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Recensione di Nadia - La casa di Fripp Island di Rebecca Kauffman

mercoledì, luglio 26, 2023 Baba Desperate Bookswife 0 Comments


 Il libro
La casa di Fripp Island di Rebecca Kauffman
Editore: BigSur| Pagine: 309| Pubblicazione: 2021| Prezzo 17,90€| Trama:Qui
Genere: narrativa

Notizie sull'autrice
Rebecca Kauffman è nata nell’Ohio rurale e abita in Virginia. Ha studiato violino alla Manhattan School of Music e scrittura creativa alla New York University. Nella collana BIG SUR sono usciti La casa dei Gunner, vincitore del Premio Tribùk dei librai, e La casa di Fripp Island.

Recensione di Nadia

Buongiorno lettrici e lettori!
Oggi torno su questi schermi per parlarvi di un libro verso il quale ho nutrito
sentimenti contrastanti, ovvero La casa di Fripp Island, di Rebecca Kauffman.
Scott e Lisa Daly, sposati da vent’anni e genitori delle giovani Rae e Kimmy, decidono
di invitare gli amici Poppy e John Ford con i loro figli Ryan e Alex a trascorrere con
loro la settimana di vacanza a Fripp Island che Scott ha vinto a una lotteria
aziendale. Poppy e Lisa sono migliori amiche da una vita e, anche se da quando si
sono sposate hanno stili di vita molto differenti, Lisa si sente in debito nei confronti
di Poppy, che si prende cura di sua madre malata dal momento che Lisa e Scott
abitano lontani.

La settimana sembra procedere piacevolmente, anche se Lisa ha scoperto che
sull’isola abita un giovane che tempo addietro è stato iscritto nel registro dei crimini
sessuali, e ha un po’ di timore per le loro giovani figlie. Finché, l’ultima notte di
vacanza, accade qualcosa di tragico…

Dicevo che ho provato sensazioni contrastanti nei confronti di questo libro. Da una
parte, ho trovato la storia abbastanza interessante: le diverse dinamiche famigliari
tra chi ha parecchi soldi ma non ha più un vero dialogo da tempo (i Daly) e chi
possiede poco ma si ama ancora molto (i Ford) sono ben descritte e interessanti,
così come i differenti caratteri dei quattro ragazzi. Il lettore percepisce un lento ma
costante aumento di tensione a mano a mano che vengono introdotti anche i
personaggi secondari, ovvero Keats (il giovane inserito nella lista dei crimini sessuali)
e la moglie Roxie. Per chi legge è chiaro che succederà qualcosa, perché il prologo
svela già molto, ma non sa ancora chi sarà la vittima, né conosce il colpevole.
Il problema con questo romanzo io l’ho avuto con lo stile. Rebecca Kauffman non
scrive male, anzi, ma il suo ritmo è veramente lentissimo, tanto che ho impiegato
più di due settimane per leggere trecento pagine. Le descrizioni sono più che
abbondanti, molto minuziose e, soprattutto, spesso vengono spiegate nei dettagli
piccole situazioni quotidiane comunissime, che non hanno particolare rilevanza nella
storia se non (almeno è quello che ho capito io) per far comprendere le dinamiche
famigliari e far affezionare il lettore a quelle che sono, a tutti gli effetti, famiglie
comuni. Ho apprezzato molto come alla fine si sia chiuso tutto il cerchio: la
Kauffman ci fa riflettere su come, in un luogo piccolo e chiuso come può essere
un’isola turistica, i pregiudizi e i pettegolezzi rischino di fare ancora più danni di
quanto non accada, ad esempio, in una metropoli.


Avrei gradito un approfondimento finale su come finisce la storia per Keats e Roxie,
così come l’autrice ci racconta la vita delle due famiglie in seguito alla tragedia che si
consuma sull’isola, e invece questa parte manca purtroppo.
In generale comunque la storia mi è piaciuta: è uno di quei romanzi che non solo
partono lenti per poi avere un escalation finale, ma su cui ci si sofferma a pensare
anche parecchio dopo averli conclusi. Consiglio questo romanzo se vi piace
prendervela comoda per conoscere i personaggi e se siete in un mood rilassato;
diversamente, potreste faticare a godervi il viaggio.

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