Blog tour "Come petali sulla neve" di Antonella Iuliano 4° tappa



Buongiorno amici come state? e' con grande piacere che oggi ospiterò sul mio blog la quarta tappa del blog tour "Come petali sulla neve" di Antonella Iuliano, romanzo pubblicato dalla Casa Editrice Genesis Publishing.
Conosco indirettamente Antonella poichè una cara amica mi consigliò di leggere un romanzo che la incantò, così non appena l'autrice mi contattò per questa iniziativa, accettai senza esitazione alcuna. 
Oggi avrete modo di conoscere un po' meglio l'autrice, e sono certa che se avrete delle domande o curiosità da porle...potrete farlo nei commenti e sono certa che ci risponderà.


1) Ciao Antonella, innanzi tutto benvenuta sul blog della Lettrice Disperata! É un piacere accoglierti. Hai accettato di rispondere alle mie domande e ti sono grata, che ne dici, cominciamo? 
Come ti senti, dopo due romanzi in attivo, a riprendere in mano e pubblicizzare il tuo libro d'esordio dopo tre anni?

Ciao Salvia e voi lettori del blog; il piacere è sinceramente ricambiato.
Mi sento come chi si è rimesso in gioco dopo un iniziale passo falso. Devi sapere che tengo in modo particolare a questa storia, forse perché è la prima e ci sono voluti molti anni prima di arrivare al risultato finale, non mi riferisco tanto alla stesura ma all’insieme di idee, quindi sono felice di aver avuto una seconda occasione. Nutro delle sensazioni positive adesso. Sono anche abbastanza orgogliosa per aver fatto un passo indietro per il bene del romanzo e per il mio come autrice: tre anni fa non avevo alcuna esperienza in questo campo e ignoravo molte cose sulle varie fasi che il testo deve affrontare prima di essere pubblicato; quando mi sono accorta di determinate lacune, mi sono adoperata per cercare di rimettere il romanzo in gioco nella forma ottimale e non in quella passabile. Sono stata una vittima ingenua dell’editoria EAP e quando ho capito il mio errore, non ho deciso di guardare semplicemente avanti pubblicando nuove storie con terzi, al contrario ho deciso di prendermi il tempo per rimediare allo sbaglio di gioventù, perché amo questa storia come ogni altra che ho scritto dopo e ho voluto darle una più giusta opportunità, anche se questo significa posticipare nuovi progetti.


2) Tu sei nata e cresciuta nel Sud Italia, la Campania è calda sia come clima che come popolazione, come mai hai deciso di ambientare il tuo primo romanzo tra L'Irlanda del Nord e l'Inghilterra?

La scelta dei luoghi è dettata principalmente dalle letture che da sempre faccio. Sin dalla prima adolescenza ho nutrito una forte passione per i classici della letteratura straniera. Più a scuola ci propinavano gli autori italiani e più io a casa nutrivo ammirazione per nomi come Dostoevskij, Hugo, Brontë. Sono abbastanza esterofila, spesso ho bisogno di evadere dai posti in cui mi trovo e nell’impossibilità di farlo realmente, mi ritrovo a farlo attraverso un romanzo, sia che io lo legga sia che lo scriva. Semplicemente è la mia ispirazione che mi porta altrove, dove magari vorrei essere. Il posto dal quale provengo, mi dispiace dirlo, non offre spunti per un’aspirante scrittrice del mio genere, offre solo tanta tranquillità e tanto silenzio, utili alla stesura di una storia. Inoltre io detesto il caldo e adoro i paesi freddi, nordici.


3) Un grande classico per ragazzi sostiene: "scrivi di ciò che sai". Tu preferisci inventare di sana pianta e dare spazio alla fantasia oppure romanzare avvenimenti o storie che ti circondano o addirittura che hai vissuto?

Io amo scrivere di ciò che mi affascina. Finora ho sempre dato spazio al mio istinto, forse perché non trovo abbastanza stimolanti gli avvenimenti che posso aver ascoltato o vissuto. Mi piace inventare, creare, dare forma. Non ho una vita così interessante da trovare spunti da romanzo,  né ho mai conosciuto qualcuno che mi abbia ispirato a tal punto, forse per questo mi piace pensare di avere un dono in questo senso e mi sforzo di coltivarlo.


4) Philip è ancora giovanissimo e dopo aver vissuto un passato decisamente difficile si ritrova tra le mani una verità che gli sconvolgerà la vita. Quanto è stato complicato delineare il suo carattere e contenere le sue emozioni?

Philip non è stato per niente un personaggio complicato, tutt’altro. Chi mi conosce, quando ha letto il romanzo la prima volta, mi ha detto “Philip sei tu”, e sicuramente è così, d’altronde anche Flaubert disse “Madame Bovary sono io”. Il sesso di appartenenza è un dettaglio trascurabile. Penso sia normale mettere parte di se stessi nei propri personaggi, specie nel primissimo. Nel mio caso credo di essermi scissa tra il primo e il secondo romanzo, mettendo alcuni aspetti di me in uno e altri nell’altro. Il protagonista di questa storia lo conosco da ben quindici anni, perché ogni volta che sognavo di fare la scrittrice e aprivo un quaderno per iniziare l’impresa titanica, lui era lì, sotto la punta della mia penna e la sua complessa vicenda era la sola che potessi narrare, anche se poi finivo con l’abbandonare tutto; è cresciuto con me, mi ha perseguitata, l’ho forgiato con i miei stati d’animo. Ogni emozione che lui prova nel romanzo io l’ho avvertita intimamente, mi sono immedesimata a tal punto che per me Philip era quasi reale. È un fattore di empatia e di sensibilità che intercorre tra autore e personaggio; ci sono confini che si fondono durante la fase creativa fino a trovare le parole giuste per esprimerlo su carta.


5) Gestire così tanti personaggi da "dietro le quinte" è complicato oppure è solo un'impressione? Attacchi dei post-it sul frigo per ricordarti di loro o tutto scorre liscio come l'olio?

No, nessun post-it in giro per casa, sono una persona ordinata che non invade spazi anche altrui con le proprie cose. Il grosso si svolge nella mia testa e questo può richiedere settimane o anche anni. In un secondo momento, quando apro Word, inizio a delineare il tutto, ma questo prevalentemente quando scrivo una storia in cui il gruppo di personaggi è più o meno ristretto e l’ambientazione semifittizia. Diversamente se affronto una storia che deve svolgersi in un arco di tempo molto più ampio e che prevede molti più personaggi, ognuno con le proprie caratteristiche, mi munisco di un bel block notes. La mia ultima fatica ad esempio, essendo di ambientazione storica, mi ha vista lavorare al pc per la stesura e contemporaneamente su carta, con mappe della città, nomi di persone, di cose e di pietanze, tutto specifico per l’ambientazione; date, tradizioni e avvenimenti vari, ed è stato un lavoro che ha richiesto molta più fatica e concentrazione. Senza quegli appunti probabilmente mi sarei persa nei meandri di ciò che stavo facendo.
Scrivendo ho imparato che personaggi e situazioni possono nascere all’improvviso, perché non sei sempre tu a tenere le redini, a volte è la storia che decide la direzione, così ti ritrovi a scrivere di qualcuno o a descrivere una scena a cui prima di sederti alla scrivania nemmeno avevi pensato.

6) Ti andrebbe di raccontarci il momento più bello e quello più brutto legato a questa storia?

Il momento più bello è stato senza dubbio la notte in cui l’ho terminato. Quando scrissi l’agognata parolina “fine”. Mi lasciava un vuoto, perché per me era diventato un dolce appuntamento serale, ma la soddisfazione intrisa di quell’eccitazione che solo i sogni sanno dare, era tanta. Ho scritto un libro! Poterlo finalmente dire è stato magnifico per me.
Il più brutto è stato sicuramente quando mi hanno additato refusi, errori e cose simili della precedente edizione; insomma non è piacevole, specie se sei un emergente, quando qualcosa a cui tieni davvero tanto viene incriminato, passami il termine, per mancanze non tue o non soltanto tue.  


7) Raccontaci chi è Antonella  e come si è avvicinata a questo mondo. Vogliamo sapere tutto di te: come scrivi, se usi ancora carta e penna, se hai uno studio tutto tuo, se vieni colpita da un'ispirazione fulminante…? 


Io mi ritengo una sognatrice oltre che una persona che ha sbagliato epoca. Sono un tipo solitario, ma anche una persona passionale.  Amo l’arte, i dipinti, l’Ottocento letterario… il rock. La lettura è il mio hobby preferito e ho una cura maniacale della mia libreria. Sin da bambina ho sempre amato le storie e il fatto che oggi mi diletti a scriverne è una logica conseguenza.
Purtroppo l’uso che faccio oggi di carta e penna è sempre più ridotto. Principalmente scrivo a penna le poesie, genere in cui mi diletto senza troppe pretese. Per una questione di praticità e di velocità preferisco scrivere al computer, ma quando non ne possedevo uno ero solita imbrattare fogli su fogli.
Non ho uno studio, ma ho l’intimità di una mansarda a mia disposizione, ed è lì che lavoro principalmente ai romanzi.
Se parliamo d’ispirazione e di idee fulminanti, ci sono momenti in cui credo fermamente a chi sostiene che gli scrittori non sono persone normali, sempre con la testa fra le nuvole. A volte credo di essere come posseduta. Catturare la mia attenzione è difficile, tendo a isolarmi anche mentre intorno a me si fa conversazione, ma non lo faccio per cattiveria o maleducazione, lo faccio perché è la mia natura che ad un certo punto imbocca una strada tutta sua. Apparentemente sembra che io sia presente, in realtà è come se il mio cervello fosse alla continua ricerca della meraviglia.
Oggi passo intere giornate chiusa in casa a creare le mie storie, a revisionarle quando l’ispirazione tace, a studiare se lo richiedono, e ciò mi piace, mi fa sentire nel mio elemento. È come se scrivendo mi trovassi, e non mi aspetto che gli altri intorno a me lo capiscano.  Cos’altro aggiungere se non che amo scrivere di notte; le idee migliori mi arrivano sempre mentre il cuscino accoglie i sogni degli altri.

Ringrazio vivamente Antonella per essersi prestata a questa intervista, è stato un piacere averla qui con me e spero che leggiate al più presto i suoi romanzi.

Adesso vi ricordo le regole per partecipare a questa iniziativa:

 PER  PARTECIPARE

- Scegliere un numero compreso fra 1 e 90.
- Diventare lettore fisso dei blog partecipanti.
- Commentare almeno quattro tappe su sei.

PREMI
I premio messo in palio per il Tour è una copia omaggio dell’ebook del romanzo “Come petali sulla neve"
N.B.: Il premio è privo di valore commerciale, in quanto frutto di donazione.

VINCITORE
Vince il numero primo estratto sulla ruota di Milano, nell’estrazione in data 13 ottobre 2015.
In caso di non uscita di uno dei numeri scelti dai partecipanti, si procederà col secondo estratto e
così via fino all’ultimo estratto. Se nessuno dei cinque numeri corrisponderà, si passerà alla ruota di
Il risultato sarà pubblicato sul blog della Casa Editrice: “Writing with Genesis Publishing”, il giorno
Il vincitore dovrà contattare la Casa Editrice al suo indirizzo email genesispublishing@live.com,
per chiedere il premio.

Alla prossima,

Salvia

LGS TRIVIAL GIVEAWAY - 2° Tappa







Buongiorno signori, eccoci finalmente alla seconda tappa di questo speciale Giveaway. Per chi non ricordasse di cosa stiamo parlando o avesse perso il post per la strada, QUI avrete modo di approfondire e magari decidere di iscrivervi.


Vi faccio un breve riassunto (ma tenete conto sempre di tutte le regole - assolutamente da rispettare - del post di presentazione, solo quello farà fede!). In ogni tappa vi presenteremo un libro, ogni volta di genere diverso, che dovrete, se ancora non lo avete fatto, leggere; nella tappa successiva, circa due settimane dopo, vi porremo infatti una serie di domande a cui dovrete rispondere, relative al libro presentato la tappa precedente. Dovrete inviare le vostre risposte alla mail che vi sarà indicata di volta in volta. Ogni risposta esatta vi farà accumulare un punto, in più avrete la possibilità di accumulare punti bonus, come segue...


1 punti bonus per 3 risposte esatte
2 punti bonus per 4 risposte esatte
5 punti bonus per 5 risposte esatte


Avete letto il libro proprosto dalla nostra Laura de " La Bibioteca di Eliza"? La casellina colorata di azzurro era destinata al genere fantasy e il libro "Il mio splendido migliore amico".
Cosa succede adesso? Vi scriverò proprio qui sotto le domande alle quali dovrete rispondere NON NEI COMMENTI  ma dovrete mandare una mail direttamente a Laura all'indirizzo: 

labibliotecadieliza@hotmail.it


  1. Quale gusto di gelato Alyssa e suo padre prendono tutti i venerdì?
  2. Il poster di quale film è appeso nel negozio in cui lavora Alyssa? 
  3. Cosa mangiano i fiori che Alyssa incontra in fondo alla tana del Corniglio? 
  4. Cosa viene aggiunto al sidro durante il banchetto delle bestie?
  5. Dove trascorre 70 anni Alice? 


 Adesso non mi resta che presentarvi il prossimo libro, quello destinato al genere thriller e si tratta di un libro scritto dall'autrice Chevy Stevens, specializzata in thriller psicologici e quello che abbiamo scelto per voi è "Il passato di Sara".




 Titolo: il passato di Sara
Autore: Chevy Stevens
Casa Editrice: Fazi Editore
Pagine: 448
Prezzo: 14,90€

TRAMA:
 Sara sta per sposarsi, trentaquattro anni, restauratrice di mobili antichi e madre di Ally, una bambina di sei anni nata da una relazione precedente. È una fase della vita costruttiva, ogni giorno è da affrontare con pienezza e Sara rovista nei pensieri, non smette di fare somme e sottrazioni, di definire se stessa quanto più possibile. Per questo le è inevitabile andare a cercare i propri genitori naturali: da figlia adottiva non li ha mai conosciuti, ma ora l’urgenza è inarrestabile, Sara è pronta per iniziare la ricerca delle proprie origini. Ma Julia Laroche, la madre naturale, appena se la trova di fronte la respinge con durezza, una reazione comprensibile sulle prime, che nasconde però un segreto custodito da oltre trent’anni. È da qui che iniziano a serpeggiare i primi sospetti di una storia molto più nera di quanto la donna potesse mai immaginare, nella quale si trova a dover fronteggiare le insidie di un padre il cui profilo umano è quel che di più basso possa realizzarsi nella nostra specie.

Narrato attraverso capitoli corrispondenti a una sequenza di sedute psicanalitiche, Il passato di Sara è il racconto di una discesa agli inferi, dove i pericoli sono mortali e minacciano ciò che di più caro ha la protagonista. Sara confessa le terribili scoperte incontro dopo incontro, attraverso quella che è ormai la cifra stilistica della sua autrice. Acuta narratrice di thriller psicologici, Chevy Stevens produce un romanzo in cui la suspense si dosa goccia a goccia fino al compimento di un intreccio perfettamente tessuto.


Mi raccomando, adesso non vi resta che rispondere alle domande formulate dalla nostra Laura, vi ricordo di inviare le risposte privatamente al suo indirizzo di posta elettronica che vi ho trascritto qualche riga più in su! Spero che questo thriller vi piaccia e ci rileggeremo fra un paio di settimane :-)

VI RICORDO CHE PER PARTECIPARE CORRETTAMENTE A QUESTO GIOCO DOVETE ESSERE LETTORI FISSI DI TUTTI I BLOG ORGANIZZATORI 
Desperate Bookswife 
La Libridinosa
Un libro per amico
La Biblioteca di Eliza
Lettrici Geograficamente Sparpagliate
 E METTERE IL LIKE ALLE RELATIVE PAGINE FACEBOOK
Salvia
Dany
Laura
Lgs
Eliza


A presto, buona settimana a tutti,

Salvia

Recensione: " Le Sultane" di Marilù Oliva

Buongiorno a tutti, altro lunedì e una nuova settimana davanti. Però siamo ad ottobre, le foglie iniziano ad ingiallirsi e le fotografie vengono una meraviglia, sopratutto in campagna. Forse forse riesco anche ad accendere il caminetto, stravaccarmi sulla Poang e a rilassarmi grazie al tepore e al profumo di legna abbrustolita e scoppiettante.
Purtroppo però adesso vi lascio al mio commento su di un romanzo che mi ha lasciato la bocca amara, mi ha sedotto e poi abbandonato.








Titolo: Le Sultane
Autore: Marilù Oliva
Casa Editrice: Elliot Edizioni
Pagine: 340
Prezzo: 16,00€
Pubblicazione:   2014



Notizie sull'autore:

Marilù Oliva vive a Bologna. Insegna Lettere alle Superiori e scrive.Ha pubblicato racconti per il web e saggistica, l'ultimo è uno studio sulle correlazioni tra la vita e le opere del premio Nobel colombiano Gabriel Gàrcia Màrquez: Cent'anni di Màrquez. Cent'anni di mondo (Clueb 2010). Collabora con diverse riviste letterarie, tra cui Carmilla, Thriller Magazine, Sugarpulp. Mala Suerte completa la trilogia salsera di Marilù Oliva, dopo ìTù la pagaràs! (Elliot 2011), finalista al premio Scerbanenco, e Fuego (Elliot 2011).


VOTO:



COMMENTO:

Qualche notte fa mi sono svegliata verso l'una, non riuscivo a prender sonno manco contando le pecorelle, così ho acceso il mio fidato Kobo e ho scelto un libro nuovo. Le sinossi non le ricordavo, così, come spesso accade, mi sono affidata alla cover, al titolo e sono stata sicuramente influenzata dai fumi del sonno!
La professoressa Oliva ci racconta la storia di tre vecchiette che abitano tutte in un condominio di Via Damasco. Sono amiche, anche se non potrebbero essere più diverse: c'è Nunzia, una bigotta signora che soffre di elefantiasi ma la figlia Betta è il suo fiore all'occhiello, Wilma - la narratrice - che ha perso un figlio in un incidente stradale e successivamente ha smarrito anche la primogenita, ma le rimangono i dischi di Mina  e la lingerie sexy , infine Mafalda, la tirchia del gruppo, colei che l'acqua della pasta la usa per lavare i piatti  e magari anche per i panni sporchi, ha un marito malato e due figli ingrati.

Le premesse sono ottime, l'autrice scrive benissimo, la sua ironia è sorprendente e i primi capitoli mi hanno letteralmente catturata. Le disavventure delle tre Sultane coinvolgono il lettore e non è possibile non affezionarsi a queste ultra settantenni mentalmente più attive di tanti giovanotti. 
Adesso vi chiederete se mi sono rimbecillita del tutto oppure il voto "2" è stato una semplice svista. Ecco, vorrei ammettere di essermi sbagliata, mi piacerebbe scusarmi per uno dei miei tanti errori, ma purtroppo questa volta non è così. Il romanzo ad un certo punto diventa grottesco, ma tanto, tanto, tanto. Forse l'intento dell'autrice era proprio questo, probabilmente  io per l'ennesima volta non  mi aspettavo un risvolto così...così... stomachevole, non lo so, ma durante la lettura ho continauto a ripetermi: "No dai, non lo sto leggendo davvero, non è possibile".

Adesso io mi chiedo perché. Perché una persona con un talento come quello della Dottoressa Oliva deve "rovinare" una storia, inserendo delle scene e dei risvolti così forti, sopratutto all'interno di un romanzo apparentemente innocente? Ma sopratutto, ammesso anche che la storia potesse trasformarsi in un thriller, perchè per forza renderla così poco credibile attraverso avvenimenti del tutto irrilevanti? Sono certa che il mio voto sarebbe stato altissimo, ma poi mi è cascata la mascella, mi è franato il terreno da sotto i piedi.
Riconosco il colpo di genio: scrivere determinate cose come se fossero del tutto normali, mischiarle alla quotidianità, farle apparire quasi comiche non dev'essere per nulla facile. Per questo continuo ad affermare che l'autrice è brava sul serio, ma...io non devo convincervi delle sue capicità, il mio compito è comunicarvi se un libro mi è piaciuto oppure no. In questo caso NO, purtroppo non fa per me, nonostante io sia dotata di una buona dose di ironia e il mio stomaco sia abbastanza robusto, non sono riuscita ad apprezzare un certo tipo di contenuto.

Cosa ho maggiormente apprezzato:
  • Come ho più volte ribadito, ho proprio adorato lo stile, l'impostazione e la scelta del doppio narratore .
  • Le vite di queste tre donne, circondate da un sacco di rumore, ma in fondo molto sole.
Cosa mi è piaciuto meno:
  •  Il risvolto inaspettato, quello che avrebbe dovuto stupirmi e invece mi ha destabilizzata. 
  • Forse il voler osare troppo, sarebbe bastato poco per cambiare totalmente il risultato  e rendere il romanzo molto gradevole senza necessariamente risultare banale.
E voi lo avete letto? Mi consigliate un altro romanzo di questa autrice? Adesso sarei davvero curiosa di leggere altro e capire se questo è proprio nel suo stile o se resta un caso isolato!

Salvia

Ti consiglio un libro #7: "Un libro con più di cinquecento pagine"





Questa è una rubrica nata per far conoscere dei libri senza un criterio particolare. Un paio di volte al mese troverete i nostri (Salvia, La Libridinosa, Un libro per amico, La Biblioteca di Eliza) consigli sui rispettivi blog. Questa settimana abbiamo pensato di scegliere un libro dallo spessore non indifferente, uno di quei tomi che puoi decidere di utilizzare come arma impropria, uno di quei romanzi da tirare dietro al fidanzato quando rompe le balle perchè la cena non è ancora pronta e voi siete intente a leggere l'ultimo capitolo del thriller dell'anno. 











Titolo: Shantaram
Autore: Gregory David Roberts
Casa Editrice:Neri Pozza
Pagine: 1180
La mia recensione: Qui



Ohhhh eccomi qui, con un Marito e un'Amica che mi aspettano al varco. Ebbene sì, ecco cosa vi consiglio, quale chicca vi ho tirato fuori. Shantaram è un libro lungo, anzi lunghissimo, per certi versi può apparire interminabile e i tendini rischiano di essere compromessi dal peso dell'edizione cartacea. Quante sgradevoli premesse vero? E invece no, perchè Shantaram ti cattura, ti prende, ti mette su un aereo a basso costo, e senza bagaglio ti scaraventa in India e ti permette di assistere quasi gratis (il volume costa 22€, ma il gioco vale la candela) alla vita del protagonista - che è anche l'autore, perchè di biografia si tratta- .  Non è un romanzo accogliente e accomodante, non starete comodi per niente e non aspettatevi la happy endind, Shantaram è crudo, a tratti sgradevole ma  VERO. Preparate i fazzoletti perchè almeno una volta piangerete, ma sopratutto, ci tengo a precisarlo, secondo me non è un romanzo per tutti, quindi se non amate l'Oriente, i nomi strani o il filosofeggiare durante una cannetta, forse non è il libro per voi.

Che ne dite di andare a scoprire i consigli della Libridinosa, La biblioteca di Eliza e Un libro per amico?

Alla prossima, 

Salvia