Recensione di Baba - Le promesse di una vita di S. E. Phillips

 

Desperate Bookswife

 Il libro
Le promesse di una vita di Susan Elizabeth Phillips 
Editore: Leggereditore| Pagine: 346| Pubblicazione: 2015| Prezzo 14,90€| Trama:Qui
Genere: narrativa romantica

Notizie sull'autrice
Susan Elizabeth Phillips è considerata la regina del romance. Ha vinto 5 RITA Awards, di cui uno nel 2001 con First Lady, che è entrato tra i 10 migliori romanzi dell’anno secondo la Romance Writers of America. I suoi romanzi hanno venduto oltre 180.000 copie solo in Italia posizionandola tra i grandi della narrativa femminile internazionale per la sua capacità di cogliere, con estrema delicatezza e un tocco d’ironia, le sfumature dell’animo femminile. Della sua prolifica produzione, Leggereditore ha già pubblicato tutta la serie Chicago Stars e i romanzi Una scelta impossibile, La grande fuga, Cosa ho fatto per amore, Le fragilità del cuore, Amore e fantasia, Impudente e malizioso, First Lady, Vieni via con me, Glitter Baby. Simply the Best – Una sfida fuori campo, ultimo romanzo della serie Chicago Stars, è ora disponibile nella presente collana.

Recensione di Baba

Isabel è una donna di successo, è sempre perfetta e in ordine, ha un fidanzato e nella vita scrive manuali di self-help. La sua capacità di aiutare il prossimo è straordinaria ma anche le persone più organizzate e precise possono inciampare in ostacoli che non avevano previsto, sopratutto se ben architettati. In brevissimo tempo la protagonista deve combattere con la legge poiché è stata incastrata per truffa, come se non bastasse il suo amato fidanzato decide di lasciarla per un'altra, forse meno perfetta? Chi lo sa! Isabel parte per l'Italia per staccare la spina e incontra Gage, attore famosissimo e sexy che gira film a dir poco sconvolgenti. Un sex symbol di tutto rispetto, un uomo da far ribollire il sangue grazie al suo fascino; probabilmente nemmeno Isabel, così rigida e impostata, riuscirà a resistere, sopratutto se il destino ci mette lo zampino giocando con le abitazioni di entrambi! 

Che noia che barba che barba che noia! Avete presente quando avete la sensazione di aver buttato il vostro tempo nel cestino? Sì, sono sicura che sia capitato almeno una volta ad ognuno di voi. Questo è ciò che mi è successo dopo 346 pagine. Ma perché ho deciso di avventurarmi in questa roba qui? Perché mi serviva un autore con una certa data di nascita e ho cercato un libro apparentemente leggero. Peccato che leggero e noioso non siano sinonimi! 

Innanzi tutto mi hanno annoiato i profili di entrambi i protagonisti: lei super prevedibile e decisamente odiosa, fin dalle prime pagine del libro; lui bello, tenebroso, sessualmente attivo e pronto a giocare al dottore regalando nottate da sogno. E i suoi film? Eh sì perché l'autrice pensava di stupire il lettore con la professione dell'uomo che si mischia alla vita privata. 
Parliamo dell'ambientazione? Isabel prende un volo per l'Italia grazie ad un regalo inaspettato e atterra nella terra del Chianti, in Toscana. Uff...c'è stato un periodo in cui un sacco di scrittori americani ambientavano i libri in questa magnifica regione, considerata dagli stranieri la più bella d'Italia (molto probabilmente lo è, ma leggere di vendemmie e di persone che pestano i grappoli d'uva con i piedi come se fosse un'esperienza surreale ne ho le tasche piene). Però vedi sotto, è stato scritto quasi 25 anni fa quindi boh...
Poi ci sono i cliché, quelli sugli italiani: il buon cibo e il buon vino ( e va bene), la giustizia e su come gli italiani siano ("Se tu fossi italiana non ti farebbero troppe questioni, ma sei americana... ) in questo caso si parlava di una denuncia e l'autrice scrive così, che il problema della legge italiana è che se sei italiano te la cavi se invece sei americano o "straniero" è un casino e vai in carcere. Mi sono cascate le braccia. Ma proprio per come era scritto il concetto. Quelle frasi che puoi trovare sui giornaletti di intrattenimento o all'interno di qualche post sui social. Ma nel 2000 non c'erano i social

Ad un certo punto entrano in scena due personaggi che avranno un ruolo decisamente importante nella storia. Quando ho capito chi fossero mi sono nuovamente cascate le braccia. Che fatica a tirarle sù e nuovamente cascano giù, non dovrò più andare in palestra Non posso scrivere poiché sarebbe uno spoiler enorme, però suvvia! Anche tutta questa parte l'ho trovata poco credibile. 

Ci sono le scene sessuali, i loro battibecchi, il prendersi e mollarsi e riprendersi, il fare sesso, poi non farlo e poi farlo ancora. I ripensamenti e poi i cambiamenti di umore repentini. Alla fine del libro ho provato nausea, noia e in mano non mi è rimasto niente: NULLA, il VUOTO. L'autrice è considerata dal mondo un mostro sacro, questo libro è piaciuto a tutti e io invece sono una enorme e repellente voce fuori dal coro. Mi sto quasi sentendo in colpa. 

Mi è piaciuto? No, per tutto quello che ho scritto sopra. No perché decisamente non mi piace lo stile di questo libro, non mi piace la trama. non mi piacciono i personaggi e forse forse salvo l'ambientazione poiché comunque è molto ben descritta. C'è da dire che questo libro è uscito nel 2002 o giù di lì, la data precisa non l'ho capita poiché diversi siti riportano informazioni differenti, quindi alcune cose bisogna contestualizzarle. Per tutto il resto non mi muovo dalle mie posizioni ma sono curiosa di conoscere i vostri pensieri e sono pronta a discutere con voi, la sana discussione porta spesso ad una crescita!

Recensione di Baba - Miss Marple al Bertram Hotel di A. Christie


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 Il libro
Miss Marple al Bertram Hotel di Agatha Christie
Editore: Mondadori| Pagine: 250| Pubblicazione: 2021| Prezzo 7,50€| Trama:Qui
Genere: giallo

Notizie sull'autrice

Agatha Christie, pseudonimo di Agatha Miller (Torquay, 1890 - Wallingford, 1976), è la più famosa giallista al mondo e una delle più prolifiche scrittrici di ogni tempo: ha al suo attivo circa ottanta opere, tradotte in più di cento lingue e vendute in oltre due miliardi di copie. Oltre ai gialli e alle opere teatrali, ha scritto sei romanzi d'amore, un'autobiografia e un libro di viaggio. Nel 1971 ha ricevuto il più alto riconoscimento britannico, divenendo Dama dell'Impero.

Recensione di Baba

Buongiorno lettori, vi spero bene! Questo è il secondo libro "di Miss Marple" che leggo e se devo dare un'anticipazione...preferisco Poirot! 
La cara Miss non è più giovanissima e decide di fare una piccola vacanza al Bertram Hotel, omaggio di suo nipote Raymond,. In realtà in nipote aveva pensato ad un paio di settimane in luogo più esotoco e comunque non gli sarebbe venuto in mente il Bertram, ma Miss Marple ha le idee chiare, da giovane aveva alloggiato lì e l'idea di ritornarci dopo tanti anni la carica di gioia e di alte aspettative. 
Conosciamo però la cara signora e tra una colazione, un tè e una passeggiata in biblioteca...ascolta involontariamente conversazioni, parla con le persone e intrattiene gli ospiti. Tutto questo potrebbe essere utile a Scotland Yard durante le sue indagini, poiché all'interno di quelle mura antiche che sanno di aristocrazia e vita per bene si nascono degli strani traffici e infine ci scappa anche il morto. 

Se subito ero curiosa di scoprire se questo libro mi piacesse di più di "C'è un cadavere in biblioteca" ho immediatamente cancellato l'ipotesi poiché in queste pagine Miss Marple è una comparsa che arriva in albergo, di tanto in tanto chiacchiera...ma fin da subito sparisce e non sarà lei ad occuparsi delle indagini (che non sono incentrate su di un cadavere). La cara Miss è un'ospite, assaggia prelibatezze e si gode il tempo e l'atmosfera. Tornerà, certo che tornerà, perché qualcosa ha visto e sentito, ma solo sulle note finali, quando il libro è quasi concluso. 

Devo ammettere che ho provato una piccola delusione, sia per la mancanza dell'omicidio, che arriva molto avanti quando in realtà non ce lo si aspetta più, sia per la scarso peso di quella che pensavo sarebbe stata la protagonista del libro. I personaggi sono molti e subito il lettore comprende che alcuni insospettabili, sia perché ricchi, sia perché giovani ereditieri come Elvira, sia perché troppo importanti per avere la coscienza sporca...in realtà hanno diversi scheletri da nascondere nell'armadio. In una Londra degli anni 50, in un albergo nostalgico e popolato da persone che ci tengono a rivivere gli anni d'oro, quelli prima della guerra, si nascono traffici, strane sparizioni, rapine a treni e infine un omicidio. Se le persone con pregiate porcellane in una mano e gustose tartine nell'altra sospettassero che il loro Hotel preferito non è così aristocratico come lo avevano idealizzato ci resterebbero veramente male. 

Quello che ho apprezzato sono le indagini e i racconti dei vari testimoni, i dialoghi sono interessanti e permettono al lettore di fare supposizioni. L'atmosfera e l'ambientazione le ho trovate stupende, come mi ha fatto molto simpatia il canonico Pennyfather, l'ho trovato davvero divertente. Da questo però ad affermare che io sia una fan della Christie...no. Non ancora almeno! Possiedo davvero moltissimi volumi e di tanto in tanto ne leggo uno, più per cultura persona che per passione, nella speranza che si smuova qualcosa all'interno della mia anima e riesca a comprenderli meglio. Io credo proprio questo, i gialli dell'autrice vanno capiti perché oltre all'indagine in sè c'è di più, ma ci vuole una cultura alle spalle che io ancora non possiedo. 

Recensione di Baba - Southern Book Club's Guide to slaying vampires di Grady Hendrix

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 Il libro
Guida la trattamento dei vampiri per casalinghe di Grady Hendrix
Editore: Oscar Vault| Pagine: 464| Pubblicazione: 2024| Prezzo 14,00€| Trama:Qui
Genere: narrativa horror

Notizie sull'autore
Grady Hendrix è un poliedrico, geniale, pluripremiato scrittore, sceneggiatore e giornalista. Ha scritto diversi romanzi di grande successo, rinnovando il genere horror da lui amatissimo, e rivisitandolo in modi assai originali. Tra i suoi bestseller ricordiamo Guida al trattamento dei vampiri per casalinghe (Mondadori Strade Blu, 2020), di cui è in corso l'adattamento in una serie televisiva, Horrorstör (Mondadori Strade Blu, 2021), My Best Friend's Exorcism (Mondadori Strade Blu, 2022), Gruppo sostegno ragazze sopravvissute (Mondadori Fantastica, 2023).

Recensione di Baba

Buongiorno lettori, vi spero bene. Qui l'autunno è arrivato senza troppi inchini e il caminetto è in funzione già da qualche giorno. Non sono qui a parlarvi del tempo o dei fatti miei che non interessano a nessuno ma...di un libro che mi ha conquistata pagina dopo pagina, mettendomi i brividi, un po' di ansia e facendomi desiderare momenti di svago per poter andare avanti. Negli ultimi anni ho fatto fatica a trovare libri così entusiasmanti, così viscerali e invece...eccolo qui. Chi lo avrebbe detto? 

Patricia è sposata con Carter, un importante psichiatra che sogna la poltrona da primario; ha due figli, un cane e una suocera malata che vive in garage insieme alla badante. Patricia vive in quartiere di Charleston, uno di quelli per bene, con il giardino e il vicinato che butta un occhio per essere sicuri che non entrino i ladri quando il proprietario di casa non c'è. Un quartiere alla Desperate Housevives e loro, le donne di questo libro...sono mogli e madri che nel tempo libero si incontrano per discutere riguardo al libro letto mentre sorseggiano un bicchiere di vino bianco. 

La quiete viene presto disturbata, è arrivato un nuovo vicino, si chiama James Harris ed è venuto per accudire la sua prozia malata. Patricia è incuriosita dal suo furgone parcheggiato nel vialetto, così decide di fare gli onori di casa e andare a presentarsi. Il primo incontro non è stato dei migliori, successivamente accadono cose a dir poco rivoltanti ma...Patricia decide di aiutarlo e di essere una buona vicina di casa. Da quel momento James entra a far parte della quotidianità della loro famiglia e riesce ad integrarsi al meglio nella piccola comunità. In concomitanza con il suo arrivo però iniziano a succedere delle cose strane, poi delle cose terrificanti e così le partecipanti del club del libro, che solitamente leggono true crime, si fanno influenzare dando la colpa al nuovo arrivato. Facile no? Ma sarà davvero così oppure è una tremenda coincidenza? 

Guida al trattamento dei vampiri per casalinghe è un piccolo gioiellino, un romanzo horror decisamente ben scritto: accattivante, con continui eventi che tengono il lettore incollato alle pagine e con parti "sanguinolente" degne di nota. L'ambientazione è perfetta: un quartiere per bene dove i bambini giocano per strada e le mamme sfornano torte mentre parlano al telefono con l'amica. 
Siamo negli anni 90, gli uomini sono tutti lavoratori e le moglie si prendono cura della famiglia e della casa, concedendosi dei momenti tutti per loro. 
Il tema del serial killer mascherato da uomo normale è evidente, non viene mai nascosto e il lettore fin da subito capisce chi è il cattivo della situazione. 
L'autore ha voluto ispirarsi ai grandi mostri americani, paragonando l'assassino a un vampiro, poiché di questo si tratta. Chi erano Ted Bundy, Earle Nelson o Jeffrey Dahmer? Persone apparentemente normali, nessuna di loro viaggiava con un cappuccio in testa, una bottiglia di birra in mano e la camminata claudicante. I più terribili serial killer americani erano apparentemente normali, persone di cui fidarsi, uomini a cui aprire la porta per farli entrare per un caffè. Sotto a quella maschera di persone per bene, anche di bell'aspetto, si cela un vampiro assetato di sangue, che più uccide e più ha bisogno di uccidere. Il vampiro però è furbo, sa come farsi spazio nel mondo...alla fine ha centinaia di anni esperienza e nulla da perdere. 

Un libro fantastico, sulla forza delle donne, sulla scemenza degli uomini, sulla brutalità della vita e sui compromessi da accettare quando si è alle strette. Un ritmo incalzante, una scrittura ricca e particolareggiata rendono questa storia molto appetibile, tanto da farmi segnare su un foglietto i titoli dei suoi altri libri. Grazie Lucrezia per avermelo fatto conoscere, ne è valsa la pena. 

Recensione di Baba - Omicidio in cashmere di Virginia Bramati

 

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 Il libro
Omicidio in cashmere di Virginia Bramati
Editore: Giunti| Pagine: 240| Pubblicazione: 2024| Prezzo 15,90€| Trama:Qui
Genere: narrativa 

Notizie sull'autrice
Virginia Bramati vive e lavora a Milano. Ha cominciato a scrivere per sé e per le sue sorelle, giungendo all’esordio nel 2014, con Tutta colpa della neve (e anche un po’ di New York). Da allora è seguita da una community sempre più vasta di affezionate lettrici e ha pubblicato Meno cinque alla felicità, E se fosse un segreto?, Tutta colpa della mia impazienza (e di un fiore appena sbocciato), Cercasi amore vista lago, Quello che ancora non sai di me e Un bacio con gli occhi. I suoi romanzi sono tradotti in diversi Paesi.

Recensione di Baba

Buongiorno lettori, con somma gioia oggi vi parlo di un libro scritto da una delle mie autrici italiane del cuore: Virginia Bramati. Omicidio in Cashmere è un romanzo di narrativa dallo sfondo romantico e tinto un po' di giallo! Ci troviamo a Biella, città non così lontana da casa mia anche se la conosco solo sommariamente, capitale dell'eccellenza tessile italiana. Mi recavo da quelle parti quando la mia squadra di ginnastica ritmica gareggiava e spesso le competizioni si svolgevano in questa città. 
La protagonista di questo romanzo si chiama Adelaide, laureata in economia, svolge un lavoro per un'azienda milanese che non ho ancora capito...comunque ha a che fare che delle ricerche su alcune aziende e poi stilare dei rapporti che ovviamente non si chiamano così ma "due diligence". La narrazione subito specifica ci butta nel mondo economico-finanziario della protagonista e io resto un pochino interdetta poiché tutti quei termini tecnici mi spiazzano. Dopo pochissime pagine tutto cambia e un po' per volta veniamo catapultati nel mondo di Adelaide e delle persone che le stanno intorno. 
La protagonista dopo poche battute viene mandata a Biella a svolgere un lavoro con responsabilità manageriali ma senza i benefit: lei accetta poiché le viene promessa una promozione succulenta. A Biella l'aspirante manager può fare affidamento alle zie paterne, ovvero Irma ed Elena, due vere e proprie macchiette che rendono la narrazione simpatica grazie ai loro siparietti in piemontese e la loro venerazione per i "cicchetti". 

Questa è sicuramente una storia di crescita, all'interno della quale Adelaide comprende ciò che vuole e cosa vuole realmente diventare: già suo fratello Gregorio ha cambiato rotta quando si pensava fosse arrivato! All'interno c'è indubbiamente una parte romantica, personaggi che si conoscono e si piacciono, conditi da dialoghi frizzanti e a volte imbarazzanti (per Adelaide ah ah ah, che è maestra nel collezionare figuracce). Non manca il giallo, arrivato dopo la metà della narrazione, che regala una ventata d'aria fresca ad una storia che comunque sarebbe stata in piedi da sola. Sicuramente non è la parte principale ma questa storia è un insieme di pezzi che vanno a formare un romanzo godibile, delicato e divertente. 

La penna dell'autrice la conosco e mi sembra ogni volta di tornare a casa. Avete presente la sensazione della copertina calda che ci si stende sulle ginocchia mentre si osserva il caminetto scoppiettante che profuma di legna? Ecco, proprio quella sensazione lì! Se poi si legge il libro che porta nel titolo la parola cashmere mentre si è nella situazione scritta nella riga sopra...tutto è perfetto. 

Degne di nota le epigrafi all'inizio di ogni capitolo: regalano delle vere e proprie chicche sul cashmere e spesso sono anche molto divertenti. a esempio ho imparato che questo materiale pregiatissimo si ricava dal sottopelo preso dal sottopancia di alcune capre. Wow, e io che pensavo si trattasse di pecore... Ma torniamo a noi. Mi è piaciuto questo libro? Sì, perché ancora una volta i personaggi sono realistici e si fanno amare o detestare. Prendiamo come esempio il signor Mosca, ovvero il proprietario della fabbrica dove lavorerà Adelaide: un vero e proprio testa di flipper che si rende odioso dalle sue prime battute. Il commissario Giorgio Olivero?Misterioso il giusto, tutto d'un pezzo, un burbero apparente che il lettore ha bisogno di conoscere un po' alla volta. Le zie? Va beh per loro una standing ovation, sono i personaggi frizzanti che caratterizzano i libri della Bramati, senza di loro il romanzo non sarebbe lo stesso. 

Ultima cosa ma non meno importante, voglio visitare per bene Biella, la descrizione della funicolare e l'idea che ci sia una parte alta della città, quella medievale, mi affascina molto e considerando che dista poi una cinquantina di minuti da casa mia...forse sarebbe ora di andare a prendere un caffè da quelle parti! Quindi grazie Virginia!