#5 blogger per un autore,

Cinque blogger per un autore #6 - Maurizio de Giovanni - Il senso del dolore

mercoledì, novembre 30, 2022 Baba Desperate Bookswife 0 Comments

 


Buongiorno signori, come state? Siamo a fine novembre, avete già fatto l'albero? Siiiiiii che bello, mi sento un po' elfa!
Nel frattempo però... "cinque blogger per un autore" sono tornate! 
Chi sono? Ecco qui:
ChiaraChiccaDaniela, Ombretta e io ogni due mesi leggeremo libri di uno stesso autore deciso precedentemente. Un modo per ampliare i nostri orizzonti, per imbatterci in letture che magari non avremmo preso in considerazione, dandoci la possibilità di innamorarci ancora, in maniera inaspettata (oppure di detestare fortemente qualcosa che non vorremmo più riavere tra le mani) .

Questo mese abbiamo deciso di leggere Maurizio De Giovanni, autore che volevo leggere da diverso tempo, del quale ho acquistato diversi volumi ma che poi, come al solito, sono rimasti ordinatamente impilati sugli scaffali. Questa è stata proprio la volta buona.

Il senso del dolore è il primo capitolo di una serie che ha come protagonista il commissario Ricciardi, un uomo che vive Napoli intorno agli anni '30, un personaggio tutto d'un pezzo che ha una specie di dono, i cadaveri che trova sulla scena del crimine gli raccontano una storia, come fossero fantasmi, lui vede stralci di momenti che in qualche modo subito non comprende ma che poi gli serviranno per ricostruire i fatti. 
Ammetto che immediatamente non ho sentito un chissà quale trasporto, i capitoli mi sono pesati come macigni sulle spalle già affaticate dalla mia vita personale e mi sono chiesta" ma perché Baba, perché?" Questa è un'epoca che non leggo così volentieri, Alice Basso a parte, e in più un morto ammazzato in un camerino di un teatro (altro mondo che conosco pochissimo)... insomma tutto questo mi è apparso distante e distaccato. Sono andata oltre, non volevo mollare l'osso e in qualche modo speravo che perseverando sarei arrivata ad un risultato diverso e così sono stata premiata. De Giovanni scrive abilmente e con passione, delinea i suoi personaggi con cura senza eccedere, il profilo del suo protagonista si delinea poco alla volta, lasciando il lettore nell'oblio ma dandogli qualche contentino di tanto in tanto. Ricciardi è un uomo apparentemente privo di sentimenti positivi: triste, distaccato, quasi asessuato, dedito al lavoro, vive ancora con la sua Tata, che gli prepara da mangiare e lo accudisce come se fosse un bimbo, senza però lesinare lamentele sul fatto che dovrebbe farsi una famiglia e metterla in una casa di riposo! Insomma dai...simpatico non sembra, no? E invece è proprio qui che mi sbagliavo, Ricciardi è un genio romantico e di sentimenti ne è pieno, ma sono altruistici e più inclini ad aiutare il prossimo che se stesso. I suoi collaboratori hanno iniziato a conoscere la sua dedizione e la sua voglia di giustizia, non si stupiscono più dei suoi silenzi e delle sue intuizioni che arrivano quasi dal nulla e combattono dei superiori che cercano di affossarlo e prendersi il merito: loro sono dalla sua parte, nonostante Ricciardi non si comporti proprio da amicone. Sicuramente il vero protagonista di questo libro non è l'omicidi ma il personaggio: il Sig. Vezzi, cantante prodigio e amato sul palco quanto odiato a livello umano è morto nel suo camerino, truccato da pagliaccio pronto per andare in scena. Qualcuno però deve averlo spinto o deve avergli conficcato una scheggia di specchio nella gola. Incidente, omicidio colposo o preintenzionale? 
Non importa così tanto, non a me, che ad un certo punto avrei potuto leggere qualunque castroneria ma l'unico mio interesse era quello di andare avanti a conoscere questo commissario. 
Posso dire adesso che sia il libro della vita? No, non posso, ma mi sbilancio a scrivere che sono soddisfatta del risultato raggiunto e che andrò avanti volentieri con questa serie. Sicuramente le premesse non c'erano e invece mi sono piacevolmente ricreduta. Anche se. Perché c'è un ma. Non sono più così felice di iniziare nuove serie, soprattutto se queste sono infinite. Io devo staccare tra una episodio e l'altro e quindi non saprei, mi fa paura una nuova avventura molto lunga. Devo ancora terminare Rocco Schiavone, la serie di Malvaldi, Casabona. Devo andare avanti? Dai, potrebbe essere un  buon proposito per il 2023! 
Ma adesso non ci resta che andare a scoprire cosa hanno letto le mie compagne di avventura! Non siete un po' curiosi?
desperate bookswife

 

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