#Recensione,

Recensione - Non ditelo allo scrittore di Alice Basso

martedì, marzo 13, 2018 Baba Desperate Bookswife 14 Comments

Il libro
Non ditelo allo scrittore di Alice Basso
Editore:Garzanti| Pagine: 320| Pubblicazione: 2017 | Prezzo 16,90€| Trama Qui
Genere: narrativa
Notizie sull'autrice
Alice Basso è nata nel 1979 a Milano e ora vive in un ridente borgo medievale fuori Torino. Lavora per diverse case editrici come redattrice, traduttrice, valutatrice di proposte editoriali. Nel tempo libero finge di avere ancora vent’anni canta e scrive canzoni per un paio di rock band. Suona il sassofono, ama disegnare, cucina male, guida ancora peggio e di sport nemmeno a parlarne.
Recensione 

AAA cercasi libro cuscinetto grazie. Eh già, io ho il brutto vizio, quando un autore mi piace assai, di tenere nascosti nel cassetto i suoi libri che ancora non ho letto. Vi starete giustamente chiedendo il perchè, visto che solitamente uno fa a botte con se stesso per leggere immediatamente i romanzi che con grande probabilità si aggiungeranno ai romanzi del cuore. Lo sapete, sono una persona piena di contraddizioni, così anche questa volta vi farò ridere. No, io spesso i romanzi dei "miei" autori, quelli a cui voglio bene e che mi regalano forti emozioni, li lascio lì, per i tempi bui. Arriva sempre un momento di sconforto, un periodo più noioso, insomma mi piace coccolarmi, così so che alcune storie mi servono da ciambella salvagente, con paperella sul davanti annessa: me la infilo e mi lascio trasportare, cullata dalle parole e baciata dal sole.

 Vani Sarca è tornata alla carica più in forma che mai: la sua collaborazione con Romeo Berganza prosegue indisturbata, anche se Vani, essendo così spericolata e priva di senso conservativo, necessita di protezione, un po' come i bambini che rischiano di finire dentro ad un tombino aperto mentre rincorrono qualcosa. Ma comunque, che piaccia o meno alla polizia, l'apporto della Dottoressa Sarca è fondamentale per le indagini, il suo intuito e la sua interpretazione sono imparagonabili. Questa volta bisogna smascherare un pericoloso criminale agli arresti domiciliari, che a quanto pare riesce a comunicare con il mondo esterno attraverso segnali che appaiono impercettibili, se non inesistenti. Ma non dimentichiamo il vero lavoro della nostra donna: ovvero la ghostwriter presso la casa editrice L'Erica. Il suo capo ha nuovamente trovato il modo di incastrare la "povera" Sarca: ci sono, nell'ordine, un finto scrittore defunto che in fondo è un ciarlatano, uno scrittore vero e anche vivo - simpatico come crosta purulenta sulle chiappe - che però non ha mai riconosciuto pubblicamente il proprio lavoro e un romanzo che ha fatto la storia della letteratura contemporanea da ristampare. Come agire? Come risolvere questo pasticcio senza che nessuno, sopratutto l'editore, ne esca con i pantaloni sporchi di fango? Tanto c'è Vani. E se già questa donnina poco incline alla vita sociale è tampinata dal suo ex fidanzato Riccardo, il fatto di essere obbligata a lavorare al suo fianco non agevola il suo buon umore, che quando siamo fortunati è grigio... 

Ho adorato ogni singola frase letta, ho applaudito alla fantasia e all'ironia di Alice Basso, mi inchino alla sua cultura e alla capacità di inserirla come nulla fosse all'interno di una storia di narrativa, nata per intrattenere piacevolmente il lettore. Mi piace l'evoluzione di Vani, l'interazione, le storie parallele che convivono così bene, senza mai infastidirsi a vicenda, l'introspezione, il passato che ci fa conoscere sempre un po' meglio la protagonista, il parlare di libri attraverso un libro, gli spunti di lettura, la psicologia di un personaggio che per me è diventata un'icona. Io Vani Sarca la conosco, o almeno credo, meglio di tante persone che frequento nella vita reale. M non è una battuta la mia, è davvero così. Questa è una delle grandi doti della Basso, far sorridere, ma sopratutto delineare, disegnare profili e approfondirli, un poco alla volta, regalando pian piano al lettore una cartella completa, con tutte le informazioni necessarie.

 E vogliamo parlare del finale? Vogliamo veramente raccontare di quella lacrima spuntata subdolamente dall'iride, la mia iride, a tradimento? No, non vogliamo, perchè poi dovrei chiudervi a chiave in cantina a causa delle troppe informazioni in vostro possesso. Poi arriva quello che per me è stato il pezzo forte. In questo terzo capitolo della serie si parla di ghostwriter, di autori di libri, di creazioni, di "bambini" perchè per uno scrittore il libro è la sua creatura e guai a chi gliela tocca o la interpreta a modo suo. Mentre leggevo le parole uscite dalla testa di Alice e messe in bocca al Professore (quello simpatico come una crosta purulenta sulle natiche), ho pensato a quanto debba essere difficile per un autore sentire persone che parlano della propria creatura. Cioè, indipendentemente che se ne parli bene o male, il fatto che uno ci veda delle robe diverse da quello che lo stesso autore aveva pensato, dev'essere irritante. Io mi immedesimo per un momento nella testa di uno che legge mille recensioni del suo libro, ogni blogger o giornalista cerca di descrivere emozioni o sentimenti su quello che ha letto, magari non avvicinandosi nemmeno all'idea avuta dall'autore stesso, e va bene che a te blogger o giornalista sia piaciuto, ma non hai capito un tubo di quello che io Autore volevo comunicare, porca paletta! E poi mi voglio ricollegare a quello che una volta mi disse una libraia, proprio la sera in cui conobbi Alice Basso, qualche anno fa, durante una presentazione del suo primo libro.La proprietaria di questa libreria mi disse: "e certo, poi ci siete voi bblogger(con almeno quattro B), che arrivate, leggete dei libri e li stroncate, ma magari con garbo eh... senza aver compreso quello che un autore voleva comunicare, oppure ne parlate bene, scrivete una pagina intera di elogi, ma perchè? Cosa si prova a digitare sulla tastiera qualcosa riguardo ad una storia scritta da qualcun altro?" Quella sera mi arrabbiai moltissimo, ma guarda te sta stangona arrogante, che viene da me, tapina timida e gentile, a mettermi in imbarazzo davanti a tutti, con quale boria poi. Oggi ci penso, e credo che in fondo avesse anche un po' ragione. 

Non è semplice scrivere di libri e non so nemmeno perchè io continui a farlo, se non mossa da un grande amore per la narrativa. Il mio scrivere di libri vuol essere un modo per riconoscere il lavoro altrui, un po' come se mi togliessi il cappello e facessi una riverenza. Poi certo, ogni tanto arrivano anche dei libri che a me non hanno lasciato nulla oppure quelli che proprio non mi sono piaciuti. Ma mio padre diceva sempre "non c'è niente di peggio dell'indifferenza, dell'anonimato, del finire nel dimenticatoio". E allora io mi chiedo, se svolgo il mio Hobby (perchè ricordiamo sempre le cose come stanno) al meglio, cercando di scrivere in maniera etica ed educata, è così tremendo? Oppure gli autori preferirebbero che non si parlasse proprio di loro? La mia non è una frecciatina, è proprio una domanda seria.

Ecco, pensate un po' a cosa arrivo dopo aver letto un romanzo della Basso. Alice, come fai girare i criceti sulla ruota all'interno della mia testa tu... ah ah ah! E comunque niente, leggetelo! E se ancora non avete iniziato la serie, partite da qui:

 L'imprevedibile piano della scrittrice senza nome

Scrivere è un mestiere pericoloso

Non ditelo allo scrittore

La ghostwriter di Babbo Natale - racconto a parte -

Ah dimenticavo, il 26 aprile esce il suo nuovo libro: LA SCRITTRICE DEL MISTERO, potete prenotarlo qui, da Unilibro.

Alla prossima!

You Might Also Like

14 commenti:

  1. Questo ancora mi manca, ho letto i primi due romanzi della serie e il racconto di Natale, ma sto aspettando di trovare l'ebook in offerta per prendere anche questo perché lo stile dell'autrice mi piace e le sue storie sono un ottimo intrattenimento, ma ammetto di non nutrire grande simpatia per la protagonista. Dovrei riflettere un po' anche sull'osservazione della libraia a proposito dei blogger. Sicuramente che recensisce libri per lavoro o ne trae comunque vantaggi, ha più responsabilità di chi come me lo fa solo per hobby, ma quando un libro entra in commercio non ci vedo nulla di male nell'esprimere un'opinione anche negativa purché educata.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Beth!! Io invece adoro proprio Vani Sarca. Lo so, non è un personaggio da imitare, è burbera, scontrosa, non adatta ai rapporti sociali e quant'altro, ma io proprio la sento amica, so che lei sarebbe per essere al mio fianco :-)
      Comunque sì, la libraia mi mise in imbarazzo e successivamente mi fece riflettere. Come dici tu, una volta che il libro è uscito...boh è di dominio pubblico, ma mi rendo conto che sia non facile accettare che il romanzo venga rivoltato come un calzino. Forse gli autori preferirebbero delle stelline e basta, senza tanti approfondimenti e riflessioni?

      Elimina
    2. Voglio sperare di no. Un autore che preferisse solo le stelline ad un giudizio ragionato dovrebbe cambiare lavoro...

      Elimina
    3. Lo so, tu hai ragione, ma questo per me è un periodo confuso e voglio cercare di capire. Perchè noi blogger speriamo sempre che gli autori approvino il nostro operato, ma alla fine ci siamo mai posti la domanda se effettivamente questo lavoro così meticoloso sia davvero gradito? Questa serata è filosofica e va così ah ah ah che poi a me piace quello che faccio e continuerò a scrivere finchè la faccenda continuerà ad appagarmi, ma questa è la serata dei quesiti esistenziali ah ah ah

      Elimina
  2. Ciao, io non ho ancora letto nulla dell'autore, ma prima o poi devo iniziare!

    Ciao,
    Annalisa
    Lettrice di Libri

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Annalisa, non conoscevo il tuo blog, sono appena andata a visitarlo! E comunque, se ti piacciono i libri carichi di ironia, ma colti e ben scritti, questo può fare al caso tuo

      Elimina
  3. Io recensisco libri solo per hobby e cerco di trovare in un libro qualcosa di positivo sempre perché penso che il lavoro di uno scrittore merita comunque il mio rispetto. In effetti la libraia è stata brusca, ma non ha tutti i torti.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Laura, una volta mi facevo meno scrupoli, se un libro mi faceva letteralmente schifo gli sparavo addosso come se non dovesse arrivare un domani. Adesso sono diventata più obiettiva e anche molto più rispettosa. Poi, comunque, se un libro non mi è piaciuto lo scrivo, motivando il più possibile, ma sempre cercando di rispettare il lavoro altrui. Ho fatto delle riflessioni: un libro a me non piace, ma proprio per niente, poi magari parlo con una persona che lo ha letteralmente adorato, ci ha visto del bello, quello stesso libro gli ha trasmesso emozioni. A me no. Quindi? c'è una verità? Assolutamente no, è questione di gusti (sempre che sia rispettata la sintassi, l'ortografia e la consecutio temporum). Quindi io con il mio voto attribuisco un valore di gradimento sul mio gusto personale e cerco di consigliare i lettori che leggendomi hanno capito di avere gusti simili ai miei. Anche perchè io, se un libro ho deciso che lo voglio leggere, indipendentemente dalle altre blogger...lo compro ugualmente! E non ci sono stelline amazon che tengano

      Elimina
  4. Ammmmore :) Senti, io di solito non mi intrometto nelle conversazioni e nei commenti sotto le recensioni ai miei libri, ma c'è uno spunto che mi sento di sottolineare: il problema di "non dirlo allo scrittore" 8quello che si è trovato nel suo libro, specialmente nel caso rischi di essere diverso da ciò che lo scrittore pensava di volerci mettere) vale solo per gli scrittori tignosi e antipatici come una crosta - be', quella cosa là :D Infatti anche vani lo dice in maniera ironica, del tipo "percaritaddiddìo, questo è così stronzo - certi autori sono così stronzi - che ANCHE SE CI TROVI DEL BELLO, nel loro libro, se non è il bello così come lo intendevano loro (cioè se ci proietti del tuo, se lo fai tuo), si irritano, come se fosse colpa tua che non ci hai capito nulla". ma poi infatti conclude dicendo: "Come se esistessero ragioni SBAGLIATE per amare un libro". Insomma: IL LETTORE HA RAGIONE. Ha ragione lui. Punto. E l'autore lo deve sapere, lo deve mettere in conto: quando il libro va in giro, non è più una cosa solo sua, e fine del discorso. E quegli autori che non lo accettano, che classificano il pubblico in "intelligente" e "buzzurro" a seconda di quanto è andato vicino a capire quello che lui voleva si capisse, è semplicemente uno che, forse, non si è saputo spiegare così bene. :)
    Alice (Basso, nel caso non compaia la firma automatica, che io con blogspot non riesco mai a pubblicare i commenti come si deve...)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Saaaalve. MA che è lei? Alice Alice, quella vera che ha scritto tutti questi romanzi? Buongiorno Signora Basso, che onore averla qui! Dillo che mi conosci discretamente da sapere che sarei andata in crisi mistica, che avrei cominciato a farmi mille domande, ah ah ah. E comunque questo personaggio, così stronzo e fastidioso mi è piaciuto, mi ha fatto ragionare. Io non mi sono mai posta delle domande, io sto da questa parte della barricata e sono sempre andata dritta per la mia strada, senza prendere in considerazione tanti aspetti e piccole sfumature. Credo che riflettere, mettersi in discussione, aiuti anche un po' a crescere. E io non so se da da 164 centimetri sia magicamente diventata 169, ma amo il potermi confrontare con gli altri, grazie a quello che trovo all'interno dei miei romanzi preferiti. smack

      Elimina
  5. No ma poi tu non puoi capi' la ggggioia dell'autore quando scopre che ha scatenato riflessione e dibattito (interiore o multiplayer che sia) :D Comunque, ribadisco, sì sì, il lettore che si fa una sua opinione su un libro e il blogger che la dice pure fanno solo bene. Che cacchio. Se uno vuole fare lo scrittore lo sa da subito che questo è nei giochi. E comunque-2, se trovi un romanzo che ti stimoli riflessioni capaci di farti crescere anche in altezza consigliamelo SUBITO che qui abbiamo tanto bisogno. :D

    RispondiElimina
  6. Baba, il problema è serio: c'è così tanta roba in questo terzo libro che ommioddio da dove partire?! Dalla citazione de "Il buono, il brutto il cattivo"? Da quella scena memorabile al Quicksand che rientra di diritto negli annali delle "cose migliori mai viste in una vita in mezzo ai libri ma che un pochino ti fanno anche girare le scatole"? Da Milton che ormai per forza dovrò leggere? Da Vani sì ghostwriter ma spesso e (mal)volentieri anche consulente d'immagine per gli scrittori?
    Sì, potremmo stare tranquillamente qui a chiacchierare fino a notte fonda di questi argomenti di notevole rilevanza letteraria, ma una cosa, UNA è quella fondamentale da dire: TOGLIETE QUEL CACCHIO DI CELLULARE DALLE MANI DELLO STRAMALEDETTO IVANO!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Buongiorno Rosa! Questo libro è strepitoso. Tutte le parti da te citate sono fenomenali e io la Basso la vorrei come super president da qualche parte, perchè è una grande, come donna e come autrice. E adesso sono qui, che faccio il conto alla rovescia, perchè devo sapere come procede questa pazza storia, devo capire se la storia con il non romantico Romeo procederà, oppure se la Sarca troverà il modo di mandare tutto in frantumi, ma manco poco, posso farcela!

      Elimina
  7. Voglio usare questo mezzo per far sapere al mondo che tutta la speranza non è perduta Ottenere incinta dopo aver stretto e bruciato i tubi, so che l'IVF e l'Inversione potrebbero aiutare, ma anche troppo, non potevo permettermelo e lo desidero aggiungere un altro bambino alla mia famiglia ha cercato per 5 anni, non fino a quando non mi sono imbattuto in Dr.AGBAZARA, che ha lanciato un incantesimo gravidanza / fertilità per me e sono rimasta incinta. Spero che le donne là fuori che stanno attraversando le stesse paure e Le preoccupazioni sono passate in INIZIO INCINTA, troverò il tuo contatto e sarò felice come me mentre lo lascio qui su questo sito, e la soluzione verrà a loro mentre ti contattano. Grazie e Dio vi benedica per raggiungerlo via email: ( agbazara@gmail.com ) OPPURE Call / WhatsApp +2348104102662

    RispondiElimina