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Recensione di Baba #31 - Il piano delle streghe di Benito Mazzi

martedì, novembre 15, 2022 Baba Desperate Bookswife 0 Comments

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Il libro
Il piano delle streghe di Benito Mazzi
Editore: Priuli & Verlucca| Pagine: 128| Pubblicazione: 2005| Prezzo 16,90€| Trama:Qui
Genere: racconti
Notizie sull'autore
Benito Mazzi (Re, Verbania, 1938), studi classici, giornalista, narratore, saggista, è direttore responsabile del settimanale Eco dell'Ossola - Risveglio Ossolano e della rivista storica Verbanus. Sue opere sono state tradotte e pubblicate in una decina di Paesi europei e negli Stati Uniti. Ha al suo attivo oltre venti libri fra i quali: Il piano delle streghe (vincitore di cinque concorsi letterari compreso il Giacomo Bardesono di San Giorgio Canavese), La formica rossa (Premio Cesare Pavese), Giovanni Maria Salati, una beffa che fruttò il primato (Premio Coni per la Letteratura), Coppi Bartali & Malabrocca. Le avventure della Maglia Nera (Premio Selezione Bancarella Sport), Cervi in pineta (Premio Emigrazione), Il sogno di Gibo (Premio Cercasi Storia di Natale), Un uomo che conta (Premio Selezione Bancarella Sport). Nel 1991 ha curato per Rizzoli, con presentazione di Gaetano Afeltra, Almeno quest'anno fammi promosso. 130 temi di ragazzi del Nord. Il libro è risultato un bestseller, con sette edizioni ed il successivo inserimento nella BUR. È stato inoltre selezionato da Fabbri Editori - Corriere della Sera per la prestigiosa collana "La Biblioteca del Corriere della Sera". Sempre nel 1991 il suo romanzo Il colore le donne il vino il canto (Premio Lago Maggiore) è stato pubblicato in coedizione italo-svizzera da Libero Casagrande di Bellinzona e Alberti Libraio di Intra. Nel 1998, con Nel sole zingaro. Storie di contrabbandieri, edito da Interlinea di Novara, Mazzi è entrato nella Selezione Premio Strega. Con Priuli & Verlucca, editori ha pubblicato Fam, Füm, Frecc, il grande romanzo degli spazzacamini (2000), finalista Premio Biella Letteratura, uscito anche in lingua tedesca, Vecchie storie di paese (2002), La formica rossa (2003) e Il Piano delle Streghe (2004). Cultore di etnografia e legatissimo alla Valle Vigezzo, dove è nato, vissuto ed opera, lo scrittore ossolano ha ambientato la maggior parte delle sue pubblicazioni fra quelle montagne, delle quali gli preme salvare storie, tradizioni, personaggi, dialetti e scenari.
Recensione di Baba


Questo libro mi è stato inaspettatamente regalato dalla mia amica Eliana, Vigezzina nel sangue e nel cuore. Questa raccolta di racconti scritta da Benito Mazzi è un omaggio alla tradizione che spesso purtroppo è stata gettata nel fuoco per dare spazio ad altro, senza contare che accogliere e importare non significa necessariamente cancellare ciò che c'è. Quello che ho potuto notare frequentando la Val Vigezzo è che le librerie sono piene di libri di montagna, libri scritti da autori locali, volumi contenenti ciò che è la storia di quel territorio. E cosa c'è di più bello? Andare in un luogo e trovare qualcosa di tipico: prodotti enogastronomici, manufatti, artigianato, arte, letteratura, costruzioni. Cosa distingue un luogo da un altro? La tradizione propria. Preservare la tipicità non significa non seguire il progresso ma vuol dire non tirare una riga su ciò che è stato per fare spazio a ciò che sarà. Tutto può convivere, i cassetti dove contenere le nozioni sono molteplici.
Questo libro è un piccolo gioiellino assolutamente sconosciuto ai più ma non per questo da snobbare. Contiene racconti brevi e illustrazioni notevoli. Qual è il tema? Lo dicono sia il titolo che il sottotitolo: Streghe, fisica, misteri, accadimenti sovrannaturali. I protagonisti sono tutti in Valle, persone che vanno e vengono, abitanti del luogo, persone di passaggio. Ad ognuno accade qualcosa di strano e a volte una spiegazione non c'è. Una narrazione fluida e coinvolgente che intrattiene il lettore dall'inizio alla fine e al termine di ogni racconto vorrebbe sapere di più, mentre nulla, non può che accontentarsi e fantasticare su ciò che potrebbe essere.
Storie da assaporare un po' alla volta, guardando le immagini che di tanto in tanto popolano il libro, integrando, arricchendo.
Se avessi avuto un nonno, da ragazzina avrei voluto ascoltare racconti Direttamente dalla sua voce, seduti davanti alla stufa, con una copertina sulla spalle e le castagne in grembo. Immagino il rumore del fuoco a fare da contorno, una voce roca e coinvolgente a dare luce ad avventure strane, misteriose eppure vere.
Grazie a "il piano delle streghe" ho evocato dei ricordi che non esistono ma che mi piacerebbe avere, ho fantasticato su ciò che per qualcuno è stato, ho immaginato una situazione. Grazie Eliana, mi hai fatto un bel dono che custodirò. Se tu non me lo avessi portato io probabilmente non lo avrei mai e poi mai preso in considerazione.

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