Giallo,

Recensioni Vintage - "Pista Nera" di Antonio Manzini

mercoledì, luglio 27, 2016 Baba Desperate Bookswife 8 Comments

Recensioni Vintage
Cosa sono? Semplice pian pianino ho deciso di recuperare i miei pensieri che popolavano il blog "Scribacchiando in Soffitta" oggi non più pubblico. Quindi...non vi spaventate, non ho riletto libri, semplicemente porto a casa le mie recensioni.




Titolo: Pista nera
Autore: Antonio Manzini
Casa Editrice: Sellerio
Pagine: 278
Prezzo: 13,00€
Pubblicazione: 2013
Sinossi: Qui sul sito Sellerio
Genere: giallo italiano


 

Notizie sull'autore:
Antonio Manzini, scrittore e sceneggiatore, ha pubblicato i romanzi Sangue marcio e La giostra dei criceti. La serie con Rocco Schiavone è iniziata con il romanzo Pista nera (Sellerio, 2013) cui sono seguiti La costola di Adamo (2014), Non è stagione (2015), Era di maggio (2015) e Cinque indagini romane per Rocco Schiavone (2016). Nel 2015 ha pubblicato Sull'orlo del precipizio in altra collana di questa casa editrice.

Recensione del 4 luglio 2014

Oggi ci troviamo ad Aosta, una bellissima città situata nel nord Italia, circondata da Montagne indimenticabili e paesini che sanno di neve mista a vin broulè: niente male - per chi ama il freddo, ovvio -. E’ febbraio, il vice questore (non commissario, mi raccomando, altrimenti si innervosisce) Rocco Schiavone è stato trasferito da appena 4 mesi in questo posto decisamente freddo e inospitale,considerando che la vista del suo ex appartamento si affacciava sul Campidoglio a Roma.
Rocco non è una brava persona, il suo lavoro non gli va giù, arrotonda lo stipendio per la sua abituale fuga in Provenza svolgendo affari non proprio legali, è un donnaiolo patologico e la sua pazienza è pari a zero. Simpatico? Nemmeno un po’. I suoi sottoposti vengono trattati come degli inetti se son uomini e come bocconcini prelibati se appartengono al gentil sesso. Ma il dottor Schiavone nel suo lavoro è uno squalo: in quattro giorni risolve un caso e riesce a farsi perdonale anche dei peccatucci non proprio da ridere.

In questo caso la gatta da pelare si chiama Leone Miccichè, un siciliano che si è innamorato di una certa Luisa Pec, ha abbandonato il sole caldo e gli arancini e si è stabilito in piccolo borgo quasi disabitato ma comunque affabile per i granosi turisti, una vera chicca, ed ha aperto un rifugio. Peccato però che il suo sogno sia svanito presto, poiché lo sventurato siciliano è stato ritrovato non proprio integro su una scorciatoia che collega la sua abitazione alla vicina Champoluc.
 Come si fa a lavorare seriamente quando i poliziotti si comportano come dilettanti contaminando il luogo del delitto, i pochi abitanti si conoscono tutti e la maggior parte sono parenti, e il cervello è annebbiato dal gelo poiché ai piedi si possono indossare solo le Clarks? Il vice questore riesce nel suo intento, anche se di voglia non ne ha molta. Il suo collaboratore Italo lo segue come un cagnolino, così lui si sente importante e meno solo.

Io fino ad ora, ho sempre e solo letto i gialli italiani di Marco Malvaldi e onestamente non avevo mai sentito nominare Manzini. Credo che di sicuro la cover con raffigurati degli sci non mi avrebbe attirato e nemmeno la sinossi (perché io e la Valle D’Aosta proprio non ci piaciamo). Ma un giorno mentre ero al salone del Libro, sento per puro caso una sua presentazione e  comincio a chiacchierare  con una sconosciuta che comincia a dirmi che devo leggere le vicissitudini di Schiavone Io sono curiosa, molto curiosa, quindi secondo voi che ho fatto??? Ho ficcato il naso e successivamente acquistato. Non vi ispira la montagna? Non importa, l’accento romano del protagonista vi scalderà e la storia vi terrà incollati al libro fino alla fine, garantito.

VOTO: 




Alla prossima...

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8 commenti:

  1. Rocco è simpaticissimo! E le donne per lui sono bocconcini, ma se si innamora è fedele per la vita. Non è forse rispettoso della legge, ma è una brava persona, molto più tanta "brava" di gente più rispettosa. Magari Rocco esistesse sul serio. Mi accontento di avere per lui una cotta solo letteraria.
    Per me i libri di Manzini sono stati una rivelazione, tanto che sto progettando una gita ad Aosta solo per vedere i luoghi in cui è ambientata la serie.
    Ciaoooooo
    Lea

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    1. Ecco questa si che si chiama cotta!!! Ti ho beccata :-) Leggerò anche gli altri, non appena riesco a portare a termine almeno una delle serie che ho iniziato mi dedicherò a Rocco!! Comunque credo che faccia parte della categoria di quelli che sotto alla scorza tengono nu cuore d'oro.
      Bacio

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  2. Osp...ho scritto da cani. Togli il di tra "brava" e gente. Sarà stata l'emozione.
    ciao di nuovo

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    1. Ehhh quando ci si fa trasportare capita!! a me succede più spesso del tollerabile ah ah ah ah ah

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  3. Buongiorno!
    Da romana, Valle d'Aosta per me in vacanza quest'anno... e Rocco già in valigia! Sono molto curiosa di scoprire il suo punto di vista, cominciando da questo suo primo romanzo che mi aspetta sul reader.
    Ciao
    Eva

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    1. Ciao Eva!! ma dai che bello, una romana in vacanza ad Aosta, non puoi non leggere i casi di Rocco Schiavone allora!!! Beh, aspetto notizie, un abbraccio

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  4. Ciao Baba lo voglio leggere anche io! Pure Malvaldi ne ha parlato nella sua presentazione, dopo tutti questi input non posso non leggerlo. Questo è il primo? Un bacio

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    1. Buongiorno Chiara!! No, mi dispiace per te, ma non puoi proprio tirarti indietro!!! Dai dai dai che poi magari il resto della serie lo leggiamo insieme - se ti piacerà - un abbraccio grande

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