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Recensione - Il cuore tenace della lavanda di Fiorenza Pistocchi

giovedì, settembre 27, 2018 Baba Desperate Bookswife 0 Comments

Il libro
Il cuore tenace della lavanda di Fiorenza Pistocchi
Editore: Neos Edizioni| Pagine: 136| Pubblicazione:09/ 2018 | Prezzo 14,00€| Trama Qui
Genere: narrativa 
Notizie sull'autrice
Fiorenza Pistocchi
è nata a Savona. Ha vissuto per molti anni a Milano e ora risiede a Pioltello, una cittadina dell’area metropolitana. Ha conservato un grande attaccamento per la sua terra d’origine e passa spesso le sue vacanze a Noli, uno dei borghi più belli della Riviera di Ponente. Proprio in questa cittadina, ricca di cultura, di storia e di bellezze naturali ha voluto ambientare il suo primo romanzo.
Recensione 
e 1/2

Siamo agli inizi del 900 tra le sperdute montagne del cuneese dove incontreremo una famiglia decisamente numerosa che cerca di trascorrere l'ennesimo inverno senza morire di fame o di freddo. La legna scarseggia, il cibo anche, così tutti cercano di risparmiare energie non varcando quasi mai l'uscio e mangiando il minimo indispensabile per restare in piedi. La primavera arriva ufficialmente quando la mamma prende le lenzuola e la biancheria della casa e insieme alle figlie porta tutto al fiume per un primo lavaggio, poi il tutto viene messo a bollire dentro un pentolone con la cenere e olii essenziali e infine l'ultima fatica: il grande risciacquo prima di stendere sul prato profumato le lenzuola, pronte ad assorbire ogni raggio di sole.
Questo è solo uno dei passaggi che l'autrice descrive accuratamente per far immedesimare il lettore, far conoscere il più possibile le difficoltà legate all'ambientazione storica e geografica perchè possa comprendere con chiarezza la vita dei protagonisti di questa storia.
Caterina è la quinta di dieci figli, è una ragazzina che non hai mai dato problemi e diligentemente ha sempre fatto tutto quello che la sua famiglia le ha chiesto, anche andare a raccogliere la lavanda sul Colle di Nava insieme alla sorella Anna. La paga è misera, ma tutto fa brodo quando i soldi in famiglia scarseggiano. Ma succede qualcosa di increscioso, il profumo pungente dei fiori baciati dal sole nasconde l'odore della paura, così Caterina scappa per non tornare e la sua destinazione è casa, che lei però non sente più tale. Il mare, quello specchio cristallino che tanto sogna durante le gelide notti invernali sarà il suo punto d'arrivo, per cercare serenità e chissà, magari anche la felicità.
Fiorenza Pistocchi è riuscita a costruire un breve romanzo in sole centotrentasei pagine, descrivendo alla perfezione la situazione femminile dell'epoca. A cavallo della prima guerra mondiale Caterina dovrà destreggiarsi tra le ingiustizie, il mutismo, le paghe basse e i lavoro più umili, essendo lei priva di istruzione e denaro. La protagonista è un personaggio in crescita, si forma davanti al lettore, piano piano, superando gli ostacoli che le si presentano dinnanzi. E' schiva, taciturna e diffidente, non cerca relazioni amorose, le bastano le amiche, ma il tempo libero è talmente poco per distrarsi, che le colleghe sono le uniche persone con le quali può avere un rapporto.
Ho molto apprezzato le descrizioni relative al periodo storico, lo sbirciare la famiglia montana durante la sua quotidianità, ho amato la parte ambientata nei campi di lavanda, la Pistocchi mi ha fatto vedere quasi dal vivo quelle ragazze sudate, assetate, disidratate, chine sui cespugli con il falcetto in mano e la borraccia appesa alla cintura. Mi sembrava di sentirle cantare durante la pausa pranzo, mentre sbocconcellavano un tozzo di pane e del formaggio, sfidando il supervisore, mentre ordinava loro di tornare al lavoro.
Poi ci sono le suffragette, ospiti dell'Hotel all'interno del quale Caterina ha iniziato a lavorare come cameriera. Mi è piaciuto il modo in cui sono state discretamente inserite, sempre per far comprendere al lettore l'aria che si respirava, quanto l'Italia fosse ancora lontana dall'emancipazione femminile.
Ho invece fatto più fatica ad affezionarmi a Caterina, non perchè non sia una protagonista interessante, tutt'altro, ma mi è mancato il sentimento, le emozioni "di pancia". E' tutto scritto con cura e lo stile è impeccabile, ma mi è mancato il sentimento, mi è mancata LEI, i suoi pensieri, il suo essere persona. Ho aspettato tanto la parte romanzata, mi sono mancate le emozioni che fanno scendere la lacrima, i periodi che stringono lo stomaco. Se avessi avuto anche questo il romanzo per me sarebbe stato superbo.
Un romanzo molto piacevole, che si legge in soffio e che sa di tradizione, di storie tramandate di generazione in generazione, una storia fatta di momenti, di episodi che cambiano la vita, di incidenti, di difficoltà ma anche di speranza, di tenacia, di forza di volontà. Un romanzo che consiglio a coloro ai quali piacciono le storie di una volta, quelle che i miei bisnonni raccontavano ai miei genitori davanti al caminetto, quando la televisione non c'era e le parole avevano un non so ché di magico e ipnotico.

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