Longanesi

Gruppo di Lettura di Fiore di Roccia - Tappa 1 - ATTENZIONE CONTIENE SPOILER

lunedì, giugno 15, 2020 Baba Desperate Bookswife 6 Comments



Buongiorno Carissimi Lettori, come state? Eccoci finalmente giunti alla prima puntata di questo gruppo di lettura. Ombre di Carta e Io siamo felici di darvi il benvenuto. Dovevamo leggere fino a pagina 105, la storia fino ad ora mi è volata e nemmeno mi sono accorta di aver letto un centinaio di pagine in poco tempo, quindi ottime premesse! 

«Quelli che riecheggiano lassù, fra le cime, non sono tuoni. Il fragore delle bombe austriache scuote anche i villaggi, mille metri più giù.
Restiamo soltanto noi donne, ed è a noi che il comando militare italiano chiede aiuto: alle nostre schiene, alle nostre gambe, alla nostra conoscenza di quelle vette e dei segreti per risalirle.
Dobbiamo andare, altrimenti quei poveri ragazzi moriranno anche di fame.
Questa guerra mi ha tolto tutto, lasciandomi solo la paura. Mi ha tolto il tempo di prendermi cura di mio padre malato, il tempo di leggere i libri che riem­piono la mia casa. Mi ha tolto il futuro, soffocandomi in un presente di povertà e terrore.
Ma lassù hanno bisogno di me, di noi, e noi rispondiamo alla chiamata. Alcune sono ancora bambine, altre già anziane, ma insieme, ogni mattina, corriamo ai magazzini militari a valle. Riempiamo le nostre gerle fino a farle traboccare di viveri, medicinali, munizioni, e ci avviamo lungo gli antichi sentieri della fienagione.
Risaliamo per ore, nella neve fino alle ginocchia, per raggiungere il fronte. I cecchini nemici – diavoli bianchi, li chiamano – ci tengono sotto tiro. Ma noi cantiamo e preghiamo, mentre saliamo con gli scarpetz ai piedi. Ci aggrappiamo agli speroni con tutte le nostre forze, proprio come fanno le stelle alpine, i ’fiori di roccia’.
Ho visto il coraggio di un capitano costretto a prendere le decisioni più difficili. Ho conosciuto l’eroismo di un medico che, senza sosta, fa quel che può per salvare vite. I soldati ci hanno dato un nome, come se fossimo un vero corpo militare: siamo Portatrici, ma ciò che trasportiamo non è soltanto vita. Dall’inferno del fronte alpino noi scendiamo con le gerle svuotate e le mani strette alle barelle che ospitano i feriti da curare, o i morti che noi stesse dovremo seppellire.
Ma oggi ho incontrato il nemico. Per la prima volta, ho visto la guerra attraverso gli occhi di un diavolo bianco. E ora so che niente può più essere come prima.»

Con Fiore di roccia Ilaria Tuti celebra il coraggio e la resilienza delle donne, la capacità di abnegazione di contadine umili ma forti nel desiderio di pace e pronte a sacrificarsi per aiutare i militari al fronte durante la Prima guerra mondiale. La Storia si è dimenticata delle Portatrici per molto tempo. Questo romanzo le restituisce per ciò che erano e sono: indimenticabili.
Il libro è di 320 pagine e costa 18,80€ il cartaceo, su IBS potete prenotarlo autografato dall'autrice. L'ebook costa 9,99.

----------ATTENZIONE SPOILER da LEGGERE SOLO SE SI PARTECIPA AL GDL----------

Agata è una contadina che ha superato i vent'anni, orfana di madre, un padre che la malattia le ha rubato nonostante sia ancora in vita e due fratelli scomparsi, non appena appresa la notizia della malattia del capofamiglia. Agata è affamata: di cibo, di affetto, di vita. Accetta insieme alle altre donne del villaggio di portare le munizioni in cima alla montagna all'interno delle loro gerle, per aiutare i soldati, il popolo, la sua gente. La guerra contro gli austriaci è spietata, il cielo è del colore del fuoco e gli uomini sono impauriti e stremati. Le ragazze partono, vengono trattate come esseri stupidi, poco più che dei muli e all'arrivo, in cima, i soldati sono stupiti e diffidenti, addirittura temono che abbiano rubato qualcosa, mancando di rispetto, senza pensare al dolore, alla fatica, al sacrificio. Sono volontarie e avrebbero potuto cadere, non riuscire a salire o esplodere. Ma il rispetto devono ancora ottenerlo e ci penserà proprio Agata, grazie al suo silenzio carico di significato a ricevere le scuse del Capitano e insieme a queste, la stima.  Il secondo giorno viene regalato loro un fiore di roccia. 
Queste donne sono le Portatrici, ovvero un vero e proprio reparto militare, donne chiamate a scalare la montagna con indosso gli scarpetz (calzature friulane fatte di stoffa) e le gerle cariche di materiale bellico.
I soldati italiani si sono ripresi il confine, possono festeggiare, la cresta del Freikofel è in mano al nostro tricolore. Così siamo arrivati.

Inizio con il dire che questa storia parte al galoppo, non c'è un'introduzione o un acclimatamento: il lettore viene buttato nella storia e noi conosceremo dei personaggi che hanno già una vita alle spalle e non ci resta che provare a conoscerli. È buffo perché ho come l'impressione che Agata abbia un passato, così come Viola e tutti gli altri. Peccato che la Tuti non lo abbia scritto e questo sia un unico volume autoconclusivo. Senza ombra di dubbio mi sono immediatamente appassionata a questa storia, curiosa di scoprire la vita senza fronzoli delle portatrici che una volta scese a Valle tornano alla vita di sempre: chi allatta il figlio, chi zappa la terra e chi torna a fare il bucato. Grazie alle descrizioni meravigliose dell'autrice, una delle sue doti da scrittrice , è stato semplice immaginare la situazione. Non nego di aver cercato qualcosa su internet per farmi anche un'idea delle montagne, dei villaggi e di quel conflitto, tutto di confine.
Una scena pazzesca, che ho davanti agli occhi e mi fa sorridere, con orgoglio, è quella della protagonista mentre mostra i piedi feriti e le spalle al Capitano. Un gesto che vale più di mille parole.
Adesso non ci resta che scoprire cosa accadrà sulla cresta e anche a Valle. Ma ne parleremo tra una settimana. 

Ed ecco il calendario
 
CALENDARIO:

1 GIUGNO 2020 - Iscrizioni e calendario delle tappe. 

8 GIUGNO 2020 - data di uscita del romanzo -  Taggateci su INSTAGRAM ( oppure inviateci la foto privatamente e noi la condivideremo su IG) con la foto delle vostre copie, digitali o cartacee, noi siamo @desperate_bookswife e @ombre_di_carta , usando questo hashtag #fioredirocciagdl , spedirò un segnalibro fatto a mano (da me, quindi di nessun valore commerciale) alla foto che a noi piacerà di più. Avete tempo dall'8 giugno fino al 14 giugno compreso e successivamente dovrete commentare tutte e tre le tappe. Al termine del GDL comunicheremo il nome del vincitore. 

15 GIUGNO 2020 - Discussione prima tappa sul Blog Desperate Bookswife fino a pagina 105 (ovvero fino al capitolo 12 compreso). QUI

22 GIUGNO 2020 - Discussione seconda tappa sul blog Ombre di Carta da pagina 106 a pagina 210, (ovvero fino al capitolo 31 compreso).

29 GIUGNO 2020 - Discussione terza tappa sul blog Desperate Bookswife da pagina 211 (capitolo 32) alla fine.

Adesso non vi resta che iscrivervi commentando questo post e riportando la vostra email per ricevere le il promemoria :-)  

Vi aspettiamo, a presto, un abbraccio. <3 

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6 commenti:

  1. Ciao ragazze! Che dire della prima parte di questo libro? Sicuramente ha il grande pregio di raccontare una storia praticamente sconosciuta, quella delle portatrici; inoltre, com’era successo già con i libri di Teresa Battaglia, le descrizioni dell’ambientazione sono molto vivide e particolareggiate. La storia scorre e invoglia a proseguire. Passiamo a quello che non mi ha convinta: innanzitutto l’idea di voler narrare la storia dal punto di vista di Agata. La prima persona è sicuramente coinvolgente; però Agata, nonostante abbia letto parecchio, rimane una giovane contadina. Invece si esprime con una proprietà di linguaggio che rasenta il forbito, con una terminologia molto ricercata (io ho dovuto andare a cercare come fossero fatti i cavalli di frisia e cosa significasse esattamente armacollo, per esempio). Ecco, questo l’ho trovato un po’ stridente. Un’altra cosa che mi ha lasciata con un po’ di amaro in bocca è che succede poco: siamo a un terzo del libro e finora abbiamo delle donne di montagna, povere e coraggiose, che accettano di portare rifornimenti ai soldati in quota, punto. Ad arricchire un minimo, un padre malato e un corteggiatore inquietante. Anche i rapporti con i soldati, nonostante qualche spunto promettente, al momento sono piuttosto inconsistenti. Mi sarebbe piaciuto sapere qualcosa in più di queste ragazze, averne una caratterizzazione migliore. Temo di essere sempre io la più critica sulla Tuti, ho sempre l'impressione che potrebbe dare molto di più, invece accenna e lascia immaginare, che va benissimo, ma a volte mi dà un senso di incompiuto che mi infastidisce un pochino! Tu invece Baba cogli sempre benissimo la poesia che c'è nelle sue pagine e per questo ti faccio i complimenti! Io sono la grezza, altro che le portatrici! :-)

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    1. Buongiorno Nadia, abbiamo effettivamente appurato che le descrizioni e l'ambientazione sono un punto forte dell'autrice friulana. Una volta ho pensato anche io alla condizione scolastica di Agata, ho pensato ai termini, ma ho pensato che leggendo tanto il lessico personale si arricchisce e che alcuni termini magari potevano essere legati al luogo e al periodo. Per quanto riguarda il fatto che succeda poco, concordo con te ma non tanto da infastidirmi. Per il momento questo libro mi sta convincendo pienamente, meno male! Anche perché davvero, il secondo di Teresa Battaglia mi aveva annoiata un po'...
      Ti ringrazio per i complimenti che mi hai scritto, ma le tue recensioni sono sempre molto più complete delle mie ❤️

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  2. Concordo con te sulla velocità con cui la storia scorre! Credo che la Tuti abbia avuto un grandissimo coraggio a portare alla luce delle figure pressoché sconosciute della storia e soprattutto a staccarsi da Teresa Battaglia ancora prima di finire la serie. Credo che la narrazione sia il punto di forza di questo romanzo, una capacità incredibile di mostrare al lettore nitidamente le scene che vengono narrate.
    Adoro Agata e anche Viola e tutte le altre. Mi sono immaginata un mondo dietro a loro, dai pochi dettagli che sappiamo sul loro conto.
    Le bombe le ho sentite sulla mia pelle e ne ho avuto paura! Il dolore di Agata davanti al padre in fin di vita, mentre sceglie come utilizzare i pochi soldi che ha guadagnato portando la gerla mi ha toccato profondamente. Insomma, per il momento assolutamente promosso ma andiamo avanti che non si sa mai 😊😊😊🤞🤞🤞

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    1. Buongiorno ragazza! Come stai? Brava, puntuale, precisa. La penso come te: Agata mi piace, figlia leale, amica che si preoccupa dei sentimenti altrui, patriottica, insomma per il momento di difetti non ne sono venuti fuori. Adesso non ci resta che proseguire e vedere come procede, sono fiduciosa.

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  3. Ciao a tutte, io sono d'accordo con Nadia. La Tuti ha uno stile narrativo splendido ma in questo caso visto che a narrare è Agata in prima persona è un po' troppo forbito e poetico. E anche il fatto che non accada nulla per 100 pagine non mi ha convinta del tutto,nonostante il tema sia molto forte e toccante. Spero vivamente che lo sviluppo delle prossime pagine mi regali delle sorprese

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  4. Questa prima parte è partita con il botto direttamente la storia raccontata dal punto di vista di Agata. Bellissimi i paesaggi descritti mi vedo io stessa camminare con loro salire quella montagna con un carico pesante. Finalmente la storia raccontata da un altro punto di vista quello delle donne.

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