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Keep Calm and Read Nadia #55 - Recensione di Forse ho sognato troppo - M. Bussi

martedì, gennaio 21, 2020 Baba Desperate Bookswife 4 Comments




Forse ho sognato troppo

Buongiorno lettrici e lettori, come procede questo freddo gennaio?

Oggi vi parlo dell’ultimo libro di uno dei miei autori preferiti, che però questa volta non mi ha entusiasmato come speravo: sto parlando di Forse ho sognato troppo, di Michel Bussi.

L’inizio della storia ha tutte le carte in regola per affascinare e incuriosire il lettore: Nathalie, hostess della compagnia di bandiera francese, è sposata e ha due figlie già grandi. La sua vita scorre tranquilla e apparentemente serena, fino a quando il suo piano di voli le propone i tre viaggi –Montreal, Los Angeles, Giacarta- che vent’anni prima l’hanno fatta innamorare del musicista Ylian. Le coincidenze si susseguono in modo sempre più frenetico… Nathalie sta impazzendo, o qualcuno sta cercando di manipolarla? E perché?

Come in tutti i libri di Bussi, anche in Forse ho sognato troppo il mistero si dipana in modo lento e intrigante, affinché il lettore, che all’inizio capisce ben poco di dove voglia andare a parare l’autore, si ritrovi soggiogato dalla storia e inevitabilmente desideri comprendere dove stia “il trucco”. Questa volta però a mio avviso è mancato qualcosa. Bussi scrive quella che è essenzialmente una storia d’amore, seppur ripiena di un giallo ben architettato. Il problema, sempre secondo me, è che Bussi non ha né lo stile né il carattere per scrivere d’amore. I dialoghi tra Nathalie e Ylian, soprattutto all’inizio, sono innaturali, poveri: semplicemente non sono un preludio credibile a una grande storia d’amore come l’autore vorrebbe farci credere. Certo, il romanzo è sostenuto dai piccoli indizi che a poco a poco contribuiranno a svelare il mistero, perché in questo Bussi è maestro, ma la storia d’amore non conquista, e perlomeno io non mi sono sentita partecipe dei tormenti di Nathalie.

Proprio Nathalie è un altro punto dolente della storia. Non sono riuscita a entrare in sintonia fino in fondo con lei, e non soltanto per il tradimento nei confronti del marito, comportamento che mio malgrado non riesco a non giudicare. Ho trovato che la protagonista femminile fosse troppo spesso superficiale, frivola e spesso anche sciocchina, così ho faticato molto a essere comprensiva nei suoi confronti, e non parlo soltanto della Nathalie trentenne. Forse Bussi l’ha fatto apposta, non lo so, ma se la protagonista fosse stata un po’ più piacevole forse sarei stata più indulgente verso alcuni difetti del libro.

Infine, l’immancabile “plot twist” rimane stavolta viziato da un elemento che non è così “perfetto” come ci ha abituato Bussi. Non posso fare spoiler, ma si tratta di un particolare di estrema importanza che poteva anche non verificarsi, vanificando così tutto il marchingegno creato dall’autore. 

In sintesi, Bussi scrive sempre benissimo, intriga il lettore e lo tiene avvinghiato alle pagine, ma questa volta forse il meccanismo non è così impeccabile, e io da lui ormai pretendo questo!

E voi l’avete letto? Siete d’accordo con la mia opinione? Fatemi sapere cosa ne pensate!













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4 commenti:

  1. Autore che mi ispira, ma magari inizierò da altro!

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    1. Assolutamente sì Michele! Ti consiglio Ninfee nere o Mai dimenticare!

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  2. Di Bussi ne ho letto solo uno e mi è piaciuto tanto, dovrei decidermi a proseguire :-)

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