Belotti,

Blogtour: Amore, tacchi e croccantini di E. Belotti - Seconda Tappa - INTERVISTA

lunedì, settembre 11, 2017 Baba Desperate Bookswife 6 Comments

Buongiorno e buon lunedì a tutti. La scuola è cominciata e anche la mia pupa è filata dritta all'asilo. Ultimo anno...godiamocelo! Con grande piacere oggi Desperate Bookswife ospita la seconda tappa del blogtour dedicato al romanzo scritto da Elisabetta Belotti. Oggi per voi l'intervista!
Nel caso aveste perso il post introduttivo, potete trovarlo sul blog La fenice Book & Lifestyle! Adesso non perdiamoci più in chiacchiere e proviamo a conoscere un po' meglio l'autrice di questo romanzo.

1- Ciao Elisabetta, oggi, in occasione della seconda tappa del blog tour, dovrai rispondere a qualche mia domanda. In quanto io persona ironica, spesso nelle interviste divento impertinente, ma ti prometto di porti domande serie, o almeno il più possibile! La povera Monica Coppola (autrice che lo scorso anno ha dovuto subire le mie domande) ne sa qualcosa. Entriamo subito nel vivo: i tuoi personaggi. Hai una protagonista laureata e precaria, uno chef che è quasi un VIP, una fashion
blogger incapace di scrivere correttamente. Insomma, direi che sono tutti molto, molto attuali. Questa scelta è anche una sorta di riflessione per quello che il nostro attuale presente fatto di giovani promettenti senza lavoro sicuro, cuochi che ormai sono diventati star televisive e il mondo delle blogger, sopratutto quelle di moda che sposano Rapper? 
Ciao Barbara, ti ringrazio della domanda: credo che nel mio libro, come in tutti i romanzi chick lit, ci sia anche una riflessione sulla società contemporanea, e non solo l’attenzione alla storia d’amore. Alice è laureata, iperspecializzata e precaria, come molte ragazze giovani che conosco, e che accumulano stage, lavori malpagati e esperienze all’estero, senza la possibilità di un lavoro stabile. Riguardo agli chef, credo che ormai lo abbiamo capito tutti: sono le nuove star. Presenti nei programmi televisivi, in libreria, intervistati dai giornali… Le fashion blogger infine hanno colonizzato il Web! Le ragazze carine fanno le fashion blogger, le modelle fanno le dj o le attrici, le attrici fanno gli spot pubblicitari. Una grandissima confusione. Per fortuna, non ho più 20 anni e non devo trovare la mia strada.

2- Secondo te possiamo dire che il mondo è cambiato negli ultimi tempi? Ti sembra che siano mutati i desideri? Io per lavoro ho a che fare con delle ragazzine, tante volte mi è capitato di sentir dire che da grandi vorrebbero fare le fashion blogger. Io da bambina volevo fare la poliziotta, oppure vincere le olimpiadi. Cosa è cambiato?

Come accennavo prima, sono contenta di avere avuto 20 anni quando questi fenomeni non esistevano. Certo, c’era Miss Italia e c’erano le agenzie per modelle, io abito relativamente vicino a Milano e qualche mia amica ha tentato quella carriera. Ma i modelli di riferimento erano più numerosi: la maestra, la dottoressa, la veterinaria, la parrucchiera, la psicologa, la segretaria… L’immagine e il culto dell’apparenza non erano così pervasive. Il Web, e la possibilità di essere sempre connessi, sempre sui social, sempre “esposti” sta influenzando le nuove generazioni. Lo vedo anche come mamma, e come insegnante.


3- Immagino tu abbia ambientato il romanzo in luogo a te conosciuto, infatti ti sei laureata a Milano. Hai scelto questa grande città perché va a braccetto con le passerelle o più perché è un luogo legato a alla tua persona?

Ho scelto Milano perché tra tutte le città italiane, è l’unica che ha un respiro internazionale. A Milano c’è la moda, l’editoria, la finanza. Le nuove tendenze appaiono lì, prima che in tutto il resto d’Italia. Dato che la mia protagonista scrive di cibo e vorrebbe scrivere di moda, doveva assolutamente vivere e lavorare a Milano. Inoltre, come molti, io mi sono innamorata di Milano negli anni dell’Università, e la trovo lo sfondo ideale per molti tipi di storie, dalla chick lit al giallo, al noir.


4- Insegni lettere, hai una figlia di dieci anni, insomma direi che la tua quotidianità è ricca e l'agenda sarà piena di post-it. Dove trovi il tempo per scrivere? Ma sopratutto, come organizzi i tuoi preziosi ritagli tra un impegno e l'altro? Svelaci il tuo segreto.

Bella domanda, a volte me lo chiedo anche io. Il tempo per scrivere arriva la sera, quando la giornata lavorativa e familiare è più o meno terminata. Certo, a volte l’ispirazione arriva in altri momenti, allora mi appunto l’idea e cerco di recuperarla molte ore dopo… Cerco anche di sfruttare al meglio l’estate: dopo gli esami finali, quando iniziano le mie vacanze, riprendo a leggere e scrivere con più entusiasmo. Gli ultimi due libri sono stati pensati e organizzati in altre stagioni, ma scritti e rivisti durante l’estate.


5- Quando decidi che è giunta l'ora di scrivere una nuova storia sicuramente avrai una trama che ti frulla per la testa, ma come gestisci i personaggi? Loro ti parlano strada facendo oppure hai un rigoroso schema che segui alla lettera, o quasi?

Di solito mi prendo del tempo per pensare bene i personaggi prima di affrontare la trama. La protagonista, l’antagonista e l’aiutante: parto sempre da questi tre pilastri. Li immagino, attribuisco loro caratteristiche fisiche, tratti caratteriali, pregi e difetti, interessi e scopi. Poi, mentre imposto la trama, arrivano anche i personaggi secondari. Spesso sono quelli che mi divertono di più: mi sento più libera con loro, possono anche essere un po’incoerenti o eccessivi. Un po’ come gli attori caratteristi nei film. Riguardo ai personaggi principali, a volte passo parecchio tempo a cercare il nome adatto, e ne cambio anche più di uno. 


6- Questo è il tuo secondo chick-lit, ovvero una storia d'amore condita con un po' di ironia ed intraprendenza della protagonista. Un genere letto principalmente dalle gentili donzelle. Credi che un po' di ironia in più migliorerebbe la qualità della vita (insieme alla gentilezza, come insegna il preside Kiap)? E i tuoi alunni, magari quelli di terza, ti leggono?

L’ironia per me è un salvagente, nella scrittura ma soprattutto nella vita reale. Non potrei affrontare la scuola, la vita familiare e lavorativa senza cercare di vedere il lato ironico e un po’ dissacrante delle cose. Gentilezza, ironia e tanta pazienza. Sono le tre cose indispensabili per sopravvivere.


7- Oltre ad essere un'autrice se anche una blogger: La bionda prof. Come ti senti ad essere anche dall'altra parte della barricata? Tra l'altro complimenti, perché il tuo angolino è proprio carino, peccato che il tempo sia sempre tiranno.

Il mio blog ha ormai parecchi anni, esiste dal 2011. Lo avevo aperto mentre stavo completando la stesura del mio primo libro (non un chick lit ma un manuale, umoristico, che rappresentava le varie tipologie di mariti esistenti. Mi ha dato delle soddisfazioni, ho scritto di libri, di scuola, di film. Da parecchio tempo non riesco ad aggiornarlo con regolarità; ho anche pensato di chiuderlo, ma per il momento c’è ancora. 


8- Parlaci del tuo personaggio preferito, perchè lo sappiamo che li hai "partoriti" tutti tu, ma uno che ti strega il cuore c'è sempre - mi riferisco ai personaggi, non ai figli, che poi i lettori pensano che io sia una madre cattiva -. Io non ho ancora letto il libro, ma così, su due piedi, mi incuriosisce tantissimo Ramon Barrat. Punterei tutto su di lui! 

Ramon Barrat è uno dei due personaggi che preferisco. È simpatico, teatrale, eccessivo ed egoista, ma anche passionale, innamorato del suo lavoro e capace di amare. L’altro personaggio che mi è piaciuto tratteggiare è Sara, la migliore amica della protagonista. Una giornalista finanziaria, bella e trendy, milanese fino al midollo. Mette l’articolo davanti al nome proprio (lei si definirebbe La Sara), va al mare a Santa (Santa Margherita Ligure) e a sciare a Courma (Courmayeur), parla spesso di soldi, è fissata con il lavoro e con lo shopping. È diretta, spietata quando vuole ottenere qualcosa, non è per nulla sentimentale. Ironica fino al cinismo. Però è un’amica sincera e leale, che riporta la protagonista con i piedi per terra e la sa spronare quando serve.


9- Sei bella (sì, ho visto un paio di foto sul web), bionda, colta, hai pubblicato già qualche libro, sei una blogger, hai un lavoro gratificante e di responsabilità -formare i ragazzi oggi non dev'essere uno scherzo - adesso mi dirai che sai anche cucinare bene? O comunque sei appassionata di cucina visto che lo chef ha un ruolo importante? Lo sai che ti sto bonariamente odiando vero?

Addirittura! Ti dico subito che non amo molto cucinare: me la cavo con la normale routine, ma sono scarsissima sui dolci. Non sono nemmeno una “reginetta della casa”: non sforno torte, non so cucinare i muffin, non impazzisco per cambiare pezzi d’arredamento, non adoro addobbare l’albero (per fortuna mia figlia sì), né instagrammo angoli della mia casa. Le piante mi muoiono tutte, anche le piantine grasse. Del resto, nessuno è perfetto, vero?


10- Adesso vorrei giocare con te. Fai finta di essere un agente pubblicitario e pensa al tuo libro come ad un prodotto. Scrivimi due righe di campagna! 

C’era una volta una ragazza a Milano. Voleva tanto scrivere di moda, poi incontrò un cagnolino e la sua vita non fu più la stessa.


Grazie Elisabetta, sei stata gentile e disponibile ed è stato un vero piacere averti qui con me. Ma dimenticavo di ricordarvi che per partecipare all'estrazione della copia cartacea autografata dall'autrice dovrete rispettare un paio di regole che vi elenco proprio qui, prima di lasciarvi in compagnia di Elisabetta:

Commentare tutte le tappe del Blogtour
Unirsi alla pagina facebook della casa editrice
Condividere l'evento sul proprio profilo Facebook


Non scordate la prossima data: 18 settembre sul blog di Sonia, Il salotto del gatto libraio. Save the Date!

You Might Also Like

6 commenti:

  1. Eccomi! Una bella intervista...grazie Baba! Concordo sulla filosofia di Elisabetta riguardo la gentilezza, l'ironia e la pazienza come ingredienti fondamentali per sopravvivere. Il libro mi incuriosisce speriamo di arrivare alla meta.😄

    RispondiElimina
  2. Sono qui...bella intervista... belle parole...speriamo sempre

    RispondiElimina
  3. Bellaaaaaa.... eccomi qui... sempre con la speranza....

    RispondiElimina
  4. Ciao, complimenti per l'intervista! Condivido molti pensieri dell'autrice, soprattutto quello sull'importanza dell'ironia ;-)

    RispondiElimina