Recensione - Olga di carta di Elisabetta Gnone
lunedì, gennaio 29, 2018
Baba Desperate Bookswife
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Recensione
Questa è la storia di Olga, una bambina con una particolare dote: quella della narrazione. Olga racconta storie e lo fa talmente bene da riuscire ad intrattenere quasi tutti gli abitanti del suo paesino. Lei racconta le avventure di una omonima Olga, una ragazzina di carta, che intraprende un viaggio decisamente particolare: cerca di raggiungere una maga perchè la trasformi in una bambina in carne ed ossa. Non vuole più essere di carta, è troppo rischioso: può prendere fuoco, se si bagna si scioglie, il vento la porta via, non può portare nessun tipo di peso altrimenti si piegherebbe sotto di esso, insomma una vita decisamente impegnativa. Durante questo viaggio incontra dei personaggi decisamente straordinari, particolari, proprio come lei: Melo sulla mongolfiera, Ik, la ragazzina sul fenicottero, il coniglio e moltissimi altri.
Ammetto di aver avuto, prima della metà del libro, pensieri contrastanti. Da una parte lo stile semplice ma assolutamente convincente dell'autrice mi portava ad apprezzare il libro, ma dall'altra questa fantasiosa avventura della protagonista non riusciva ad entusiasmarmi a tal punto da voler conoscere l'epilogo. Cosa è successo quindi? Il libro è stato interrotto e ripreso diverse volte, per dar spazio, con valide scuse, ad altre letture. Ad un certo punto mi son detta: senti un po' bellina, che vogliamo fare? Così ho preso il volume in mano e ci ho dato dentro, terminandolo proprio ieri sera.
Devo ammettere che il mio punto di vista è cambiato ed ho iniziato ad apprezzare non solo lo stile che già avevo avuto modo di conoscere, ma anche i personaggi, carpendone meglio il carattere e i segreti. La storia ha iniziato ad aprirsi davanti ai miei occhi e la strada si è è fatta più chiara, tanto da pensare di voler affrontare il secondo capitolo ( che fino alla scorsa settimana ho pensato di saltare a piè pari).
Sono giunta alla conclusione che ad Olga sia necessario dedicare del tempo esclusivo e la formula: "tanto è una storia per bambini, posso leggerla tra una coda dal fruttivendolo e un'altra alla posta" non funzioni. Ho creduto ingenuamente che il suo essere bambina potesse darmi meno di un personaggio adulto, mentre la piccola Paper, inconsapevolmente ha moltissimo da insegnare agli adulti. Ho apprezzato il suo coraggio, la sua determinazione, ma quello che più ho amato è stato il saper tornare sui suoi passi senza vergognarsi. Oggi non si ammette mai di aver commesso un errore, che sia pratico o di valutazione. Si cerca sempre di trovare una scusa, o comunque ci si impunta per non mostrare il proprio lato debole. Questo è il dono che più ho apprezzato della dolce e speranzosa ragazzina fatta di carta, ma dal carattere di cemento armato.
Senza addentrarmi troppo in particolari "spoilerosi" il rapporto che Olga instaura con Orso vale tutto il libro.
Proprio come la fanciulla protagonista e narratrice della storia scritta dalla Gnone, anche io sono tornata sui miei passi ( in piccola parte rispetto alla nostra giovane amica) e adesso con felicità mi approccerò al secondo volume di questa serie, uscito proprio un paio di mesi fa in tutte le librerie.
E per voi è stato amore a prima vista? Lo avete amato un po' alla volta? Sono curiosa di conoscere il vostro pensiero.
- Il saper apprezzare quello che si possiede, il riuscire a guardare all'interno delle proprie tasche senza necessariamente desiderare il contenuto di quelle del vicino, ecco questi sono insegnamenti basici ma fondamentali.
- Un libro che non ha bisogno di un lettore tipo, lo potrebbe apprezzare un ragazzino di dieci anni come un adulto di cinquanta. Io e mia figlia ne abbiamo letto insieme delle parti, lei con attenzione ha ascoltato e ha disegnato su di un quaderno delle scene che l'hanno particolarmente colpita mentre io a voce alta procedevo con la lettura. E' stato un momento bellissimo che ricorderò con affetto.
Recensione - Amedeo, Je t'aime di Francesca Diotallevi
venerdì, gennaio 26, 2018
Baba Desperate Bookswife
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Recensione
Keep Calm and Read Nadia #18 - Recensione L'incredibile ritorno di Norah Wells
mercoledì, gennaio 24, 2018
Baba Desperate Bookswife
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Recensione in anteprima - La cercatrice di corallo di Vanessa Roggeri
martedì, gennaio 23, 2018
Baba Desperate Bookswife
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è nata e cresciuta a Cagliari, dove si è laureata in Relazioni Internazionali. La sua passione per la scrittura è nata grazie alla nonna che le raccontava favole e leggende sarde. Ha pubblicato Il cuore selvatico del ginepro (2013) e Fiore di fulmine (2015).
Recensione
E' emozionante immergersi nei libri di questa autrice, perchè si conosce già in anticipo la meta, anche questa volta infatti i nostri protagonisti sono sardi, ma sarà necessario salire sulla macchina del tempo, girare la manopola e tornare agli anni '20.
Cover Reveal de L'ultima lanterna della notte di Ornella De Luca
martedì, gennaio 23, 2018
Baba Desperate Bookswife
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Autrice: Ornella De Luca
Serie: The orphanage series #2
Genere: Romance
Formato: Digitale e a breve cartaceo ( su amazon)
Data di uscita: 29 Gennaio 2018
Editore: self
Recensione - Tutto Cambia di E. J. Howard
giovedì, gennaio 18, 2018
Baba Desperate Bookswife
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(Londra, 1923 – Bungay, 2014). Figlia di un ricco mercante di legname e di una ballerina del balletto russo, ebbe un’infanzia infelice a causa della depressione della madre e delle molestie subite da parte del padre. Donna bellissima e inquieta, ha vissuto al centro della vita culturale londinese della seconda metà del Novecento e ha avuto una vita privata burrascosa, costellata di una schiera di amanti e mariti, fra i quali lo scrittore Kingsley Amis. Da sempre amata dal pubblico, solo di recente Howard ha ricevuto il plauso della critica. Scrittrice prolifica, è autrice di quindici romanzi. La saga dei Cazalet è la sua opera di maggior successo. Fazi Editore ha pubblicato il romanzo Il lungo sguardo e i cinque capitoli della saga: Gli anni della leggerezza, Il tempo dell’attesa, Confusione,
Recensione - Una lettera lunga una vita di Loredana Limone
venerdì, gennaio 12, 2018
Baba Desperate Bookswife
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Recensione
Oggi sono io #06 - Novecento nel Duemila - libri da collezione
mercoledì, gennaio 10, 2018
Baba Desperate Bookswife
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Tre libri su cui non vedo l’ora di mettere le mani (più uno che è già nelle mie grinfie!)
martedì, gennaio 09, 2018
Baba Desperate Bookswife
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Recensione - Il Club del libro e della torta di bucce di patata di Guernsey - Shaffer e Barrows
sabato, gennaio 06, 2018
Baba Desperate Bookswife
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Mary Ann Shaffer, nata nel 1934 in West Virginia, è stata libraia, bibliotecaria ed editor di una casa editrice. Ma il suo sogno era quello di scrivere un libro. Cominciò a interessarsi a Guernsey alla fine degli anni settanta, quando rimase bloccata a lungo nell’aeroporto dell’isola a causa di una densissima nebbia. Quando, anni dopo, spinta dal Club del libro di cui faceva parte, finalmente si decise a scrivere un romanzo, Guernsey le tornò subito alla mente. Purtroppo, mentre lo stava terminando, si ammalò gravemente e chiese alla nipote, Annie Barrows, di aiutarla. Shaffer morì nel 2008, poco prima dell’uscita del libro, ma sapendo che sarebbe stato pubblicato in altri dieci Paesi (che poi diventarono 37).
Annie Barrows è autrice di libri per bambini, in particolare della serie Ivy and Bean.
Recensione
Premetto che adoro i romanzi epistolari, purtroppo non ne ho letti moltissimi e nemmeno tutti degni, ma è un tipo di narrazione che mi aggrada e mi mette ad agio, riesco ad empatizzare bene con i personaggi e riesco a percepire dettagli e sensazioni che spesso lascio scappare leggendo romanzi "tradizionali".
La signorina Juliet non è propriamente una simpatia, particolarmente incline alla lamentela, crea ad altri e a se stessa mille complicazioni. Però è una persona di cuore, indubbiamente onesta e di parola (ma si sa, durante il secolo scorso c'erano altri ideali e si dava più importanza all'onore e al rispetto, adesso ci sono i social e tutto il resto è noia). Il suo rapporto con l'amico intimo, nonché editore è fantastico, i loro botta e risposta sono spassosi, e tutto l'insieme è ben riuscito.
Mi piace questa corrispondenza, sono scivolata tra le parole dimenticandomi di vivere in un'altra epoca, dove si sa tutto, quasi prima che accada. Mi sono piaciuti gli intrighi, che vengono fuori un poco alla volta, come anche l'idea del club, nato per sbaglio, per salvare la pelle. Mi piace pensare che la lettura salvi la vita, in fondo il mio motto, rubato ad Allen è: "leggo per legittima difesa". Nel libro si incontrano tanti personaggi e ho apprezzato il carattere di ognuno, ma sopratutto che qualcuno, leggendo il libro giusto, sia riuscito ad amare quelli che per alcuni sono solo dei fogli che prendono polvere, buoni ad accendere il camino. Non tutti i romanzi che parlano di libri mi piacciono, anzi, spesso accade il contrario, mentre in questo caso è stato diverso, delicato, sottile. L'ironia poi è pungente e alcuni personaggi sono delle macchiette, ma tutti i libri che ho letto pubblicati da Astoria si contraddistinguono per l'eleganza e lo stile pacato e molto, passatemi il termine, british. Non posso che consigliarlo, anche se deve piacere il genere, molto particolare e non tanto battuto, del romanzo epistolare.
Come sempre un elogio va alla copertina, magnifica.
Punti forti
- L'idea del club del libro come salva vita. Ero già soddisfatta all'inizio, quando veniva spiegata la motivazione del nome e il perchè riguardo alla sua nascita.
Recensione - Il tredicesimo dono di Joanne Huist Smith
mercoledì, gennaio 03, 2018
Baba Desperate Bookswife
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Recensione
Visual Challenge - Sfida di lettura 2018 - Tappa 1 - GENNAIO
lunedì, gennaio 01, 2018
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