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Recensione - Il bassotto e la regina di M.G. Mazzucco

venerdì, marzo 24, 2017 Baba Desperate Bookswife 4 Comments

Il libro
Il bassotto e la regina di Melania G. Mazzucco 
Editore: Einaudi| Pagine: 112| Pubblicazione 2012|Prezzo 10,00€| Trama Qui
Genere: Narrativa contemporanea
               

Notizie sull'autrice

Melania G. Mazzucco nasce a Roma nel 1966. Esordisce con il romanzo Il bacio della Medusa (1996), a cui fa seguito La camera di Baltus (1998). Del 2000 è Lei cosí amata, sulla scrittrice Annemarie Schwarzenbach, della quale poi cura e traduce la raccolta di racconti La gabbia dei falconi (2007). In Vita (2003, Premio Strega) reinventa la storia di emigrazione in America della sua famiglia all'inizio del Novecento. Il romanzo ha grande fortuna in Italia e all'estero. Nel 2005 pubblica Un giorno perfetto, da cui il regista Ferzan Ozpetek trae l'omonimo film. Al pittore veneziano Tintoretto Melania Mazzucco dedica il romanzo La lunga attesa dell'angelo (2008, Premio Bagutta) e Jacomo Tintoretto & i suoi figli. Storia di una famiglia veneziana (2009, Premio Comisso), biografia del maestro e dell'amatissima figlia Marietta, che ricostruisce centocinquant'anni di storia di Venezia. Nel gennaio 2011 riceve il Premio letterario Viareggio - Tobino come Autore dell'Anno e nel 2013 il Premio Ignazio Silone. 
Per Einaudi ha pubblicato: Limbo (Supercoralli 2012 e Super ET 2013, Premio Bottari Lattes Grinzane, Premio Elsa Morante, Premio Giacomo Matteotti); Il bassotto e la Regina (L'Arcipelago 2012 e Super ET 2015, Premio Frignano Ragazzi 2013); Lei così amata (ultima edizione Super ET 2016); Sei come sei (Stile Libero 2013); Vita (Super ET 2014); Io sono con te (I coralli 2016). Nel 2013 ha raccontato 52 capolavori dell'arte nella rubrica domenicale Il museo del mondo sul quotidiano «la Repubblica» (poi divenuta un libro per Einaudi nel 2014). I suoi romanzi sono tradotti in 24 paesi.
Recensione
e 1/2
Preparatevi lettori, perchè quella scritta da Melania Mazzucco è una fiaba per adulti, ma non di quelle della buona notte, da grattino sulla schiena e tazza di tè fumante, è una di quelle storie morbide e ovattate ma che fanno riflettere un sacco e piangere altrettanto.
La storia del bassotto filosofo che infatti porta un nome importante, ovvero Platone, non può non scuotere i sentimenti di chi tiene il libricino in mano. Il cane più sproporzionato che esista è il classico quadrupede casalingo da compagnia, vive con un giovane studente, Yuri, che per le vacanze di Natale lo lascia alle cure del portiere perchè lui, accecato dall'amore, insegue Ada su di una nave da crociera per ricchi. Il bassotto è quasi incredulo di essere stato scaricato ma se ne fa una ragione non appena conosce una sveglia pappagallina, l'Io narrante della storia, che conosce ogni lingua, compresa quindi quella dei cani. Una sera scoprono all'interno della cantina dello stabile un traffico illecito di animali: serpenti,scimmie, tartarughe e una cucciola di Levriero, la Regina, della quale Platone si innamora all'istante.
Questa è una favola toccante, che trasmette una sensazione di impotenza, di rabbia, di dolore, ma evidenzia il potere dell'amicizia, la forza dell'amore e l'accettazione dei propri limiti e di quelli altrui. Una favola narrata da animali, che parla di importazione illegale, maltrattamento, cattiveria da parte di alcuni esseri umani, di frustrazione sfogata nella violenza verso l'indifeso, di incapacità all'ascolto. Ma è tutto molto più di questo, basta un po' di immaginazione e leggere questa storia rivolta agli esseri umani. Un double face perfetto. Quante volte ci capita di sentire ma non di ascoltare? E qual è la conseguenza? Quante volte ci capita di pensare che il diverso non sia compatibile con la nostra vita? Certo, ovvio, non ci infastidisce, magari lo rispettiamo anche, ma non può entrare realmente nella nostro quotidiano, perchè non riusciamo ad annusare l'arricchimento, ma solo la paura del confronto. Ho letto una fiaba narrata da una simpatica pappagalla, ho apprezzato la saggezza dell'anziana tartaruga, mi sono sentita vicina al povero e coraggioso bassotto, ma mi sono venute in mente un sacco di altre cose, di brutture di cui in fondo si parla poco, forse per non spaventare il popolo o forse perchè in fondo si preferisce non sapere per proteggersi dalla sofferenza. Probabilmente la mia mente ha fantasticato troppo, magari ho visto qualcosa che non c'è e in questo caso mi scuso con l'autrice per averne travisato il significato.
Questo è uno di quei libri che tutti dovrebbero leggere, perchè la frase "non è il mio genere" in questo caso perde il suo significato.

Punti forti:
-  Tanti, tutti. Io adoro le fiabe e gli animali, ancor di più se portano nomi stravaganti, quindi Platone il bassotto mi ha conquistata senza mezzi termini. Il suo carattere combattivo e paziente, nonostante le mancanze del suo fisico, lo rendono un eroe perfetto. Un principe azzurro senza mantello ma con gli attributi.
- La Signora Leo, nonostante non sia la protagonista è il grillo parlante leggermente fuori taglia. L'angelo custode che tutti vorremmo avere, perchè i suoi consigli sono senza tempo e il suo ottimismo contagioso.
- Ogni tanto non vi piace far finta di tornar bambini? Mentre leggevo queste pagine mi sembrava di sentire la voce di mia madre impegnata ad intrattenermi prima di lasciarmi andare tra le braccia di Morfeo.
- Ma quello che proprio mi è piaciuto di più è lo stile narrativo: l'autrice racconta alcuni avvenimenti in maniera molto cruda, ma normale e non cerca in nessun modo di portare il lettore a provare pena o ad indurlo a lacrimare come se avesse appena sbucciato una cipolla bianca. Lei scrive quello che vede, senza aggiungere altro. Al lettore non resta che prenderne atto e deglutire a fatica.

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4 commenti:

  1. Bellissima recensione sister!
    Sono contenta che ti sia piaciuto così tanto visto che ti ho praticamente obbligato a leggerlo.
    Fiu, anche per questa volta sono viva ahahahahahah

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