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Recensione - La vita sociale delle sagome di cartone di Fulvio Gatti
Il libro
La vita sociale delle sagome di cartone di Fulvio Gatti
Editore: Las Vegas| Pagine: 213| Pubblicazione: 2019 | Prezzo 15,00€| Trama: Qui
Genere: narrativa
Notizie sull'autore
Fulvio Gatti è nato nel 1983 a Torino e vive in provincia di Asti. Specializzato in cultura pop, fumetto e immaginario fantastico, scrive da oltre un decennio su testate locali e nazionali ed è curatore di eventi. Suoi racconti in inglese sono usciti su antologie per il mercato internazionale. Ha pubblicato “I nerd salveranno il mondo” (Las Vegas edizioni, 2017), “Mostri, supereroi e navi spaziali” (Impressioni grafiche, 2018) e “La vita sociale delle sagome di cartone” (Las Vegas edizioni, 2019).
Recensione
Recensione
Buongiorno amici lettori, come state? Oggi sono qui per parlarvi di un romanzo che parla di autori, di libri, di editoria e di una sparizione.
Paul Pavese è un famoso autore contemporaneo e fondatore di una casa editrice torinese, Fabula Nuova, che vanta titoli importanti e ospita all'interno della redazione, del personale di tutto rispetto. Una sola persona però decide di contaminare la rispettabilità della casa editrice: Rio Cormana, giovane editor, defecherà pubblicamente su di un tavolo durante il convegno introduttivo sui dati di vendita dell'annata libraria precedente. Durante il Salone Internazionale del Libro. Davanti alle maggiori autorità. Uno scandalo.
Inizia proprio così il nuovo romanzo di Fulvio Gatti, La vita sociale delle sagome di cartone; con uno stand presso il Salone, una marketing manager (Samantha Neli) preoccupata per la sparizione del suo titolare, Pavese, e di un quasi trentenne un po' precario e che vive ancora con mamma, che decide di dire la sua in maniera bizzarra.
Da questo momento la casa editrice, oltre cercare di gestire la figuraccia, cercherà di capire il motivo della sparizione di Paul, anche se, a dirla tutta, l'unica a cui sembrerebbe importare qualcosa...é la Neli, che partirà verso il paese natale dell'autore, sperando di trovarlo, ma potendo contare sull'aiuto solo dei suoi scritti.
Mi sono immersa in questa lettura senza particolari aspettative, trascinata da una copertina superba e incuriosita da una trama accattivante. Mi sono lasciata coinvolgere da una lettura a chilometri zero (per me ovviamente) e ho scosso positivamente la testa durante quasi tutto il romanzo, come chi ha la consapevolezza di aver visto con i propri occhi le vie descritte e alcuni luoghi citati. Sensazione indubbiamente confortante.
Gatti ha uno stile asciutto e privo di troppi fronzoli, descrive le situazioni accuratamente ma con un certo distacco, come la narrazione in terza persona esige.
Non ci sono dubbi sul fatto che la protagonista indiscussa sia Samantha, che ci porterà a Castelvecchio Tanaro, un un paesino di provincia a circa un'ora dal capoluogo piemontese (l'ho cercato su Google senza risultati). La Neli durante le sue ricerche ossessive si imbatte in diversi racconti di Paul, che Fulvio Gatti propone anche a noi lettori, inserendo dei veri e propri racconti all'interno del romanzo. Durante la sua trasferta Incontrerà personaggi bizzarri, altri pieni di carisma, altri ancora piacevoli e riuscirà a godersi parzialmente un po' di vita di provincia, coccolata da Marinella, proprietaria di un B&B che tutti vorremmo incontrare sulla nostra strada.
Mi è piaciuta la trama fuori dai soliti schemi, ho apprezzato molto le novelle dentro al romanzo, assolutamente ben amalgamate e inserite alla perfezione nel contesto narrativo; mi sono invaghita dell'affittacamere "L'approdo", un luogo accogliente a partire dal nome, che riuscirà a coccolare Samantha nonostante la sua fissazione extralavorativa. Mi è piaciuta la situazione psicofisica della protagonista, una donna stressata dal lavoro e dalla sua vita privata, una persona momentaneamente sola ma con delle responsabilità, una donna adulta alla ricerca di risposte, tendenzialmente lavorative. Mi è anche piaciuto il finale, la svolta, i nodi venuti al pettine e le risposte che ormai tutti cercavamo. Una riflessione sull'editoria, sui libri, sui lettori, sul mercato, insomma quello che succede oggi secondo Fulvio Gatti.
Quello che invece mi è piaciuto meno è stato il mio rapporto con i personaggi: se prima ho dimostrato il mio apprezzamento nei confronti della trama, devo ammettere di non aver provato lo stesso sentimento nei confronti delle persone che popolano il libro. Ho trovato il tutto un po' freddo e così, se da una parte mi sono appassionata alla storia, non sono riuscita a godermela poiché i personaggi non mi hanno dato grandi soddisfazioni. Non mi hanno trasmesso particolari suggestioni, quasi come se non fossi riuscita a conoscerli. Lo stesso vale per l'epilogo. qualche riga più in su vi ho scritto di quanto fosse bella l'idea fuori dal comune, ma quello che mi è piaciuto meno è stato il finale esplicativo, forse un po' troppo ( sempre per i miei gusti).
Se devo tirare delle conclusioni, questa storia mi è piaciuta, anche se non mi ha trascinata del tutto, e per scrivere uno degli aggettivi più utilizzati: carino.
Credo invece che mio marito, che tende ad avere meno bisogno del calore dei personaggi, lo troverebbe geniale! Infatti lo leggerà. Lo stesso vele per il mio amico Stefano, che non potrà non trovarlo "una figata". Perché vi scrivo queste cose? Perché conosco abbastanza i miei polli e poi perché ogni tipo di lettura ha i suoi lettori ideali.
Lo avete letto? Aspetto nuove!
Paul Pavese è un famoso autore contemporaneo e fondatore di una casa editrice torinese, Fabula Nuova, che vanta titoli importanti e ospita all'interno della redazione, del personale di tutto rispetto. Una sola persona però decide di contaminare la rispettabilità della casa editrice: Rio Cormana, giovane editor, defecherà pubblicamente su di un tavolo durante il convegno introduttivo sui dati di vendita dell'annata libraria precedente. Durante il Salone Internazionale del Libro. Davanti alle maggiori autorità. Uno scandalo.
Inizia proprio così il nuovo romanzo di Fulvio Gatti, La vita sociale delle sagome di cartone; con uno stand presso il Salone, una marketing manager (Samantha Neli) preoccupata per la sparizione del suo titolare, Pavese, e di un quasi trentenne un po' precario e che vive ancora con mamma, che decide di dire la sua in maniera bizzarra.
Da questo momento la casa editrice, oltre cercare di gestire la figuraccia, cercherà di capire il motivo della sparizione di Paul, anche se, a dirla tutta, l'unica a cui sembrerebbe importare qualcosa...é la Neli, che partirà verso il paese natale dell'autore, sperando di trovarlo, ma potendo contare sull'aiuto solo dei suoi scritti.
Mi sono immersa in questa lettura senza particolari aspettative, trascinata da una copertina superba e incuriosita da una trama accattivante. Mi sono lasciata coinvolgere da una lettura a chilometri zero (per me ovviamente) e ho scosso positivamente la testa durante quasi tutto il romanzo, come chi ha la consapevolezza di aver visto con i propri occhi le vie descritte e alcuni luoghi citati. Sensazione indubbiamente confortante.
Gatti ha uno stile asciutto e privo di troppi fronzoli, descrive le situazioni accuratamente ma con un certo distacco, come la narrazione in terza persona esige.
Non ci sono dubbi sul fatto che la protagonista indiscussa sia Samantha, che ci porterà a Castelvecchio Tanaro, un un paesino di provincia a circa un'ora dal capoluogo piemontese (l'ho cercato su Google senza risultati). La Neli durante le sue ricerche ossessive si imbatte in diversi racconti di Paul, che Fulvio Gatti propone anche a noi lettori, inserendo dei veri e propri racconti all'interno del romanzo. Durante la sua trasferta Incontrerà personaggi bizzarri, altri pieni di carisma, altri ancora piacevoli e riuscirà a godersi parzialmente un po' di vita di provincia, coccolata da Marinella, proprietaria di un B&B che tutti vorremmo incontrare sulla nostra strada.
Mi è piaciuta la trama fuori dai soliti schemi, ho apprezzato molto le novelle dentro al romanzo, assolutamente ben amalgamate e inserite alla perfezione nel contesto narrativo; mi sono invaghita dell'affittacamere "L'approdo", un luogo accogliente a partire dal nome, che riuscirà a coccolare Samantha nonostante la sua fissazione extralavorativa. Mi è piaciuta la situazione psicofisica della protagonista, una donna stressata dal lavoro e dalla sua vita privata, una persona momentaneamente sola ma con delle responsabilità, una donna adulta alla ricerca di risposte, tendenzialmente lavorative. Mi è anche piaciuto il finale, la svolta, i nodi venuti al pettine e le risposte che ormai tutti cercavamo. Una riflessione sull'editoria, sui libri, sui lettori, sul mercato, insomma quello che succede oggi secondo Fulvio Gatti.
Quello che invece mi è piaciuto meno è stato il mio rapporto con i personaggi: se prima ho dimostrato il mio apprezzamento nei confronti della trama, devo ammettere di non aver provato lo stesso sentimento nei confronti delle persone che popolano il libro. Ho trovato il tutto un po' freddo e così, se da una parte mi sono appassionata alla storia, non sono riuscita a godermela poiché i personaggi non mi hanno dato grandi soddisfazioni. Non mi hanno trasmesso particolari suggestioni, quasi come se non fossi riuscita a conoscerli. Lo stesso vale per l'epilogo. qualche riga più in su vi ho scritto di quanto fosse bella l'idea fuori dal comune, ma quello che mi è piaciuto meno è stato il finale esplicativo, forse un po' troppo ( sempre per i miei gusti).
Se devo tirare delle conclusioni, questa storia mi è piaciuta, anche se non mi ha trascinata del tutto, e per scrivere uno degli aggettivi più utilizzati: carino.
Credo invece che mio marito, che tende ad avere meno bisogno del calore dei personaggi, lo troverebbe geniale! Infatti lo leggerà. Lo stesso vele per il mio amico Stefano, che non potrà non trovarlo "una figata". Perché vi scrivo queste cose? Perché conosco abbastanza i miei polli e poi perché ogni tipo di lettura ha i suoi lettori ideali.
Lo avete letto? Aspetto nuove!
il titolo e la cover mi ispirano un sacco. Per me però la cosa più necessaria è una connessione con i personaggi, quindi non so se sia il mio di libro
RispondiEliminaCiao Chiara, probabilmente allora non fa per te. Ci sono molte persone alle quali non interessano molto i personaggi ma la trama o l'ambientazione o l'idea. Io invece devo avere un contatto, bello o brutto che sia.
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