#Nadia,

keep Calm and Read Nadia #3 - Due parole sulla Riley

martedì, giugno 27, 2017 Baba Desperate Bookswife 4 Comments

Buongiorno a tutti, anche questo martedì cedo la parola a Nadia, che riesce a stupirmi ogni volta con i suoi meravigliosi approfondimenti. Questa settimana ci parlerà di un'autrice che io non ho mai letto, l'ho sempre immaginata troppo "rosa" per i miei gusti...invece leggete un po' insieme a me cosa ha da dirci la mia super socia!

Ciao a tutti lettrici e lettori!
Oggi vorrei parlarvi di un’altra tra le autrici che adoro (verrà anche il momento degli autori, se avrete Lucinda Riley e dei suoi libri, che a mio avviso sono davvero speciali. A essere sincera non so in che tipologia possano rientrare. Infatti non sono veri e propri romance: sebbene l’amore sia spesso presente in queste storie, non si tratta sempre e solo di amore romantico. La Riley sa indagare benissimo ogni forma di amore, e non soltanto quello tra uomo e donna, ma anche quello tra una madre e un figlio, tra sorelle, tra amici. Quello che sicuramente troverete nei suoi romanzi sono figure di donne splendidamente tratteggiate, dal carattere forte, che crescono durante tutto il libro, sbagliano e imparano dai propri errori, ma difendono la propria indipendenza e il proprio diritto di
scelta. Le donne di Lucinda non sono le classiche femmes fatales, bellissime ragazze nelle quali è difficile immedesimarsi; sono donne normali, ciascuna con i suoi pregi e i suoi difetti, rappresentate a tutto tondo e mai monodimensionali: ciascuna di loro potrebbe essere una di noi.
voglia di seguirmi!) anche se il genere di romanzi che scrive di solito non è fra i miei favoriti: sto parlando di

Una delle caratteristiche dei libri della Riley è, quasi sempre, l’alternarsi di una storia ambientata ai giorni nostri e un’altra ambientata nel passato che si ricollegano in qualche modo. Però, a differenza di quanto accade in altri casi simili, dove la storia del presente è solo un pretesto per parlare del passato, nei libri della Riley entrambe le trame hanno la stessa importanza. L’autrice si documenta sempre molto bene facendo ricerche storiche e ambientali ben approfondite, ed è un piacere, mentre ci si perde nel racconto che è sempre magistrale, imparare anche qualcosa di nuovo. Lo stile è talmente ipnotico che ti porta davvero via: non sei più sul tuo divano, sull'autobus o in coda alla posta (attenti a non saltare la fermata o il vostro turno, in questi ultimi due casi!), ma nella Francia della Seconda Guerra Mondiale (La luce alla finestra), nel Darjeeling indiano (Il profumo della rosa di mezzanotte) o nella Napoli degli anni Sessanta (La ragazza italiana, appena pubblicato nel nostro Paese anche se è stato scritto nel 2014). Se leggete un libro di Lucinda e visitate uno dei Paesi da lei descritti, vi sembrerà di esserci già state prima, ve lo garantisco.
Vorrei spendere qualche parola anche per Il segreto di Helena, forse l’unico libro della Riley che non presenta il doppio binario presente-passato, e che ad alcuni non è piaciuto per questo motivo. Io invece l’ho adorato, non solo perché ambientato nella meravigliosa Cipro (ci sono stata l’anno scorso e ci ho lasciato un pezzetto di cuore), ma anche perché la Riley ha fatto una scelta diversa dal solito e secondo me azzeccata: ha dato voce a un ragazzino di tredici anni davvero in gamba, e questa cosa mi è piaciuta un sacco.
 Finora ho parlato soltanto dei romanzi autoconclusivi, ma da qualche anno la Riley ha in pista un progetto a mio avviso molto ambizioso: la cosiddetta serie delle Sette sorelle, che prevede appunto sette romanzi, ciascuno dedicato a una delle sorelle D’Aplièse. Il loro padre adottivo è morto (? Io non ne sono così sicura, ma è solo un mio sospetto) lasciando loro una sfera armillare e le coordinate per risalire, qualora lo desiderino, alle loro vere origini. Per ora Lucinda ci ha raccontato di Maia, Ally e Star, ma io sto aspettando con ansia la storia di CeCe, che uscirà con ogni probabilità in Inghilterra a novembre e da noi a gennaio 2018.
Spero di non avervi annoiato, ma credo si sia capito che questa è, secondo il mio modesto parere, davvero un’autrice con i fiocchi. La Riley scrive di sentimenti, è vero, ma lo fa con una profondità unica. È eccezionale nell’indagare l’animo umano e nell’esprimere a parole le molteplici sensazioni che vi si agitano. Non è mai né banale né “sentimentale” nell’accezione negativa del termine. Non è melensa, non è superficiale e se troverete qualcosa di scontato nei suoi romanzi, vi assicuro che sarete talmente presi da tutto il resto che non ci farete caso o non vi darà fastidio.

Spero che avrete voglia di scoprire quest’autrice se non la conoscete ancora, e di scrivermi il vostro pensiero se invece l’avete già letta! A presto!

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4 commenti:

  1. Ciao Nadia, questa volta mi hai completamente spiazzata.
    La Riley è un'autrice che proprio non conoscevo.
    Ho già una Lista chilometrica e diciamo che al momento non rientra propriamente nel tipo di letture a cui mi sto dedicando.
    Ma... mai dire mai!
    Ti auguro una buona settimana,
    Ciao, Marina

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    1. Ciao Marina! È più che giusto, gli autori e i generi sono talmente tanti e vari che è questione di sopravvivenza leggere ciò che più ci ispira! Ho voluto dare spazio alla Riley perché è lontana dai cliché secondo me :-)

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  2. Ciao Nadia! Della Riley ho letto La luce alla finestra e La bambina sulla scogliera e li ricordo con piacere. Concordo con te sul fatto che non è affatto una scrittrice melensa. Mi hai incuriosito circa Il segreto di Helena. Lo segno.
    Bacio

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    1. Ciao Stefania! Il segreto di Helena è particolare rispetto agli altri libri di quest'autrice, ma il personaggio del giovane Alex mi ha conquistata, e anche in quanto a colpi di scena non scherza! Baci!

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