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If I say #15 - Macchina fotografica

martedì, luglio 17, 2018 Baba Desperate Bookswife 0 Comments

If I say è una rubrica che io e Daniela abbiamo adottato nella quale vi parleremo di uno o più libri che ci vengono in mente grazie ad una determinata parola. Un'associazione di idee per farla breve!

LA PAROLA DEL GIORNO: MACCHINA FOTOGRAFICA


Buongiorno!! Eccoci ad una nuova parola. Siamo tornate, più cariche che mai. Tutto questo silenzio è stato a causa mia, ho avuto tanto da fare e i contrattempi non sono mancati. Ma pensavate davvero che vi avremmo abbandonati? La parola del giorno è...macchina fotografica.


Ho pensato a questo oggetto, e così, onestamente, il primo libro a venirmi in mente è stato questo: La ragazza con la Leica. Mi piace la casa editrice Guanda, pubblica i miei adorati romanzi scritti da McCall Smith e anche la cara Limone ha pubblicato per la prima volta Borgo Propizio grazie a Guanda. Questo libro l'ho visto in giro, di quelli che ho preso in mano più volte e poi ho lasciato perdere, ma rimaneva sempre lì, nei pensieri. Ho letto recensioni estasiate e altre invece meno buone. Una ragazza che seguo su Instagram l'ha definito complesso. Non so. Ha vinto il Premio Strega edizione 2018. Ci sarebbe molto da dire e sicuramente mi piacerebbe leggere la storia che ha vinto un concorso così prestigioso. Vi lascio la trama.

1° agosto 1937, una sfilata piena di bandiere rosse attraversa Parigi. È il corteo funebre per Gerda Taro, la prima fotografa morta su un campo di battaglia che proprio quel giorno avrebbe compiuto ventisette anni. Robert Capa, in prima fila, è distrutto. È stato lui a insegnarle l'uso della Leica e poi sono partiti assieme per la Guerra di Spagna. Nella folla seguono altri che sono legati a Gerda da molto prima che diventasse la ragazza di Capa. Ruth Cerf, l'amica di Lipsia, con cui ha vissuto nei tempi più duri a Parigi, dopo che entrambe erano fuggite dalla Germania. Willy Chardack, che s'accontenta del ruolo di cavalier servente da quando l'irresistibile ragazza gli aveva preferito Georg Kuritzkes, che ora combatte nelle Brigate Internazionali. Per tutti Gerda Taro rimarrà una presenza più forte e viva dell'eroina antifascista celebrata dai discorsi funebri. Gerda li ha spesso delusi e feriti, ma la sua gioia di vivere, la sua sete di libertà, erano scintille capaci di riaccendersi a distanza di decenni. Basta che Willy e Georg si risentano per tutt'altro motivo. La telefonata intercontinentale avvia un romanzo caleidoscopico, incardinato sulle fonti originali, di cui Gerda Taro è il cuore attivo.


E a voi? Cosa viene in mente? Vediamo insieme cosa ha scovato Daniela dal suo cilindro? Basta cliccare Qui.
Non scordatevi di votare le nuove parole nel sondaggio sottostante, a presto!!


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