Garlando,

Recensione - "Per questo mi chiamo Giovanni" di Luigi Garlando

giovedì, luglio 28, 2016 Baba Desperate Bookswife 5 Comments




Titolo: Per questo mi chiamo Giovanni
Autore: Luigi Garlando
Casa Editrice: Rizzoli
Pagine: 168
Prezzo: 9,90€
Pubblicazione: 2004
Sinossi: Qui sul sito Rizzoli
Genere: ragazzi - storie vere


 

Notizie sull'autore:
Luigi Garlando è giornalista alla “Gazzetta dello Sport”. Da anni scrive libri per ragazzi. Il suo Per questo mi chiamo Giovanni (Fabbri 2004, ora Bur), sulla vita di Giovanni Falcone, è uno dei libri più letti e adottati nelle scuole italiane. L’ultimo suo romanzo, pubblicato da Rizzoli nel 2015, è L’estate che conobbi il Che. Ha scritto anche libri per adulti.

Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, il Generale Dalla Chiesa, Don Puglisi, quante persone hanno donato la loro vita all'Italia e agli italiani per difendere la verità? Quanti agenti delle varie scorte, imprenditori, giornalisti, testimoni, bambini,  quanto sangue è stato versato per colpa di Cosa Nostra? 
Nella primavera del 1992 avevo 9 anni, ero  casa di amici di famiglia, ascoltavo annoiata i discorsi brodosi degli adulti, fantasticando su quale Polly Pocket avrei chiesto a papà se fossi stata promossa con il massimo dei voti. Ad un certo punto strilla la voce di un giornalista in televisione: un'edizione straordinaria, Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo, e la scorta composta da Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro sono stati ammazzati con un clic. Si, si proprio così: clic. E' bastato un secondo a Giovanni Brusca, un secondo solo per far saltare i 500 kg di esplosivo nascosti in un tunnel scavato sotto all'autostrada. Cinque vite strappate nel tempo di un sospiro.
Ci sono tragedie che ci toccano, ci passano accanto e impregnano la pelle come il fumo nei capelli. Io quella sera, nonostante non abbia una memoria formidabile, non la scorderò mai, avevo un vestitino bianco a fiorellini e un paio di sandali dorati, lunghi capelli che arrivavano quasi ai fianchi ed ero seduta su di una sedia con la seduta di paglia, il televisore alla sinistra della cucina che mostrava immagini tremende, caos, fumo, fuoco e polvere, la morte nel cuore. Mia madre mi aveva spiegato che c'erano degli uomini coraggiosi che combattevano in nome della giustizia, ma i cattivi di turno purtroppo rispondevano con la violenza, per paura di essere presi e messi in prigione. 

Ho sofferto all'ora, all'età di nove anni, con le lacrime che mi solcavano il viso e la mia mamma che mi baciava la nuca che mi diceva:" certe cose non dovresti guardarle, ma è giusto che tu veda quanto sono cattive alcune persone". Ho sofferto durante la lettura di questo romanzo per ragazzi, che narra la vita di Giovanni, da quando era un picciriddu fino al quel tremendo clic.
Un uomo che non ha messo al mondo bambini, perchè non era bello mettere al mondo degli orfani. Ha rinunciato alla quasi totalità della sua vita - vista come divertimento, tempo per se stesso, ma sopratutto tranquillità - per dedicare tutto se stesso alla lotta contro la Mafia. Ha vissuto gli ultimi anni della sua vita con la consapevolezza che prima o dopo sarebbe stato ammazzato. Ogni giorno, al sorgere del sole si chiedeva se quella sarebbe stata la sua ultima alba. Non è solo la fine, ma sono gli anni che hanno portato a quella fine, vissuti con coraggio, ma con la consapevolezza di non poter arrivare alla terza età.

Questo piccolo libro lo leggerò ad Isotta, perchè descrive semplicemente come funziona una cosca mafiosa, le leggi interne, insomma un mondo a parte, che ha capi, leggi, soldati e vive al contrario: ciò che è giusto per il mondo fuori dal "carciofo" (cosca mafiosa) è sbagliato per gli "uomini d'onore". Ma sopratutto, quando una persona comune si abitua a dar da mangiare alla mafia, diventa giusto, normale e alimenta la criminalità senza nemmeno rendersene conto, è un po' come pagare le tasse, ci si lamenta, ma si sa che è una regola, quella della mafia è la regola da rispettare per non ritrovarsi senza negozio, o magari, per rimanere in vita.

Un padre, che porta suo figlio a fare una gita, un percorso a tappe, per ripercorrere la vita di un Grande Uomo, ogni sosta una rivelazione, per spiegare che la mafia si può incontrare tutti i giorni, non denunciando una piccola violenza, per paura di una gomma della bicicletta bucata. Ma un vero uomo non sta zitto e a forza di urlare la giustizia avrà la meglio.

Punti forti:
  • Una scrittura semplice quella di Garlando, adatta ai ragazzini più giovani, avvincente come un fumetto di supereroi ma intenso come uno dei migliori romanzi per ragazzi.
  • Ideale per spiegare ai più giovani la vita di un uomo che da bambino e da ragazzo era esattamente "normale", senza ali angeliche o altre cose fantastiche. Tutti possono essere buoni e combattere per quello che credono giusto, se lo vogliono.
VOTO:


Alla prossima,



You Might Also Like

5 commenti:

  1. Buongiorno Baba, e grazie davvero, dal profondo del cuore per questa recensione.
    Ho letto anch'io il libro qualche settimana fa, e ne sono rimasta turbata, coinvolta ed emozionata. La scrittura di Garlando riesce a parlare a tutti, adulti, bambini, e questo è uno di quei libri che anch'io leggerò al mio piccolo uomo appena possibile. Una frase di Falcone mi è rimasta impressa nella memoria: chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola.
    Falcone, Borsellino, i ragazzi delle scorte (tra tutti, il mio conterraneo Antonio Montinaro), i giudici e tutti quelli che hanno pagato con la vita il loro coraggio: non sono morti davvero, perché il mondo degli onesti e dei giusti si ricorda di loro.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Eva, grazie a te per essere passata a trovarmi e aver scritto un commento così bello. Questo è uno di quei libri che dovrebbe essere letto, non tanto per "divertimento" o per passatempo, ma per imparare, per crescere e magari se le maestre lo proponessero in quarta o quinta elementare non sarebbe tanto male, perchè anche se oggi non ci sono più gli "attentatuni", la mafia esiste ancora, le associazioni a delinquere anche, e magari non si chiamerà più Cosa Nostra, ma il risultato non cambia. Per combattere bisogna conoscere. A presto Eva

      Elimina
  2. assolutamente da tener presente per i miei bambini! Anche io mi ricordo perfettamente il momento e la sensazione di impotenza che mi ha colto

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Chiara, in ritardo ma rispondo! E' da comprare, da leggere e da conservare.

      Elimina
    2. Ciao Chiara, in ritardo ma rispondo! E' da comprare, da leggere e da conservare.

      Elimina