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Recensione di Baba - Miss Marple al Bertram Hotel di A. Christie

lunedì, ottobre 21, 2024 Baba Desperate Bookswife 0 Comments


Desperate Bookswife
 Il libro
Miss Marple al Bertram Hotel di Agatha Christie
Editore: Mondadori| Pagine: 250| Pubblicazione: 2021| Prezzo 7,50€| Trama:Qui
Genere: giallo

Notizie sull'autrice

Agatha Christie, pseudonimo di Agatha Miller (Torquay, 1890 - Wallingford, 1976), è la più famosa giallista al mondo e una delle più prolifiche scrittrici di ogni tempo: ha al suo attivo circa ottanta opere, tradotte in più di cento lingue e vendute in oltre due miliardi di copie. Oltre ai gialli e alle opere teatrali, ha scritto sei romanzi d'amore, un'autobiografia e un libro di viaggio. Nel 1971 ha ricevuto il più alto riconoscimento britannico, divenendo Dama dell'Impero.

Recensione di Baba

Buongiorno lettori, vi spero bene! Questo è il secondo libro "di Miss Marple" che leggo e se devo dare un'anticipazione...preferisco Poirot! 
La cara Miss non è più giovanissima e decide di fare una piccola vacanza al Bertram Hotel, omaggio di suo nipote Raymond,. In realtà in nipote aveva pensato ad un paio di settimane in luogo più esotoco e comunque non gli sarebbe venuto in mente il Bertram, ma Miss Marple ha le idee chiare, da giovane aveva alloggiato lì e l'idea di ritornarci dopo tanti anni la carica di gioia e di alte aspettative. 
Conosciamo però la cara signora e tra una colazione, un tè e una passeggiata in biblioteca...ascolta involontariamente conversazioni, parla con le persone e intrattiene gli ospiti. Tutto questo potrebbe essere utile a Scotland Yard durante le sue indagini, poiché all'interno di quelle mura antiche che sanno di aristocrazia e vita per bene si nascono degli strani traffici e infine ci scappa anche il morto. 

Se subito ero curiosa di scoprire se questo libro mi piacesse di più di "C'è un cadavere in biblioteca" ho immediatamente cancellato l'ipotesi poiché in queste pagine Miss Marple è una comparsa che arriva in albergo, di tanto in tanto chiacchiera...ma fin da subito sparisce e non sarà lei ad occuparsi delle indagini (che non sono incentrate su di un cadavere). La cara Miss è un'ospite, assaggia prelibatezze e si gode il tempo e l'atmosfera. Tornerà, certo che tornerà, perché qualcosa ha visto e sentito, ma solo sulle note finali, quando il libro è quasi concluso. 

Devo ammettere che ho provato una piccola delusione, sia per la mancanza dell'omicidio, che arriva molto avanti quando in realtà non ce lo si aspetta più, sia per la scarso peso di quella che pensavo sarebbe stata la protagonista del libro. I personaggi sono molti e subito il lettore comprende che alcuni insospettabili, sia perché ricchi, sia perché giovani ereditieri come Elvira, sia perché troppo importanti per avere la coscienza sporca...in realtà hanno diversi scheletri da nascondere nell'armadio. In una Londra degli anni 50, in un albergo nostalgico e popolato da persone che ci tengono a rivivere gli anni d'oro, quelli prima della guerra, si nascono traffici, strane sparizioni, rapine a treni e infine un omicidio. Se le persone con pregiate porcellane in una mano e gustose tartine nell'altra sospettassero che il loro Hotel preferito non è così aristocratico come lo avevano idealizzato ci resterebbero veramente male. 

Quello che ho apprezzato sono le indagini e i racconti dei vari testimoni, i dialoghi sono interessanti e permettono al lettore di fare supposizioni. L'atmosfera e l'ambientazione le ho trovate stupende, come mi ha fatto molto simpatia il canonico Pennyfather, l'ho trovato davvero divertente. Da questo però ad affermare che io sia una fan della Christie...no. Non ancora almeno! Possiedo davvero moltissimi volumi e di tanto in tanto ne leggo uno, più per cultura persona che per passione, nella speranza che si smuova qualcosa all'interno della mia anima e riesca a comprenderli meglio. Io credo proprio questo, i gialli dell'autrice vanno capiti perché oltre all'indagine in sè c'è di più, ma ci vuole una cultura alle spalle che io ancora non possiedo. 

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Recensione di Baba - Southern Book Club's Guide to slaying vampires di Grady Hendrix

venerdì, ottobre 18, 2024 Baba Desperate Bookswife 0 Comments

Desperate Bookswife

 Il libro
Guida la trattamento dei vampiri per casalinghe di Grady Hendrix
Editore: Oscar Vault| Pagine: 464| Pubblicazione: 2024| Prezzo 14,00€| Trama:Qui
Genere: narrativa horror

Notizie sull'autore
Grady Hendrix è un poliedrico, geniale, pluripremiato scrittore, sceneggiatore e giornalista. Ha scritto diversi romanzi di grande successo, rinnovando il genere horror da lui amatissimo, e rivisitandolo in modi assai originali. Tra i suoi bestseller ricordiamo Guida al trattamento dei vampiri per casalinghe (Mondadori Strade Blu, 2020), di cui è in corso l'adattamento in una serie televisiva, Horrorstör (Mondadori Strade Blu, 2021), My Best Friend's Exorcism (Mondadori Strade Blu, 2022), Gruppo sostegno ragazze sopravvissute (Mondadori Fantastica, 2023).

Recensione di Baba

Buongiorno lettori, vi spero bene. Qui l'autunno è arrivato senza troppi inchini e il caminetto è in funzione già da qualche giorno. Non sono qui a parlarvi del tempo o dei fatti miei che non interessano a nessuno ma...di un libro che mi ha conquistata pagina dopo pagina, mettendomi i brividi, un po' di ansia e facendomi desiderare momenti di svago per poter andare avanti. Negli ultimi anni ho fatto fatica a trovare libri così entusiasmanti, così viscerali e invece...eccolo qui. Chi lo avrebbe detto? 

Patricia è sposata con Carter, un importante psichiatra che sogna la poltrona da primario; ha due figli, un cane e una suocera malata che vive in garage insieme alla badante. Patricia vive in quartiere di Charleston, uno di quelli per bene, con il giardino e il vicinato che butta un occhio per essere sicuri che non entrino i ladri quando il proprietario di casa non c'è. Un quartiere alla Desperate Housevives e loro, le donne di questo libro...sono mogli e madri che nel tempo libero si incontrano per discutere riguardo al libro letto mentre sorseggiano un bicchiere di vino bianco. 

La quiete viene presto disturbata, è arrivato un nuovo vicino, si chiama James Harris ed è venuto per accudire la sua prozia malata. Patricia è incuriosita dal suo furgone parcheggiato nel vialetto, così decide di fare gli onori di casa e andare a presentarsi. Il primo incontro non è stato dei migliori, successivamente accadono cose a dir poco rivoltanti ma...Patricia decide di aiutarlo e di essere una buona vicina di casa. Da quel momento James entra a far parte della quotidianità della loro famiglia e riesce ad integrarsi al meglio nella piccola comunità. In concomitanza con il suo arrivo però iniziano a succedere delle cose strane, poi delle cose terrificanti e così le partecipanti del club del libro, che solitamente leggono true crime, si fanno influenzare dando la colpa al nuovo arrivato. Facile no? Ma sarà davvero così oppure è una tremenda coincidenza? 

Guida al trattamento dei vampiri per casalinghe è un piccolo gioiellino, un romanzo horror decisamente ben scritto: accattivante, con continui eventi che tengono il lettore incollato alle pagine e con parti "sanguinolente" degne di nota. L'ambientazione è perfetta: un quartiere per bene dove i bambini giocano per strada e le mamme sfornano torte mentre parlano al telefono con l'amica. 
Siamo negli anni 90, gli uomini sono tutti lavoratori e le moglie si prendono cura della famiglia e della casa, concedendosi dei momenti tutti per loro. 
Il tema del serial killer mascherato da uomo normale è evidente, non viene mai nascosto e il lettore fin da subito capisce chi è il cattivo della situazione. 
L'autore ha voluto ispirarsi ai grandi mostri americani, paragonando l'assassino a un vampiro, poiché di questo si tratta. Chi erano Ted Bundy, Earle Nelson o Jeffrey Dahmer? Persone apparentemente normali, nessuna di loro viaggiava con un cappuccio in testa, una bottiglia di birra in mano e la camminata claudicante. I più terribili serial killer americani erano apparentemente normali, persone di cui fidarsi, uomini a cui aprire la porta per farli entrare per un caffè. Sotto a quella maschera di persone per bene, anche di bell'aspetto, si cela un vampiro assetato di sangue, che più uccide e più ha bisogno di uccidere. Il vampiro però è furbo, sa come farsi spazio nel mondo...alla fine ha centinaia di anni esperienza e nulla da perdere. 

Un libro fantastico, sulla forza delle donne, sulla scemenza degli uomini, sulla brutalità della vita e sui compromessi da accettare quando si è alle strette. Un ritmo incalzante, una scrittura ricca e particolareggiata rendono questa storia molto appetibile, tanto da farmi segnare su un foglietto i titoli dei suoi altri libri. Grazie Lucrezia per avermelo fatto conoscere, ne è valsa la pena. 

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Recensione di Baba - Omicidio in cashmere di Virginia Bramati

giovedì, ottobre 17, 2024 Baba Desperate Bookswife 0 Comments

 

Desperate Bookswife

 Il libro
Omicidio in cashmere di Virginia Bramati
Editore: Giunti| Pagine: 240| Pubblicazione: 2024| Prezzo 15,90€| Trama:Qui
Genere: narrativa 

Notizie sull'autrice
Virginia Bramati vive e lavora a Milano. Ha cominciato a scrivere per sé e per le sue sorelle, giungendo all’esordio nel 2014, con Tutta colpa della neve (e anche un po’ di New York). Da allora è seguita da una community sempre più vasta di affezionate lettrici e ha pubblicato Meno cinque alla felicità, E se fosse un segreto?, Tutta colpa della mia impazienza (e di un fiore appena sbocciato), Cercasi amore vista lago, Quello che ancora non sai di me e Un bacio con gli occhi. I suoi romanzi sono tradotti in diversi Paesi.

Recensione di Baba

Buongiorno lettori, con somma gioia oggi vi parlo di un libro scritto da una delle mie autrici italiane del cuore: Virginia Bramati. Omicidio in Cashmere è un romanzo di narrativa dallo sfondo romantico e tinto un po' di giallo! Ci troviamo a Biella, città non così lontana da casa mia anche se la conosco solo sommariamente, capitale dell'eccellenza tessile italiana. Mi recavo da quelle parti quando la mia squadra di ginnastica ritmica gareggiava e spesso le competizioni si svolgevano in questa città. 
La protagonista di questo romanzo si chiama Adelaide, laureata in economia, svolge un lavoro per un'azienda milanese che non ho ancora capito...comunque ha a che fare che delle ricerche su alcune aziende e poi stilare dei rapporti che ovviamente non si chiamano così ma "due diligence". La narrazione subito specifica ci butta nel mondo economico-finanziario della protagonista e io resto un pochino interdetta poiché tutti quei termini tecnici mi spiazzano. Dopo pochissime pagine tutto cambia e un po' per volta veniamo catapultati nel mondo di Adelaide e delle persone che le stanno intorno. 
La protagonista dopo poche battute viene mandata a Biella a svolgere un lavoro con responsabilità manageriali ma senza i benefit: lei accetta poiché le viene promessa una promozione succulenta. A Biella l'aspirante manager può fare affidamento alle zie paterne, ovvero Irma ed Elena, due vere e proprie macchiette che rendono la narrazione simpatica grazie ai loro siparietti in piemontese e la loro venerazione per i "cicchetti". 

Questa è sicuramente una storia di crescita, all'interno della quale Adelaide comprende ciò che vuole e cosa vuole realmente diventare: già suo fratello Gregorio ha cambiato rotta quando si pensava fosse arrivato! All'interno c'è indubbiamente una parte romantica, personaggi che si conoscono e si piacciono, conditi da dialoghi frizzanti e a volte imbarazzanti (per Adelaide ah ah ah, che è maestra nel collezionare figuracce). Non manca il giallo, arrivato dopo la metà della narrazione, che regala una ventata d'aria fresca ad una storia che comunque sarebbe stata in piedi da sola. Sicuramente non è la parte principale ma questa storia è un insieme di pezzi che vanno a formare un romanzo godibile, delicato e divertente. 

La penna dell'autrice la conosco e mi sembra ogni volta di tornare a casa. Avete presente la sensazione della copertina calda che ci si stende sulle ginocchia mentre si osserva il caminetto scoppiettante che profuma di legna? Ecco, proprio quella sensazione lì! Se poi si legge il libro che porta nel titolo la parola cashmere mentre si è nella situazione scritta nella riga sopra...tutto è perfetto. 

Degne di nota le epigrafi all'inizio di ogni capitolo: regalano delle vere e proprie chicche sul cashmere e spesso sono anche molto divertenti. a esempio ho imparato che questo materiale pregiatissimo si ricava dal sottopelo preso dal sottopancia di alcune capre. Wow, e io che pensavo si trattasse di pecore... Ma torniamo a noi. Mi è piaciuto questo libro? Sì, perché ancora una volta i personaggi sono realistici e si fanno amare o detestare. Prendiamo come esempio il signor Mosca, ovvero il proprietario della fabbrica dove lavorerà Adelaide: un vero e proprio testa di flipper che si rende odioso dalle sue prime battute. Il commissario Giorgio Olivero?Misterioso il giusto, tutto d'un pezzo, un burbero apparente che il lettore ha bisogno di conoscere un po' alla volta. Le zie? Va beh per loro una standing ovation, sono i personaggi frizzanti che caratterizzano i libri della Bramati, senza di loro il romanzo non sarebbe lo stesso. 

Ultima cosa ma non meno importante, voglio visitare per bene Biella, la descrizione della funicolare e l'idea che ci sia una parte alta della città, quella medievale, mi affascina molto e considerando che dista poi una cinquantina di minuti da casa mia...forse sarebbe ora di andare a prendere un caffè da quelle parti! Quindi grazie Virginia! 

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Recensione di Baba - Un tè a Chaverton House di A. Gazzola

domenica, ottobre 13, 2024 Baba Desperate Bookswife 0 Comments

 

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 Il libro
Un tè a Chaverton House di Alessia Gazzola
Editore: Garzanti| Pagine: 192| Pubblicazione: 2021| Prezzo 16,40€| Trama:Qui
Genere: narrativa

Notizie sull'autrice
Alessia Gazzola (Messina, 1982) è laureata in Medicina e Chirurgia ed è specialista in Medicina Legale. Ha esordito nella narrativa con L’allieva nel 2011, primo romanzo con protagonista Alice Allevi, cui sono seguiti Un segreto non è per sempre (2012), Sindrome da cuore in sospeso (2012), Le ossa della principessa (2014), Una lunga estate crudele (2015), Un po’ di follia in primavera (2016), Arabesque (2017), Il ladro gentiluomo (2018, vincitore del premio Bancarella 2019), La ragazza del collegio (2021), da cui è stata tratta la fortunata serie tv in onda su Rai Uno con Alessandra Mastronardi e ­Lino Guanciale. Nel 2019 inaugura un nuovo ciclo di romanzi incentrati sul personaggio di Costanza Macallè, protagonista di Questione di Costanza, di Costanza e buoni propositi (2020) e di La Costanza è un’eccezione (2022). Ha pubblicato inoltre: Non è la fine del mondo (Feltrinelli, 2016), Lena e la tempesta (Garzanti, 2019) e Un tè a Chaverton House (Garzanti, 2021). Vive a Verona con il marito e le due figlie.

Recensione di Baba

Angelica è laureata in lingue, è insegnante precaria e la passione per la panificazione e tutto ciò a base di carboidrati che si possa cuocere in forno. Decide di abbandonare l'insegnamento dopo un incidente, così è sicura che l'apertura di un forno sia la sua strada. La famiglia scuote la testa e non sa come comportarsi, non sembra possibile che voglia sprecare il suo talento abbattendosi e cambiando radicalmente vita. Un giorno, parlando con la sua prozia, scopre che nella sua famiglia ci sono alcuni segreti, così, visto che tanto non ha nulla da fare se non trovare la sua strada, decide di partire verso l'Inghilterra per cercare di scoprire la vera storia del suo bisnonno. Nel frattempo però c'è un uomo con qualche anno più di lei che le fa battere il cuore, forse la sua permanenza nel Dorset non è dettata solo dai segreti familiari...potrebbe esserci di più! 

Ho amato diversi libri scritti dalla Gazzola e sono sempre curiosa di scoprire cos'abbia escogitato per noi. Questo l'ho acquistato in un mercatino dell'usato e ho atteso a leggerlo fino a qualche giorno fa. Purtroppo non è stata una lettura coinvolgente o memorabile per tanti motivi differenti: Angelica è un personaggio davvero odioso, è convinta di avere a disposizione tutto il tempo che vuole e che le persone siano a sua disposizione. Nonostante sia l'ultima arrivata pretende totale fiducia e non transige se qualcuno ha dei dubbi. Ha qualcosa in mano su cui lavorare e invece, per uno stupido incidente (che poteva tranquillamente evitare utilizzando altri metodi) vuole aprire una panetteria ( o quello che è), poi cambia idea e parte per la Gran Bretagna lasciando tutti di sasso. Io personalmente le sputerei in un occhio. Mi ha anche infastidito il fatti che i suoi parenti le abbiano chiesto di non fare ricerche, lei però non si pone il minimo quesito che il suo operato possa danneggiare i sentimenti di qualcun altro. Esiste solo Angelica. 

Il suo viaggio non mi ha fatto battere il cuore e si susseguono altri personaggi privi di carisma e di simpatia: Alessandro...boh, inutile! Le povere persone che Angelica va a stalkerare hanno un peso irrisorio e infine le uniche parti del libro che ho trovato carine sono le sue conversazioni Con Giuseppe, ovvero l'ex studente che prende ripetizioni dalla protagonista. Ah no dimenticavo...la prozia: lei è carina  e meno male che c'è. 

Quando finiamo questo breve libro ci rendiamo conto che è un viaggio metaforico e non per trovare se stessi e capire cosa fare della propria vita, ma da come è impostato a me sembra che ci siano una serie di ripieghi, impilati uno sull'altro come le magliette appena stirate appoggiate sul divano. 
Mi dispiace molto affermare che questo libro è stato deludente, ma se devo trovare una nota positiva...scorre bene. 
E voi lo avete letto??

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Recensione di Baba - Il tatuatore di Auschwitz di H. Morris

giovedì, ottobre 10, 2024 Baba Desperate Bookswife 0 Comments

 

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Il libro
Il tatuatore di Auschwitz di Heather Morris
Editore: Garzanti| Pagine: 224| Pubblicazione: 2019| Prezzo 12,00€| Trama:Qui
Genere: romanzo storico


Notizie sull'autrice
È un’autrice di successo, nata in Nuova Zelanda e attualmente residente in Australia, a Brisbane. I suoi libri hanno venduto 12 milioni di copie e sono stati tradotti in 52 Paesi. Ha lavorato per anni come sceneggiatrice, prima di pubblicare il suo romanzo d’esordio, Il tatuatore di Auschwitz, che ha ottenuto uno straordinario successo mondiale, rimanendo per mesi in vetta alle classifiche internazionali dei libri più venduti, e che diventerà presto una serie TV. Anche Una ragazza ad Auschwitz, il suo secondo romanzo, e Le tre sorelle di Auschwitz sono già diventati bestseller.

                        Recensione di Baba

Buongiorno lettori, oggi vi parlo di un genere da cui ultimamente scappo: negli anni ho letto moltissime storie di ebrei deportati, storie vere, altre inventate. La mia amica Francesca un paio di anni fa mi ha parlato di questo titolo e di quanto le fosse piaciuto. Poco tempo dopo l'ho trovato allegato ad un giornale e ho pensato che fosse un segno. 

Probabilmente vi state chiedendo come mai non ami i libri di questo genere e adesso provo a spiegarmi, nella speranza di non essere fraintesa: la deportazione, il genocidio, le torture, i campi e tutto quello che è successo durante la seconda guerra mondiale è stato documentato, proprio per "non dimenticare". Questo filone però è diventato quasi una moda per vendere e con la scusa di scrivere un romanzo toccante sugli ebrei si vinceva facile e si vendeva molto. Questo mi fa schifo. Usare la sofferenza a scopo editoriale e di lucro e qualcosa che mi fa arrabbiare. Con questo non dico che non si debba scrivere a riguardo, dico solo che se lo si fa è perché si ha davvero una testimonianza da narrare, come ad esempio nel caso di "Il tatuatore di Auschwitz". Questo che vi ho appena raccontato è il motivo per il quale negli ultimi anni non ho più letto libri sulla deportazione. 

I protagonisti di questa storia vera sono Lale e Gita, entrambi deportati in uno dei più terribili campi e incontrati per caso. Da quell'incontro nasce qualcosa, e se subito sono convinti che si tratti di un'infatuazione per sentirsi vivi...ben presto capiscono che quel sentimento si è radicato nella loro anima. Inutile dilungarmi sulla trama, lui viene "promosso" a tatuatore, subisce una serie di maltrattamenti, rischia la vita diverse volte ma riesce sempre a cavarsela. 
La bellezza di questo libro sta nella capacità di rendere così reali gli avvenimenti, nel sentire l'aria fredda sul volto, i vestiti ruvidi sulla pelle nuda, il caffè vecchio annacquato, i pagliericci affollati e la perdita di umanità. Lale e Gita hanno la capacità di non smettere di sperare e sanno che se riescono a svegliarsi al mattino allora va bene, in fondo sono vivi e devono cercare di rimanere tali per un latro giorno. Trascorrono il loro tempo a pensare a cosa succederà e a come aiutare anche solo un altro essere umano alla volta, perché se salvi anche solo una persona salvi il mondo. 

È triste pensare che nonostante la storia oggi non sia cambiato molto: sono state modificate le procedure, ma la cattiveria verso il prossimo è sempre la stessa. Continuano le guerre, continua la lotta per il potere e non si modifica il fatto che a morire siano sempre gli innocenti, povera gente, donne e bambini. Questo romanzo sembra parlare di una vita fa e invece è così attuale. 
Non sono in grado di scrivere una recensione obiettiva, mi è salita la rabbia. Posso però scrivere che sì, è un libro molto bello, che getta speranza, perché la speranza e la voglia di vivere si respira in ogni singola pagina. È una storia vera questa, voluta da Lale stesso, una testimonianza reale di ciò che è stato, non una storia costruita sui racconti e creata a tavolino per vendere copie. 
Spero che vi capiti tra le mani ma è più probabile che l'abbiate già letto. 

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Recensione di Baba - Finchè il caffè è caldo di T. Kawaguchi

mercoledì, ottobre 09, 2024 Baba Desperate Bookswife 0 Comments

 

Desperate Bookswife

 Il libro
Finché il caffè è caldo di Toshikazu Kawaguchi
Editore: Garzanti| Pagine: 192| Pubblicazione: 2020| Prezzo 16,00€| Trama:Qui
Genere: narrativa 

Notizie sull'autore
Toshikazu Kawaguchi è nato a Osaka, in Giappone, nel 1971, dove lavora come sceneggiatore e regista. Con Finché il caffè è caldo, suo romanzo d’esordio, ha vinto il Suginami Drama Festival.

Recensione di Baba

Buonasera lettori, vi spero bene! Oggi sono qui a parlarvi di un libro diventato bestseller, un romanzo delicato come solo gli autori giapponesi sanno scrivere così, storie che si intrecciano per far riflettere il lettore e farlo tornare al qui e ora, senza distrazioni. 
queste sono le premesse, purtroppo però per me non è andata così. 
La caffetteria in cui si svolge l'intero romanzo è centenaria e speciale: c'è un tavolino particolare e se si riesce a trovarlo libero e a sedersi è possibile fare un salto nel passato. Non è possibile cambiare il presente, però si può rivivere un momento, assaporarlo fino in fondo, ascoltare qualcuno, guardare per l'ultima volta un viso. Il tempo nel passato però è limitato, il tempo di un caffè caldo, infatti bisogna consumare il caffè a piccoli sorsi e berlo finché è caldo, altrimenti succede un disastro. Con il tempo non si può mica scherzare! 

All'interno di questo luogo si susseguono diverse persone che motivi differenti vogliono tornare indietro e chiudere i conti con il passato. Ad alcuni stanno strette le cinque regole che è necessario seguire, altri non vorrebbero tornare, altri ancora vorrebbero andare a vedere cosa accadrà in futuro. Tutto questo susseguirci di personaggi per dirci che no, dobbiamo smetterla di avere dei pensieri disturbanti, non possiamo sprecare il nostro tempo a pensare a ciò che è stato ma è necessario gustare ogni momento che viviamo adesso, come il caffè, che va assaporato sorso dopo sorso, finchè è caldo. 

Tutto magnificamente interessante, un manuale di auto-aiuto del quale non potevo fare a meno. Sono una brutta persona insensibile però a me questo genere di libri non piace. Ogni tanto ci riprovo per vedere se i miei gusti siano cambiati o se magari il mio gradimento dipenda dall'autore. 
Innanzi tutto non amo le storie che si compongono da racconti uniti fino a formare un romanzo, a me piace affezionarmi ai personaggi, conoscerli un po' alla volta e fare fatica a dir loro addio. Con questa modalità non accade poiché non ci sono avvenimenti e descrizioni sufficienti (almeno per me). 

Lo stile è piacevole e scorrevole, l'autore riesce a non essere freddo e distaccato come spesso capita quando si leggono autori giapponesi. Si respira dolcezza e malinconia, questo è un punto a suo favore come la scelta dei personaggi e le loro brevi storie. Non sto quindi affermando che sia un brutto libro, anzi è indubbiamente interessante e credo che molti autori successivamente si siano fatti ispirare da questa storia; io affermo solo che non ho gradito la trama in se semplicemente perché non è nelle mie corde. Avete presente quando vi rendete conto di guardare un film che sicuramente è bellissimo ma semplicemente non fa per voi e che quindi non siete in grado di apprezzarlo? Ecco, questo è il caso. 

In definitiva concludo dicendo che: 

- se ti piacciono i libri che in qualche modo possano farti apprezzare ciò che hai

- se ami le storie di persone che devono chiudere un cerchio

- se pensi che grazie ad una lettura cambierai il modo di vedere la tua vita

ALLORA QUESTO LIBRO FA PER TE.

Cosa ne pensate? Lo avete letto e amato come quasi la totalità dei lettori con i quali mi sono confrontata fino ad ora? Ti aspetto nei commenti.

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Recensione di Baba - La libreria dei gatti neri di P. Pulixi

martedì, ottobre 08, 2024 Baba Desperate Bookswife 0 Comments

Desperate Bookswife (foto disperata con albero di Natale anticipatario)

 Il libro
La libreria dei gatti neri di Piergiorgio Pulixi
Editore: Marsilio| Pagine: 304| Pubblicazione: 2023| Prezzo 15,00€| Trama:Qui
Genere: giallo

Notizie sull'autore
Piergiorgio Pulixi è nato a Cagliari nel 1982 e vive a Milano. Ha pubblicato diversi romanzi polizieschi con cui ha ottenuto numerosi riconoscimenti tra cui il premio Scerbanenco 2019 per il miglior noir dell’anno. È considerato uno dei maggiori esponenti della nuova generazione di scrittori noir e thriller. I suoi romanzi sono tradotti in Francia, Spagna, Germania, Austria, Svizzera, Polonia e Russia.

Recensione di Baba

Avevo sempre snobbato questo autore, forse perché ho i miei giallisti preferiti, forse perché il suo cognome non mi ispirava simpatia o semplicemente perché si è perso nella valanga di libri e autori che passano sugli scaffali. Per la sfida di lettura che organizziamo doveva leggere un libro che avesse in copertina un simbolo noto come "porta sfortuna" e benché io ami alla follia i gatti neri, purtroppo molto persone sono ancora convinte che sia un animale amico del demonio. Ecco fatto, per questo futile motivo ho preso in mano questo volume e ho potuto innamorarmi della storia tessuta da Pulixi, permettendomi di conoscerlo e di cercare altri suoi libri. 

Marzio Montecristo gestisce una libreria specializzata in gialli, per quanto lui ami i libri e ovviamente il suo genere, non è un buon libraio: tratta male i clienti, ha un aspetto trasandato e spesso per risparmiare dorme in libreria. Per fortuna c'è Patricia, giovane aiutante che salva le sorti di "Les Chats Noirs", nome scelto in onore di Miss Marple e Poirot, ovvero i gatti neri che vivono tra gli scaffali. La sua attività aveva iniziato a decollare grazie ad un club del libro, rinominato "Gli investigatori del martedi"all'interno del quale moltissimi lettori si davano appuntamento, discutevano su di un libro letto e mangiavano leccornie portate da loro stessi. 
Un giorno però Angela, investigatrice e amica d'infanzia di Marzio, gli chiede aiuto per risolvere un caso spinoso: lui conosce un sopravvissuto e vorrebbe che il suo intuito aiutasse le forze dell'ordine a smascherare il killer. Un uomo incappucciato si reca in casa della vittima, lega i familiari e obbliga la vittima stessa a scegliere quale dei due familiari uccidere, se non deciderà chi salvare... fredderà entrambi. Sembra di essere finiti in qualche film thriller che guardavo da ragazza!

Inutile spoilerare e dirvi come andrà a finire ovviamente, però posso scrivervi che il finale è assolutamente inaspettato e mi ha fatto anche riflettere su come viene vissuta la figura dell'assassino. 
Un libro che ho divorato, dei personaggi azzeccati e l'ambientazione della libreria molto, molto gradevole. Un giallo che contiene vita, sentimenti ed emozioni: l'autore è stato in grado di umanizzare a tal punto i suoi personaggi da renderli spessi, densi, corposi. Il caso è credibile e alla fine il lettore si troverà spiazzato e senza parole. Viene anche trattata una malattia tremenda e la maniera in cui Pulixi ne parla è commovente, non perché lui sia strappalacrime ma perché ha la capacità, con poche parole, di centrare il punto. 

Consiglio vivamente la lettura di questo libro, così tanto nelle mie corde come non mi capitava da tempo. 

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Recensione di Baba - L'Iliade cantata dalle dee di M. Oliva

martedì, ottobre 01, 2024 Baba Desperate Bookswife 0 Comments

 

Desperate Bookswife

 Il libro
L'Iliade cantata dalle dee di Marilù Oliva
Editore: Solferino| Pagine: 192| Pubblicazione: 2024| Prezzo 16,50€| Trama:Qui
Genere: narrativa

Notizie sull'autrice
MARILÙ OLIVA, nata a Bologna, è scrittrice, saggista e docente di lettere. Ha co-curato per Zanichelli un’antologia sui Promessi Sposi e realizzato due antologie patrocinate da Telefono Rosa, nell’ambito del suo lavoro sulle questioni di genere. Collabora con diverse riviste ed è caporedattrice del blog letterario Libroguerriero.
Per Solferino ha pubblicato i bestseller mitologici L’Odissea raccontata da Penelope, Circe, Calipso e le altre (2020) e L’Eneide di Didone (2022), il romanzo Biancaneve nel Novecento (2021) e il saggio I Divini dell’Olimpo (2022). Ha scritto thriller e noir di successo e con Repetita, il suo romanzo d’esordio, ha ottenuto diversi riconoscimenti.
www.mariluoliva.net

Recensione di Baba

Veramente sentivamo la necessità di un nuovo libro sull'Iliade? Davvero la Oliva ha pensato bene che il suo contributo potesse allietarci? Evidentemente sì. 
Purtroppo questa è la mia seconda esperienza con i libri di Marilù (tra l'altro nome stupendo), scrivo "purtroppo" perché evidentemente la sua scrittura non fa per me e nemmeno le sue storie. 
Questo libro ci racconta con estrema velocità ciò che accade nella guerra di Troia, solo che lo fa dando voce alle Dee, che tifano oppure scongiurano la sconfitta dei poveri umani che sono convinti di essere gli unici artefici del proprio destino. 
Non sono qui a dire che sia scritto male, tutt'altro, la sua penna è sicuramente colta e il suo lavoro esemplare...solo che non ho capito il senso di tutta questa fatica (la sua, non la mia). 
Una volta terminata la lettura mi sono detta: "se non conoscessi l'Iliade non avrei capito un bel niente di quanto narrato e sarei arrivata al fondo completamente stremata, manco avessi combattuto io dinnanzi alle mura. Conosco abbastanza il poema, sentivo la necessità di questo bignami rivisitato? Cosa mi ha dato?". 
Ecco, io capisco che questa mia presa di posizione possa sembrare dura e nemmeno tanto "alla Baba" però...sono rimasta davvero un po' spiazzata. Cosa mi è rimasto? L'immagine di Cassandra ed Elena durante il loro fugace rapporto saffico. Ma perché? La prego Dottoressa Oliva me lo spieghi Lei. Nelle note finali Lei spiega che le donne sono state depredate anche della loro natura lesbo, concessa solo agli uomini. Non credo però sia il motivo. 

Questo è quello che io ricordo di queste 190 pagine: un rapporto tra due donne, le loro labbra che si incontrano e le viscere di Cassandra che si contraggono alla vista delle pesche di Elena, così invitanti e succose, che ha voglia di prenderle tra le labbra, di toccarle. 
Scusate, sarò ignorante, sarò basica, sarò limitata...mettetela come volete ma io non mi capacito. Riesco ancora ad accettare un retelling, una storia riscritta basata su un grande classico, capisco un libro che voglia approfondire delle tematiche ma questo non me lo spiego. Non vuole essere una critica, proprio la mia mente non arriva a comprendere questo tipo di storia. 

Cosa posso aggiungere? Non molto direi dal momento che le mie perplessità non sono sulle conoscenze dell'autrice, non sul suo modo di scrivere e nemmeno sulla struttura che vede l'alternanza dei vari punti di vista delle narratrici. Il mio stupore riguarda la scelta dell'oggetto. Se qualcuno di voi lo ha letto e ha piacere di parlarne ne sarò felice. magari potrò cambiare idea oppure allargare le mie vedute grazie ad un vostro contributo, vi aspetto! 

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