#5 blogger per un autore,
5 blogger per un autore #4 - Margherita Oggero - La collega tatuata
Buongiorno signori, come state? Siamo a fine luglio, chi è in vacanza? Dai dai svelate le vostre mete!
Nel frattempo però... "cinque blogger per un autore" sono tornate!
Chi sono? Ecco qui:
Chiara, Chicca, Daniela, Ombretta e io ogni due mesi leggeremo libri di uno stesso autore deciso precedentemente. Un modo per ampliare i nostri orizzonti, per imbatterci in letture che magari non avremmo preso in considerazione, dandoci la possibilità di innamorarci ancora, in maniera inaspettata (oppure di detestare fortemente qualcosa che non vorremmo più riavere tra le mani) .
Questo mese abbiamo deciso di leggere Margherita Oggero, autrice che ha in attivo diversi titoli e che continua a sfornarne di nuovi. Io ho letto il primo volume di una serie: "La collega tatuata".
Della Oggero, autrice torinese, ho letto parecchi anni fa "Risveglio a Parigi". Non ricordo molto di quel libro, ad oggi non saprei dire nulla sul mio indice di gradimento a riguardo. Ho rimosso. Questo mi fa pensare che probabilmente non lo considerai un capolavoro...o semplicemente non mi è rimasto particolarmente impresso.
Questo di cui vi parlo è proprio l'esordio dell'autrice, scritto vent'anni fa e pubblicato con Mondadori. Margherita Oggero è un'insegnante in pensione e il suo primo libro ha come protagonista una "profia", così si chiamavano le professoresse non particolarmente simpatiche in Piemonte intorno agli anni 2000, che ha una vita incasinata e ama bere il famoso Punt e Mes (un particolare Vermut di cui abbiamo anche una scultura in centro a Torino).
L'anno è appena iniziato e le assegnano una nuova classe che le farà storcere il naso, c'è un nuova collega bellissima, con la puzza sotto il naso, un tatuaggio orrendo che però su di lei non stona, che odia i cani e quindi a sua volta verrà odiata dalla nostra protagonista. La Baudino prende talmente in odio la collega (Bianca De Lenchantin) da parlarne di continuo, come se fosse un'ossessione. Dopo poco questo mix di eleganza, bellezza e antipatia... muore. La Gina (amica del cuore della Baudino) ha avuto qualcosa da ridire con l'ormai defunta donna - quando era in vita ovviamente - a causa di cani, giardini e azalee rovinate. Chi avrà ucciso la bellona? E chi lo sa.
Questo romanzo non è stato di facile lettura, in primis perché la narrazione passa dalla terza persona alla prima persona senza nessun preavviso: tre pagine dove si parla di "lei che beve il suo bicchierino, va a prendere Livietta alla lezione di inglese, passa in rosticceria a prendere un pollo e della gastronomia per la cena con la madre" e di punto in bianco, senza cambiare nemmeno capitolo tu lettore ti ritrovi a leggere "Io che camminavo verso la porta di casa e pensavo il come mai la Gina fosse così distaccata durante la nostra telefonata" e di nuovo si riparte con "la famiglia aveva consumato una cena tremenda, il pollo era vecchio e i gamberi sapevano di formaldeide, Renzo ormai era abituato a queste cose tipiche della moglie". Ditemi cosa ci capisco? Io sono rimasta un po' interdetta. Perché questa scelta? Per confondermi? Cioè io sono sicura che un motivo ci sarà, non è che queste cose qui si fanno a caso...solo che io non l'ho mica capito!
Passiamo al delitto. Sicuramente le indagini sono ben strutturate ma io non mi sono divertita molto proprio per questo continuo cambio di POV. Poi vi svelerò un segreto, la vittima era poco simpatica anche a me e della sua morte mi fregava abbastanza poco!
La Luigina detta Gina o Ginotta invece è un personaggio che mi è piaciuto abbastanza, ammetto anche che la figlia, Livia, ha il suo perché: sveglia, scaltra e anche simpatica.
La parte finale è quella che ho più apprezzato. Dopo aver scoperto colui/colei che ha ucciso Bianca c'è una specie di monologo scritto in prima persona dalla protagonista che racconta la vita della vittima, le sue caratteristiche, il suo passato, le sue passioni, i suoi punti deboli e di forza. Mi è apparso quasi uno scusarsi della Baudino, un modo per dire "mi stavi sulle scatole e in qualche modo ti rendo giustizia".
La penna della Oggero in questo romanzo non mi è piaciuta molto quindi dubito che continuerò a leggere la serie nonostante io possegga (non so perché) il quarto libro. Forse devo averlo acquistato in qualche mercatino e magari non avevo sotto mano l'ordine di uscita dei romanzi...chissà, è un mistero!
Adesso però andiamo a scoprire cos'hanno letto le mie amiche di tastiera! A presto,
Baba
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