#Recensione,
⭐️⭐️⭐️e mezzo
Recensione - Avviso di chiamata di Delia Ephron
Il libro
Avviso di chiamata di Delia Ephron
Editore: Fazi | Pagine: 250| Pubblicazione: 20 giugno 2019 | Prezzo 17,50€| Trama: Qui
Genere: narrativa
Notizie sull'autrice
Romanziera, sceneggiatrice, drammaturga e giornalista americana, è nata a New York nel 1944. È la sorella della più nota Nora Ephron, con la quale ha collaborato a diversi progetti, fra cui il film C’è posta per te. Fazi Editore ha pubblicato Siracusa nel 2018.
Recensione
Romanziera, sceneggiatrice, drammaturga e giornalista americana, è nata a New York nel 1944. È la sorella della più nota Nora Ephron, con la quale ha collaborato a diversi progetti, fra cui il film C’è posta per te. Fazi Editore ha pubblicato Siracusa nel 2018.
Recensione
Buongiorno lettori, questa volta mi sono imbattuta in un romanzo molto particolare, si tratta, come avete letto, di Avviso di Chiamata di Delia Ephron. Questa recensione è in anteprima perché in romanzo, della scuderia Fazi, esce proprio oggi sul mercato. Ma Perché particolare? Beh cominciamo dal principio. La protagonista si chiama Eve, è un donna che ha superato i quaranta, americana, mezzana di tre sorelle. Eve ha una madre che non frequenta da quando ha abbandonato la famiglia un paio di decenni fa e ha un padre un po’ svitato e decisamente alcolizzato che ormai vaga da un ospedale all’altro. Eve abita a Los Angeles e organizza eventi; sua sorella maggiore, Georgia ha fondato una rivista con il proprio nome a New York e Maddy, la sorella minore, è un’attrice di soap opera. Tutte e tre si telefonano molto spesso non potendo frequentarsi assiduamente di persona, esattamente come succede con il loro padre, così la segreteria telefonica è una cara alleata, esattamente come l’avviso di chiamata ( è ambientato qualche anno fa, quando ancora si correva per le scale per andare a rispondere al telefono).
In questo libro apparentemente non succede niente, oppure tutto, dipende dai punti di vista. Sicuramente un ruolo importante, anzi fondamentale, ce l’ha l’apparecchio telefonico, che in queste duecentocinquanta pagine squilla in continuazione, facendo andare spesso su tutte le furie la protagonista e facendo lievemente sorridere il lettore.
È una storia profonda, anche se narrata con uno stile lieve ed è strutturata in maniera semplice, gli unici movimenti sono i salti temporali, che consentono al lettore di comprendere come la protagonista sia arrivata al presente. È profonda perché narra i difficili rapporti tra padre e figlia, le sensazioni si nascondono tra le parole e la gelosia camuffata che mai viene fuori tra sorelle così diverse che mai si penserebbe ad una parentela. Le lega un padre con la demenza, questa malattia le tiene unite, come prima c’era l’abbandono della madre, successivamente l’alcolismo e poi cosa ci sarà? Si vogliono molto bene, è innegabile, ma le vite così distanti possono essere avvicinate solo da un trillo e da una cornetta che si alza. La parola “pronto” può essere così rassicurante quando si ha voglia di parlare con una persona... sopratutto quando ogni volta è una sorpresa perché non compare il nome di colui che chiama su di un display che ancora deve essere inventato.
È stata una lettura molto piacevole, anche se a tratti malinconica e introspettiva, ma non mi ha conquistata del tutto: ho letto e compreso le sensazioni della protagonista ma non mi sono arrabbiata come avrei dovuto, non mi sono commossa come mi sarei aspettata. È stato uno spettacolo ben riuscito, ma l’ho vissuto da spettatrice, senza riuscire a ricavarmi un ruolo da comparsa.
- quello che ho maggiormente apprezzato è stata la storia in se: non banale, sincera, di vita vera e possibile. Nonostante io non viva la situazione di Eve, ho compreso il suo stato d’animo e ho capito i sentimenti contrastanti che le vivevano nel cuore.
- ho anche letto con piacere un siparietto di vita americana, la storia di una famiglia eccentrica, di quelle che fanno parlare tutto il vicinato creando un gossip dietro l’altro.
- l’unica nota negativa è legata appunto alle mie emozioni, ma questo l’ho già scritto.
In definitiva questo libro lo consigliamo oppure no? Sì se sei un lettore che ha piacere di uscire dai soliti schemi e hai voglia di provare una storia nuova, scritta quasi come una sceneggiatura, senza fronzoli superflui e senza descrizioni oltre il minimo sindacale. Te lo consiglio se vuoi conoscere un’epoca vicina eppure diversa, dove il semplice squillo del telefono metteva ansia perchè per conoscere la voce di colui che chiamava dovevi per forza rispondere, un po’ come un appuntamento al buio. Oppure lettore, hai almeno la mi età e sai di cosa sto parlando! Se sei pronto a puntare gli occhi su di un rapporto padre/figlia complesso, dove la definizione odio et amo non potrebbe essere più azzeccata...allora questo libro fa per te.
Noi ci rileggiamo presto e intanto ringrazio la casa editrice Fazi per avermi inviato l’epub in anteprima.
In questo libro apparentemente non succede niente, oppure tutto, dipende dai punti di vista. Sicuramente un ruolo importante, anzi fondamentale, ce l’ha l’apparecchio telefonico, che in queste duecentocinquanta pagine squilla in continuazione, facendo andare spesso su tutte le furie la protagonista e facendo lievemente sorridere il lettore.
È una storia profonda, anche se narrata con uno stile lieve ed è strutturata in maniera semplice, gli unici movimenti sono i salti temporali, che consentono al lettore di comprendere come la protagonista sia arrivata al presente. È profonda perché narra i difficili rapporti tra padre e figlia, le sensazioni si nascondono tra le parole e la gelosia camuffata che mai viene fuori tra sorelle così diverse che mai si penserebbe ad una parentela. Le lega un padre con la demenza, questa malattia le tiene unite, come prima c’era l’abbandono della madre, successivamente l’alcolismo e poi cosa ci sarà? Si vogliono molto bene, è innegabile, ma le vite così distanti possono essere avvicinate solo da un trillo e da una cornetta che si alza. La parola “pronto” può essere così rassicurante quando si ha voglia di parlare con una persona... sopratutto quando ogni volta è una sorpresa perché non compare il nome di colui che chiama su di un display che ancora deve essere inventato.
È stata una lettura molto piacevole, anche se a tratti malinconica e introspettiva, ma non mi ha conquistata del tutto: ho letto e compreso le sensazioni della protagonista ma non mi sono arrabbiata come avrei dovuto, non mi sono commossa come mi sarei aspettata. È stato uno spettacolo ben riuscito, ma l’ho vissuto da spettatrice, senza riuscire a ricavarmi un ruolo da comparsa.
- quello che ho maggiormente apprezzato è stata la storia in se: non banale, sincera, di vita vera e possibile. Nonostante io non viva la situazione di Eve, ho compreso il suo stato d’animo e ho capito i sentimenti contrastanti che le vivevano nel cuore.
- ho anche letto con piacere un siparietto di vita americana, la storia di una famiglia eccentrica, di quelle che fanno parlare tutto il vicinato creando un gossip dietro l’altro.
- l’unica nota negativa è legata appunto alle mie emozioni, ma questo l’ho già scritto.
In definitiva questo libro lo consigliamo oppure no? Sì se sei un lettore che ha piacere di uscire dai soliti schemi e hai voglia di provare una storia nuova, scritta quasi come una sceneggiatura, senza fronzoli superflui e senza descrizioni oltre il minimo sindacale. Te lo consiglio se vuoi conoscere un’epoca vicina eppure diversa, dove il semplice squillo del telefono metteva ansia perchè per conoscere la voce di colui che chiamava dovevi per forza rispondere, un po’ come un appuntamento al buio. Oppure lettore, hai almeno la mi età e sai di cosa sto parlando! Se sei pronto a puntare gli occhi su di un rapporto padre/figlia complesso, dove la definizione odio et amo non potrebbe essere più azzeccata...allora questo libro fa per te.
Noi ci rileggiamo presto e intanto ringrazio la casa editrice Fazi per avermi inviato l’epub in anteprima.
Non conosco l'autrice, ma ho letto diversi romanzi di questo genere e scritti nei medesimi anni e sono tutti accomunati dal fatto che la trama sembra essere inconsistente, ma poi ci sono particolari o personaggi che ti restano attaccati anche a distanza dalla lettura. Comunque me lo segno!
RispondiEliminaBrava! Fammi sapere :-) tanto io ti leggo sempre
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