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Recensione - Il gioco dell'Angelo di C. R. Zafòn

giovedì, febbraio 16, 2017 Baba Desperate Bookswife 6 Comments

Il libro
Il gioco dell'Angelo di Carlos Ruiz Zafòn
Editore: Mondadori| Pagine: 476| Pubblicazione gennaio 2008|Prezzo 12,50€| Trama Qui
Genere: Romanzo - Giallo 
               
Notizie sull'autore

Completati gli studi in un collegio di gesuiti a Barcellona, inizia a lavorare nella pubblicità, diventando direttore creativo di una importante agenzia. Inizia la sua carriera letteraria nel 1993 con Il principe delle nebbie, prima parte della trilogia della nebbia. Nel 2001 esce il primo romanzo per adulti, L'ombra del
vento, che si trasforma subito in un fenomeno letterario internazionale con otto milioni di copie vendute nel mondo. 
Nel 2008 con Il gioco dell'angelo il successo viene confermato. Il 2009 è l'anno di Marina, seguito da Il Palazzo della Mezzanotte (2010), Le luci di settembre (2011), Il principe della nebbia (2011). Le sue opere sono state tradotte in più di quaranta lingue e hanno ottenuto prestigiosi premi e riconoscimenti internazionali. Nel 2012 esce in Italia la terza parte della saga inaugurata con L'ombra del vento: è Il prigioniero del cielo. 
Nel 2013 Mondadori riunisce in un volume i tre romanzi della Trilogia della nebbia, che si conlcude nel 2016 con l'uscita, sempre per Mondadori, de Il labirinto degli spiriti. 
Zafón vive a Los Angeles dal 1993 dove scrive anche sceneggiature di film per Hollywood. Collabora regolarmente con i quotidiani spagnoli El País e La Vanguardia.

Recensione
Buongiorno signori, eccomi nuovamente con una recensione, di chi? Ma di Zafòn! Questo è il secondo romanzo facente parte della serie "Il cimitero dei libri dimenticati", interamente ambientata a Barcellona, tra il primo decennio del Novecento fino ad arrivare agli anni Cinquanta inoltrati. Se il precedente libro ha visto come protagonisti il giovane Daniel, spalleggiato dall'intraprendente Fermìn e l'autore maledetto Carax, questa volta dobbiamo proprio adattarci a tutt'altro, perchè faremo un salto indietro nel tempo e conosceremo David Martin, Andreas Corelli e la bellissima Isabella.
La storia di David è una di quelle parecchio tristi, figlio di un ex soldato ubriacone e violento, il povero bambino non ha nemmeno più una mamma, che è scappata per farsi una vita da non condividere con nessuno dei due. David cresce circondato dalla povertà e dalla paura di compiere la mossa sbagliata. I libri lo sostengono, ma il padre non approva, così ogni volta che trova uno di quei testi che lui per ignoranza non può leggere, va su tutte le furie. A salvare il bambino c'è il Signor Sempere, uomo dal cuore grande e dalla generosità indiscussa e un certo Don Pedro Vidal, giornalista e scrittore che in futuro lo raccomanderà al giornale per cui lui stesso scrive.
Da grande Martin in qualche modo riescirà a lavorare con le parole,  ha la vocazione, la bravura e la buona volontà. Un giorno, tra un articolo di giornale e l'altro, una storiella scritta sotto pseudonimo e l'altra,  si imbatterà nel distinto Sig. Corelli che gli farà una proposta particolare ma molto allettante e la sua vita prenderà una piega del tutto inaspettata.

Mi rendo conto, i libri non andrebbero paragonati, ma leggendoli uno dietro l'altro è praticamente inevitabile. L'ombra del vento è un libro perfetto, questo, nonostante sia di alto livello, decisamente meno. Quando un lettore decide di leggere una serie si aspetterebbe dei collegamenti, mentre in questo romanzo, a parte la figura del Signor Sempere e il cimitero dei Libri dimenticati, la storia è completamente staccata dal precedente. Pazienza, me ne sono fatta una ragione e ho proseguito a sfogliare una pagina dopo l'altra. Questa volta però non mi sono affezionata ai personaggi, poichè David, nonostante il suo turbolento passato, è insopportabile, Cristina, ovvero la donna di cui si innamora è terribilmente antipatica e altezzosa, Corelli è un gran cattivo, ma non quanto Fumero e Isabella sarà l'unica figura colorata in tutta la storia. 

Ci sono segreti, cose non dette, un patto infernale, un po' di sana follia, amori non corrisposti, dimore lugubri, personaggi inquietanti e ovviamente uno scrittore maledetto. Però manca la passione. Posso dire di aver letto un bel libro, ricco di colpi di scena, morti come se non ci fosse un domani, strutturato sapientemente, e potrei andare avanti ancora, ma non da meritare il gradino più alto in una scala di valutazione. Per certi versi la tanta carne al fuoco è stata gestita sufficientemente da essere più che gradevole, ma non da raggiungere la perfezione. Forse sarà perchè il protagonista proprio non mi piace, sarà perchè nemmeno le persone che gli girano intorno mi vanno a genio, boh una spiegazione non riesco a darmela, ma non ho ben capito il perchè di questa storia, che in qualche modo dovrebbe essere legata alla precedente.

Ps A dire la verità un senso lo ha se si leggono tutti i romanzi, ma parliamoci chiaro, è facile parlare dopo, se il libro lo avessi nel 2008, non sapendo nemmeno se un terzo capitolo sarebbe uscito, sarei rimasta con un pugno di mosche in mano, non perchè la storia non finisca, ma perchè non avrei capito il senso della serie stessa. Invece adesso che sono immersa tra le pagine de "Il prigioniero del cielo" vedo tutto con un'altra luce. Quindi...non fermatevi! Andate avanti. Capirete.

Punti forti:
- Da quello che ho scritto il voto dovrebbe essere inferiore a quello che invece gli ho assegnato, ma parliamoci chiaro, averne di romanzi strutturati così, ben scritti e piacevoli. Certo, non reggerà il paragone, ma è uno di quelle storie da "complimenti alla mamma", a no, scusate, all'autore!
- Quanto riesce a rendere tutto lugubre Zafòn nessuno mai. L'autore ha la capacità di far sembrare tutto grigio, uggioso, triste, insomma riesce con le sue parole ad ingrigire anche la mente di chi legge. Vogliamo parlare anche di come stermina come se niente fosse i suoi personaggi? Un maestro, ogni volta rimango basita.
Punti deboli:
- Aver scritto questo libro dopo. 
- Non aver saputo rendere nemmeno un personaggio principale gradevole, facendo in modo che si creasse empatia tra il lettore e il protagonista. In una storia così complicata chi legge deve fare il tifo per colui che per centinaia e centinaia di pagine vive avventure pazzesche.

Alla prossima!! 


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6 commenti:

  1. Ma che bello questo libro, mi sono rimaste impresse le atmosfere e il finale, bellissimo, che si ricollega all'Ombra del Vento.

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  2. Io purtroppo non l'ho amato per nulla. Forse, come dici tu, per il paragone col precedente che invece mi aveva totalmente conquistata. Pensa che dopo la delusione di questo, non sono più riuscita a leggere altro di Zafon. Forse dovrei ridargli una chance! Bacio.

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    1. Ciao Roby, oh mamma, allora ti è successo come capitò a me con Marina di Zafòn tanti anni fa. Se un giorno avessi voglia di leggere il terzo credo che potresti rivalutarlo. Un abbraccio

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  3. penso di essere rimasta l'unica a non averlo ancora letto!
    http://www.audreyinwonderland.it/

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