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Recensione di Baba - Due pinte di birra di Roddy Doyle

giovedì, dicembre 23, 2021 Baba Desperate Bookswife 0 Comments

Il libro
Due pinte di Birra di Roddy Doyle
Editore: Guanda| Pagine: 153| Pubblicazione: 2013| Prezzo 14,00€| Trama:Qui
Genere: narrativa umoristica
Notizie sull'autore
Roddy Doyle è nato a Dublino nel 1958. Guanda ha pubblicato: Paddy Clarke ah ah ah! (vincitore del Booker Prize), I Commitments, Bella famiglia! (The Snapper), Due sulla strada (The Van), La donna che sbatteva nelle porte, Una stella di nome Henry, La trilogia di Barrytown, Rory & Ita, Una faccia già vista, Paula Spencer, Dentro la foresta, Irlandese al 57%, Una vita da eroe, Bullfighting, Non solo a Natale, Pazzo weekend, Due pinte di birra, La musica è cambiata, All’inseguimento del cane nero, la biografia Il secondo tempo (con Roy Keane), L’amico di una vita, La gita di mezzanotte, Smile, Un anno alla grande e Love. Presso Salani sono usciti Il trattamento Ridarelli, Rover salva il Natale, Le avventure nel frattempo, Tutta sua madre e Rover e il pupo bello grosso.
Recensione di Baba
e mezzo


Buongiorno!!! Oggi vi parlerò di un libro che ho acquistato di getto circa una vita fa, ma che poi, per i motivi più svariati, non sono riuscita a leggere, insomma c’era sempre qualche cosa di più importante. Nel frattempo però l'ho dato al Cravero, non ne è rimasto entusiasta...
La mia attenzione è caduta sulla copertina, quei due bicchieri colmi di birra scura schiumosa proprio mi chiamavano, poi la casa editrice Guanda mi piace molto, infatti un autore che mi affascina parecchio, Alexander McCall Smith, in Italia viene pubblicato proprio da loro.
Ma non perdiamoci in frivolezze e approfondiamo il romanzo di Roddy Doyle, autore che ho iniziato ad apprezzare grazie a "Il trattamento Ridarelli" e "Rover Salva il Natale".
Questa storia un po' bizzarra e fuori dagli schemi tradizionali vede i due protagonisti anziani ritrovarsi i un classico pub irlandese a chiacchierare del più e del meno sorseggiando golosamente una birra. Capitoli che si susseguono a suon di botte e risposte, di riflessioni simpatiche che celano qualcosa di più profondo. I due chiacchieroni passano da argomenti di attualità sui quali polemizzare con il sorriso a questioni di vita provata che coinvolgono i membri della famiglia e rendono questo libro un po' più reale. Per quanto non ci siano particolari descrizioni degne di nota il lettore finisce in quel pub di Dublino, ci finisce dritto e filato senza passare dal via. Senta il rumore delle persone che lo popolano, vede la schiuma trasbordare dai boccali, il barista indaffarato a pulire con uno straccio il bancone umido, le luci soffuse che regalano un'apparente intimità, l'odore del luppolo e delle storie che vengono raccontate. Noi ogni settimana, puntuali come orologi svizzeri, ci sediamo su di un alto sgabello e osserviamo.
Vi riporto il primo dialogo del libro datato 24 maggio 2011:

“Che bei giorni sono stati”
“Bellissimi”
“Lei è stupenda. Per la sua età, dico.”
“Impressionante. Che energia, cazzo”
“E Barack? Deve aver baciato tutti i bambini di Offaly cazzo, dal primo all’ultimo”
“E hai visto come si è scolato quella pinta?”
“Sulle sue radici non si discute”
“E che discorso.”
“Bellissimo”
“’Yes , we can’ in irlandese. Insomma, cazzo, ci si è messo d’impegno.”
“Com’è che faceva in irlandese?”
“Non ne ho idea. Però è pazzesco eh? Una cosa così semplice…qualche discorso, facce sorridenti…un po’ di speranza. E si ha la sensazione che il peggio sia passato, che abbiamo voltato pagina.”
“Già. Una figata.”
“E invece siamo ancora nella merda eh?”
“Fino al collo.”
Non so se ho reso l'idea ma questo dialogo per farvi capire il tenore del libro, la sua autenticità. E' reale, come le parolacce scritte, come la semplicità dell'argomento, come la brevità delle frasi. 




Parlarvi di questi due protagonisti è un po’ più complicato del previsto, poiché di loro sappiamo molto poco, non conosciamo neppure i loro nomi. I due signori hanno oltrepassato la sessantina, sono gran bevitori di birra, tifosi di calcio e amanti delle belle donne. Di sicuro uno dei due è sposato e ha un nipotino.
I due signori trascorrono il loro tempo a stuzzicarsi a vicenda, usando i pretesti più disparati: la partita di calcio, la moglie del presidente degli Stati Uniti. La loro comicità è unica e durante la lettura non può non scappare un risolino ogni tanto, anche se spesso fanno riferimento a situazioni politiche-sociali prettamente irlandesi e per noi è più difficile comprenderne il sarcasmo. Questo è il motivo del voto così scarno, non essendo io Irlandese, non avendo mai visitato nemmeno per un giorno Dublino, ho faticato a comprendere, ma credo che per gli autoctoni sia un vero e proprio spasso.
Come ho già scritto è Ambientato a Dublino, precisamente sempre e tra le quattro mura di un tipico Pub



Io Immagino un bancone di legno unto e consumato, una vasta scelta di birre strutturate alla spina e pareti un po’ scurite da tutto il fumo che hanno respirato. Già mi sento a casa!



Più di una volta durante la lettura mi è venuta voglia di aprire una birra, ma anche un sidro...magari il Bulmers che spesso è possibile trovare anche alla spina.
E se adesso volete sapere quanto mi sia piaciuto, non posso tirarmi indietro e vi dico che sì, ma con riserva. I lati positivi sono tanti (io poi adoro i dialoghi, quindi una storia del genere per me è perfetta!) ma c'è un ma. Quell'ironia tipicamente indigena, quell'usare espressioni che a mio avviso sono intraducibili, nominare politici che non conosco e situazioni a me ignote. Questo fa riflettere e ancora una volta mi permette di ribadire che leggere autori del proprio paese ci permette di comprendere delle sottigliezze (in molti casi, non sempre) che sarebbe difficile assimilare con un libro scritto da un autore straniero. 


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