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Recensione di Nadia #3 - Maschio bianco etero di Niven

venerdì, marzo 17, 2023 Baba Desperate Bookswife 0 Comments


Desperate Bookswife

 Il libro
Maschio bianco etero di John Niven
Editore: Einaudi| Pagine: 370| Pubblicazione: 2014| Prezzo 13,00€| Trama:Qui
Genere: narrativa

Notizie sull'autore
John Niven è nato a Irvine, Ayrshire, Scozia. Ha lavorato per anni nell'industria discografica, contribuendo probabilmente a mandarla a catafascio. A volte ritorno (Stile Libero 2012, Super ET 2015) è stato un caso editoriale ed è ormai un romanzo di culto. Per Einaudi ha pubblicato anche Maschio bianco etero (2014 e 2015), Le solite sospette (2016 e 2017), Invidia il prossimo tuo (2018 e 2019), Uccidi i tuoi amici (Stile Libero 2019, Super ET 2020) e La lista degli stronzi (2020 e 2021).
 Recensione di Nadia

Buongiorno lettrici e lettori!

Oggi voglio parlarvi di un vecchio romanzo di uno dei miei autori preferiti, che però ho letto soltanto ora: mi riferisco a Maschio bianco etero, di John Niven.

Kennedy Marr, quarantaquattrenne irlandese, vive a Hollywood, dove fa lo scrittore di romanzi e lo sceneggiatore per il cinema. Ha alle spalle due matrimoni falliti, una figlia diciassettenne in Inghilterra, dal primo matrimonio, e una famiglia d’origine che non vede mai, in Irlanda. È sempre stato un po’ una testa calda, ma da quando ha avuto successo conduce una vita dissoluta, fatta di alcool, porno, onanismo (Kennedy calcola che, nel tempo trascorso a masturbarsi, avrebbe potuto scrivere altri due libri e mezzo), rapporti con giovani donne di cui non ricorda il nome, senza disdegnare un po’ di droga ogni tanto. I rapporti con i famigliari sono ridotti all’osso, e Kennedy continuerebbe a vivere così, se non fosse che vince un prestigioso premio, che gli frutterà mezzo milione di sterline esentasse, per andare a insegnare un intero semestre nel college inglese in cui lavora anche la sua ex moglie. Abituato com’è a scialacquare, e con la Finanza che gli soffia sul collo per un debito di un milione di dollari, Kennedy è costretto ad accettare…

Come dicevo, amo molto Niven: di lui apprezzo l’ironia, l’intelligenza e anche il suo saper essere, spesso e volentieri, molto politically uncorrect. Prima che la cancel culture si abbatta anche su di lui, sto cercando di recuperare tutte le sue opere. Il protagonista di Maschio bianco etero mi ha un po’ ricordato, per certi aspetti, il discografico di Uccidi i tuoi amici, opera d’esordio di Niven. Anche Steven Stelfox vive una vita di eccessi, ma, a differenza di Kennedy Marr, è un amorale psicopatico per il quale non avevo provato molta simpatia (anche se un pizzico sì, perché Niven ti fa fare anche questo). Kennedy invece me lo sono immaginato per tutta la durata del libro con la faccia di Jack Black, attore che adoro: secondo me ha la stessa faccia da schiaffi, quel sorriso beffardo che fa sì che, nonostante faccia una cavolata dopo l’altra, non si possa fare altro che tifare per lui, sperando che si renda conto della china lungo la quale sta inesorabilmente scendendo e che ritrovi la volontà e il coraggio per rimontarla.

In questo romanzo Niven ci parla anche un po’ di sé, a partire da quella dedica al fratello morto nel 2010 che si lega alla figura di Geraldine nella storia; si percepisce (o almeno io l’ho percepita) una sorta di bonaria indulgenza nei confronti di Kennedy, per cui anche il lettore si trova a tifare quasi dall’inizio. Ho trovato forse un po’ prolisse alcune parti; come spesso accade nei libri di questo autore trovo che spesso si potrebbero sfrondare di qualche decina di pagine senza arrecare danno. In questo caso, per esempio, le parti in cui Kennedy gozzoviglia e si dà alla pazza gioia sono state un po’ eccessive e mi hanno un po’ annoiato.

Ho invece apprezzato molto il finale, in cui un piccolo colpo di scena “alla Bussi” (passatemi la locuzione un po’ blasfema) serve a riportare le cose a posto e il romanzo verso la conclusione che il lettore si aspettava e per la quale almeno io tifavo. Un romanzo piacevole e simpatico, anche se non divertente come, appunto, Uccidi i tuoi amici né geniale come A volte ritorno. Niven comunque è sempre una garanzia e credo proprio che leggerò tutto di lui.

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