#Recensione,

Recensione - Il gusto di uccidere di Hanna Lindberg

giovedì, gennaio 31, 2019 Baba Desperate Bookswife 4 Comments


Il libro
Il gusto di uccidere di Hanna E. Lindberg
Editore: Longanesi| Pagine: 416| Pubblicazione: 31 gennaio 2019| Prezzo 20,00€| Trama: Qui
Genere: thriller
Notizie sull'autrice
Hanna Lindbergh Ã¨ nata nel 1981 e vive a Stoccolma. È una giornalista di costume che lavora soprattutto sul web. Stockholm Confidential, il suo romanzo d’esordio, uscito presso Longanesi nel 2017, è subito arrivato in cima alle classifiche svedesi ed è stato pubblicato in oltre 10 paesi.

Recensione 

Signore e Signori il grande momento è arrivato: oggi in tutte le librerie italiane potete trovare il secondo volume scritto dall'autrice nordica Hanna Lindberg ed edito da Longanesi editore. 
Ringrazio innanzi tutto Noemi del blog Red Kedi per avermi coinvolta in questo Review Party (per la mia tappa del blog tour dovrete attendere fino a sabato) e la casa editrice Longanesi per la fiducia.
Ho avuto la fortuna di leggere questi due romanzi in fila e come ho già scritto l'altro ieri, mi sono molto affezionata ai personaggi che l'autrice ha costruito con arguzia e sentimento. 
Solveig Berg è tornata ed è più in forma che mai: lavora per Vanja Stridh una giornalista famosa, nota nell'ambito eno-gastronomico per la sua spietatezza. Solveig Ha anche un fidanzato, un gatto ereditato, ma non ha più una migliore amica, che dopo l'ennesima buca ha deciso di mandarla al diavolo in grande stile. 
Solveig e Vanja hanno appuntamento presso uno dei ristoranti più conosciuti di Stoccolma, lo Stockholm Grotesque, all'interno del quale verrà proclamato il Cuoco D'Oro. Questo è uno degli eventi più importanti in Svezia, solo i migliori cuochi hanno l'onore di essere nominati e di poter partecipare alla votazione. I tre candidati sono Jon Ragnarsson, una vera e propria star dei fornelli, personaggio che ama farsi ammirare e i riflettori sono il suo pane quotidiano; Florian Leblanc, chef di origini francesi, ex socio di Ragnarsson, uomo elegante ma sfuggente, si presenta molto più schivo e meno avvezzo alla mondanità e infine Linda Berner, unica signora in sfida, nessuno punta un centesimo su di lei, che nemmeno si presenta alla premiazione.
Il buon vino è stato versato nei calici, persone facoltose sono curiose del verdetto, l'eleganza non manca e la tensione è palpabile: Vanja deve proclamare il vincitore, legge il nome del migliore chef, le luci si spengono, tutti pensano ad un effetto speciale studiato a tavolino ma...un colpo di pistola viene sparato e un proiettile non manca un bersaglio. Vanja cade a terra, ma era lei il vero bersaglio? Sul palco diverse persone famose le stavano accanto e se con il buio il cecchino avesse sbagliato la traiettoria? Ecco che Solveig avrà da lavorare, chi meglio di lei?
Ancora una volta la Lindberg ci propone una storia ricca e intricata, con qualche colpo di scena e l'azione e la suspence degne di un buon thriller. Ritroviamo dei personaggi che abbiamo amato per le loro quasi imperdonabili imperfezioni, una protagonista egocentrica e un po' egoista, un Lennie Lee decisamente cambiato ma sempre incorreggibile, una Fatima che è riuscita a ricavarsi un posto nel mondo. A questo aggiungiamo i nuovi arrivati. E così, aprire un manoscritto firmato Lindberg diventa piacevole, una necessità di evasione per chi ama il giallo nordico. 
Ancora una volta ho apprezzato l'ambientazione e il come Hanna sia riuscita bene ad aprire una parentesi a proposito di un mondo che da qualche anno va molto di moda: l'alta cucina, la vita degli chef e il loro modo di relazionarsi al grande pubblico. Una volta i cuochi erano delle persone rintanate dietro ai fornelli, poco presentabili quando erano in servizio e decisamente sottopagati. Oggi essere uno chef è uno status symbol, è sinonimo di "lavoro figo" e le cucine sono ambite, grazie anche ai numerosi reality che hanno permesso a gente come Cracco di diventare delle vere e proprie celebrità da copertina. Mi è piaciuto calarmi in una situazione, avere a che fare con persone di un certo tipo e sentire per qualche giorno di far parte di un determinato mondo. Hanna Lindberg fa tutto  questo, oltre a scrivere un storia godibile e intensa. 
Se ve lo consiglio? Certamente. Ho anche notato una crescita, la scrittura si è fatta come più sicura e l'autrice ha osato; io non vedo l'ora di leggerla ancora perchè sono certa che Solveig Berg abbia ancora molto da raccontarci.
Punti Forti:
-Ancora una volta l'ambientazione è un punto fortissimo di questo libro. Veniamo catapultati nelle cucine di una grande ristorante, conosceremo chef, sous-chef e lavapiatti, sentiremo la lama dei coltelli muoversi velocissima, le padelle che sbattono sul piano e i mestoli che che girano elegantemente ma vorticosamente dentro ai pentoloni. Annuseremo il profumo intenso dell'adrenalina e osserveremo la dedizione di chi ama il proprio lavoro con tutto se stesso. 
- I personaggi, in questo secondo capitolo, sono ancora più delineati. Tutte le loro umane imperfezioni vengono a galla e il lettore non potrà non invaghirsi del loro essere umani. 

4 commenti:

#gruppo di lettura,

Gruppo di Lettura - Il giardino d'estate - Tappa 3

mercoledì, gennaio 30, 2019 Baba Desperate Bookswife 4 Comments



IL LIBRO


Titolo: Il giardino d'estate
Autrice: Paullina Simons
Casa Editrice: Bur rizzoli
Pagine: 663
Prezzo: 13,00€
Pubblicazione: 2008

TRAMA: Si erano incontrati alla vigilia dello scoppio della seconda guerra mondiale, a Leningrado. Si erano amati fra gli stenti, la desolazione e le bombe di un assedio terribile, con la speranza di poter vivere un giorno altrove, in pace. Ora, 20 anni più tardi, davanti a un incerto futuro, quell'amore è messo alla prova. Tatiana e Alexander si sono miracolosamente riuniti in America, la terra dove tutto è possibile, e contano di ricostruirsi una vita insieme. Ma si devono confrontare con le ferite, il dolore, le fatiche che si portano dietro. Nonostante abbiano un figlio meraviglioso, Anthony, si sentono estranei l'uno all'altra. Ex capitano dell'Armata Rossa, Alexander vive con disagio il clima di paura e di sospetto della Guerra Fredda e Tatiana non riesce a ritrovare con il suo Shura l'intimità di un tempo. E quando pensano di essersi definitivamente lasciati alle spalle gli incubi della guerra, ecco che i fantasmi del passato tornano a minacciarli: Anthony, in conflitto con i genitori, si arruola volontario in Vietnam e scompare. Il seguito del libro "Il cavaliere d'inverno" e di "Tatiana & Alexander" della stessa autrice.

Ecco come funziona:
1-  09 gennaio 2019 - oggi - : sui nostri due blog vi presentiamo l'intero GDL, al quale potrete iscrivervi lasciando un commento

2-   16 gennaio 2019 - Nadia  (Desperate Bookswife): discuteremo la parte che avrete letto, ovvero da pag. 0 a pag. 204 quindi tutto il libro primo -  La terra del lupino e del loto ; QUI

3-  23 gennaio 2019 - Un libro per amico: commenteremo da pag. 207 a pag. 328 ovvero tutto il libro secondo - Itaca; QUI

4-   30 gennaio 2019 - Baba (Desperate Bookswife): commenteremo da pag. 331 a pag. 478 quindi tutto il libro terzo - Dissonanza;

5-  06 febbraio 2019 - Un libro per amico: commenteremo da pag. 481 a pag. 619  ovvero tutta il libro quarto - Moon Lai.



6-  13 febbraio 2019 : ultima parte (da pag 623 alla fine del libro) + più mini recensione di tutte noi tre su entrambi i blog.

COMMENTO - A CURA DI BABA - 


Abbiamo appena seppellito un cadavere. Il sangue è ancora ben impresso nella mente dei nostri protagonisti e Alexander non vede l'ora di poter costruire una casa per la sua famiglia. Tatiana però è ferma sulle sue posizioni: inizieranno i lavori quando aspetteranno un bambino.

Il tempo passa, succedono molte cose, il nostro caro Shura si è messo in proprio e costruisce molte case, è diventato Architetto, le persone lo stimano, lui e sua moglie ballano talmente vicini da essere diventato un'unica cosa da tempo ma...la cicogna continua a non volare sopra al loro tetto. Credevano che il peggio fosse passato ma si sbagliavano di grosso.
Tatiana decide di lavorare ancora di più, immerge nell'ospedale tutte le sue energie, cercando però di non far mancare niente alla sua famiglia. Tania si sbaglia di grosso. Alexander sospetta una tresca, un certo dottore con il viso pulito sincero nasconde qualcosa e la risata così limpida di Tatiana mentre lo ascolta è rivelatrice. Alexander è distrutto, i superalcolici diventano suoi amici, ha bisogno di sua moglie, la vuole, necessita del suo tempo ma Tania è sempre meno a casa, nonostante cucini, sia gentile e si conceda a lui senza riserve. Una sera Alexander incontra Carmen, una brunetta provocante dal petto che non passa inosservato e dalle avance inequivocabili. Lui resiste, per un po'. La tentazione fa l'uomo ladro e la fine è quasi assicurata. Shura non sa mentire a Tatiana e lei è una super donna. Il disastro. L'apocalisse. La guerra spostata nel giardino di una casa mobile. Tremate gente tremate perché i due coniugi sono inarrestabili. non solo a letto.

Questa parte del romanzo mi ha fatto molto sorridere. Ma anche arrabbiare. Allo stesso tempo mi ha donato un leggero sollievo: questi due sono umani, hanno dei problemi anche nella vita vera, insomma non sono due travestiti da terrestri.

Ho sorriso perché il sesso è veramente divertente, per non parlare di quello tra i due occasionali amanti. La donna che non riesce a tenere tette all'interno del reggiseno mi ha svoltato la giornata.

Mi sono arrabbiata perché Alexander non avrebbe mai perdonato Tatiana mentre pretende la sua assoluzione. Perché lei sembra una rammollita, poi fa la dura (ho esultato, non immaginate quanto io abbia esultato) e poi lo perdona nel giro di poche ore. Ora, non dico che volessi la famiglia sfasciata, però nemmeno perdonarlo immediatamente. Lo vuole uccidere, lo investirebbe, lo picchia, lo insulta insomma succedono cose irripetibili e poi? E niente, Tatiana non può vivere senza di lui. Ah giusto, aspettavano un bambino. Però c'è da dire un'altra cosa, visti gli anni, non mi stupisco che il loro matrimonio stesse andando a rotoli: una donna che lavora quando il marito ha un'ottima occupazione non era concepibile. Erano gli anni cinquanta, le donne benestanti stavano a casa, organizzavano feste di beneficenza, si trastullavano accudendo i bambini, organizzavano i pomeriggi Tupperware e sfornavano torte. Io non sto a sindacare se questo fosse giusto o sbagliato, ma in quegli anni era abbastanza normale che ciò accadesse e quindi le pretese di Alexander che lei lavorasse pochissimo (perché a lei faceva piacere) mi sembrano lecite in quel contesto. Alla fine lui si è fatto scappare la situazione di mano e si meritava una discreta lezione ma lei non è proprio la santa che vorrebbe far credere.

Insomma, io sono arrabbiata con entrambi, per svariati motivi: il loro atteggiamento verso la vita, le loro sfuriate becere, il modo di trattare Anthony, il darsi per scontati (e non basta del buon sesso per questo). Ma sono arrabbiata come lo sarei nei confronti di amici di vecchia data, nei confronti di persone alle quali sono affezionata. questa è la grande rivelazione di questa tappa. Adesso aspetto voi! Spoilerrrrrrrrr.



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Recensione - Stockholm Confidential di Hanna E. Lindberg

martedì, gennaio 29, 2019 Baba Desperate Bookswife 6 Comments


Il libro
Stockholm Confidential di Hanna E. Lindberg
Editore: Longanesi| Pagine: 352| Pubblicazione: gennaio 2017| Prezzo 16,90€| Trama: Qui
Genere: thriller
Notizie sull'autrice
Hanna Lindbergh è nata nel 1981 e vive a Stoccolma. È una giornalista di costume che lavora soprattutto sul web. Stockholm Confidential, il suo romanzo d’esordio, uscito presso Longanesi nel 2017, è subito arrivato in cima alle classifiche svedesi ed è stato pubblicato in oltre 10 paesi.

Recensione 
e 1/2


Solveig Berg Ã¨ una giovane giornalista d'inchiesta. Abita a Stoccolma, è bella, intelligente, arrivista. Qualsiasi cosa viene dopo il suo lavoro, infatti ha perso il suo impiego come giornalista proprio così: pubblicando un articolo non molto corretto e guadagnandosi l'ira del suo capo. La pena? Il licenziamento immediato. Solveig adesso ha aperto il suo blog "Stockholm Confidential" e ancora sta aspettando di fare il botto. Nel frattempo lavora in un ristorante molto più vicino ad un fast food che ad uno stellato, servendo il piatto del giorno (senza mai proporlo) e continuando a cercare un argomento che la faccia tornare a galla come giornalista di successo. Forse il suo momento non p così lontano.
Una sera una giovane modella muore. Sembra suicidio. Si chiamava Jennifer Leone, era nel giro delle riviste scandalistiche, bazzicava nella moda e aveva una sbandata per colui che si occupava delle sue fotografie, un certo Lennie Lee, fotografo e  fondatore della famosa rivista Glam Magasine. Quest'uomo è una vera personalità nell'ambito della moda e delle feste: conosciuto da tutti, ammirato dagli altri uomini, desiderato dalle giovani carrieriste fan del botox, Lennie si è costruito un mondo proprio come lo aveva sempre desiderato. Donne, sesso, soldi, fama. Fino a quando Jennifer non smette di respirare. Ma sarà stato lui? Tanti piccoli eventi porterebbero a lui, ma le prove non ci sono. 
Solveig pensa di non avere molte possibilità e si gioca il tutto per tutto: deve riuscire a scoprire cosa c'è sotto, non credendo nemmeno per un istante alla versione del suicidio anche se il panorama che le si aprirà dinnanzi sarà così sconfinato da far paura...si metterà letteralmente a nudo in nome della verità, che sembra non voler arrivare mai.
Questo esordio ha indubbiamente molte carte nella manica. Al principio ho faticato ad entrare nel vivo della storia, i capitoli brevi alternano la focalizzazione sul personaggio, passando da Solveig a Lennie e se da una parte mi piace molto questa scelta narrativa, dall'altra ha un po' rallentato l'incipit. Poi arriva il cadavere, e con esso parte tutto: il coinvolgimento da parte mia, curiosità, accelerazione, azione, sentimenti verso dei personaggi che piano piano diventano sempre più definiti e afferrabili. Se mi chiedete cosa io abbia apprezzato maggiormente ho la risposta: il contorno. Non è una battuta. Spesso ho letto dei thriller ben strutturati ma freddi, privi di particolari dove tutta la concentrazione era esclusivamente per il fattaccio e quelli che ancora sarebbero forse successi. La Lindberg ha estrema cura per quello che succede intorno, l'ambientazione, l'argomento, il mondo in cui si svolge la tragedia. In questo caso ci troviamo in una Stoccolma nottambula, popolata da persone che spendono il denaro facilmente, personaggi borderline, festini, cocaina, belle donne, locali notturni, gente che nasconde la malavita dietro alla popolarità. Questo mi è piaciuto e molto anche. Forse per me non è stato il thriller del cuore ma mi ha lasciato qualcosa e sono curiosa di leggere (in realtà lo sto già facendo) il nuovo libro che uscirà il 31 gennaio "Il gusto di uccidere" dove ritroveremo sia la Berg che Lannie Lee. 
Se volete conoscere una protagonista che non si ferma davanti a niente, e volete catapultarvi direttamente in una città viva e alla moda, partecipando a party mozzafiato, questo libro fa per voi. Attenzione però, non affezionatevi troppo a nessuno ;-)

Punti forti:
- La caratterizzazione dei personaggi: l'autrice è riuscita a costruire dei personaggi credibili senza essere prolissa e senza chissà quante pagine, meno di trecentocinquanta.
- L'ambientazione, quello che prima scherzosamente ho chiamato contorno. Ho proprio adorato il modo accurato di descrivere il mondo di Lennie Lee. Oltre all'omicidio c'è di più, i personaggi sono ben calati nell'ambiente che li circostante.
- Ho scoperto il nome dell'assassino: venti righe prima che lei lo svelasse. Ha depistato il lettore fino alla fine

Punti deboli:
- Se io fossi una di quelle persone che si fanno stregare dall'incipit, beh forse non avrei comprato il libro. All'inizio ho fatto fatica a capire chi fossero i personaggi e dove l'autrice volesse andare a parare. Però la mia pazienza è stata ricompensata.
-  Ho scoperto il nome dell'assassino: venti righe prima che l'autrice lo svelasse. Mannaggia venti righe!

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Ombretta on Air #2 - Warcross di Marie Lu - Recensione

venerdì, gennaio 25, 2019 Baba Desperate Bookswife 4 Comments



Devo fare una premessa, io di linguaggio digitale, di videogames e di anime giapponesi non ci capisco molto, non sono un appassionata del genere e per questo motivo probabilmente scrivere questa recensione per me non è stato affatto facile. Però devo dire che anche questa volta Marie Lu ha fatto centro. L'autrice ha saputo unire videogames, anime e tecnologia avanzata in un unica storia e a renderla perfettamente credibile, avvincente ed emozionante. 
La protagonista è Emika Chen, una ragazza intelligente e determinata che possiede un cuore grande e sensibile, un cuore da artista proprio come il suo papà. Suo padre era un sarto e un pittore molto bravo ma assolutamente incapace di gestire il denaro, ogni gruzzolo che riusciva a racimolare finiva sperperato nelle scommesse illegali. Proprio per questo motivo, il giorno della sua morte Emika si ritrova sola e piena di debiti, costretta a crescere in un orfanotrofio, tra i bulli e la disperazione fino al giorno in cui un giovane poco più grande di lei, figlio di un informatico e di una neuropsichiatra ha un intuizione straordinaria, trova il modo tramite un paio di occhiali di collegare il cervello umano alla rete internet. 

"Tutto è fantascientifico finché qualcuno non lo trasforma in scienza" 

Il cervello crede di essere all'interno di mondi fantastici e tramite un paio di occhialini il nostro corpo può diventare un avatar perfettamente identico a noi o essere completamente reinventato, si può visitare il mondo intero, andare in vacanza senza muovere un passo, vivere avventure mozzafiato in mondi fantastici ... qualunque bambina vorrebbe vedere un unicorno o volare su un tappeto magico. E non è tutto Warcross è un videogioco dai fondamenti semplicissimi: due squadre che si sfidano per conquistare un oggetto(Artefatto) in possesso della squadra avversaria, la prima che lo prende vince, i tornei in cui si sfidano i giocatori ormai uguagliano le Olimpiadi per importanza. In dieci anni ha raggiunto e coinvolto tutta la popolazione mondiale, per alcuni è solo un gioco, per altri è uno stile di vita fatto di avatar e sogni.....insomma penso che chiunque prima o poi possa sentirsi attratto dalle mille possibilità che concederebbe una simile tecnologia. 

"C'è ancora gente convinta che Warcross sia un gioco stupido. Certi, invece, o considerano una rivoluzione. Per me ,e per altri milioni di persone, è l'unico modo per dimenticare i propri guai. Oggi ho perso una taglia ed entro un paio di giorni non avrò più un posto dove vivere...ma sta sera posso unirmi agli altri, inforcare gli occhiali e godermi la magia".

La storia di Emika però inizia il giorno in cui, dopo aver perso i soldi che le servivano per non perdere la sua casa, per distrarsi dai suoi problemi,come la maggior parte della gente si collega alla partita inaugurale di Warcross. Un attimo di follia e la tentazione di guadagnare un bel gruzzolo facile le fanno fare un grosso errore e si ritrova catapultata all'interno della più importante partita dell'anno, davanti agli occhi di tutto il mondo e dello stesso creatore di Warcross. E qui abbiamo la svolta, l'inizio di una caccia all'uomo mozzafiato, un lavoro da infiltrata all'interno di una delle famosissime squadre di Warcross e la possibilità di conoscere la sua cotta da una vita...l'inventore per eccellenza Hideo Tanaka. 
Che dire, Emi è forte, testarda e volitiva e proprio per questo motivo mi piace, perchè nonostante le difficoltà non si arrende, perchè davanti ad un ingiustizia non può fare a meno di farsi avanti anche a suo discapito. La sua cotta per Hideo è molto tenera e gli sviluppi del loro rapporto sono molto coinvolgenti. Hideo, dal canto suo, fin da subito mi ha lasciata perplessa, è palese che nasconde dei segreti, qualcosa di profondo. In questo l'autrice è stata molto brava, ha saputo svelare goccia a goccia i segreti e gli avvenimenti del passato dei due protagonisti in modo da renderli molto toccanti per il lettore. Inoltre ho apprezzato moltissimo i personaggi secondari che possiedono tutti, quelli positivi come quelli più antipatici una caratterizzazione molto forte e interessante, sono sicura che nei romanzi successivi avranno molto più spazio per farsi conoscere. Marie Lu ha giostrato molto bene con il phatos degli incontri tra i due giovani, la suspence della caccia all'uomo, il brivido degli scontri durante le partite, il tumulto della folla in delirio per i suoi eroi utilizzando uno stile di narrazione molto visivo e realistico. 

"ogni porta chiusa ha una chiave. Ogni problema ha una soluzione" 
Dopo un finale che mi ha lasciata a bocca aperta sono veramente ansiosa di scoprire cosa succederà nel prossimo romanzo di questa serie!


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#Nadia,

Keep Calm and Read Nadia #38 - Clara Sanchez ed io. Un rapporto di amore e odio

martedì, gennaio 22, 2019 Baba Desperate Bookswife 6 Comments



Buongiorno lettrici e lettori, come state? Avete iniziato bene questo nuovo anno di letture? Io non mi posso lamentare: tra l’ultimo 
capitolo della saga delle Sette sorelle di Lucinda Riley e l’ultima avventura di Rocco Schiavone che ho appena cominciato questo gennaio mi sta dando non poche soddisfazioni… ovviamente escludendo Tatiana e Alexander, a cui ormai darei fuoco come chi segue il nostro GDL ormai sa ahahahah!

In questo inizio di gennaio parecchio soddisfacente devo però ammettere che una nota un po’ stonata c’è stata: sto parlando di La meraviglia degli anni imperfetti, della spagnola Clara Sanchez. Non vi lascio la trama perché, come vi spiegherò più sotto, conoscerla è perfettamente inutile. Questo libro non mi ha convinta, anzi mi ha fatto abbastanza disperare in alcuni punti, ma devo dire che non sono rimasta sorpresa, anzi, un po’ me l’aspettavo. Perché allora l’hai letto, se sapevi che ti avrebbe deluso, direte voi? Per rispondervi devo raccontarvi del mio rapporto di amore e odio con Clara Sanchez.
Quasi tutti i libri della Sanchez mi lasciano con l’amaro in bocca, ma io li leggo lo stesso. Li ho già letti quasi tutti, quelli che non ho ancora comprato ho intenzione di procurarmeli a breve e, naturalmente, leggerli. Sembro scema, lo so, ma quando vedo un libro di questa scrittrice in me scatta qualcosa. Cerco di spiegarvi il perché. Ormai so che la sinossi dei suoi romanzi sarà inevitabilmente truffaldina. Non so se sia così anche in lingua originale o se alla Garzanti cerchino di abbellire il tutto per renderlo più appetibile al lettore, ma quando leggo la sinossi di un libro della Sanchez sembra sempre che ci sia un mistero da svelare, un inganno da scoprire, un vecchio segreto da far venire alla luce. Insomma, sembra di avere a che fare con un giallo intrigante. Ho imparato a mie spese che non è (quasi) mai così. La prima volta ci sono rimasta male, la seconda un po’ me l’aspettavo, la terza ne ero sicura. Però continuo a leggerla lo stesso. Perché, se non ci si aspetta quello che la sinossi promette, un libro della Sanchez può essere un bel viaggio. 

Innanzitutto quest’autrice sa il fatto suo, scrive bene e ti immerge in ambientazioni raffinate, ben descritte, spesso anche leggermente oniriche, ma soltanto quel pizzico che ti fa dubitare di esserti persa qualcosa. I protagonisti della Sanchez, poi, raramente sono “eroi senza macchia e senza paura”: sono persone normali, a volte anche un po’ biasimabili, con i difetti e le meschinità della maggior parte dell’umanità, e questo li rende particolarmente affascinanti, almeno secondo me. Un’altra caratteristica dei libri di questa scrittrice spagnola è la capacità di far riflettere il lettore su temi della quotidianità, ammantandoli però di un tocco filosofico più alto. È come se l’autrice strizzasse l’occhio al lettore, come se gli dicesse “Vedi?Questa riflessione l’ho fatta anch’io, pensiamo alla stessa maniera, hai voglia di continuare a scavare con me nella quotidianità per vedere cosa esce?” e noi sì, ne abbiamo voglia. Questa volta però, con La meraviglia degli anni imperfetti la Sanchez ci è andata giù un po’ troppo pesante, a parer mio. 

Perché le parti di riflessione filosofica non sono ben amalgamate nella storia, ma costituiscono delle grosse parentesi anche piuttosto pompose nella storia di Fran, Eduardo e Tania. Il risultato che si ottiene è soltanto quello di appesantire il libro che –pur non risolvendo nessun mistero, bisogna essere franchi- sarebbe potuto essere un gradevole romanzo di formazione, un po’ più “politically uncorrect” rispetto ai classici, un po’ più cinico ma proprio per questo adattissimo ai giorni nostri. Facendo una ricerca ho scoperto che, seppur pubblicato dopo qui da noi, La meraviglia degli anni imperfetti è precedente ad altri successi della Sanchez, come per esempio il famosissimo Il profumo delle foglie di limone o Le mille luci del mattino (che mi era piaciuto molto). Forse per questo la formula dell’autrice non era ancora perfettamente rodata. 

In conclusione, voglio lasciarvi con un piccolo consiglio: se non sapete che libro leggere, provate a prenderne uno della Sanchez, anche in biblioteca se avete paura della delusione. Non guardate la sinossi, non fate ipotesi sulla copertina. Leggetelo a scatola chiusa, e poi tornate a darmi le vostre impressioni. Se vi va. Un abbraccio e a presto!





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Recensione - Tre Parole di Angela Ferrari

lunedì, gennaio 21, 2019 Baba Desperate Bookswife 11 Comments

Buongiorno lettori, come state? Oggi è lunedì e vi lascio in compagnia di mio marito. Ha letto un romanzo scritto da Angela Ferrari, una toscana diventata iporediese, e se ne è innamorato. Lo ha letto prima di me, appena scartato me lo ha letteralmente strappato di mano e si è immerso in un'epoca lontana, conoscendo Lucio e fraternizzando con la sua storia. Non abbiamo potuto fare a meno di scrivere il suo commento qui sul blog, perchè è rimasto estasiato. Ecco a voi il marito della Desperate Bookswife...Ezio!

Il libro
Tre Parole di Angela Ferrari
Editore: BookaBook| Pagine: 200| Pubblicazione:2018| Prezzo 14,00€| Trama: Qui
Genere: narrativa contemporanea
Notizie sull'autrice
Angela Ferrari, originaria di Carrara, abita da sempre a Ivrea. Alla professione di architetto affianca la passione per la scrittura e il disegno.
Vincitrice di vari concorsi di narrativa, ha pubblicato diversi libri per bambini e adulti. Tre parole è il suo primo romanzo.
Recensione a cura di Ezio


Siamo nel nord Italia, nell'anno 1939 e questo libro ci racconta la storia di un ragazzo di nome Lucio, che appartiene ad un'umile famiglia contadina nella quale ciò che conta è avere in ordine i Numeri. Numeri intesi come economia aziendale, numeri che servono a far quadrare i conti. Non c'è spazio per la poesia, per le belle parole, per la letteratura e i libri, l'importante è guadagnare denaro e mandare avanti l'azienda famigliare. Ma Lucio è un talento, lui è attratto dalle parole, dal loro significato, dalla potenza che possono avere se unite le une alle altre. Addirittura la maestra Marina un giorno decide di andare a parlare con la famiglia del ragazzo, porre loro la questione, aprire gli occhi di persone che vedono solo l'utilità e non la bellezza. Durante il periodo delle vacanze estive Marina fa sì che Lucio venga assunto come giardiniere da un suo ricco amico eclettico, estroverso, un personaggio raro quanto bizzarro, di origine libanese e dal nome esotico: Serdar. Da questo incontro nascerà una fortissima amicizia e proprio Serdar lo aiuterà ad accrescere la sua cultura letteraria, dissetando la sua sete di conoscenza e aiutandolo ad introdursi nel mondo fatto di parole. 
Lucio, con suo cugino bloccato a letto dalla più tenera età, si troverà coinvolto insieme a Serdar e una famiglia allargata costituita da un maggiordomo lentissimo, un cane, un pappagallo ed una scimmia, insieme ad un prete con i piedi pesanti e ad un giardiniere con il cuore leggero, si ritroveranno a gestire un morto e proprio questo farà capire loro l'importanza dell'amicizia sincera, ma anche quanto la conoscenza renda libere le persone. 

Io non sono un blogger, quindi scrivere recensioni spiegando per filo e per segno i concetti e i sentimenti provati non mi risulta alquanto facile, io quando scrivo sul web e lo faccio una volta al mese, parlo di vini, di abbinamenti culinari e nemmeno volevo provare ad esprimere le miei emozioni riguardo a "Tre Parole" della Ferrari. Mia moglie però ha tanto insistito, vedendo la bramosia con la quale sfogliavo le pagine e alla fine le lacrime sgorgate sulla guancia senza ritegno. Lei dice che quando un libro è così bello va condiviso, non bisogna essere egoisti, ma parlarne, portare altre persone in condizione di poter conoscere dei titoli validi. Quindi eccomi, ci ho provato.
In pochissime parole ecco il perché considero questo libro bellissimo e gli attribuisco cinque stelle.
In ordine casuale: 
- è scritto molto, molto bene.
- è anche un libro avventuroso.
- è continuativo, senza pause "morte", tiene il lettore sulla corda, sempre.
- parla di persone fatte di lettere e di numeri.
- è commovente, arriva dritto ai sentimenti del lettore.
- a me personalmente ha lontanamente ricordato i libri di Pavese e Fenoglio, che tanto ho amato in passato.

Un libro che consiglio, che ho divorato in pochissimo tempo e che mi renderà difficili le prossime  scelte.

---EZIO---

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#Recensione,

Ombretta On Air - The Darkest Star - Recensione

venerdì, gennaio 18, 2019 Baba Desperate Bookswife 5 Comments

Buongiorno lettori, come state? Io decisamente bene. Chi mi conosce da anni sa che io come blogger non sono nata sola, ma aprii una soffitta sul web insieme a Menta. Io ero Salvia. Siamo state bene insieme, fino a quando il mio animo irrequieto non mi ha fatto sentire il bisogno di uno spazio tutto per me, per questo è nato Desperate Bookswife.  Da oggi però si occuperà di una rubrica a cadenza bimensile: Ombretta on Air. Recensioni, riflessioni sulle sue serie preferite e tanto altro. Adesso vediamo cosa ha preparato per noi. 



Sono sempre stata una lettrice accanita ma devo ammettere che negli ultimi 4 mesi ho attraversato una profonda "crisi del lettore" non riuscivo a trovare un libro che facesse al caso mio oppure li inziavo e non li finivo. Qualche giorno fa girovagando nel web mi sono imbattuta in questo romanzo e mi sono ritrovata a battere le mani come una bambina imbottita di zuccheri. La serie Lux che precede questo romanzo rientra tra le mie preferite, ho amato ogni libro e mi sono affezionata a tutti i
suoi personaggi e alla sua conclusione ero veramente dispiaciuta. Motivo per cui in 3 soli giorni ho divorato il nuovo capitolo ambientato in questo mondo. Questo romanzo è il primo di una serie spin-off della saga Lux di Jennifer Armentrout. Per chi già conosce la serie non c è bisogno di spiegazioni mentre per coloro che non ne sanno nulla è giusto dire che siamo sulla terra, più o meno ai giorni nostri con la differenza che gli alieni vivono tra di noi. Sono passati 4 anni dall'invasione della Terra avvenuta da parte dei Luxen, un popolo alieno e potentissimo. Umani e Luxen hanno subito gravi perdite e ora sembrano aver trovato una sorta di pace precaria. La protagonista è Evelyn Dasher (un cognome che lascerà perplessi gli affezionati lettori della saga), una normalissima ragazza umana una liceale qualunque con una grande passione per la fotografia.

 "La fotografia era molto più di un modo per liberare la mente. A volte riusciva a creare uno scudo tra me e la realtà, mi aiutava a prendere le distanze e a controllare le emozioni" 

 Evie una sera per accontentare un amica si ritrova a seguirla in un locale dalla dubbia fama e si imbatte in un giovane sconosciuto affascinante quanto irritante, Luc. Da quel momento verrà inghiottita da un vortice di avvenimenti che sconvolgerà tutto il suo mondo. Di Luc che dire...sono passati anni e anche lui è cresciuto, non è più un bambino ma un giovane uomo. Rimane irritante e saccente ma la vicinanza con Eivie tira fuori un lato gentile e tenero che nelle sue precedenti apparizioni non avevamo ancora potuto apprezzare appieno.
"Luc si mosse così in fretta che non riuscii a seguirlo. In un secondo era chino davanti a me, i suoi occhi nei miei. La pressione era svanita. Prima che potessi muovermi, tuttavia, mi prese il viso tra le mani con insolita dolcezza." 


Nella saga Lux era relegato in una posizione abbastanza marginale ma aveva sicuramente un gran potenziale che la Armentrout ha saputo sviluppare meravigliosamente. Che dire la Armentrout come sempre ha saputo creare una storia intrigante e coinvolgente, creando nuovi e simpatici personaggi e permettendoci di scorgere per brevi momenti dei vecchi e affezionatissimi amici.

"Si alzò e riuscii a vedere chi c'era sulla porta. Era... wow, un ragazzo splendido. I capelli scuri e mossi gli sfiorava o le tempie. Gli occhi erano color smeraldo, intensi e luminosi. Quelli occhi tradiva o la sua natura. Era un Luxen.... Aveva un aria familiare, eppure ero certa di non averlo mai incontrato. Impossibile. Nessuno poteva scordarsi di un ragazzo con una faccia simile"
Vediamo in quanti affezionati lettori riescono a capire al volo di chi si tratta.... Io a questo punto ero in un brodo di giuggiole! Io come lettrice ho sempre preferito le serie rispetto ai romanzi autoconclusivi proprio per la maggiore possibilità che ci danno per affezionarci hai personaggi e per il maggiore coinvolgimento nelle loro vicissitudini. In conclusione, come avrete già capito, leggetelo leggetelo, leggetelo...chi ha già letto la serie precedente non si fermi, né vale la pena, chi invece non ha ancora iniziato...cosa sta aspettando? Andate a comprare Obsidian, il primo della saga Lux!

5 commenti:

#gruppo di lettura,

Gruppo di lettura - Il giardino d'estate di P. Simons - Tappa 1

mercoledì, gennaio 16, 2019 Baba Desperate Bookswife 4 Comments



IL LIBRO


Titolo: Il giardino d'estate
Autrice: Paullina Simons
Casa Editrice: Bur rizzoli
Pagine: 663
Prezzo: 13,00€
Pubblicazione: 2008

TRAMA: Si erano incontrati alla vigilia dello scoppio della seconda guerra mondiale, a Leningrado. Si erano amati fra gli stenti, la desolazione e le bombe di un assedio terribile, con la speranza di poter vivere un giorno altrove, in pace. Ora, 20 anni più tardi, davanti a un incerto futuro, quell'amore è messo alla prova. Tatiana e Alexander si sono miracolosamente riuniti in America, la terra dove tutto è possibile, e contano di ricostruirsi una vita insieme. Ma si devono confrontare con le ferite, il dolore, le fatiche che si portano dietro. Nonostante abbiano un figlio meraviglioso, Anthony, si sentono estranei l'uno all'altra. Ex capitano dell'Armata Rossa, Alexander vive con disagio il clima di paura e di sospetto della Guerra Fredda e Tatiana non riesce a ritrovare con il suo Shura l'intimità di un tempo. E quando pensano di essersi definitivamente lasciati alle spalle gli incubi della guerra, ecco che i fantasmi del passato tornano a minacciarli: Anthony, in conflitto con i genitori, si arruola volontario in Vietnam e scompare. Il seguito del libro "Il cavaliere d'inverno" e di "Tatiana & Alexander" della stessa autrice.

Ecco come funziona:
1-  09 gennaio 2019 - oggi - : sui nostri due blog vi presentiamo l'intero GDL, al quale potrete iscrivervi lasciando un commento

2-   16 gennaio 2019 - Nadia  (Desperate Bookswife): discuteremo la parte che avrete letto, ovvero da pag. 0 a pag. 204 quindi tutto il libro primo -  La terra del lupino e del loto ;

3-  23 gennaio 2019 - Un libro per amico: commenteremo da pag. 207 a pag. 328 ovvero tutto il libro secondo - Itaca;

4-   30 gennaio 2019 - Baba (Desperate Bookswife): commenteremo da pag. 331 a pag. 478 quindi tutto il libro terzo - Dissonanza;

5-  06 febbraio 2019 - Un libro per amico: commenteremo da pag. 481 a pag. 619  ovvero tutta il libro quarto - Moon Lai.



6-  13 febbraio 2019 : ultima parte (da pag 623 alla fine del libro) + più mini recensione di tutte noi tre su entrambi i blog.

COMMENTO - A CURA DI NADIA - 

Buongiorno gente!

Pronti per spoilerare con noi sulla prima parte de Il giardino d’estate, terzo (e grazie al cielo ultimo, eheheheh) romanzo dedicato ai nostri ormai intimi conoscenti Tatiana e Alexander? Abbiamo letto finora il Libro Primo, cioè La terra del lupino e del loto; vediamo che cosa succede:

Siamo nel 1946 e ritroviamo Tatiana e Alexander finalmente negli Stati Uniti d’America, dopo le mille vicissitudini che conosciamo dai volumi precedenti. Avevamo lasciato i nostri protagonisti all’ambasciata americana a Berlino, dopo l’interrogatorio di Alexander, dove non si capiva benissimo che cosa sarebbe successo: Alexander diceva a Tatiana che sarebbero andati a casa, ma non era chiaro se ci fosse “il trucco”. Ebbene, finalmente siamo nel Maine, la famiglia si è ricongiunta anche con il piccolo Anthony, ma dopo tutto ciò che i nostri eroi hanno passato, ancora non sembra ci possa essere la tanto agognata tranquillità. Alexander fa il pescatore di aragoste, torna a casa puzzando di pesce e a Tatiana dà fastidio (quando l’hai salvato dal gulag immagino profumasse di rose e violette, vero Tania? Va beh… andiamo avanti). L’inizio è caratterizzato da una grande incomunicabilità tra i due, che non solo faticano ad adattarsi ad una vita normale, ma non trovano sfogo neanche in ciò che, diciamolo, li ha sempre uniti nelle difficoltà, ovvero il sesso. Intendiamoci, continuano a farlo nei posti più impensati, come il campo di patate della vicina Bessie, ma Tatiana vorrebbe che Alexander la toccasse come faceva un tempo, senza capire che forse anche lui ha un po’ di angosce da affrontare. In più lei non riesce a toccare le cicatrici perché la intristiscono, e così lo fa sentire ancora di più un paria, che è proprio quello di cui hanno bisogno, giusto? (ironic mood on). Insomma, anziché pazientare o prendere di petto l’argomento, la ragazza fa un po’ la viziatella, diciamolo:

Dopo quella notte, Tatiana perse la capacità di parlargli. Il fatto che non le confidasse cosa gli stava accadendo era una cosa. Il fatto che lei non trovasse il coraggio di domandarglielo era un’altra. Il silenzio tra loro crebbe fino a spalancare degli abissi neri.

Dopo una discussione con un reduce che ha perso in guerra tutti e quattro gli arti, Alexander, Tatiana e Anthony lasciano il Maine: si sposteranno in Florida, Arizona, New Mexico, California, anche perché Tania viene a sapere dall’amica Vikki che Sam Gulotta, il funzionario governativo che l’aveva aiutata nella ricerca di Alexander nel volume precedente, li sta cercando. A torto o a ragione, Tatiana si immagina subito scenari apocalittici, non si fida di Sam, non si fida di nessuno e soprattutto pensa bene di non dire nulla a suo marito, che si sposta su e giù per gli USA convinto di essere in vacanza, o quasi. Sì, perché lui sta pian piano ritrovando la serenità e si sta convincendo che potrebbe fare qualsiasi lavoro rispettabile, lì in America, se solo dimenticasse per un attimo di essere un soldato. L’unica cosa che lo infastidisce adesso è il non poter saltare addosso alla moglie quando vuole, dal momento che c’è pur sempre un fastidioso marmocchio quattrenne che si infila nel loro letto tutte le notti. Eh sì, perché l’abbandono di Tatiana nel volume precedente, quando l’ha lasciato alle cure di Vikki per andare a cercare Alexander in Germania, ha ovviamente lasciato il segno sul piccolo Anthony: anche se di giorno sembra un bambino sereno, la notte arrivano gli incubi a presentare il conto.

La tensione cresce, Tatiana non riesce più a mantenere i nervi d’acciaio e l’acuto Alexander si accorge che c’è qualcosa che non va soltanto perché la zia Esther lo informa che il governo degli Stati Uniti lo cerca: Alexander deve affrontare un altro interrogatorio per dimostrare di non essere né un comunista, né una spia russa, in un periodo molto pesante per quanto riguarda i rapporti tra i due Paesi. L’interrogatorio dura sette ore, ma Alexander viene creduto dalla maggioranza della commissione. L’unico che cerca di intrappolarlo è il federale Dennis Burck, che tenta di convincere Alexander che la madre, Jean Barrington, è ancora viva in un gulag sovietico. Alexander è combattuto, ma Tatiana lo convince abbastanza rapidamente che Burck sta mentendo. Questa prima parte si conclude così, con un lavoro offerto ad Alexander dal governo e i nostri eroi che fanno rotta verso i boschi dell’Oregon per trovare la propria strada.

Sono stata un po’ prolissa, avete ragione, ma volevo farvi un po’ comprendere il mio pensiero già nel riassunto: come sapete se avete seguito i miei commenti nelle parti precedenti, non sono una grande fan dei due protagonisti, che cominciano a venirmi a noia, soprattutto lei con le sue mille paranoie che stridono con la Tatiana combattiva di Leningrado e della Germania. In questa prima parte ho trovato un po’ ripetitive le parti relative al loro difficile inserimento nella vita americana, e ho trovato abbastanza disfunzionale il rapporto di questi genitori con il bambino. Sono curiosa di vedere dove porterà il loro atteggiamento, questo sì.

Bene, dopo essermi dilungata fin troppo lascio la parola a voi ragazze: avete apprezzato questa prima parte o siete un po’ scettiche come me? Io vi saluto e mi accomodo a leggere i vostri commenti!


4 commenti:

#Recensione,

Recensione - La coda del diavolo di Maurizio Maggi

martedì, gennaio 15, 2019 Baba Desperate Bookswife 2 Comments

Il libro
La coda del diavolo di Maurizio Maggi
Editore: Longanesi| Pagine: 360| Pubblicazione: settembre 2018| Prezzo 18,60€| Trama: Qui
Genere: thriller
Notizie sull'autore
Maurizio Maggi è nato a Torino nel 1956. Ricercatore in un istituto di studi socioeconomici, si è occupato a lungo di musei, lavorando in Italia, ma anche in Australia, Brasile, Cina, con comunità impegnate a raccontare la propria storia dal punto di vista locale: il terreno nel quale è maturato l’interesse per la scrittura in ambito narrativo. È stato finalista al Premio Italo Calvino 2014. Con Longanesi ha pubblicato L’enigma dei ghiacci e La coda del diavolo.
Recensione 
e 1/2


E se una notte arrivasse il cattivo di turno, quello che rapisce ragazzine, le violenta, le sevizia, le tiene in gabbia e le marchia a fuoco? Ebbene è successo proprio così, una notte in un carcere sardo arriva l'uomo nero, il Cattivo con la C maiuscola che tutti vorrebbero vedere morto dopo avergli inflitto atroci sofferenze. Ma lui non deve essere toccato, deve essere interrogato ed è necessario che la giustizia faccia il suo corso, ci penserà il giudice e quando sarà la sua ora...Dio per chi ci crede prenderà le giuste decisioni. Ma il destino ( o forse non proprio lui) vuole che il Mostro muoia per mano umana e Sante Moras, una guardia del carcere dal passato alquanto nebbioso, dovrà scappare e usare tutto il fiato che ha nei polmoni. Sante deve difendersi, capire quanto sia giusto ciò che è accaduto e che lo riguarda e si domanda se uccidere ogni tanto sia la cosa giusta, se c'è giustizia nella morte oppure no.
Questo è un thriller, direi proprio che lo si può definire così, nemmeno vagamente somigliante ad un giallo e sappiamo bene che spesso i due generi si mescolano con semplicità. Questa affermazione, dovete sapere, mi fa molto piacere. Nel libro scritto dal torinese Maggi c'è un cadavere, al quale ne seguiranno altri, c'è un assassino in fuga e anche un bel mistero da scoprire. Anzi, ad essere onesti, ci sono ben due misteri da svelare: quello presente e quello riguardante il passato del protagonista. Ci sono colpi di scena, inseguimenti, appostamenti, elicotteri che  volano rumorosamente alla ricerca di qualcuno, intrighi e giochi sporchi e azione. L'autore ha un bello stile pulito, chiaro e descrittivo. A dire la verità mi piacerebbe anche leggere un romanzo di narrativa contemporanea, credo che riuscirebbe molto bene ad arrivare ai sentimenti del lettore.
Questa storia mi è piaciuta, anche se per essere un thriller, l'ho trovato alcune volte un po' lento. E' difficile da spiegare, ma se in alcuni momenti si corre da perdere il fiato, altre volte invece ci sono delle descrizioni che a mio parere rallentano un po' la narrazione.
Maggi però ha avuto una buona fantasia, è riuscito a parlare della sottile linea che divide il bene dal male e ci ha costruito un thriller: questo è l'aspetto che ho apprezzato di più. Dove sta il bene? E il male? E' giusto ripagare i malvagi con altrettanta malvagità? Ma il male fatto a fin di bene? Ecco tutto questo scioglilingua è alla fine il concetto contenuto in questo libro e le riflessioni non mancheranno, perchè anche il finale ci stupirà, mettendo nuovamente un punto di domanda bello grosso davanti al le lettore, che ha il suo tanto atteso epilogo, ma si può ritenere pienamente soddisfatto o continuerà a porsi dei quesiti? Beh questo credo che sia variabile.
Se avete voglia di leggere un romanzo adrenalinico tutto italiano e diverso dal solito, questo libro fa per voi. Se non vi intimoriscono i Mostri Umani e avete voglia di dar loro la caccia in una Sardegna diversa da quella conosciuta grazie alle riviste di viaggi, dategli una possibilità. E se invece lo avete già letto, beh vi aspetto qui sotto, scrivetemi cosa ne pensate. 

2 commenti:

#Nadia,

Keep Calm and Read Nadia #37 - Recensione - Aria di Neve di S. Venditto

giovedì, gennaio 10, 2019 Baba Desperate Bookswife 6 Comments




Buongiorno lettrici e lettori! Spero che abbiate trascorso delle piacevoli e serene vacanze natalizie! Purtroppo l’Epifania si è portata via tutte le feste, ma per fortuna noi abbiamo i libri e non restiamo mai malinconici troppo a lungo!

Oggi vi racconto il mio pensiero su un romanzo davvero carino, che ho iniziato per la Visual Challenge senza grandi aspettative e invece mi ha piacevolmente sorpreso. Sto parlando di Aria di neve, di Serena Venditto.

La storia si ambienta in una Napoli caldissima, ed è raccontata dal punto di vista di Ariel, traduttrice bilingue di improbabili libri rosa. Ariel ha cambiato casa da poco, dopo che il suo fidanzato poliziotto se n’è andato di casa all’improvviso, svuotando la sua porzione di armadio e lasciandole un biglietto supervigliacco. Dal momento che comincia a sentirsi come una delle protagoniste dei melensi libri che traduce, Ariel segue il consiglio di un’amica e si trasferisce in una casa in condivisione, i cui inquilini –una giovane archeologa, un rappresentante di gelati sardo-nigeriano, un pianista giapponese e un intelligentissimo gatto nero- si troveranno a investigare con lei su una morte misteriosa. Come se non bastasse, il passato torna a mettere Ariel alla prova…

Aria di neve è un romanzo che si legge velocemente ma che contiene anche una certa dose di ricercatezza e di cultura: in certi momenti mi è venuto spontaneo fare il collegamento con Malvaldi, autore che adoro e che, a giudicare dai ringraziamenti, è uno dei modelli di Serena Venditto. Lo stile dell’autrice è piacevole e molto garbato, e questo fa sì che, nonostante il lettore sia consapevole di star leggendo un romanzo di intrattenimento, il libro in sé venga percepito come di una qualità superiore rispetto a prodotti analoghi, o almeno questa è la sensazione che ho avuto io. I personaggi sono caratterizzati molto bene, e l’autrice è stata brava, a mio avviso, a non svelarci subito tutto di loro: Aria di neve dovrebbe infatti essere il primo giallo di una serie, in cui il gatto nero Mycroft dà un importante contributo alle indagini. Anche Napoli emerge con eleganza e con il suo carattere definito, e sapete quanto per me un’ambientazione ricercata costituisca un punto in più in un romanzo.

A questo punto immagino avrete una domanda: perché il libro si intitola “Aria di neve” se si svolge in una Napoli torrida? Beh, potrei dirvelo, ma io vi consiglio di leggere il romanzo per scoprirlo: Kobe, l’inquilino giapponese di Ariel, non vede l’ora di spiegarvelo!



6 commenti:

#gruppo di lettura,

Gruppo di lettura - Il giardino d'estate di Paullina Simons - Presentazione e Iscrizioni

mercoledì, gennaio 09, 2019 Baba Desperate Bookswife 2 Comments

Eccoci nuovamente qui: si inizia un nuovo anno con un pizzico di masochismo ma tanta voglia di condivisione! Da oggi sono aperte le iscrizioni per il Gruppo di Lettura. Ma c'è una novità che arriva proprio con il 2019: Nadia ci accompagna in questa avventura, perchè Three is mej che Two ah ah ah


IL LIBRO


Titolo: Il giardino d'estate
Autrice: Paullina Simons
Casa Editrice: Bur rizzoli
Pagine: 663
Prezzo: 13,00€
Pubblicazione: 2008

TRAMA: Si erano incontrati alla vigilia dello scoppio della seconda guerra mondiale, a Leningrado. Si erano amati fra gli stenti, la desolazione e le bombe di un assedio terribile, con la speranza di poter vivere un giorno altrove, in pace. Ora, 20 anni più tardi, davanti a un incerto futuro, quell'amore è messo alla prova. Tatiana e Alexander si sono miracolosamente riuniti in America, la terra dove tutto è possibile, e contano di ricostruirsi una vita insieme. Ma si devono confrontare con le ferite, il dolore, le fatiche che si portano dietro. Nonostante abbiano un figlio meraviglioso, Anthony, si sentono estranei l'uno all'altra. Ex capitano dell'Armata Rossa, Alexander vive con disagio il clima di paura e di sospetto della Guerra Fredda e Tatiana non riesce a ritrovare con il suo Shura l'intimità di un tempo. E quando pensano di essersi definitivamente lasciati alle spalle gli incubi della guerra, ecco che i fantasmi del passato tornano a minacciarli: Anthony, in conflitto con i genitori, si arruola volontario in Vietnam e scompare. Il seguito del libro "Il cavaliere d'inverno" e di "Tatiana & Alexander" della stessa autrice.

Ecco come funziona:
1-  09 gennaio 2019 - oggi - : sui nostri due blog vi presentiamo l'intero GDL, al quale potrete iscrivervi lasciando un commento

2-   16 gennaio 2019 - Nadia  (Desperate Bookswife): discuteremo la parte che avrete letto, ovvero da pag. 0 a pag. 204 quindi tutto il libro primo -  La terra del lupino e del loto ;

3-  23 gennaio 2019 - Un libro per amico: commenteremo da pag. 207 a pag. 328 ovvero tutto il libro secondo - Itaca;

4-   30 gennaio 2019 - Baba (Desperate Bookswife): commenteremo da pag. 331 a pag. 478 quindi tutto il libro terzo - Dissonanza;

5-  06 febbraio 2019 - Un libro per amico: commenteremo da pag. 481 a pag. 619  ovvero tutta il libro quarto - Moon Lai.

6-  13 febbraio 2019 : ultima parte (da pag 623 alla fine del libro) + più mini recensione di tutte noi tre su entrambi i blog.



COSA FARE PER PARTECIPARE?

Avere voglia di divertirvi e chiacchierare insieme a noi!


- Leggere le parti di libro in base alle tappe segnate sopra e avere voglia di spoilerare sulla parte di libro letto. (Mi raccomando, se per caso leggete delle pagine in più rispetto a quelle segnate per la tappa abbiate l'accortezza di non fare spoiler ma di limitarvi a commentare fino alla pagina decisa per quel giorno.)

- Se volete - ma non è assolutamente obbligatorio - potete lasciarci una vostra mail in modo da potervi avvisare ogni qual volta è online il post della settimana (insomma, vi faremo da promemoria!).


Se avete voglia di unirvi come lettori fissi ai nostri due blog non ci offendiamo, ma non vi obblighiamo a farlo. Sì, siamo sempre noi: Desperate Bookswife e Un libro per amico.

Speriamo di essere state chiare, altrimenti ci trovate come sempre via mail per qualsiasi chiarimento!
Per adesso vi salutiamo, ma ci rileggeremo presto :-)

Potete scriverci alla nostra nuova e-mail: babaedany@gmail.com

Ci si legge bella gente :-) 

2 commenti:

#Recensione,

Review Party - La ragazza nellacqua di Robert Bryndza

martedì, gennaio 08, 2019 Baba Desperate Bookswife 2 Comments


Il libro
La ragazza nell'acqua di Robert Bryndza
Editore: Newton & Compton| Pagine: 384| Pubblicazione: 3 gennaio 2019| Prezzo 12,00€| Trama: Qui
Genere: thriller
Notizie sull'autore
Robert Bryndza
dopo anni dedicati alla scrittura, si è conquistato una fama incredibile con il suo thriller d’esordio, La donna di ghiaccio, che in pochi mesi ha scalato le classifiche ed è in corso di traduzione in 28 Paesi. I romanzi incentrati su Erika Foster sono bestseller internazionali che contano oltre 2,5 milioni di copie vendute. Dopo La donna di ghiaccio e La vittima perfetta, La ragazza nell’acqua è il terzo romanzo della serie. Robert è inglese e vive in Slovacchia con suo marito Ján. Per saperne di più: robertbryndza.com
Recensione 
e 1/2


Ebbene sì, ho scoperto questo autore grazie al Review Party. Non ne ho mai sentito parlare nonostante sia famoso, tradotto in ventotto paesi e sopratutto nonostante "La donna di ghiaccio" sia un best seller internazionale. Ma come dico sempre...non è mai troppo tardi quando si tratta di libri.
Ho scoperto Erika Foster, personaggio letterario interessante, donna enigmatica ma non poi troppo, meticolosa nel suo lavoro, un po' sfortunata, ma sopratutto donna inarrestabile dal carattere non molto lineare. Non ho letto i due libri precedenti, ovvero "La donna di ghiaccio" e "La vittima perfetta" e devo ammettere che mi dispiace parecchio e adesso provo a spiegarvi il perchè.
Se delle amiche non mi avessero detto che stavo leggendo il terzo di una serie non ci sarei arrivata perchè l'autore ha reso confortevole la lettura senza far sentire il nuovo arrivato...come dire, fuori posto. Indubbiamente chi ha già collezionato i primi due avrà ritrovato un ambiente a lui familiare, ma io mi sono adattata benissimo (altrimenti avrei rinunciato a scrivere questa recensione). Siamo dalle parti di Londra, Erika Foster è stata trasferita e già la sua vita si fa difficile: è stato ritrovato un cadavere sott'acqua, ma non uno qualsiasi, uno scheletro che ha visto cambiare chissà quante lune. Grazie alle nuove tecnologie si scoprirà in fretta l'identità di quelle che ormai sono solo più ossa, si tratta di Jessica Collins, una bambina scomparsa più di vent'anni prima, un caso mai risolto, decisamente spinoso, che adesso finisce nelle mani della Foster. Che seccatura. Erika però sfodera tutta la sua caparbia e professionalità, non facendosi scoraggiare da niente e grazie anche all'aiuto dell'ispettore ormai in pensione Amanda Backer, cercherà di tirare le somme di un caso che sembra a dir poco impossibile.
Mi sono appassionata alle indagini dell'ispettore capo, mi sono scervellata per capire cosa fosse capitato alla ragazzina e ho un po' sofferto quando ho scoperto la verità. Quasi subito ho intuito dove l'autore sarebbe andato a parare, ma alla fine è riuscito a mescolare le carte e a stupirmi comunque. Forse ho trovato il finale un po' troppo da film americano, ma a parte questa parte un po' calcata, è stata una lettura molto piacevole, tanto da voler comprare il precedente e farmi regalare il primo della serie da una cara e generosa amica.
Anche la vita privata di Erika ha avuto il suo peso nella storia, c'è un lato umano ma non rischia di schiacciare la parte dedicata alle indagini, ovvero quella principale. Se così non fosse stato non avrei potuto leggere questo libro con serenità senza la conoscenza dei capitoli precedenti. Mi era capitato solo con un altro libro edito da Newton , ovvero quello scritto da Franco Matteucci.
Una serie che consiglio, un libro piacevole, che intrattiene. Magari non lascerà il segno ma ottimo per chi ama questo genere narrativo  e vuole staccare la spina.

Punti Forti 
- Sono pienamente convinta che la protagonista sia il punto di forza di tutto il romanzo. Un personaggio che appassiona.
- L'attenzione è concentrata bene sul caso, con qualche divagazione sulla vita privata, ma senza eccessi.
- La scrittura è scorrevole ma non basica.
Punti Deboli
- Il finale, un po' troppo pirotecnico. In realtà non succede niente di così sconvolgente, ma ho trovato il movimento un po' sopra alle righe (forse per il tipo di personaggi coinvolti). 

2 commenti:

gennaio 2019,

Visual Challenge Upgrade - Tappa 1 - Gennaio

martedì, gennaio 01, 2019 Baba Desperate Bookswife 4 Comments

Ciao a tutti, siamo giunti finalmente al momento della prima tappa di questa nuova avventura cui dedicheremo il nostro 2019. Quindi poggiate i bicchieri di spumante e correte a cercare i libri per la prima catena!!!




LA SFIDA 

La sfida durerà un anno e sarà divisa in 12 tappe della durata di un mese ciascuna, potrete iscrivervi in qualsiasi momento comunicandocelo nei commenti. Il primo di ogni mese pubblicheremo un post in cui troverete una fotografia che conterrà svariati oggetti o scenari. Voi potrete leggere in un mese massimo 6 libri e minimo 2. Il primo dei sei dovrà avere raffigurato uno o più oggetti della fotografia. Il secondo dovrà contenere un'immagine presente nella cover del primo, il terzo un'immagine presente nella cover del secondo e così via, formando una catena fino ad un massimo di 6 libri. Potrete utilizzare anche sei volte la stessa immagine e otterrete un punto per ogni libro letto, ma se sarete fantasiosi e utilizzerete sempre immagini differenti otterrete un bonus e vi verranno assegnato un punto in più a libro. Per ottenere questo bonus dovrete però leggere almeno 3 libri.

Se non riuscirete a completare la tappa leggendo almeno DUE LIBRI, quel mese otterrete 0 punti, ma potrete comunque continuare a giocare con noi. 

VI CONSIGLIAMO  IN OGNI CASO, PRIMA DI INIZIARE A LEGGERE, DI CHIEDERCI  CONFERMA LIBRO PER LIBRO, ONDE EVITARE CHE LA VOSTRA CATENA SI SPEZZI MAGARI A META', PER EVITARE DI SCOPRIRE A FINE TAPPA DI AVER TOTALIZZATO MENO PUNTI A CAUSA DI UN COLLEGAMENTO ERRATO. I COLLEGAMENTI SARANNO VISIVI, QUINDI NON INTUITIVI: UCCELLO VALE PER PENNUTO E NON PER ANIMALE GENERICO. VASO DI FIORI VALE PER VASO DI FIORI E NON FLORA IN GENERALE. 

Ogni mese potrete decidere di leggere da due a sei libri per ottenere qualche punto. Potrete quindi partecipare a qualsiasi tappa anche se non avrete letto libri per le tappe precedenti. Per dimostrare di aver letto i libri dovrete caricare, nel format che troverete nel post della tappa corrispondente, il link che rimanderà alle vostre recensioni, ma lo potrete fare una sola volta al mese quando avrete completato la catena. (capirete meglio quando aprirete il format). Le recensioni potranno essere postate sul vostro blog (se ne avete uno) o su una qualsiasi piattaforma online (Amazon, Facebook, goodreads, anobii, ecc.) da cui potrete prendere un link e inviarcelo. Non valgono recensioni inviate via mail. (Per recensione non si intende un riassunto e neanche solo bello o brutto, bisogna argomentare il proprio pensiero raccontando, possibilmente evitando gli spoiler, le motivazioni del vostro giudizio sul libro. Non fatevi spaventare se anche non ne avete mai scritte, sarà più facile di quello che credete. Comunque se avete bisogno non esitate a chiedere!!! Noi siamo sempre disponibili a darvi una mano).
Importante: il libro deve essere di almeno 150 pagine - fa fede Amazon - 


PUNTEGGIO
Per ogni libro letto e recensito entro la fine della tappa corrente anche con sempre la stessa immagine - catena minima di DUE LIBRI - : 1 PUNTO

Per una catena minima di tre libri contenenti sempre oggetti differenti: 1 PUNTO in più a Libro.

Il punteggio del primo libro dipenderà dal numero di oggetti che questo avrà in comune con la nostra immagine: ogni oggetto varrà 1 PUNTO.
Se il link arriverà dopo la mezzanotte dell'ultimo giorno del mese sarà automaticamente cancellato, quindi occhio!

Se create una catena composta da sei libri, indipendentemente che gli oggetti siano uguali o differenti, ottenete un bonus di 3 PUNTI.
Ci saranno dei punti bonus o dei premi speciali? Chi può dirlo, sapete che le nostre menti sono sempre in movimento, e che noi siamo quelle dell'ultimo minuto! Quindi è troppo presto per deciderlo.

FOTO DEL MESE
Fonte: qui

Ed ora la palla passa a voi! Aspettiamo le vostre catene!!!

Per i nuovi i scritti, per le regole per partecipare o per chi ancora avesse dei dubbi sulla realizzazione della catena o su qualsiasi altro punto della challenge c'è sempre la spiegazione con gli esempi nel primo post qui.


Vi ricordiamo che potete controllare il vostro punteggio sul file drive qui e che è attivo il gruppo facebook della challenge cui si può richiedere l'iscrizione qui (non è obbligatorio).

Ecco il format dove dovrete inserire i link. Vi chiediamo di prestare attenzione alla correttezza dei dati. Se inserite un link che rimandi a Goodreads o Anobii inserite quello che riporta alla vostra recensione specifica e non al libro generico. Se avete bisogno di aiuto non esitate a chiedere!



Ovviamente le nostre mail sono sempre a vostra disposizione per qualsiasi dubbio, chiarimento, necessità voi abbiate ed anche solo per fare quattro chiacchiere con noi!!!
Ci trovate qui:

DANY
unlibroperamico.dany@gmail.com

BABA
desperatebookswife@gmail.com

A presto!

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