Basso,

Intervista #1: Vi presento Alice Basso

lunedì, agosto 31, 2015 Baba Desperate Bookswife 16 Comments

Buongiorno lettori, è con enorme piacere che oggi vi presenterò un'autrice che ho scoperto da appena un mese, una rivelazione per me. Alice Basso, proprio grazie alla Casa Editrice Garzanti - ma in particolar modo a Francesca Rodella - ha gentilmente risposto alle mie domande.
Il libro in questione è "L'imprevedibile piano della scrittrice senza nome", all'interno del quale è narrata la storia di Vani, una giovane Gostwriter un po' asociale che non si può non amare dalle prime righe, anche se (come dice La Libridinosa)...l'ironia della scrittrice potrebbe non essere per tutti!
 Per un blogger, poter porre dei quesiti all'autore che ha partorito un libro geniale, è una soddisfazione non da poco. Ladies and Gentlemen, ecco a voi.... -rullo di tamburi please - ...Aliceeeee Bassooooooo




Titolo: L'imprevedibile piano della scrittrice senza nome
Autore: Alice Basso
Casa Editrice: Garzanti
Pagine: 280
Prezzo: 14,90€

La mia recensione: qui

1. Scopro con piacere che siamo conterranee. Aver ambientato il romanzo in un luogo che conosci ti ha creato difficoltà nel doverti attenere alla realtà? O è stato più facile perché non hai dovuto lavorare di fantasia?

Ho lavorato POCHISSIMO di fantasia, in effetti! La storia è ambientata in una casa editrice - posto che conosco bene, a Torino - posto che conosco altrettanto bene, o perlomeno dovrei conoscere bene visto che ci abito da un pezzo ormai; e la protagonista fa un lavoro che, anche se non è proprio il mio, be', a tratti ci va molto vicino. Possiamo dire che la mia fantasia s'è presa una lunga vacanza alle Antille durante la composizione del libro... (Nah, non è vero. La protagonista è un personaggio fantasiosissimo, con tratti che nella realtà non potrebbero mai esistere davvero, e anche la storia non è certo nulla che io abbia vissuto in prima persona. Quindi diciamo che la mia fantasia sarà stata alle Antille, ma da lì ha telelavorato comunque un bel po').

2. Vani è asociale, sarcastica, strafottente e metallara. Come sei riuscita a rendere simpatica una persona così apparentemente negativa?

Posso dire che me lo chiedo anch'io? I lettori che incontro alle presentazioni mi dicono che Vani è "simpaticissima", i miei amici mi dicono "ti ci rivedo un casino!" (e, giuro, non la intendono come un'offesa!), e ho scoperto proprio ieri che su Twitter ci sono un sacco di persone che l'hanno dichiarata loro personaggio preferito dell'anno, qualcuna aggiungendo anche "siamo così simili!", capisci, come se fosse un fatto di cui farsi vanto. Sono lusingatissima, chiaramente, ma continuo a spiegarmelo poco! Probabilmente è perché è una che non ha niente da perdere, riesce ad essere sempre sincera con se stessa, a dire in faccia quello che pensa persino del proprio capo, e a non farsi ferire da nulla che le accada attorno (anche se poi noi sappiamo che non è proprio così vero). E queste probabilmente sono doti che tutti le invidiamo un po'...

3. Il doppio stile narrativo (racconto in prima persona per il presente e in terza per le parti inerenti al passato) è un'opzione interessante, tiene viva l'attenzione, ma, soprattutto, non è molto comune. A cosa è dovuta questa tua scelta?

E' stata una scelta ad esclusione. Se avessi mantenuto il punto di vista di Vani anche nei flashback dai quali apprendiamo della sua evoluzione caratteriale durante l'infanzia e l'adolescenza, sarebbe mancata quella... distanza da entomologi, chiamiamola così, che ti permette di osservare il fenomeno con la giusta prospettiva per poterlo apprezzare. Per contro, infatti, quando Vani parla di sé in tutto il resto del libro ci immediesimiamo nella sua difficoltà a capire se stessa: lei, che ha un intuito e un'empatia sviluppatissimi e coglie subito quel che c'è da cogliere negli altri, fa schifo quando deve guardarsi dentro e decidere cosa prova davvero. E comunque, sì, come dici tu, è stata anche indubbiamente una scelta mirata a variare un po' la narrazione e a "colorarla", renderla meno monotona possibile.

4. Sarà una domanda banale, ma... che cosa ti ha portato a scrivere il tuo primo romanzo?

Una specie di folgorazione. Il mondo della fiction è popolato di storie di detective improvvisati che si ritrovano a dare una mano in investigazioni ufficiali anche se non sono poliziotti né altro. Professoresse, scrittori, sensitivi, pure cani (ah no, un attimo: Rex, poliziotto lo è sul serio). Insomma - a parte gli scherzi - un giorno mi sono trovata a pensare: "Ehi! Ma io, una figura professionale che saprebbe davvero 'entrare nella testa dell'assassino', la conosco davvero!". E così ho iniziato a divertirmi immaginando una storia (anche più d'una, a dirla tutta) in cui una ghostwriter potesse rendersi utile in un "caso", magari ambientato nel mondo editoriale, che è quello che conosco meglio e che ho sempre trovato pieno di spunti affascinanti... In tutto questo, la parola chiave è "divertirmi", comunque. Come sa benissimo chiunque ami scrivere, non c'è nulla di più stuzzicante e appassionante che inventare una storia, con i suoi personaggi, colpi di scena... In questo libro, io ho infilato programmaticamente tutte quelle cose che mi divertono, mi entusiasmano, e che io per prima sono felice di trovare in un libro. Spero davvero di essere riuscita a condividerle!

5. È la prima volta che leggo un romanzo sui ghostwriter (complimenti!). Quanto c'è di vero in ciò che hai scritto e quanto è romanzato? Ovviamente, sei libera di non rispondere!

Ahah! Mi hai ricordato la prima libraia che mi abbia ospitata per una presentazione. Toscana, simpaticissima, battuta prontissima. Esordisce dicendomi: "Te tu'ffai la ghostwriter, ammettilo!". Io le spiego che no, faccio semplicemente la redattrice. lei ci pensa un attimo e poi spara: "Ovvìa, te tu'ffai la ghostwriter, solo che un me lo puoi dire!" Mi ha fatta un sacco ridere... ma, no, nonostante questo, io non faccio la ghostwriter! Quindi molte cose le ho inventate di sana pianta, lo ammetto. Per esempio, sono certa al 100% che un personaggio come Vani, nel mondo editoriale vero, non esista: una che fa la ghostwriter indiscriminatamente, su qualsiasi argomento le capiti a tiro, documentandosi a tempo di record anche su argomenti fortemente tecnici e adattandosi con la velocità di un camaleonte. E' una figura volutamente sopra le righe, fantascientifica. Devo però anche dire che il mio "semplice" lavoro di redattrice spesso si avvicina molto al ghostwriting: quando per esempio devi rendere leggibile da tutti un saggio scritto da un ricercatore che sa benissimo di cosa sta parlando ma sa esprimersi solo in eruditese, e allora devi entrare sia nella sua testa che in quella del potenziale pubblico per capire cosa vuol dire e come dirlo al meglio... Ci sarebbero un sacco di esempi. Ma non vorrei mai mettermi a fare concorrenza a Vani! ;)

Adesso, nel caso non lo aveste ancora fatto, correte a procurarvi il libro ed immergetevi in questa lettura. Vani vi conquisterà. Gli scettici possono appellarsi alla Libridinosa ;-) .

Salvia

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16 commenti:

  1. E' davvero simpaticissima Alice, come la sua Vani che non vedo l'ora di ritrovare in libreria! :)

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    1. Si Cecilia!! Amo entrambe ;-) , d'ora in avanti la stalkerizzerò per sapere a che punto è con il nuovo libro ah ah ah

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  2. Bellissima e interessante intervista. Il libro non ce l'ho ma vedo di recuperarlo :)

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    1. Ciao Lu!! Guarda...io l'ho adorato, ma dato che ti considero una persona molto ironica sono certa che ti piacerà. Bacio

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  3. Fantastica intervista! Domande non banali e autrice simpaticissima quindi che dire? Anche io nonostante lo scetticismo iniziale lo inizierò presto! ;)

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    1. Brava sister!!! Grazie mille...non vedo l'ora di sapere cosa ne pensi :-)

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  4. E figurati se non mi mettevi in mezzo! Comunque sì, leggete il libro di Alice Basso, altrimenti inginocchiatevi sui ceci =D

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    1. scusa eh...non è colpa mia se tu sei sempre in mezzo!!!! Sei come il prezzemolo

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  5. Vani è un personaggio che colpisce tutti, ma proprio tutti, ironici e non, un personaggio originale che strappa più di un sorriso, che fa la dura, ma ha il cuore tenero. Un personaggio di fantasia che ti fa dimenticare di questo particolare. Complimenti per l'intervista Salvia.

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    1. Ciao Cuore, Vani è tosta, reale, palpabile, sembra di averla qui accanto. Grazie *_____* contenta che ti sia piaciuta, ma sopratutto un grazie ad Alice per essersi prestata

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  6. Intervista molto interessante! Non ho ancora letto questo libro, spero di riuscire presto :)

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    1. Ciao Ale, grazie mille!!! Mi raccomando rimedia presto il libro :-) a presto

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  7. Ufficialmente inserito tra i libri di settembre! ;)

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    1. Yeeeeeeeeeeeeee evvai!!!!! tra poco sarai della nostra cricca " Vani for president"

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  8. ho divorato questa intervista, bravissima!! appena ci vediamo mi racconti i retroscena ;-) ??
    http://www.audreyinwonderland.it/

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    1. Grazie Amri!!! Sei gentilissima *_____* mmmm siiii il 7 ti racconterò un po' di cosine, promesso ;-) Baci

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