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Review Party - Beautiful Boy di David Sheff

martedì, febbraio 19, 2019 Baba Desperate Bookswife 8 Comments


Il libro
Beautiful Boy di David Sheff
Editore: Sperling & Kupfer Pagine: 303| Pubblicazione:  12 febbraio 2019| Prezzo 17,90€| Trama: Qui
Genere: biografie
Notizie sull'autore
David Sheff, scrittore americano e giornalista del New York Times, vive con la famiglia a Inverness, in California. Beautiful Boy è stato per più di un anno nella classifica dei bestseller del New York Times, spesso al primo posto, è stato dichiarato "miglior libro del 2008" e presto diventerà un film prodotto da Brad Pitt. Il titolo è stato scelto dall'autore in omaggio alla canzone che John Lennon dedicò al proprio figlio.
Recensione 
**libro da non perdere**

Scrivo una premessa: ho iniziato a leggere questa autobiografia e le mie aspettative erano molto alte; una volta tanto quello che ho sperato si è avverato. Non ci sono tantissime parole per descrivere la trama: David è un padre divorziato che vive con suo figlio durante l'anno scolastico, le vacanze estive Nic (il ragazzino) le trascorre insieme alla madre. Dopo il divorzio David frequenta qualche donna ma si accorge del disagio del figlio, così cerca di dare un taglio alle sue frequentazioni sporadiche finché non si innamora di Karen, la sposa, e il loro amore genera due splendidi figli. Karen è la matrigna ideale, i due trascorrono insieme del tempo sano e lo fanno con reciproco piacere. Il rapporto con i due fratelli più piccoli è ottimo, Nic è il loro super eroe e lui è fiero di rappresentarlo. Il rendimento scolastico è eccellente, i professori sono soddisfatti dell'alunno e tutto va alla grande, fino a quando Nic non inizia a fumare marijuana che è solo un ragazzino di undici anni. Ma non è niente, lo fanno tutti, è normale bere un po' alle feste e farsi una canna ogni tanto. Poi la canna diventa una pasticca di LSD, ma i ragazzi sperimentano, non è il caso di allarmarsi e poi la pasticca si trasforma in metanfetamina. La metanfetamina distrugge Nic, ma lui non lo sa. La droga distrugge la stabilità dell'intera famiglia che ama, ma questo lui non riesce a comprenderlo. L'unica cosa che conosce è il bisogno di farsi ancora una volta, poi basta. L'unica cosa che spera è quella di sopravvivere un altro giorno. O forse no.
Queste pagine narrano lo strazio di un padre, l'impotenza di un essere umano verso un altro essere umano, che per di più ha generato. David Sheff apre la porta del suo cuore ai lettori e lo fa per un unico scopo, metterli al corrente, perchè quello che è capitato a Nic potrebbe succedere a qualsiasi ragazzo, di qualsiasi estrazione sociale, razza, sesso ed età. L'autore racconta lo tsunami che ha investito la sua famiglia e del quale è difficile liberarsi. E io da madre mi chiedo e se succedesse a noi?
Ho sofferto per la maggior parte del tempo e mi sono calata nei panni del signor Sheff, ho assaporato amaramente le sue preoccupazioni, ho condiviso la sua ansia e ad ogni squillo del telefono ho sussultato, pensando che suo figlio avesse toccato il fondo. Nic per trecento pagine è stato anche un po' figlio mio. Un figlio malato, al quale in qualche modo non si riesce a non dare la colpa, perchè la sua dipendenza è una malattia equiparabile al cancro, ma non del tutto perchè Nic, non consapevolmente ha scelto, un malato di tumore al cervello, no.

"I malati di tumore, enfisema o disfunzioni cardiache non mentono e non rubano, e farebbero di tutto per guarire. I tossicodipendenti non sono invece capaci di prendere quella che, a un osservatore esterno, può sembrare una semplice decisione: smettere di bere, smettere di assumere droghe. In cambio di quel piccolo sacrificio riceverebbero un dono per il quale gli altri malati terminali darebbero tutto: la vita."
Questo è un altro libro che deve essere letto, ma non per svago, perchè purtroppo, per quanto ben scritto non ci sono argomenti  rilassanti in grado di allietare una serata. Ma questo libro va letto, sì, indipendentemente dall'avere un figlio tossicodipendente, indipendentemente dall'essere genitori. David Sheff ha lottato per anni una guerra e lo ha fatto senza armi, il suo avversario invisibile però gli ha dato filo da torcere. Anzi, ha devastato la vita di tutti. Ma la cosa sconvolgente della tossicodipendenza è che non si guarisce mai, si può sempre ricadere nel tunnel senza un perchè e quando un genitore arriva a sperare che il figlio finisca in prigione, così almeno è più al sicuro...la situazione è drammatica.
Ho letto questo libro in un giorno e mezzo, lo rileggerei ancora. In America è stato pubblicato nel 2008, è arrivato in Italia solo quest'anno, tardi, ma c'è.
Non è un'esperienza per i più giovani, non credo potrebbero comprendere questa storia scritta da un genitore che oltre a riportare su carta la sua vita, studia la droga, si documenta e condivide i suoi traguardi con il lettore. Forse è un'autobiografia dedicata ad un pubblico un po' più maturo. Lo consiglio a tutti coloro che hanno a che fare con dei ragazzi, per imparare qualcosa e anche per raccontarlo a loro, con parole proprie, nei giusti tempi.
E qui vi lascio, ancora con una citazione:

"Fortunatamente c'è un bel ragazzo.
Sfortunatamente ha una terribile malattia.
Fortunatamente c'è gioia e amore.
Sfortunatamente c'è dolore e disperazione.
Fortunatamente la storia non è finita.
L'aereo si dirige verso la pista."

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8 commenti:

  1. Ho alte aspettative per il film, ma il romanzo non era priorità. Subito in lista, adesso!

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    1. Ciao Michele, anche io ho alte aspettative per il film, che non vedo l'ora di vedere. Il libro mi ha istruito, mi ha inferto dolore e ansia (come se non ne avessi già abbastanza) e ho l'ho trovato tremendamente onesto. Un uomo che apre le sue preoccupazioni al mondo, senza vergogna. Bello.

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  2. È stata una lettura veramente toccante e inaspettata...anche io sono ora curiosissima di vedere il film.

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  3. Non lo avrei preso in considerazione prima ma ora... Devo leggerlo!

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  4. Sono molto indecisa se recuperare il libro, che sembra molto intenso, o vedere direttamente il film. Ho avuto lo stesso dubbio con Boy erased. Vite cancellate di Garrard Conley e alla fine ho guardato direttamente il film e credo di aver fatto bene perché ne sono rimasta piuttosto delusa.

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    1. Ciao! Non saprei...io spesso rimango delusa dai film, ma mi capita più spesso se li guardo dopo aver letto il libro. Secondo me dipende. In questo caso a me interessa l'argomento, da ragazzina ho visto persone distruggersi con la droga. Una di queste persone aveva 19 anni e io ero poco più che una bambina. Ero attratta da quel ragazzo, ma per tanti motivi lui non mi vedeva nemmeno. Era un eroinomane. E' vivo, ma ancora oggi non ha una vita "normale". Ancora oggi sono terrorizzata dalle sostanze stupefacenti, così facili da reperire e così difficili da sbarazzare. Questo libro per me è bellissimo, ma ripeto, è un argomento particolare e non è detto che a tutti faccia lo stesso effetto, non trattandosi di un romanzo. Un abbraccio

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