#4bloggerperunautore,

Quattro blogger per un autore - Paola Chiozza

lunedì, settembre 30, 2024 Baba Desperate Bookswife 1 Comments



Buongiorno signori, come state? Siamo arrivati all'autunno e  i colori iniziano a farsi spazio, che bella stagione! Speriamo solo non faccia troppo freddo e non troppo in fretta. Adesso però è tempo di leggere la nostra rubrica bimestrale!
Chi siamo? Ecco qui:
ChiaraChicca,  Ombretta e io: ogni due mesi leggeremo libri di uno stesso autore deciso precedentemente. Un modo per ampliare i nostri orizzonti, per imbatterci in letture che magari non avremmo preso in considerazione, dandoci la possibilità di innamorarci ancora, in maniera inaspettata (oppure di detestare fortemente qualcosa che non vorremmo più riavere tra le mani).

Questa volta ha vinto la corona Paola Chiozza, una scrittrice di romanzi di narrativa femminile che ha raggiunto il successo in Italia grazie all'autopubblicazione su Amazon. Da sempre amante della lettura, scrive il suo primo libro a soli diciassette anni e nel 2013 inizia a condividere le proprie opere sulla piattaforma di Wattpad. Tra i suoi romanzi di maggior successo: Punizione Divina, Conflitto di interessi e La serie dei Goldsmiths. Ferrarista sfegatata e amante della Formula Uno, non si perde mai un Gran Premio ed è per questo che ha deciso di scrivere uno sport romance ambientato nel mondo che più ama. Faster. Il brivido dell'amore è il primo romanzo dell'autrice a essere pubblicato con Always Publishing.

Fonte Google

Come sicuramente immaginerete dalla foto qui sopra...io ho letto "nessuno mi può giudicare" ovvero un libro che ha pubblicato in maniera indipendente. Adesso vi racconto il mio pensiero. 

Purtroppo anche questa volta non è andata benissimo, forse nemmeno bene, insomma è andata così. La protagonista di questa commedia compie 30 anni, è una giornalista di successo e aspetta una promozione che crede di avere in tasca. Proprio nel momento in cui è convinta di avere la vittoria in tasca prende sul muso una secchiata di acqua gelida e si ritrova con il sedere per terra. Le sue migliori amiche la convincono a scrivere l'articolo più pazzo mai pubblicato: riuscire a convincere la grande capa a non buttarla in mezzo alla strada non sarà semplice e bisogna osare. Si parlerà di differenza di età, così dovrà scrivere le sue esperienze personali uscendo con un ragazzino di vent'anni e un uomo più vecchio di lei di dieci. 

Cosa dire amici lettori? Un romanzo che probabilmente qualche anno fa avrei trovato entusiasmante e divertente ma oggi invece non mi ha provocato nessuna emozione particolare. Lo stile della Chiozza è frizzante e scorre velocemente però la storia non ha fatto al caso mio. La protagonista non mi è molto simpatica e alcune volte mi è sembrata poco sveglia: una via di mezzo tra una Bridget Jones e una Rebecca Blomwood, ma non in senso positivo, nonostante a suo tempo abbia amato entrambe le protagoniste da poco citate. 

Interessante però la tematica della differenza d'età, anche se credo che alcuni modi di pensare delle persone faticheranno a cambiare purtroppo (forse anche per la maturità precoce femminile e l'immaturità che spesso contraddistingue alcuni appartenenti del genere maschile). Anche l'idea della Instagrammer che soffia il lavoro a colpi di follower l'ho trovata carina, attuale e purtroppo vera. 
Mi ha infastidito il buonismo di molti personaggi che si respira in una buona parte della storia, forse anche l'impossibilità di diversi accadimenti e l'inserimento di situazioni assolutamente assurde: va bene che il romance deve fare sognare, ma un minimo veritiero santo cielo...altrimenti scriviamo un romance fantascientifico e ok!  

Ho letto quest'estate un altro libro scritto dall'autrice, l'ho trovato carino e scorrevole, tanto da voler iniziare il secondo volume. Questa volta invece non è andata così e chissà se ancora affronterò qualcosa di suo, staremo a vedere! 

Non ci resta che andare a scoprire cosa hanno letto Ombretta, Chiara e Chicca. Correte sui loro blog. 

1 commenti:

#Recensione,

Recensione di Baba - Il giorno della civetta di Leonardo Sciascia

martedì, settembre 24, 2024 Baba Desperate Bookswife 0 Comments


 Il libro
Il giorno della civetta di Leonardo Sciascia
Editore: Adelphi| Pagine: 138| Pubblicazione: 1960| Prezzo 19,00€| Trama:Qui
Genere: classico


Notizie sull'autore
Leonardo Sciascia  (Racalmuto, 8 gennaio 1921 – Palermo, 20 novembre 1989) è stato uno scrittore e uomo politico italiano. Sciascia è considerato una delle più grandi figure letterarie del Novecento italiano ed europeo.

                        Recensione di Baba

Buongiorno lettori, oggi vi parlo di un libro "scolastico", un classico italiano che solitamente si affronta a scuola per l'importanza del tema trattato e per la bravura dell'autore nel trasporre fatti realmente accaduti sulla carta. 
Il giorno della civetta è un giallo del 1960 che vuol dare un nome ai mandanti di un omicidio che nessuno ha visto, accaduto in pieno giorno nel 1947 alla fermata del bus di Sciacca. Muore, per colpa di una pallottola, un certo Colasberna. Quando il comandante Bellodi indaga...nessuno ha visto, sentito o si è accorto dell'accaduto: le persone si dileguano come formichine disturbate dai predatori. Solo un certo venditore di panelle ammette di aver sentito degli spari. 
Da questo momento in poi per Bellodi inizia la parte veramente difficile, ovvero riuscire a far parlare le persone, ma poco dopo si presenta al suo cospetto una vedova, decisa a fare il nome dell'assassino di suo marito. Bellodi cerca di fare dei collegamenti ma chiaramente viene ostacolato, non solo dalle persone che non vogliono rogne, dai politici stessi che credono che la mafia non esista, si sente sempre questa parola ma poi non si trova niente di scritto da nessuna parte, senza le prove il fatto non sussiste e quindi nemmeno l'organizzazione mafiosa di cui i comunisti tanto parlano. 

Io non so se ci sia voluto del coraggio a scrivere un libro in Sicilia, in un momento dove nessuno si vuole occupare di mafia. alzare un polverone parlando di qualcosa realmente accaduto e camuffandolo per qualcos'altro, nemmeno tanto velatamente. Un comandante scomodo, che cerca di fare luce sulla verità, vuole incastrare i cattivi, incontra i cattivi stessi, capisce che delle cose che dicono sono anche giuste, lui stesso viene considerato un vero uomo dal grande capo mafioso ( e sono rari, gli uomini veri sono rari, gli altri sono mezz'uomini, ominicchi, pigliainculo e quaquaraquà). Insomma Bellodi guarda nelle palle degli occhi colui che dovrebbe stare in prigione a vita, eppure non può fermarlo, perché pesci più grossi hanno un alibi pronto, perché la malavita e chi ci governa vanno a braccetto. Ma allora? In che paese viviamo? 

Una storia che ha smosso molto, che mi ha fatto arrabbiare, come tutte le ingiustizie, ed è stato bello leggere una sua nota scritta più di dieci anni dopo, dove racconta il perché, scrive nero su bianco che in Italia non esistono cattivi poliziotti, politici corrotti o uomini potenti che hanno a che fare con la malavita. In Italia è tutto bello e pulito, a differenza dell'America e di altri Paesi europei dove non era così scandaloso dire che esiste la corruzione all'interno di un governo. Era quasi la metà del 1975 quando Sciascia scrive questa nota, consapevole di aver turbato qualcuno con il suo racconto lungo e che comunque ammette di non averlo potuto scrivere come avrebbe voluto e ha dovuto rimetterci mano più volte. Non sa se sia stato un bene oppure no, ma ha dovuto farlo. 

Alla fine di questo libro ho pensato alla serie che ho appena terminato di leggere, quella di Alice Basso, nella quale i suoi protagonisti, durante gli anni '30, scrivono racconti camuffati prendendo spunti da fatti di cronaca. Sciascia docet. Sono contenta di aver letto questo breve romanzo, sicuramente alle superiori ne studiammo parti, ho dei vaghissimi ricordi, ma non credo di averne completato la lettura. 

0 commenti:

#Recensione,

Recensione di Baba - Il Re di tutti. Un ritratto di Stephen King di Luca Briasco

giovedì, settembre 19, 2024 Baba Desperate Bookswife 2 Comments

 


 Il libro
Il re di tutti di Luca Briasco
Editore: Salani| Pagine: 160| Pubblicazione: 2023| Prezzo 16,00€| Trama:Qui
Genere: saggio/biografia


Notizie sull'autore
Luca Briasco è editor, agente letterario, americanista. Ha fatto conoscere in Italia scrittori come Don Winslow, William Vollmann e Jo Nesbø. Ha tradotto autori americani e britannici del calibro di J.G. Ballard, Joe Lansdale, Richard Powers, Viet Thanh Nguyen, HanyaYanagihara. Dal 2018 è la voce italiana di Stephen King.

Recensione di Baba

Buongiorno lettori, oggi ho il piacere di parlarvi di un libro che ho proprio letto con piacere: si tratta di una via di mezzo tra un saggio e una biografia, anche se secondo me quest'ultima definizione non calza proprio a pennello poiché non ci racconta la vita dell'autore ma quest'ultima è uno spunto per parlare di molte sue opere e di cosa lo abbiano spinto a scriverle. Luca Briasco traduce i libri del noto autore del Maine dal 2018, da quando lo hanno chiamato e lui nemmeno se lo aspettava poiché King un traduttore lo aveva, e anche bravo (Giovanni Arduino ). Da quel poco che ho capito il nostro Luca è un tipo tosto e non si tira indietro di fronte ad una sfida e così inizia ad approcciarsi non più come semplice lettore ma come colui che permetterà agli italiani di approcciarsi ad una nuova storia. 
Grazie a  questo volume ho imparato diverse cose che mi hanno permesso di capire meglio il perché sia così tanto amato dai lettori di tutto il mondo e come mai sia così popolare. Il mio rapporto con l'autore è sempre stato strano, mia madre leggeva ogni suo libro deliziandosi con storie paranormali e decisamente horror, senza battere ciglio o senza farsi venire gli incubi; contemporaneamente il mio professore di italiano e latino ci vietava di leggerlo perché secondo lui era un autore inutile e tanto valeva leggere Topolino. Questa presa di posizione così violenta da parte sua, abbinata ai film che ho potuto vedere in televisione, mi hanno fatto pensare che fosse un semplice autore da intrattenimento, di quelli che scrivono per aumentare il valore del conto in banca e non ho mai voluto approfondire più di tanto. La mia migliore amica del liceo nel frattempo ne aveva letto uno poiché piaceva molto al suo fidanzato e mi aveva riportato più o meno una frase del genere: " lo odio, fa schifo, non voglio più leggere nulla". Si trattava dell'Acchiappasogni. 
Un giorno avviene una grande svolta dentro la mia testa, ho iniziato a chiedermi il perché tutti lo avessero letto almeno una volta e avessero un'opinione a riguardo. Perché è così amato o così odiato? Come ha fatto ad avere un record così alto di film ispirati ai suoi libri? La gente ama l'horror e la spiegazione è solo questa oppure c'è di più? 

Luca Briasco ci racconta parte delle vicissitudini vissute dal Re dell'Horror, che una volta si è definito come un Big Mac: libri per tutti, popolari e che alla fine quasi tutti assaggiano. King nasce non fortunatissimo, l'abbandono di suo padre, che esce per comprare le sigarette per non fare più ritorno, ha segnato la sua vita, poi la povertà della madre che si spaccava la schiena per mantenerli e infine la sua difficoltà, da adulto, di mantenere la sua famiglia, nonostante la laurea e il lavoro da insegnante i soldi non bastavano mai. Una sua caratteristica che non lo abbandona ancora oggi è la perseveranza: con l'aiuto della moglie ha capito di voler scrivere, perché ne era capace e aveva molto da raccontare...oggi è quello che tutti conosciamo, anche se non lo abbiamo mai letto. 

Non sbagliamoci però, non sono semplici libri con creature soprannaturali, con mostri che mangiano umani o persone con poteri spaventosi. I libri di King parlano dell'America, delle sue problematiche, di ciò che succede, del bene o del male, di religione, di avvenimenti che hanno segnato la sua esistenza. 
Alcuni dolori lo hanno portato ad essere dipendente da alcol, droghe o medicinali, durante questo periodo in molti dicono che abbia sfornato le sue creature migliori, Briasco non ne fa cenno, non nasconde però la sua scimmia sulla spalla (perché i tossici definiscono così la dipendenza), infatti King scrive un libro anche su questo. 

Quanti di voi hanno amato Shining? King detesta il film! Proprio in questo libro racconta il suo pessimo ricordo del rapporto con il padre, ciò che sente nei confronti della famiglia in quel determinato periodo. Non è un semplice libro horror, c'è una profondità di turbamenti e pensieri da fare spavento, però può essere anche solo libro adrenalinico! Dipende dalla voglia di andare oltre alle semplici parole che si susseguono sulla carta. Ma il fatto che ci voglia una guida per capirne meglio la scrittura già lo rende strepitoso, anche se non piace. 

Credo di avervi spoilerato già troppo, queste centosessanta pagine sono state molto interessanti e la cosa fantastica è che adesso lo leggerò con occhi diversi ma sopratutto ho compreso maggiormente quelli che ho già portato a termine. Date una possibilità a questo saggio, scritto in maniera scorrevole e accattivante, mai noioso o ripetitivo, non vorresti che finisse! Non ancora Luca, raccontaci qualche altro aneddoto! 

E voi? Avete letto altre biografie di questo mostro della letteratura americana? Vi aspetto nei commenti. 

2 commenti:

#Recensione,

Recensione di Baba - una festa in nero di Alice Basso

martedì, settembre 17, 2024 Baba Desperate Bookswife 0 Comments

 Il libro
Una festa in nero di Alice Basso
Editore: Garzanti| Pagine: 351| Pubblicazione: 2024| Prezzo 18,60€| Trama:Qui
Genere: narrativa


Notizie sull'autrice
ALICE BASSO è nata nel 1979 a Milano e ora vive in un ridente borgo medievale fuori Torino. Lavora per diverse case editrici come redattrice, traduttrice, valutatrice di proposte editoriali. Nel tempo libero finge di avere ancora vent’anni, canta e scrive canzoni per un paio di rock band. Suona il sassofono, ama disegnare, cucina male, guida ancora peggio e di sport nemmeno a parlarne.

Recensione di Baba

Buongiorno lettori, sono tornata per parlarvi dell'ultimo romanzo che conclude la serie "Le indagini di Anita" scritto dalla magistrale Basso.  Siamo a Torino e corre l'anno 1935, il periodo storico non è dei migliori e anche la vita di Anita sta per cambiare radicalmente. Nonostante lei cerchi di rimandare continuamente le nozze con Corrado, non si interessi ai preparativi e non sudi a causa dell'emozione pensando all'abito da sposa... tra poco la sua vita percorrerà una strada diversa e lei dovrà smettere di andare a lavorare per crescere un'orda di bambini devoti alla patria e dovrà dedicarsi alla casa e al bel maritino, impettito come un piccione impagliato (povero Corrado Leone, non se lo merita, perché è un gran bravo ragazzo). In fondo però le cose sono ancora come prima anche se per poco, quindi è giusto godersi gli ultimi momenti in ufficio insieme a Sebastiano: scrivere articoli e scambiare saliva sono ottime attività poiché la prima è utile a tutta Torino, mentre la seconda...beh la seconda fa bene a loro. Tutto prosegue più o meno come al solito fino a quando Anita non ha sensazione di essere osservata, di sentirsi seguita, così informa Sebastiano e ovviamente hanno paura che le loro attività, ehm, diciamo ludiche, vengano presto scoperte. La faccenda però non è proprio così e in un batter d'occhio avremo a che fare con spie, bugie, una Candida nei guai e un gran giramento di biglie. Dopo qualche colpo di scena, mal di pancia e decisioni complicate da prendere arriveremo ad un epilogo e saremo costretti a salutare anche questi personaggi. Perché è così difficile lasciar andare i personaggi della Basso? 

Facciamo però un salto indietro e torniamo all'inizio, quando l'autrice esce in libreria con un nuovo inizio, ci presenta la signorina Bo, così diversa da Vani Sarca, e non riusciamo a fare a meno, almeno per i primi capitoli, di fare qualche confronto. Subito una ragazza molto carina e vanitosa, poco istruita e così frivola non riesce a convincerci del tutto: dov'è finita la cazzuta Vani? Perché la Basso ha tirato fuori questa ragazza così...come dire, così poco profonda? Poi andiamo avanti, perché ci fidiamo, e poco alla volta scopriamo una donna che ha qualcosa di importante da dire e da dare (così suona male) e il fatto che sia così diversa dalla precedente protagonista è un bene, perché non possiamo paragonarle. Anche se entrambe hanno un interessante ego: Vani era molto consapevole di essere brava e Anita era al corrente di essere bella. Ognuna di loro ha usato le proprie certezze per fare del bene, quindi sì, qualcosa in comune lo hanno. In questa maniera la Bo ha dato un colpo d'anca alla Sarca facendole spostare il sedere qualche centimetro più in là e si è presa un posto sul divano, accanto a lei. Oddio non so se andrebbero d'accordo e quanto tempo ci metterebbero a litigare per il monopolio del telecomando eh...ma di cosa ci preoccupiamo, la tv non c'era ancora! 

Tornando a noi, quest'ultimo libro è un saluto in grande stile, la parte finale ci ha spiazzato, o forse nemmeno più di tanto. L'autrice ha deciso di romanzare un periodo storico complesso, ha scelto di parlare del capoluogo piemontese in periodo fascista, raccontandoci episodi tratti da storie vere, inventandone altri, costruendo una storia per farci capire che aria si respirava all'epoca, quale fosse la condizione femminile e quanto fosse complicato fosse essere semplicemente stessi. 
Ho apprezzato tutto: personaggi, ambientazione, periodo storico, parti investigative, stile di scrittura (assolutamente riconoscibile, come il timbro della voce di ognuno di noi). Mi piace l'ironia che esce dalla sua penna, la "leggerezza" con la quale riesce ad approcciarsi ad argomenti di un certo spessore, la minuzia delle sue ricerche storiche e il modo di caratterizzare i suoi personaggi, che a noi sembra di vedere vagare per l'ufficio o in casa (vedi Mariele) mentre borbottano, sospirano o imprecano "che zucche!" 
Ti ringrazio Alice, perché tieni una  compagnia di qualità. Adesso non vedo l'ora di leggere il tuo romanzo per ragazzi. 

0 commenti:

#Recensione,

Recensione di Baba - Le aquile della notte di A. Basso

martedì, settembre 10, 2024 Baba Desperate Bookswife 2 Comments

 

Desperate Bookswife

 Il libro
Le aquile della notte di Alice Basso
Editore: Garzanti| Pagine: 360| Pubblicazione: 2023| Prezzo 16,90€| Trama:Qui
Genere: narrativa


Notizie sull'autrice
ALICE BASSO è nata nel 1979 a Milano e ora vive in un ridente borgo medievale fuori Torino. Lavora per diverse case editrici come redattrice, traduttrice, valutatrice di proposte editoriali. Nel tempo libero finge di avere ancora vent’anni, canta e scrive canzoni per un paio di rock band. Suona il sassofono, ama disegnare, cucina male, guida ancora peggio e di sport nemmeno a parlarne.

Recensione di Baba

Amici eccomi tornata con la recensione del quarto libro della serie "Le indagini di Anita", scrivo e leggo poco ma cerco di scegliere bene!  Sapete quanta ammirazione abbia per questa autrice Lombarda trapiantata in Piemonte, sapete che leggerei anche un romanzi di fantascienza se scritto da lei! Ebbene no, ancora non ci ha pensato, quindi nel frattempo mi dedico a terminare questa fantastica serie. 
Sappiamo che Anita Bo e Sebastiano lavorano insieme (ancora per poco visto che le nozze di entrambi potrebbero essere alle porte), sappiamo anche che non sono proprio indifferenti ai rispettivi fascini, sappiamo anche che la vita privata li dividerà presto e che quindi devono concentrarsi a risolvere più casi possibili e nasconderli tra le pagine del loro protagonista inventato, un certo Smith, che pare sappia il fatto suo. 
Questa volta ci spostiamo nelle Langhe, poiché l'autrice ha deciso di parlare un po' di questa zona meravigliosa, terra di buon vino e tartufi niente male. Siamo nel 1935, i due colleghi devono spostarsi in zona di vigneti per poter proseguire il loro lavoro e per Anita è un'occasione unica: non si sposta frequentemente, è periodo di vendemmia e i paesaggi sono mozzafiato! La visita alle cantine non può mancare, è una tappa quasi obbligata. Se da una parte la sua devozione al lavoro è inversamente proporzionale alla voglia che ha di sposarsi, questa gita in campagna permette a tutti di staccare un po' la spina, anche solo per l'aria che si respira. Ma... c'è sempre un ma quando i due protagonisti sono insieme, infatti arriva il morto. Ovviamente fa scalpore, si tratta di un giovane ragazzo conosciuto dalla comunità, quindi bisogna iniziare a capire chi sia il colpevole. Per Anita e Sebastiano è un colpo duro da digerire, avevano appena conosciuto un gruppo di giovani aquile...e booom. Il fattaccio. Se da una parte le loro forze sono impiegate per scoprire la verità e con la scusa stare tutto il tempo insieme, dall'altra i due rispettivi fidanzati sono molto ingenui: Mavi vuole essere la migliore amica di Anita (sperando che Clara non lo scopra), Corrado Leone ammira Sebastiano come se fosse la statua di un martire. Eh sì, avete letto bene, Corrado sarà presente per una buona parte del romanzo, lui e la sua postura fiera e impettita! Raggiungerà l'allegra combriccola e nemmeno si accorgerà di tutti i mosconi che ronzano intorno alla sua futura sposa. Che tipo. 
Un romanzo che riempie il tempo con il giusto ingombro, Alice Basso non passa inosservata e nemmeno Anita, Santa Polenta al Sugo! Una storia narrata magistralmente, un'ambientazione diversa dal solito ufficio, dei personaggi in crescita e un epilogo che si avvicina come una mannaia: che zucche! Una storia gialla, tinta di rosa, inzuppata nella storia: che mix esplosivo. Apprezzabile la ricerca storica, di non poco conto, la scelta della campagna piemontese con descrizioni assolutamente adeguate rendono questo libro ancora più ricco e immagino che faccia proprio venir voglia di andare in giro per cantine (io condivido la casa con un sommelier quindi non faccio testo). 
E adesso non ci resta che scoprire cosa accadrà nell'ultimo episodio. 

In ordine di lettura ecco i precedenti volumi della serie:
- Il morso della vipera (2020)
- Il grido della rosa (2021)
- Una stella senza luce (2022)

2 commenti: