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Recensione di Baba #26 - Una stella senza luce di Alice Basso

giovedì, agosto 25, 2022 Baba Desperate Bookswife 0 Comments

 

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Il libro
Una stella senza luce di Alice Basso 
Editore: Garzanti| Pagine: 313| Pubblicazione: 2022| Prezzo 16,90€| Trama:Qui
Genere: narrativa - giallo
Notizie sull'autrice
Alice Basso è nata nel 1979 a Milano e ora vive in un ridente borgo medievale fuori Torino. Lavora per diverse case editrici come redattrice, traduttrice, valutatrice di proposte editoriali. Nel tempo libero finge di avere ancora vent’anni canta e scrive canzoni per un paio di rock band. Suona il sassofono, ama disegnare, cucina male, guida ancora peggio e di sport nemmeno a parlarne.
Recensione di Baba


Buongiorno lettori, vi spero bene. Oggi qui sul blog parleremo di un libro scritto da un'autrice che seguo da sempre, dall'anno in cui ha esordito con il primo romanzo della fortunata serie su Vani Sarca, ovvero la Gostwriter. Dopo aver amato alla follia ogni sua frase, averla seguita in svariate presentazioni a Torino e provincia, sono ancora qui a scrivervi della Basso.
Dopo le case chiuse, l'Opera Nazionale Maternità e Infanzia, la censura del fascio e  un cold case, è giunto il momento di scoprire di cosa ci vorrà parlare Alice.

Una stella senza luce è il terzo libro dedicato alle vicissitudini di Anita Bo, giovane dattilografa torinese degli anni '30 che decide, prima di sposarsi con Corrado, un pezzo di marcantonio ricco e molto fascista, di fare un'esperienza lavorativa presso la rivista Saturnalia, gestita da Sebastiano Satta Ascona e socio.

Siamo a Torino, come annunciato prima negli anni trenta, in una città elegante, patria di tante cose tra le quali...il Cinema!
Questo romanzo ci fa conoscere una realtà che probabilmente non tutti sanno, quella appunto del cinema a Torino, delle stelle degli inizi del novecento, delle muse, dei registi, di un mondo che era agli inizi, quando un volto diventava un'icona senza conoscerne la voce.
Poi arriva il Regime Fascista, arriva la censura, si smontano i sogni tra le dita e i progetti cadono a terra perché non realizzabili, troppo audaci, troppo espliciti, troppo veri.
L'autrice ci racconta il sogno del regista Leo Luminari, del suo ritorno a Torino dopo essersi trasferito a Roma, del suo progetto di fare cinema.
Intanto però le vite dei due protagonisti proseguono un po' alla volta, tra un'indagine e l'atra.
Inizialmente ho faticato un pochino a ingranare: mi è sembrato lento e i protagonisti fermi nello stesso identico posto. Ho pensato che non fosse la Basso di sempre.
Poi però sono andata avanti e ho capito che questo libro voleva raccontarci molto, molto di più. I protagonisti diventano comparse e "Il Cinema" dell'epoca è il centro di tutto, con tanto di spiegazioni nelle note dell'autrice alla conclusione del romanzo.

Una storia che non si legge d'un fiato, perché l'autrice non ha quello stile lì, Alice è ricercata, studiata, arzigogolata nella scelta dei termini e nella costruzione delle frasi. È un libro che si deve assaporare senza correre, leggendo parola per  parola e assaporandole tutte.
Quello che però non mi è piaciuto tantissimo è il modo che hanno i personaggi di viversi (Anita e Sebastiano). Mi piacerebbe si arrivasse a un dunque nel bene o nel male. Ma per come è finito il libro... credo che l'autrice ce lo dirà presto!
Comunque niente, la Basso è sempre una garanzia, si scova delle storie che per la miseria...vorrei avere un terzo del suo acume. Ma soprattutto scrive con ironia, lasciando al lettore la testa piena di cose da approfondire ma comunque leggera. Ditemi se è poco.

Se non avete ancora iniziato questa serie, ecco che vi scrivo l'ordine di lettura:
- Il morso della vipera - Garzanti 2020 - Recensione Qui
- Il grido della rosa - Garzanti 2021 - Recensione Qui 

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