#gruppo di lettura,
Finalmente ci siamo: Bianco letale, la quarta avventura di Cormoran Strike e la sua assistente/socia Robin Ellacott (o dovremmo forse dire Robin Cunliffe?) è arrivato in Italia, e io ho avuto il piacere e l’onore di divorarlo, grazie alla mia socia Baba che ha voluto coinvolgermi in questo eccezionale blog tour.
(le foto sono di Nadia Canova e Marco Metta)
Blog Tour - Bianco Letale di Robert Galbraith - Londra e l'ambientazione per un noir - a cura di Nadia
buongiorno lettori, eccoci giunti al termine, questa è l'ultima tappa del Blog tour dedicato a Bianco Letale di Robert Galbraith. Se avete perso le "puntate precedenti" proprio sotto il banner c'è un piccolo promemoria. Oggi parleremo dell'ambientazione. Siete pronti?
Ricapitoliamo le tappe precedenti:
Lunedì 4 febbraio "L'ennesimo book blog"
Martedì 5 febbraio "La tana di una booklover"
Mercoledì 6 febbraio "Un libro per amico" ospiterà Marina
Giovedì 7 febbraio "Diario di una dipendenza"
Venerdì 8 febbraio A "La tana di una booklover"
Finalmente ci siamo: Bianco letale, la quarta avventura di Cormoran Strike e la sua assistente/socia Robin Ellacott (o dovremmo forse dire Robin Cunliffe?) è arrivato in Italia, e io ho avuto il piacere e l’onore di divorarlo, grazie alla mia socia Baba che ha voluto coinvolgermi in questo eccezionale blog tour.
Eccomi allora a parlare con voi dell’ambientazione di questi romanzi, tema che mi sta davvero a cuore perché, come ormai sapete se mi leggete ogni tanto, io sono una di quelle lettrici che considerano un’ambientazione curata come un elemento imprescindibile per godersi la storia. E J.K. Rowling, o se preferite Robert Galbraith, è maestra anche sotto questo aspetto.
Quando pensiamo alle indagini di Cormoran e Robin la nostra immaginazione ci porta istantaneamente a Londra. La capitale del Regno Unito è una città talmente vasta, varia, cosmopolita e movimentata che potrebbe sembrare il luogo perfetto per l’ambientazione di qualsiasi romanzo. Galbraith, però, non si limita a usare Londra come sfondo per le sue avventure: ricercando quartieri particolari, più o meno battuti dal turismo di massa ma pur sempre nettamente caratterizzati, e descrivendoli con gli occhi dell’abitante del luogo, l’autore rende la città di Londra vero e proprio personaggio dei suoi gialli, facendola assurgere a fiera protagonista al pari di Cormoran e Robin stessi.
Gli avvenimenti narrati in Bianco letale si svolgono nel 2012, in concomitanza con l’organizzazione e lo svolgimento delle Olimpiadi e Paralimpiadi estive. Credo che chiunque abbia visitato Londra anche solo una volta abbia percepito come i suoi abitanti sentano la necessità di manifestare il proprio senso di appartenenza in tutti i modi possibili, esponendo e sventolando Union Jack per qualsiasi avvenimento si svolga sul territorio cittadino o nazionale. Bastano poche righe e già ci sembra di camminare per Piccadilly Circus o per Oxford street, occhieggiando le vetrine di gadget:
“Gli autobus a due piani passavano accanto alle vetrine dei negozi di lusso, che approfittavano della febbre olimpica per spingere i prodotti più disparati: medaglie di cioccolato incartate d’oro, scarpe con la bandiera britannica, poster sportivi di antiquariato e poi, ovunque, il logo seghettato che Jimmy Knight aveva paragonato a una svastica rotta.”
Ma, come dicevo, la Rowling non si limita a mostrarci la Londra turistica che è sotto gli occhi di tutti: le sue pagine ci danno un pass esclusivo per insinuarci addirittura nel palazzo di Westminster. Seguiremo Robin indagare sotto copertura, e ci sembrerà di conoscere ogni segreto delle stanze ministeriali:
“L’ufficio era angusto e ingombro di cose. Alle finestre ad arco erano appese tende di tulle, oltre le quali c’era la terrazza del bar, dove figure indistinte si muovevano contro la luminosità abbagliante del Tamigi. C’erano due scrivanie, un gran numero di librerie e una poltrona verde sformata. (…)
La narrazione, sempre più serrata a mano a mano che ci avviciniamo all’epilogo, ci porta con sé nelle campagne dell’Oxfordshire con i suoi maneggi e resort di lusso, ma la resa dei conti non poteva non svolgersi a Londra. Vi dico soltanto che, se questa primavera ho passeggiato piacevolmente lungo i canali di Little Venice, dopo aver letto Bianco letale non camminerò più da quelle parti con la stessa spensieratezza, ehehe!
“Imboccò Clifton Villas, una strada dove la giada traslucida delle foglie dei platani si stagliava contro le case color crema, i cui muri brillavano dorati sotto il sole del tramonto. Davanti alla quieta bellezza della dolce sera estiva, Robin all’improvviso ebbe un attacco di malinconia (…)”
Ragazzi, ma quanto sono perfette le descrizioni di questa donna? Io la adoro, perché sa rendere alla perfezione gli stati d’animo unendoli in modo indimenticabile a ciò che vede il nostro occhio. Potrei farvi ancora esempi su esempi di come Londra dipinta dalla Rowling sia il luogo perfetto per far muovere i nostri abili investigatori, ma il piacere di scoprire gli angoli migliori di questa meravigliosa città tra le pagine di Bianco letale è qualcosa che dovete assolutamente gustare da soli. Vi lascio dunque in compagnia di Robin e Cormoran, dopodiché credo che vorrete tutti partire oltremanica!
L'ambientazione e le atmosfere londinesi sono due degli elementi che più mi fanno apprezzare questa serie. Ancora non sono riuscita a comprare il nuovo volume, ma non vedo l'ora!
RispondiEliminaCiao Isa! Hai proprio ragione, le atmosfere londinesi conferiscono ancora più piacere alla lettura di queste avventure!
EliminaCiao Nadia,
RispondiEliminatappa fondamentale perchè nei libri di Galbraith, l'ambientazione è parte fondante del romanzo.
E come si suol dire, vedi Londra e te ne innamori per la vita!
Buon weekend, ciao!, Marina
CiaoMarina, spero di essere riuscita a rendere almeno un briciolo della magia che sa creare la Rowling con le sue descrizioni! Buon weekend anche a te, un abbraccio!
EliminaLibro già nelle mie mani, lo leggerò fra poco tempo, ma posso dire che caratteristica peculiare della Rowling sia proprio la sua scrittura evocativa e coinvolgente.
RispondiEliminaBacio
Proprio così Stefi! Spero apprezzerai anche questa quarta indagine di Cormoran e Robin! Bacio
EliminaNadia tu lo sai, io adoro il modo di scrivere di questa autrice. non soni stata a Londra purtroppo, ma lei riesce comunque a farmi immaginare tutto, senza difficoltà :-)
RispondiEliminaBella tappa e belle foto :-)
Grazie mille Baba! E quando uno scrittore riesce a farci ricreare nella mente alla perfezione i luoghi del suo romanzo a mio parere ha già fatto centro!
EliminaAdoro le ambientazioni di Galbraith. Londra ha un ruolo fondamentale nella narrazione, centro e periferie, vie trafficate e quartieri residenziali.
RispondiEliminaNel lontano 2014, dopo aver letto il primo romanzo della serie, durante un viaggio a Londra ho trascinato le mie amiche in Denmark Street per vedere dove fosse stato pensato l'ufficio di Cormoran. Esiste davvero quel palazzo, il pub, il negozio di musica. Mi sono sentita una lettrice felice nel poter riscontrare quello di cui avevo letto nella realtà xD
Grande, allora non sono la sola che quando viaggia va a cercare i luoghi di cui ha letto nei libri! Hai proprio ragione, dà una soddisfazione che solo noi lettori possiamo capire!
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