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Recensione di Nadia #10 - Il sentiero perduto delle arance di N. Marks

giovedì, maggio 26, 2022 Baba Desperate Bookswife 0 Comments

 


Il libro
Il sentiero perduto delle arance di Nadia Marks
Editore: Newton| Pagine: 336| Pubblicazione: 2014| Prezzo 16,90€| Trama:Qui
Genere: narrativa
Notizie sull'autrice
Nadia Marks
È nata a Kitromilides, che in greco significa “limoni amari”, ed è cresciuta a Londra. È stata direttore creativo e editor per numerose riviste femminili inglesi, ma adesso la scrittura occupa la maggior parte del suo tempo. Vive con il marito Mike e i due figli a Londra. La Newton Compton ha pubblicato Il sentiero degli alberi di limone, L’isola degli amori perduti, Il sentiero perduto delle arance e Una magica vacanza da sogno.


Recensione di Nadia
Buongiorno lettrici e lettori!

Come state? Ormai l’estate è arrivata, con più di un mese di anticipo, e con lei la mia voglia di partire per le vacanze si fa sempre più pressante, ma c’è da aspettare ancora un po’, purtroppo! Allora consoliamoci parlando di libri!

Oggi voglio raccontarvi di un romanzo nel quale avevo riposto parecchie aspettative, ma che mi ha un po’ delusa: sto parlando di Il sentiero perduto delle arance, di Nadia Marks.

Leila e Orhan, Anastasia e Lambros: due coppie di fratelli, una turca e musulmana, l’altra greca e cristiana, vivono in armonia sulla meravigliosa isola di Cipro. Le loro madri sono grandi amiche dalla nascita, e la differente religione non costituisce affatto un problema. Un giorno, però, qualcosa di sconvolgente farà sì che le due famiglie si allontanino, forse per sempre…

Quando ho scelto di leggere questo libro l’ho fatto soprattutto perché speravo di ritrovarvi l’atmosfera accogliente e magica che ho respirato qualche anno fa a Cipro. L’ospitalità e la gentilezza degli abitanti, la bellezza dei paesaggi e la sicurezza che ho percepito per le strade di Pafos e Limassol mi hanno fatto innamorare di questo splendido Paese. Purtroppo non sono stata particolarmente soddisfatta: ho trovato la scrittura della Marks troppo didascalica e per nulla evocativa, e questo le ha impedito di rendere giustizia a quello che dovrebbe essere il suo luogo di nascita. Non ho ancora potuto visitare Istanbul, ma ho avuto l’impressione che i capitoli che si ambientano nella capitale turca fossero invece un po’ più vibranti di energia rispetto a quelli ciprioti.

La vicenda delle famiglie Terzi e Costantinou, unite dall’amicizia ma separate dalla religione, avrebbe potuto essere avvincente, ma l’autrice purtroppo non è riuscita a impartire alla storia un ritmo sufficientemente incalzante. Il risultato è, a mio parere, una storia che si dipana troppo lenta e anche un po’ noiosa, senza grandi colpi di scena e con più tragedie di quante avrei personalmente gradito.

Per quanto riguarda l’editing, come al solito Newton Compton ha ancora tantissima strada da fare per diventare una casa editrice degna di questo nome. Tra refusi ed errori di sintassi, infatti, anche questa volta sono stata disturbata più volte. In definitiva, tornando alla storia, un romanzo che aveva delle ottime potenzialità, ma che a mio parere non ha uno stile interessante e non decolla mai veramente.

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