elemosina, anche nel centralissimo viale Rotschild.

Viale Rotschild. Fonte: Marco M.

una sporca via del centro

Questa dicotomia che Marco e io abbiamo riscontrato in città è forse specchio di quanto raccontato da Nevo nel suo Tre piani. Sebbene vediamo un condominio di periferia tranquillo, più che dignitoso e perfettamente mantenuto, se anche qui grattiamo sotto la superficie, possiamo renderci velocemente conto che non tutto è così perfetto, anzi, tanti piccoli o grandi segreti punteggiano le vite dei personaggi che abitano dietro quelle finestre.

Tre piani racconta le storie degli abitanti di tre diversi appartamenti, situati appunto su tre piani diversi (ma il riferimento è anche, come si evince dall’ultimo racconto, ai tre piani dell’anima enunciati da Freud): abbiamo la coppia con le due bambine, il cui padre si convince che l’anziano marito di origine tedesca che abita sul loro pianerottolo, affetto dall’Alzheimer, abbia abusato di sua figlia maggiore mentre le faceva da baby sitter. C’è poi la donna del secondo piano, quasi sempre sola a casa con i due figli dal momento che il marito è spesso via per lavoro, che ospita il cognato ricercato dalla polizia e dalla malavita… ma sarà vero, o la mente sovraeccitata e stressata le sta giocando l’ennesimo brutto scherzo? Infine, la giudice in pensione del terzo piano, vedova da poco, che forse potrebbe avere un’ultima possibilità per ricucire lo strappo con il proprio unico figlio.

Per questi tre racconti Nevo sceglie la strada del monologo: il padre del primo piano racconta la storia a un amico in un bar, la donna del secondo scrive una lettera all’amica emigrata negli Stati Uniti, mentre l’ex giudice parla al marito morto registrando le sue confessioni sul nastro della segreteria telefonica. Tutte e tre le storie sono in qualche modo incompiute, e questo può dare fastidio a molti, me ne rendo conto perché ha infastidito parecchio anche me, all’inizio. Possiamo avere qualche indizio su come siano finite le diverse storie cogliendo i piccoli indizi che l’autore dissemina nei racconti degli altri personaggi, ma diverse domande resteranno senza risposta. D’altra parte, è così anche la vita, e così è stato anche per il mio soggiorno in Israele.

piazza Rabin

Tre piani ha comunque dalla sua uno stile che io ho trovato ipnotico, mi ha ammaliato al punto che, pur non avendo tantissimo tempo da dedicargli, l’ho terminato in tempi piuttosto brevi. L’autore ci dice, tra le righe ma poi neanche tanto, che per quanto pensiamo di sapere sugli altri e soprattutto su noi stessi, non è mai la verità e, prima comprendiamo questa cosa, e meno rischiamo di rimanere ingabbiati nella nostra visione granitica del mondo e di commettere errori che a volte possono essere irreparabili. Una storia scorrevole e per me piacevole, che consiglio a coloro che vogliono sì evadere, ma anche riflettere un po’.

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