#Nadia,
Keep Calm and Read Nadia #42 - Un'estate da Ragazzi di Richard Cox - Recensione
oggi vorrei parlarvi di un libro che avevo cominciato con grandi aspettative, ma che mi ha parzialmente delusa: sto parlando di “Un’estate da ragazzi”, di Richard Cox.
La storia è quella di cinque ragazzi e una ragazza nella cittadina di Wichita Falls, una località del Texas nota anche nella realtà per aver subito un violentissimo tornado il 10 aprile del 1979. Cox comincia la narrazione proprio da quella data, raccontandoci come il tornado abbia, in modi diversi, cambiato la vita di Adam, Bobby, David, Jonathan, Alicia e Todd. Dopo questo prologo l’autore alterna le vicende avvenute durante l’estate del 1983 a quelle che si svolgono nel 2008, quando alcuni dei protagonisti si ritroveranno di nuovo insieme a fronteggiare un’altra minaccia.
Ho acquistato questo libro attratta dalla trama, che mi faceva pensare a un thriller con sfumature horror e un che di soprannaturale: speravo di trovare una storia godibile, ma purtroppo sotto molti aspetti non è stato così. Richard Cox ha, a mio avviso, un grosso problema: è troppo in debito con Stephen King e, nel tentativo di omaggiarlo o di assomigliargli, commette più di un errore. Il fatto che il Re sia tra i modelli di Cox è palese, sia perché lo omaggia chiaramente facendo scrivere a Jonathan una versione ante litteram di Misery, sia perché “Un’estate da ragazzi” ricorda It, nella struttura e nei personaggi. Peccato che Cox difetti nello stile, nella capacità di caratterizzazione dei personaggi e nella costruzione della tensione. I suoi protagonisti sono le copie sbiadite di Bill, Richie e Beverly. Inoltre Cox gestisce male l’elemento soprannaturale: sarebbe stata l’idea geniale che avrebbe potuto far decollare il romanzo, ma si perde tra le pagine, non è sostenuta da una logica ma neanche da un’interpretazione irrazionale, che a questo punto avrei comunque apprezzato pur di aggrapparmi a qualcosa. L’autore insomma mette tanta carne al fuoco, ma non sa gestire la trama nel suo insieme, portando il lettore a farsi troppe domande che resteranno senza risposta.
Ho avvertito anche parecchio fastidio nei confronti della traduzione e dell’editing, perché mancano i congiuntivi e le espressioni di tempo sono usate spesso in maniera errata.
Dalla sua il libro di Cox ha il pregio di essere scorrevole e di avermi fatto imparare qualcosa di più sui tornado e su come tentare di mettersi al riparo nel malaugurato caso in cui uno di essi dovesse abbattersi sulla mia casa… al momento l’Italia non vi è soggetta, ma con questi cambiamenti climatici meglio essere preparati, che ne dite?
In conclusione, questo romanzo può essere apprezzato da chi non ha mai letto King e da chi cerca una storia scorrevole e non ha voglia di farsi troppe domande. Come sempre quando non sono particolarmente soddisfatta di un libro mi farebbe molto piacere chiacchierare con chi l’ha letto e l’ha amato, perché magari ha le risposte ad alcune delle mie domande e potrebbe aiutarmi a rivalutarlo! A presto!
Ciao Nadia!
RispondiEliminaEhh mi aveva intrigato pure la copertina... Ma vista la tua recensione, credo che non lo leggerò.
Grazie e buona giornata, ciao, Marina
Secondo me fai bene a lasciarlo perdere Marina! Grazie a te di essere passata! Buona giornata!
EliminaNemmeno io lo leggerò. Se cerco il meglio a questo punto mi rivolgo direttamente al Re! Giusto?ciao da lea
RispondiEliminaGiustissimo Lea! Un abbraccio!
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