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Recensione di Baba - Gala Èluard Dalì. Per interposti uomini di Anna di Cagno

mercoledì, novembre 03, 2021 Baba Desperate Bookswife 0 Comments

Il libro
Gala Èluard Dalì. Per interposti uomini di Anna di Cagno
Editore: Morellini| Pagine: 256| Pubblicazione: 2021| Prezzo 17,90€| Trama:Qui
Genere: narrativa 
Notizie sull'autrice
Anna Di Cagno è nata a Bari ma vive a Milano. Ha studiato Filosofia a Torino e poi lavorato per “Cosmopolitan” e “Soprattutto”. Ha sempre collaborato con magazine femminili occupandosi di tematiche di costume, cultura e attualità. Ha collaborato con agenzie di comunicazione e tre anni fa ha fondato il blog www.mollybrown.it, il primo sito italiano che si occupa di cultura pop. Per Morellini Editore ha scritto “Nonne, istruzioni per l’uso” e ben tre edizioni della guida “Milano al Femminile”. Sempre per lo stesso editore ha curato “Lettere alla madre” (2018) e “Lettere al padre” (2019), antologie con testi degli autori più interessanti della narrativa italiana, e partecipato alla raccolta di racconti, a cura di Elena Mearini, “Tra Uomini e Dei. Storie di rinascita e riscatto attraverso lo sport” (2020). Con Elena Mearini tiene corsi di scrittura creativa presso Labò, associazione culturale di cui è vice-presidente.
Recensione di Baba

Questo libro è giunto a casa mia direttamente dalla casa editrice Morellini, per un progetto che coinvolge diversi blog, per far conoscere questa collana che si chiama "Femminile Singolare", un progetto diretto da Sara Rattaro che si occupa di vite di donne raccontate da altre donne. Prima di questo romanzo ho letto la storia di Colette (approfondimento sulla donna Qui) e quella di Wallis Simpson (Recensione Qui). 
Questa di Gala è molto diversa dalle precedenti.
Nicoletta è una ragazza torinese benestante che decide di vivere in un appartamento occupato insieme a dei compagni sovversivi. Il periodo è quello che potete immaginare, la politica stava al centro del cuore di molti giovani e soprattutto si cercava in tutti i modi di dimostrare indipendenza. Indipendenza da molte cose: convenzioni sociali, economica, spirituale, sentimentale.
A Nicoletta manca un solo esame e la stesura della tesi, così, parlando con l'assistente del suo relatore, prende la decisione di recarsi in Spagna e intervistare la sposa di Dalì. Deve chiedere del denaro a suo padre e questo le pesa. Deve comunicare al suo fidanzato despota di aver deciso di partire nonostante lui non approvi particolarmente.
Tre giorni soli in casa della Gradiva. Tre giorni che cambieranno per sempre la vita di Nicoletta.
Ho apprezzato questa storia completamente diversa da cosa invece mi aspettavo: un libro che parla di vite da scegliere, di stili, di prese di coscenza, di tempi passati ma non da così tanto. Parla di una donna, Gala Èluard Dalì che appare ai miei occhi quasi come un mostro, nonostante l'autrice non scriva praticamente nulla della sua vita. Una protagonista (Nicoletta) strana, a tratti debole e a tratti decisamente determinata.
Non so se io abbia apprezzato davvero la scelta dell'autrice: se io avessi acquistato il libro per conoscere qualcosa in più su questo personaggio probabilmente sarei rimasta assai delusa. Immagino se invece di della signora Dalì il libro fosse intitolato "Amy Winehouse" e al termine delle circa 170 pagine io non avessi scoperto praticamente nulla della sua vita e anzi...la protagonista in realtà fosse un'altra: probabilmente rimpiangerei i diciassette euro spesi e me ne fregherei del fatto che il libro sia scritto bene e che la storia in realtà sia avvincente (più dei romanzi della collana precedentemente letti). Io avevo immaginato un libro diverso.
Nel mio caso la storia è diversa, non conoscendo il personaggio, tutto mi andava bene, qualunque cosa, purché ben scritta, avrebbe colmato qualche mia lacuna a riguardo.
Altra domanda che mi pongo è: quanto è reale questa parte di vita che è stata scritta e quanto inventata? Anche ciò non si comprende, io credo, dopo qualche ricerca, che sia frutto della fantasia dell'autrice, quindi mi chiedo, a che pro questo libro? Bello, avvincente, ma perché? Forse non sono stata in grado di capirne il senso non conoscendo il soggetto di questo lavoro. Voi lo avete letto? Cosa ne pensate?

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