Didierlaurent,

Recensione - "Un amore di carta" di Jean-Paul Didierlaurent

giovedì, maggio 05, 2016 Baba Desperate Bookswife 13 Comments


Buon venerdì lettori, eccomi con un'altra recensione, ancora più tardiva della precedente. Oddio forse ho bisogno di  più caffè. Questo libro è stata una sorpresa e più ne parlo e più mi piace!



Titolo: Un amore di carta
Autore: Jean-Paul Didieraurent
Casa Editrice: Rizzoli                                                    
Pagine: 191
Prezzo: 15,00€
Pubblicazione:  2015
Sinossi: Qui sul sito Rizzoli
                           
     




VOTO: 
Notizie sull'autore:

Jean-Paul Didierlaurent
(Bresse 1962) è un affermato autore di racconti, due volte vincitore del Prix Hemingway. Un amore di carta è il suo romanzo d’esordio.

Sapete ormai  quanto mi piaccia giocare, così ho messo a dura prova la libraia Paola, della Libreria "Garbolino" di Chivasso. Lei non mi aveva mai vista prima - e mi avrà presa per pazza - ma io non ho resistito dal chiederle: 

"consigliami almeno un libro che dovrei leggere per forza, anche se non mi conosci e non sai i miei gusti, ma ci sarà almeno un romanzo che secondo te l'umanità dovrebbe avere sul comodino".

Povera Paola...il silenzio....

.....
.....
"Mmmm"

"Ma il genere?" - mi chiede lei speranzosa-

"Nessun genere particolare, ma voglio una storia che tu ricordi con affetto" - continuo io senza pietà-

Ecco che si incammina titubante tra gli scaffali e tira fuori dalla libreria con la stessa destrezza di un mago con il suo coniglio, un esemplare di libro, di sesso maschile dalla cover in bianco e nero e dall'umore un po' retrò.

Lo Compro

Questa è la storia malinconica di un uomo di trentasei anni che nella vita uccide libri. Sì, li uccide perchè i suoi sogni lo avrebbero portato a lavorare nel mondo dell'editoria, invece no, nonostante lui ami quei volumi, li deve consegnare alla terribile Cosa, quell'aggeggio meccanico dai denti affilati che ha costantemente fame, per otto ore al giorno è una bestia insaziabile, che divora carta e qualche volta, ratti. E' capitato che si pappasse anche le gambe del povero Giuseppe, ma per saperne di più dovrete leggere il libro.
Guylain non è un uomo fortunato, la sua sfortuna è iniziata proprio alla sua nascita, quando gli anno affibbiato un nome che lo avrebbe tenuto sempre sulle bocche di tutti, perchè il riso abbonda sulla bocca degli stolti. Il suo papà non c'è più, la mamma è distrattamente lontana e lui vive in compagnia di un pesce rosso.
Quest'uomo però nonostante sia avvolto da un mantello di tristezza, prova a salvare qualche pagina dalla terribile Cosa e la legge AD ALTA VOCE sul treno, solo durante il viaggio d'andata però, perchè al ritorno il suo disgusto per quello che ha compiuto durante la giornata non gli consente di proferir verbo.
Un giorno però questo sconfortato e abitudinario omino trova una chiavetta Usb e una nuova luce invade il suo sguardo rassegnato.

Questo è uno di quei libri che si apprezzano poco a poco, perchè la poesia che si racchiude al suo interno va centellinata come un bene prezioso e la storia va assaporata con calma, perchè la semplicità della vita del protagonista possa tramutarsi in rispetto e nonostante le descrizioni siano quasi inesistenti, il lettore si innamorerà di una voce che non può sentire, perchè Guylain legge, legge e ancora legge. Pagine senza senso tratte da libri ormai diventati puzzolente poltiglia, ma lette da lui sono stralci di storia e i pendolari che salgono sul suo stesso treno non possono non chiedersi come sia cominciata o come finirà quella storia, che purtroppo non ci sarà modo di riportare in vita.
Lo stile dell'autore è malinconico, povero di descrizioni essenziali, frettoloso addirittura alcune volte. Veniamo trasportati in un mondo in bianco e nero che al massimo si trasforma in grigio, in una Francia Frenetica, popolata da operai operosi che lavorano e lavorano, senza dar importanza alle parole o ai sentimenti.
Un protagonista d'altri tempi, da film, ma senza essere Brad Pitt, un poeta ma non necessariamente Leopardi.
Una assurda normalità che permette di sognare ma contemporaneamente restare con i piedi ben piantati per terra.

Punti di forza:
  • La sensibilità: ovviamente non conosco l'autore, ma da questo suo primo romanzo sono quasi certa che lo sia. Il lavoro, la vita, la situazione sentimentale, tutto è tormentato, ma dolce.
  • L'apprendere poco alla volta quanto sia godibile questa breve ma intensa storia.
  • Ho apprezzato molto la lettura ad alta voce, il parlare di libri, ma non per motivi di marketing o perchè va di moda, ma semplicemente perchè questo è quello che l'autore ha da raccontarci.
Punti deboli:
  • Si fa un po' fatica ad abituarsi a questo stile che sembra quasi trascurato. All'inizio del romanzo si parla principalmente del luogo di lavoro e alla fine del protagonista non conosciamo quasi niente. Ma è solo una questione di tempo.



You Might Also Like

13 commenti:

  1. avrei voluto vedere la faccia di Paola, ma è una cosa carina per me. Entrare e chiedere a chi vende. Può essere un'idea per trovare qualcosa di inaspettato

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ciao Chiara!! guarda, mi diverto proprio per quello, allargare i miei orizzonti. Ogni tanto inciampo in qualche delusione, ma spesso trovo delle chicche...

      Elimina
  2. Salvia tesoro, non puoi terrorizzare la gente così! Finisce che ti ritrovi il cartello io non posso entrare con la tua faccia nelle librerie!
    Ammetto che non gli avrei dato una cicca a questo libro, però la tua recensione me lo fa mettere tra i forse.... ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ohhh il cartello?? non ci avevo pensato. Non dare brutte idee che poi le mettono in pratica!!
      Evvaiiiii, un bel forse per un libro che non avresti letto mai è già un bel risultato!!

      Elimina
  3. Ahahahahah mi è piaciuto tantissimo il racconto di come tu e questo libro vi siete trovati! E anche la storia mi affascina: trovo che spesso gli autori francesi abbiano qualcosa in più dal punto di vista della delicatezza e della malinconia... me lo appunto, grazie!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Nadia,
      ah ah ah sai che mi piace un sacco quando i libri entrano in casa mia in maniera non convenzionale?? Sembra che abbiano una storia alle spalle ancora più importante :-)

      Elimina
  4. Mi sono praticamente innamorata della copertina appena l'ho vista ;) anche io vorrei una libraia che mi "consiglia" (virgolettato perché la tua era più una minaccia :D) un romanzo da leggere, di quelli che poi ti rimangono dentro e non puoi più farne a meno. Bacione!

    Ps: oggi è giovedì, c'è un errorino nel tuo preambolo (come lo chiamo io!) ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Anna Rita :-), uhhh davvero? a me la cover ha lasciato un po' indifferente, anzi non l'ho proprio mai visto prima, ero anche un po' titubante, invece si è rivelata una storia d'altri tempi!! Delicata, sussurrata, sentita. Bello :-)
      Ehm...è vero, azz mi sono sbagliata!!! grazie per avermelo detto, che sbadata, non mi smentisco mai!!!!
      bacione grande

      Elimina
    2. Vabbè, confessiamolo su: lei avrebbe voluto pubblicare la recensione proprio di venerdì, perché, che il mondo sappia, Salvia pubblica sempre di lunedì, mercoledì e venerdì. Ma io e Laura 2.0 le abbiamo urlato contro che era giunto il momento di sorprendere i lettori e sconvolgerli con una pubblicazione di giovedì! Peccato che lei, tanto per cambiare, non sia passata a rileggere e abbiamo lasciato quel "venerdì" malefico lì in cima!

      Elimina
    3. Sentiiiiii, sei come il prezzemolo tu!!! Ma se ho appena scritto qui sotto a Krissi e Rudi che mi fido quasi ciecamente!!! Devi svelare al mondo proprio tutto tutto??? MAnnaggia, si, sono abitudinaria, tremendamente anche. Tristemente, noiosamente e quando mi si spostano le cose di un centimetro le mie certezze vanno a rotoli, Ok lo abbiamo scritto. Sono tutta ignuda davanti ai vostri occhi!! - brutta immagine eh Laura? -

      Elimina
  5. Oh mio dio!! Anch'io lo faccio con la mia libraia (ma solo quando ho voglia di cambiare genere!) XD L'ultima volta mi ha fatto prendere Prometto di sbagliare di Pedro Chagas Freitas ma non ho ancora avuto il tempo (coraggio) di iniziarlo ~.~
    Ps. Cooomunque, mi sono segnata questo titolo. In questo periodo ho voglia di leggere principalmente storie delicate, un po' tristi ma difficili da dimenticare T---T

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma ciao!!! Uhhhh vedi abbiamo lo stesso vizio allora :-) c'è chi dice che sia un brutto vizio, mentre c'è qualcuno come me e te che lo troviamo utile e adorabile ;-)
      Cerchi una storia delicata e un po' triste? Te lo consiglio questo romanzo, oppure ti consiglio "aspettando bojangles"
      non l'ho letto io, ma se vai sul blog della Libridinosa (di cui mi fido quasi ciecamente) troverai un arecensione che ti conquisterà!! Lo leggerò presto anche io :-)
      Bacioni

      Elimina
  6. Sai che a me non è piaciuto? Come dici tu, questo libro bisogna leggerlo tra le righe, andando oltre la storia narrata, capirla fino in fondo. Ecco, io non ce l'ho fatta proprio a causa dello stile dell'autore che non mi ha proprio conquistata. Sarà uno stile tipico francese? :)

    RispondiElimina