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Recensione - La fioraia del Giambellino di Rosa Teruzzi

giovedì, settembre 14, 2017 Baba Desperate Bookswife 5 Comments

Il libro
La fioraia del Giambellino di Rosa Teruzzi
Editore: Sonzogno| Pagine: 167| Pubblicazione: 2017 | Prezzo 14,00€| Trama Qui
Genere: narrativa 
Notizie sull'autrice
Rosa Teruzzi (1965) vive e lavora a Milano. Ha pubblicato diversi racconti e tre romanzi. Esperta di cronaca nera, è caporedattore della trasmissione televisiva Quarto grado, in onda su Retequattro. Per scrivere si ritira sul lago di Como, in un vecchio casello ferroviario, dove colleziona libri gialli. Per Sonzogno, nel 2016 ha pubblicato La sposa scomparsa. Questo è il secondo volume della serie che vede come protagoniste le tre investigatrici milanesi.
Recensione


Ci sono Iole, Libera e Vittoria, ovvero una nonna che predica l'amore libero tra una posizione di yoga e l'altra, una mamma che invece i sentimenti li nasconde in cantina mentre prepara mazzi di fiori rinchiusa nel suo laboratorio, e una figlia poliziotta, che esce con un pregiudicato. Appartengono alla
stessa famiglia, sono sangue del loro sangue eppure non potrebbero essere più diverse. Iole, una fantastica quasi settantenne che è una macchietta e una manna per lo spirito (non tanto per sua figlia forse, che di tanto in tanto si vergogna delle uscite della "vecchietta", che sembra non avere freni inibitori), Libera, che se lo è nel nome, non lo dimostra con i fatti: vedova da troppo tempo, non riesce a concentrarsi sulla sua vita privata e continua a reprimere i suoi sentimenti senza nemmeno capirne il motivo; infine c'è Vittoria, che si guadagna da vivere mettendo in gabbia i cattivi, ma il suo rancore e il suo caratteraccio a volte la rendono detestabile anche ai lettori, nonostante il suo cuore sia grande e il senso del dovere ancora di più.
Torna con il botto Rosa Teruzzi, autrice del giallo "La sposa scomparsa", che proprio allora ci ha presentato questo fantastico trio di investigatrici più o meno improvvisate.
Questa volta a chiedere l'aiuto di Libera è Manuela, una giovane donna che sta per sposarsi ma vorrebbe prima conoscere l'identità di suo padre, e magari dargli la possibilità di accompagnarla all'altare, dato che sua madre le nega la risposta da tutta la vita. Cosa ci sarà sotto? E se Libera sembra voler stare alla larga da questo mistero, Iole invece non non viene nemmeno sfiorata da quest'idea, fregandosene altamente degli ordini impartiti dal Generale Vittoria, che aveva caldamente consigliato loro di stare alla larga dai guai, per il loro bene ma anche per non mettere a disagio se stessa, vista la sua posizione.
Se leggendo il primo romanzo mi sono invaghita delle tre scalmanate protagoniste e ho pensato che l'autrice avesse molto da raccontare, questa volta ho avuto la conferma della bravura della Teruzzi. I personaggi da lei descritti sono credibili e molto divertenti, nonostante si alternino momenti commoventi o più introspettivi. Ad esempio il carattere di Libera è complesso: l'amore per sua figlia non le permette di vivere pienamente la sua vita, cerca continuamente l'approvazione di Vittoria, che invece si dimostra sfuggente e nervosa. La sua attrazione per il capo della figlia, che è anche il loro migliore amico da tutta una vita, la imbarazza, e non riesce ad ammettere che avrebbe tutto il diritto di accumulare un po' di felicità, che si nega da troppo tempo, prima per rispetto verso un marito mancato prematuramente e poi per non far imbestialire una Vittoria sempre pronta a mettere la mamma in croce.
Iole invece è la ciliegina sulla torta, il suo carattere non convenzionale, il fisico giovanile, e l'atteggiamento da femmina fatale, il tutto unito da una parlantina da oscar la rendono un pilastro: la storia non sarebbe la stessa senza la sua ingombrante presenza. Vittoria è quella meno attraente dal punto di vista caratteriale: scorbutica, brontolona, ma sopratutto testarda. Il senso dell'umorismo non l'ha preso sicuramente dalla nonnina materna! Indubbiamente però la sua figura ha un peso e bilancia l'intero libro.
Adesso sono qui, a scrivere la mia recensione a pensare che dovrò aspettare ancora molti mesi per scoprire cosa sia capitato quella sera alle 19 nel parcheggio: il marito di Libera è stato assassinato, ma niente di più su questo caso, chiuso da tempo. Dovrò attendere per sapere quali nuove avventure vedranno come protagoniste questo trio così stranamente assortito, mi toccherà sedermi sulla riva del fiume ed attendere che la Teruzzi sforni un'altra storia, così che io possa aggiornarmi sulle novità accadute tra le mura del vecchio casello ferroviario. Va beh io vado ad aspettare, se volete sapete dove trovarmi ;-)

Punti forti

- Basta dirvi che dovete assolutamente leggerlo? No, in effetti non basta. Ok vi posso scrivere che il mistero c'è, sia a breve che a lungo termine, le protagoniste sono delle macchiette, ma non esagerate da apparire surreali e le loro avventure dentro e fuori casa vi terranno incollati alle pagine. Così può bastare? Dai su, non fatevi pregare!

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