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Review Party - Janàsa di Claudia Zedda

domenica, febbraio 10, 2019 Baba Desperate Bookswife 0 Comments

Il libro
Janàsa di Claudia Zedda
Editore: Condaghes| Pagine: 288| Pubblicazione: 2018| Prezzo 20,00€| Trama: Qui
Genere: narrativa
Notizie sull'autrice
Claudia Zedda è nata a Cagliari, si è laureata in Lettere Moderne nel 2008 e oggi lavora come web content specialist con la passione per la riscoperta delle tradizioni sarde.
Collabora in qualità di scrittrice freelance con la stampa regionale e nazionale. È redattrice per le riviste ´Mediterraneaonline´, ´Sardegna´ e fa parte del workgroup ´Continuitas´. Ha scritto per le riviste ´Periodico Italiano´, ´La Testata´, ´Heurema´ e per i quotidiani ´il Giornale di Sardegna´ e ´L´Unione Sarda´. Ha collaborato con ´Videolina´ per la stesura di testi televisivi e con ´Sa Corona Arrubia´ in occasione della mostra Fèminas. Scrive per il sito regionale ´SardegnaTurismo´ e collabora con il web magazine ´SardegnaSudEst´.
Nel 2009 ha pubblicato il suo primo saggio Creature Fantastiche in Sardegna e nel 2011 Est Antigòriu.

Recensione 
e 1/2
Ho intrapreso questa lettura grazie a Sara, amministratrice del blog "Diario di un sogno", che ha pensato di chiedermi di fare conoscenza con un genere letterario un po' diverso da quello della mia confort zone. Ammetto di non aver esitato e quindi, eccoci qua oggi, con la mia tappa di questo Review Party! 
Il periodo è quello della seconda Guerra Mondiale, siamo a Cagliari e Annita racconta alla nipote Piera una storia. Parla di un tempo lontano nel quale alcune donne con particolari doti erano venerate come sacerdotesse e aiutavano la popolazione del villaggio a risolvere dei problemi.
Claudia Zedda ci propone un libro ricco di leggende che riporta in vita i miti di una terra secolare. Donne che parlano di donne, personaggi che vivono nel passato parlano di leggende successe in un passato ancora più remoto, ogni donna è contraddistinta da una forza viscerale che nasce dal cuore. Questo è un romanzo ricco, animato da una potenza interiore, quella della Madre Terra, che parte da radici profonde e portata avanti dalle sacerdotesse guerriere.
Un libro che si dipana su due spazi temporali: il passato raccontato attraverso i miti e il presente in cui una nonna racconta alla nipote di una terra che è stata e che ha gettato le basi per la crescita di un'isola che conosciamo oggi: una terra che trasuda tradizione, amore per le proprie origini e dedizione nei confronti della natura.
Lo stile della Zedda è raffinato, particolareggiato e decisamente campanilistico. Forse io amo le strutture un po' meno articolate e le storie meno legate ai credo popolari ma ammetto che questa storia è riuscita a coinvolgermi e sono riuscita ad intraprendere un viaggio sia introspettivo, sia temporale insieme alle sacerdotesse.
Ho particolarmente apprezzato la descrizione e la scoperta degli antichi mestieri; io sono una persona dalla scarsa manualità e adoro leggere di persone che svolgono compiti artistici che ormai sono diventati, purtroppo, desueti.
Una storia che vi farà conoscere un altro lato della Sardegna, vi permetterà di scoprire dei segreti e delle tradizioni che sono particolarmente care agli autoctoni. L'autrice ha scritto un romanzo e lo ha costruito su basi solide, fatte di conoscenza, approfondimento, ricerca e cultura e se andate a sbirciare sul sito di Claudia (QUI), scoprirete che addirittura la sua tesi di laurea con indirizzo socio-antropologico, è incentrata sulle tradizioni dell'Isola.
Lettura consigliata a chi vuole saperne di più, a chi piacciono le storie di donne scritte da donne, a chi crede nei miti e nelle tradizioni.
Punti Forti:
- Lo stile colto e appassionato dell'autrice: il romanzo è scritto con il cuore e questo si legge, arriva al lettore, parola dopo parola. 
- Indubbiamente l'autrice conosce molto bene l'argomento trattato e anche questo aspetto emerge, donando un valore aggiunto.
- Come ho scritto sopra, è bello potersi immergere in un mondo che non c'è più, ma che in fondo ha lasciato qualcosa. 

Punti Deboli:
- Alcune descrizioni per me sono state un po' troppo marcate per essere un romanzo di intrattenimento, amo le strutture un pochino più "snelle".

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