#Nadia,

Keep Calm and Read Nadia #88 - Recensione - Un comunista in mutande di Claudia Pineiro

martedì, maggio 04, 2021 Baba Desperate Bookswife 2 Comments



Buongiorno lettrici e lettori!

Come avete cominciato questo mese di maggio? Noi siamo sempre alle prese con il lavoro e avrei voluto distrarmi con qualche pranzo fuori (in tutti i sensi!), ma qui piove da una settimana… mai una gioia!

Non ci resta che consolarci con i libri: oggi vi parlo di una storia che si legge molto in fretta, di una scrittrice argentina che amo: sto parlando di Un comunista in mutande, di Claudia Pineiro. Sono sicura che conoscete quest’autrice come scrittrice di thriller/gialli, ma questa volta la Pineiro ci stupisce e cambia completamente genere: Un comunista in mutande è infatti la storia, un po’ romanzata per ammissione dell’autrice stessa, della sua famiglia, con particolare enfasi su un anno in particolare, il 1976. In quell’anno la Pineiro aveva tredici anni e mezzo, adorava il padre più di ogni altra persona al mondo pur essendo pienamente consapevole dei suoi difetti, e avrebbe fatto qualsiasi cosa affinché lui le dimostrasse il suo affetto più di quanto non facesse.

fonte google

La Pineiro descrive il padre come una persona taciturna, sempre arrabbiato con il mondo e di riflesso con la sua famiglia, in contrasto più o meno velato con il governo al potere prima, e con i militari del colpo di stato dopo, a partire appunto dal 1976. Il padre di Claudia si definiva comunista pur senza essere esplicitamente affiliato al partito, di cui non aveva la tessera e alle cui riunioni non partecipava. Era più che altro un individualista, un uomo intelligente con le proprie radicate idee politiche, ma questo suo essere “diverso” dalla maggioranza dei genitori delle proprie compagne di classe è sempre stato, per la Claudia adolescente, motivo di imbarazzo e paura. La Pineiro ragazzina non ha mai rivelato alle sue amiche l’orientamento politico e le idee del padre, temendo di essere esclusa dal giro delle amicizie e al tempo stesso di mettere il genitore in pericolo in un periodo storico, quello della seconda metà degli anni Settanta, in cui i dissidenti politici argentini potevano sparire di punto in bianco, senza particolari clamori.

La scrittura della Pineiro è scorrevole e piacevole; l’autrice prende per mano il lettore e, tra prove fotografiche e dettagli inventati, ripercorre i ricordi della propria adolescenza come se fossero verità assolute, pur sapendo che, nella maggior parte dei casi, i ricordi che ciascuno si crea sono ciò a cui ciascuno vuole credere. Il libro in sé non è particolarmente memorabile, ma il lettore più sensibile potrà sentirsi vicino alla Claudia ragazzina e al suo particolare rapporto con il papà. Ho apprezzato molto anche la finestra aperta sul fenomeno dei desaparecidos, sul quale so pochissimo dal momento che, pur ripromettendomi sempre di informarmi, resto un’imperdonabile ignorante.

Voi conoscete i romanzi di Claudia Pineiro? Leggerete questo suo libro un po’ particolare? Fatemi sapere, a presto!

You Might Also Like

2 commenti:

  1. Ciao Nadia!
    Della Pinero ne ho letti due, effettivamente thriller/gialli, e mi sono piaciuti entrambi.
    E quindi ora mi segno pure questo, nel Listone.
    Ciao e buona giornata!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Marina! Io l'ho trovato piacevole, anche se è un altro genere! Oltretutto si legge in fretta! Buona serata a te!

      Elimina